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Autore: Naitomeru    08/04/2012    1 recensioni
Slight Break/Sharon, focalizzazione interna con la prospettiva di Reim. Nell'universo parallelo legato al primo speciale dell'anime, dove il detective Break è il protagonista di una improbabile serie di casi, l'assistente Reim si è stancato dello schiavista che è il suo capo e si fionda nel suo appartamento per licenziarsi, e magari insultarlo.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Reim Lunettes, Sharon Ransworth, Xerxes Break
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lunettes Reim e i rumori oltre la porta.

 

Lunettes Reim, assistente del pressoché famoso detective Break.

Era adirato, l'unico rumore che si udiva per le scale del condominio inglese erano i suoi pesanti e affrettati passi, stava per raggiungere la cima. Voleva entrare in camera di Xerxes, tirargli una sedia addosso e licenziarsi, amici come prima. Era arcistufo di dover eseguire tutto il lavoro - quintali di carte da leggere, compilare e firmare - completamente da solo, mentre Xerxes si trastullava in passeggiate mattutine, pomeridiane e serali con la sua assistente preferita, Sharon, fermandosi ad ogni pasticceria o bar. O restava a letto, o si recava in biblioteca o viaggiava in treno o andava a teatro o al negozio di dolci, sempre in compagnia di Sharon. Appoggiò la mano alla balaustra, spingendosi in avanti per accelerare l'andatura. Voleva fare in fretta, sbraitare qualche insulto a Xerxes per poi tornarsene a casa e fare un bel bagno caldo, indossare profumati vestiti puliti e leggere un buon libro in santa pace.

Si bloccò di colpo, lo sguardo fisso sul vuoto: cosa avrebbe fatto dopo?

Avrebbe dovuto cercare un lavoro, giusto. Dopotutto il lavoro di assistente gli piaceva, però. Era così accecato dalla rabbia che era uscito senza pensarci, aveva lasciato la pila infinita di fogli sul tavolo, sbattendo la porta così forte che, ci avrebbe scommesso, tutte le carte erano volate in aria per poi planare delicatamente sul pavimento, creando un dannato disordine che avrebbe poi dovuto pulire. Cercò di non pensarci e di concentrarsi sulla sua rabbia, che, suo malgrado, si stava affievolendo sempre di più.

Raggiunse l'appartamento e si fiondò al suo interno senza bussare, lasciando la porta alle sue spalle spalancata.

Non c'era in entrata, neanche in cucina e nemmeno in bagno. O era fuori o in camera. Si avvicinò alla porta di quest'ultima e, mentre posava la mano sul pomello per spalancarla come aveva fatto con tutte le altre, sentì una voce. Si fermò e rimase ad ascoltare, silenzio.

“Ahh, perché devo farlo io?” la voce era quella di Xerxes.

“Stai zitto e procedi.” questa volta Sharon, quella ragazza sapeva essere molto autorevole. “Fino in fondo, da bravo, non ti fermare.” aveva una voce molto dolce, era--- cosa!? Senza rendersene conto, Reim si ritrovò a premere l'orecchio contro il liscio legno della porta, cercando di capire cosa stesse succedendo all'interno della stanza.

“Più veloce, sbrigati!” disse di nuovo la voce di Sharon. Una goccia di sudore scivolò lungo il volto contratto di Reim, il quale avrebbe voluto fuggire da quella situazione imbarazzante, ma non mosse un dito, anzi, premette più forte l'orecchio quando sentì la voce esasperata di Xerxes: “Basta, non ce la faccio più!”.

Deglutì e rimase immobile, ogni muscolo teso per non fare alcun rumore e sentire al meglio i suoni ovattati che giungevano al suo orecchio ormai dolorante per il contatto con la dura superficie. “Forza, ancora un ultimo sforzo e ci siamo.” replicò calma la voce della ragazza. Ci fu qualche attimo di silenzio e poi Xerxes tirò un profondo sospiro di sollievo.

“Ah, finalmente!” annunciò il detective a gran voce. Si udirono dei passi, sempre più vicini, e quando Reim si rese conto che la porta stava per essere aperta era troppo tardi. Alzò lo sguardo dalla sua posizione rannicchiata e vide Sharon, la quale lo fissò prima con stupore, ora con malizia, per poi scoppiare a ridere e allontanarsi verso la cucina con un pacco di fogli in mano. Il povero Reim, stupito e sconvolto, guardò all'interno della stanza per vedere Xerxes seduto ad una piccola scrivania posta davanti al letto, la penna ancora in mano e lo sguardo truce rivolto verso di lui.

 

 

 

 

 

 

 

Naito's corner.

 

Una fanfiction fin troppo idiota, ecco cos'è questa. Spero si capisca bene il finale. E spero che sia scritta decentemente, l'ho messa su 'sta notte alle 2.

Perdonatemi per aver pubblicato una cosa così scema, davvero.

Grazie se avete letto fino a qui e grazie in anticipo a chi recensirà, buona Pasqua! Naitomeru.

  
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