Quando il citofono suonò, Lituania sobbalzò, rischiando di rovesciare la pila di documenti che aveva poggiato troppo vicino al bordo della scrivania.
Chino da ore per finire alcuni lavori, si ritrovò un po' spaesato nell'essere stato distratto così all'improvviso.
Quanto tempo aveva passato lì seduto? Guardò l'ora e si accorse che mancava un minuto a mezzanotte.
Il citofono suonò ancora, con più insistenza e Toris, che subito si allarmò per il fatto che qualcuno lo cercasse a quell'ora tarda, si alzò di scatto e corse al piano inferiore.
Aprì nervosamente la porta, temendo fosse successo qualcosa di grave ma, immediatamente dopo, due braccia gli strinsero il collo, con così tanta veemenza che il lituano barcollò appena all'indietro.
Successe in fretta ma la Nazione baltica non rimase spaventato che per un istante. Subito dopo, infatti, riconobbe il suo ospite anche senza riuscire vederlo in faccia a causa della posizione e della luce limitata: il profumo e il calore che l'altro emanava e quel modo di abbracciare li conosceva bene.
- Po... - iniziò, ma Polonia sciolse l'abbraccio e si allontanò leggermente dal compagno, permettendogli finalmente di vederlo in volto.
- Buon compleanno, Liet! - esclamò con un gran sorriso, incurante dell'ora tarda, scoccandogli con naturalezza un bacio a stampo sulle labbra.
Lituania rimase interdetto qualche istante prima di realizzare che era, probabilmente solo da pochi secondi, il 16 febbraio. Aveva lavorato così tanto che aveva perso il conto dei giorni!
Se invece l'avesse tenuto in mente si sarebbe risparmiato lo spavento di poco prima: Feliks, infatti, era sempre il primo fargli gli auguri, a mezzanotte in punto.




Lo so che il 16 febbraio è passato da un pezzo, ma questa fiction piccina piccina non l'ho scritta per il personaggio. Questa fiction è per la mia Liet, EleRosa, che compie gli anni oggi. Sono riuscita a scriverti qualcosa, Ele! *O*/ Nulla di speciale, ma ne sono soddisfatta e spero ti piaccia.