Arthur non capiva il perché di tanto affanno – seriamente, no. Per questo reagì male, scocciato dalle maniere brusche dell'altro uomo, sia con parole che con gesti poco gentili, sentendosi costretto ad agire in tale maniera da una libertà più limitata, più ristretta.
D'altronde, non si sentiva per niente a proprio agio schiacciato com'era stato contro quel muro, con Alfred che gli gravava addosso e non sembrava intenzionato a dargli qualche spiegazione in merito – proprio lui che parlava così tanto.