Foglio bianco
Ecco questo è un foglio bianco.
Anzi mi correggo, era un foglio bianco.
Ora vi sono scritte a malapena quattro righe striminzite.
Ora cinque.
Ora sei.
Adesso ben sette.
Ma io dico…
essendo le righe striminzite e prive di senso…
… per quale motivo le sto scrivendo?
Perché questo foglio era bianco.
Pulito.
Nitido.
Così puramente bianco che sarebbe stato un peccato lasciarlo in quel modo.
Troppo bianco.
Troppo nitido.
Troppo pulito.
Allora vedendolo così inerme, limpido,
così perfetto,
ho deciso di sporcarlo, riempirlo, “colorarlo”, donargli qualcosa.
Se vedete un foglio bianco non lasciatelo così
immacolato…
Ma riempitelo.
Perchè lui ne ha bisogno.
Perché sarebbe un peccato non donare acqua ad una pianta secca.
E lasciarla morire disidratata.
Ok, ok, lo ammetto.
Sinceramente non so cosa mi sia venuto in mente in questo cervellino BACATO.
Mentre guardavo il foglio di word, appunto BIANCO, e non sapevo che scrivere ho iniziato mettendo solo il titolo di questa… mhhh… riflessione.
Poi sono stata dieci minuti a scrivere tutto di getto questa specie (ma molto specie) di poesia.
Lo so, magari è uno scongiuro, una sciagura, un’infamia… e spero non vomiterete durante la lettura.
Ringrazio tutti quelli che sono riusciti ad arrivare fino a qui e non rigettare il pranzo di due mesi fa e soprattutto tutti quelli che recensiranno.
Bacini
Iso