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Autore: laNill    08/04/2012    2 recensioni
Non capiva. Cos’aveva in meno al suo fratellino?
Perché a lui era toccata una storia simile?
Poi arrivò lui.
[Spagna x Nord Italia]
Genere: Angst, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Sua prima scelta

 
 
“Come concordato, a me spetta il Nord dell’Italia con annessa la Slesia. A voi, invece, il Sud Italia e le isole minori.”
“Cosa? Non erano questi gli accordi. Ce la dovevamo spartire in modo equo!”
“Cosa c’è di ineguale? Vorrei ricordare che siete stati voi a chiedere una tregua delle ostilità ben sapendo di andare in contro ad una disfatta.”
“.. Voi austriaci scegliete sempre ciò che vi fa più comodo; il Sud è solo un inutile pezzo dell’Italia. Essia, il sud andrà a noi.”
 

Era sempre stato la seconda scelta.
Nonostante fosse nato per primo tra i due, Romano veniva sempre messo in ombra dalla luce abbagliante che emanava il suo fratellino Feliciano, in un modo o nell’altro ed in ogni situazione.
Ricordava ancora, quando era poco più che un bambino, il giorno in cui nonno Roma scelse Feliciano al suo posto, facendogli una leggera carezza sul viso e sorridendogli mesto, rassicurandolo.
“Mi dispiace, Romano. Non è con me che la tua storia si compirà.”
Ma lo sapeva, sapeva che la verità era un’altra.
Il minore aveva paesaggi molto più incantevoli e lussureggianti dei suoi, aveva la straordinaria capacità di rendere realistico tutto ciò che disegnava, possedere l’impeccabile abilità di saper cucinare piatti che nemmeno quel narcisista di Francis avrebbe mai sognato di saper fare.
Lui? Lui cosa sapeva fare? Nulla di tutto ciò.
In confronto, i suoi disegni erano insignificanti, i suoi piatti, per quanto gustosi, se confrontati con quelli del Nord, non erano nemmeno presi in considerazione, e le sue terre non avevano nient’altro che quelli dell’altro già non aveva.
Ecco perché nonno Roma scelse lui. Ecco perché improvvisamente rimase isolato, mentre Feliciano veniva richiesto e agognato da tutti coloro che lambivano i territori di casa sua e non solo.
La sua casa con chi confinava? Con il nulla, oltre che il mare.
“Fretellone, guarda che i tuoi mari sono tra i più belli.” Gli aveva detto un giorno il minore, sorridendogli e guardandolo con un cipiglio interrogativo.
“Tsk, non bastano. Voglio qualcosa di più, qualcosa per cui andare fiero.”
E il mare era tutto ciò che aveva, che lo faceva sentire importante anche un minimo, anche se non era da prendere in considerazione per essere apprezzati da qualcuno.
Forse è per questo che finì per assumere quel carattere autoritario e ostile verso tutti, alcune volte anche verso il suo stesso fratello nonostante gli volesse un gran bene.
Non gliene importava più se tutti preferivano il suo fratellino, non gli importava se lui era più spigliato e più carino di lui o più bravo o più intelligente - cosa che era fortemente messa in discussione, da parte sua.
Se il suo destino nella storia era quello di essere solo, all’ombra di suo fratello, non gliene fregava nulla; stava bene da solo.
Alcune volte, però, sul ciglio del mare di casa sua si voltava a guardare come il piccolo Nord sorrideva sereno, circondato dal Sacro Romano Impero, il signor Austria e la signora Ungheria e, alcune volte, anche da Francia. E finiva col piangere.
Non capiva. Cos’aveva in meno al suo fratellino?
Perché a lui era toccata una storia simile?
Poi arrivò lui.
La prima impressione che ebbe di quella specie di pirata che aveva invaso i confini e penetrato con forza dentro casa sua, guardandolo quasi con desiderio ed una strana luce negli occhi, che differiva totalmente dal verde smeraldo di cui erano tinte le iridi, fu una sola.
“Stronzo bastardo megalomane.”
Un’impressione che non tardò ad urlargli in faccia quando lo prese e lo trascinò via, per portarlo in casa propria.
A distanza di anni, ancora non riusciva a capire il motivo per il quale lui, Antonio Fernandez Carriedo, detentore dell’appellativo di Spagna, avesse scelto lui, spodestando persino le armate di Francis che lo stavano per invadere, pur di ottenerlo.
Sapeva i motivi puramente futili che aveva spinto Francia a volerlo, solo per la semplice quanto stupida idea che, se avesse preso un fratello, prima o poi anche l’altro sarebbe andato a casa con lui; ma quell’Espana lo desiderava davvero.
“Tu non sai quanto bello tu possa essere, chico.” Gli aveva detto una delle prime sere con l’altro, davanti al fuoco di quell’immensa casa che possedeva lo spagnolo.
Fu in quell’occasione che lo vide per la prima volta sorridere dolcemente; il primo di quegli infiniti e, secondo Romano, nauseanti sorrisi che di lì in poi gli fece.
Solo a lui.
L’unico, tra tutte quelle persone diverse che vedeva girare in casa sua, con cui sorrideva, si fermava a parlare o a giocare, gli insegnava - tempo e guerre permettendo - tutto ciò che sapeva, desiderando poi conoscere Romano a sua volta.
Era triste, sì.
Ma, mentre osservava il suo fratellino attorniato da tutti gli altri, sentì chiaramente posarsi sulla sua testolina una mano grande che, constatò voltandosi, apparteneva al sorriso caldo e rassicurante di un bastardo di nome Antonio.
“Non piangere, Romano. Ci sono io, ora!”
Piccole gocce cristalline uscivano copiose dagli occhi ambrati del piccolo Romano, lasciando che le due braccine attorniassero il collo del più grande.
Sotto le sue carezze, si sentì felice.
Era diventato la Sua prima scelta.
 
“Non lasciarmi più da solo, bastardo!”

Note dell'Autrice:
E' una cosa piccina, nata da un momento dove non avevo un minchia da fare ma voleva scrivere qualcosa di veloce e leggibile su di loro!
Ne ho un sacco di storielle incompiute su questa adorabilissima coppia, ma direi di iniziare con questa *-*
Spero che vi piaccia!
Ja nee :3

  
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