Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: Ella_Sella_Lella    08/04/2012    3 recensioni
Kayla aveva raccolto l’arco da terra e l’aveva poi dato a Will.
Il figlio d’Apollo si era ritrovato quel fardello tra le mani.
Ed aveva capito la pressione che Jake aveva provato.
“Io non so …” biascicò. “Ti sei comportato egregiamente. Un vero Leader. Penso che se Michael avrebbe designato un sostituto saresti stato tu"

Spaccato di Vita dei figli di Apollo. Post-Guerra. Post-Scomparsa di Michael, che non può che sommarsi al dolore ancora persistente della scomparsa di Lee.
Per Will forse non è apparso così facile prendere le redini di una cabina che ha perso due consiglieri in così breve tempo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Allora io sono profondamente convinta, che be la cabina di Apollo sia quella che più di tutte ha (ri)sentito su di se della guerra. Insomma due capo cabina andati in lassi di tempo recenti. Michael è stato consigliere,si e no, un anno. Sono convinta quindi che Will non abbia sentito il compito di succederle come qualcosa di semplice. E poi, non c’e altro da dire …
Buona Lettura
EsL
























La Cabina numero sette





Kayla aveva raccolto l’arco da terra e l’aveva poi dato a Will.


Il figlio d’Apollo si era ritrovato quel fardello tra le mani.
Ed aveva capito la pressione che Jake aveva provato.


Io non so …” biascicò. “Ti sei comportato egregiamente. Un vero Leader. Penso che se Michael avrebbe designato un sostituto saresti stato tu ” la voce di Kayla era dolce. E lei sembrava terribilmente sincera.



Will aveva guardato l’arco con una morso allo stomaco. Quello era tutto ciò che restava del loro capo.

Il secondo perso in un arco di tempo così breve. Forse qualcuno li aveva maledetti , forse no.


Eppure sciocca come teoria, gli sembrava un fardello così grande.




Will, nessun’altro può. Hai guarito tutti. Hai mantenuto la calma. Ci serve un capo forte, in un momento di buio ” aveva detto Austin. Astuto nelle combinazioni di parole.




Lee se n’era andato durante la guerra del labirinto. Michael nella battaglia di Manatthan. Erano morti. Loro erano forti. Erano capaci di guidare una cabina come quella dei figli del dio del Sole. Lui no. Lui non era forte. Loro erano forti ed erano morti. E lui che neanche lo era, dove sarebbe arrivato? Come gli avrebbe guidati? Dove gli avrebbe portati?



Ma dagli occhi speranzosi di Kayla ed Austin aveva capito, che non aveva scelta.



Era stato designato.



Io lo farò ” aveva sussurrato. Kayla si era lanciata verso di lui. L’aveva stretto. E poi tutti i membri della cabina di Apollo, l’avevano fatto.

Tutti i fratellastri lo stringevano, per affetto e per ringraziamento. Si era preso l’onere di essere la loro guida, la loro luce.
Che brancolavano nel buio, perché dopo Michael non credevano che nessun’altro avrebbe voluto accollarsi quel compito. Due capo cabina, morti così a poca distanza. Ma Will era destinato a quello. Rifulgeva di luce.


Quando si fecero i funerali. Senza corpo, il drappo bruciato di Michael avvolgeva oggetti che gli erano appartenuti nella vita ed altri indispensabili per i culti ultraterreni. Avevano avvolto anche una lira in esso.

Will aveva depositato appena prima delle fiamme l’arco su di esso. Perché quello era il corpo di Michael. Perché bruciando quello avrebbe avuto la pace.
Ed insieme a Lee avrebbero vegliato su di lui . E su di loro



Tutto il campo da rituale era passato a portar le condoglianze.
Percy aveva detto che Michael era un eroe. L’avevano detto tutti. Anche Clarisse aveva sprecato qualche bella parola, scossa dalla morte dell’amica e felice dall’apprezzamento del padre.
Ma la figlia di Ares aveva detto anche altro. Aveva detto che si aspettava da Will la stessa tenacia avuta da Michael nei loro scontri.
Lui aveva annuito.




Lui era un eroe. Anzi loro erano eroi. Will tu non sei e non sarai da meno ” aveva sussurrato la sera Kayla.
Will aveva sorriso. Nonostante la pressione. Il nodo allo stomaco. E la paura. Sarebbe brillato, per essere la guida della cabina numero sette dal buio.
Perché quello era quello che un figlio d’Apollo doveva fare.
Cantare, guarire e brillare.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Ella_Sella_Lella