Nel buio di una notte senza luna la vidi, che svoltava solitaria nel vialetto di casa stringendo al petto il dono di uno sconosciuto, io.

Non pensiate male di me, l'ho amata da sempre, da quando mi salvò la vita in un giorno di autunno di troppi anni fa.

So che non mi ha mai dimenticato neppure lei da qualche parte nel suo inconscio, come avrebbe mai potuto? Credo che sappia chi è lo sconosciuto che le regala sempre dei cioccolatini nella data che mi cambiò la vita. Solo in questo giorno, ogni anno, la seguo fino a casa, e provo con tutto me stesso a toccare i suoi pensieri, a dirle che esisto solo grazie a lei.

Non la seguo a lavoro, non avrebbe senso, la aspetto all'angolo della sua via ed ogni anno mi chiedo perché torni a casa solo alle 10 di sera nonostante la banca chiuda alle 7.

Oggi, dopo così tanti anni, l'ho scoperto: ogni 17 Marzo allunga la strada del ritorno per sedersi su una panchina in ferro battuto di fronte al luogo dove la vidi la prima volta e dove mi salvò dalla corruzione in cui stavo precipitando.

Estorcevo denaro ad uno stupido borghese viziato e un giorno lo trovai senza i 'miei' soldi.

Lo stavo picchiando alla morte, senza pietà, ma ecco che dal parco arrivò una donna che mi prese il braccio implorandomi di lasciare stare l'uomo e di prendere i soldi che lei aveva.

- Non ucciderlo ti prego! - disse.

- Perché dovrei ascoltarti? Vattene prima che cambi idea! - Tuonai con la voce piena di rabbia.
- Se togli la vita ad un essere umano la perderai anche tu. Credimi, non ne vale la pena, tu puoi ancora salvarti! -

La sua voce era malinconica ma ferma e sicura, e il suo viso si era fatto scuro.
- Cosa ne sai tu!?! -

- Abbastanza da dirti che ti corrode l'anima fino alla morte e che non si può più tornare indietro. -

Le sue parole mi colpirono come un pugnale nel cuore e io scappai via e mi ritrovai a casa a piangere come un bambino.

Voglio dimostrarle che si può fare, che può ancora salvarsi.

Mentre ripensavo al mio passato e tentavo di immaginarmi quale potesse essere il suo, mi accorsi che si era fermata sulla porta di casa e si era voltata verso di me. Cosa potevo fare?

Non feci in tempo a pensarci.

Mi corse incontro e mi abbraccio.

- Si può tornare indietro! -

Le dissi stringendola forte.

- No che non si può. Non c'è via d'uscita! Ti consuma l'anima e..-

- Ti sbagli. Tu mi hai salvato, e salvandomi hai salvato anche te stessa! La tua anima è ferita ma ha resistito. Adesso ci sono io e voglio cambiarti la vita, renderla di nuovo bella, pura e innocente. -

Le mie parole illuminarono i suoi occhi azzurri, mi prese la mano e mi disse:

- Sono pronta. Cambia per sempre la mia vita e rendimi una persona migliore. Ma ti prego, non proteggermi dal male, voglio affrontarlo e se non posso dimenticare, potrò almeno perdonare me stessa. -

- Non lo farò, io ho già affrontato il mio male, ora tocca a te. Però non sarai sola, mai più. -

La baciai e improvvisamente la luna tornò a splendere sulle nostre vite, perse e disperate.