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Autore: _Atlas    09/04/2012    3 recensioni
Quando si nasce si è come fogli bianchi, puri ed uguali tra tutti. Ma su quella carta nivea e splendente vi può scrivere chiunque, senza freni ed impedimenti, con inchiostro indelebile.
[...]
Castiel non capiva il sarcasmo -non l’aveva mai capito-, ma sorrise comunque di rimando.
Inaspettatamente il più grande si fece serio, spostando lo sguardo al cielo.
“Tu ti ricordi?” Domandò pensoso.

[lievissimissimissimisssimi accenni Destiel]
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Gabriel
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Wings, Brothers... and Tears'
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Remember the Past



Il carattere di una persona non è dipeso unicamente da essa stessa, ma anche e soprattutto dagli altri e dalle esperienze che ciascuno vive.
Quando si nasce si è come fogli bianchi, puri ed uguali tra tutti. Ma su quella carta nivea e splendente vi può scrivere chiunque, senza freni ed impedimenti, con inchiostro indelebile.
Per questo non si può incolpare qualcuno perché è scorbutico o l’altro perché è ingenuo; non è dipeso da loro stessi, ma da tutte le persone e da tutte le esperienze che hanno forgiato e modificato quella piccola e, di per sé pura, esistenza .
Gabriel si sedette meglio sulla panchina di quel piccolo angolo di paradiso e spostò il fedele lecca-lecca, questa volta alla camomilla, sul lato sinistro delle bocca.
Ecco, il suo fratellino era rimasto un foglio completamente bianco dal momento della sua creazione; non che nessuno ci avesse scritto sopra, ovvio -lui stesso doveva pur valere qualcosa-, ma era come se l’inchiostro scivolasse via senza sporcare il candore di quell’anima.
L’Arcangelo non riusciva proprio a capacitarsi di come Castiel ci riuscisse.
O quantomeno ci fosse riuscito fino a quel momento; l’Angelo non era stato scalfito dai millenni, ma quest’ultima epoca lo stava... cambiando.
O meglio, un umano -un piccolo ed insignificante esserino-, lo stava lentamente ed inesorabilmente alterando.
Gabriel ci aveva pensato su’ parecchio, ed aveva concluso che la situazione poteva essere sì pericolosa, ma anche decisamente buona per il suo fratellino; cominciava ad aprire gli occhi e a farsi, finalmente, idee tutte sue.
In sostanza stava crescendo.
“Meglio tardi che mai...” si disse l’Arcangelo, sorridendo tra sé e sé.
Avrebbe voluto discuterne con Castiel, ma quel piccolo maledetto era praticamente introvabile e, quando finalmente lo riusciva a fermare, quello riferiva qualche notizia e si volatilizzava con una scusa.
“O è davvero molto impegnato, cosa che stento a credere...” ragionò Gabriel “... o non ha voglia di parlarmi, cosa decisamente plausibile.”
Eppure era suo fratello!
Insomma... lì in paradiso erano tutti imparentati fra loro -per più che ovvi motivi...-, ma anche tra le creature celesti  vigevano gradi di parentela che anche gli esseri umani avrebbero potuto facilmente comprendere; qualcosa come cugini, legame di dubbia affezione, e fratelli, l’elìte del sentimento.
Sostanzialmente, Dio creò per primi gli Arcangeli -fra loro cugini- e poi creò gli Angeli. Ed è qui che spunta il grado di parentela;
Gli Arcangeli in principio sono dotati di più paia di ali -Lucifero e Michele infinite, poiché rampolli primogeniti e prediletti-, numero dipeso dalla ‘successione di creazione’ -Gabriel ad esempio, essendo il più giovane, ne aveva due paia.
Questo numero “extra” di ali ha, appunto, una precisa funzione a livello parentale; un Arcangelo prende come suo fratello effettivo un Angelo quando gli dona un suo paio di ali.
Perciò il numero di ali che possiede un Arcangelo influenza drasticamente il numero di Angeli che può prendere -si- sotto la propria ala protettiva.
Quindi Gabriel, avendo donato il suo unico paio extra all’allora piccolo Castiel, era divenuto il suo fratello maggiore effettivo.
Allora perché non voleva parlare con lui? Dopotutto, l’aveva adottato e cresciuto da quando era un piccolo Serafino, da quando lo guardava curioso con quegli enormi occhioni di un blu impossibile...
Sentiva che si era allontanato da lui.
E gli mancava dannatamente tanto.
Gabriel sospirò e abbandonò la schiena contro la spalliera della panchina, ammirando quell’eterno prato verde smeraldo.
L’Arcangelo percepì un lieve fruscio, e non dovette voltarsi per capire chi si era seduto al suo fianco.
Si chiese se Castiel percepisse i suoi pensieri.
“Quali novità, fratellino? Nuove disgrazie, per caso?” Domandò il più grande, voltando appena lo sguardo.
L’Angelo si strinse nelle spalle. “Nulla di particolare; la solita routine. Qualcuno tenta di ucciderci e noi lo distruggiamo prima che accada l’irreparabile.”
“Ecco perché mi pizzicavano le ali...” Ragionò Gabriel, stiracchiandosi appena e rispondendo allo sguardo interrogativo di Castiel facendogli l’occhiolino.
“... siamo legati più di quanto pensi.” Concluse tranquillo l’Arcangelo.
“E quindi come mai non vieni mai in nostro aiuto?” Fece il più giovane, sagace.
Gabriel rise e gli lanciò un’occhiata obliqua. “Credimi, riesco a distinguere le sciocchezze dai guai seri. Figurati se permetterei a qualcuno di farti del male seriamente...” Rendendosi conto di essere grottesco, aggiunse con un sorriso ironico: “... e poi porti le mie ali; le mie meravigliose e bellissime ali! Non voglio siano sprecate.”
Castiel non capiva il sarcasmo -non l’aveva mai capito-, ma sorrise comunque di rimando.
Inaspettatamente il più grande si fece serio, spostando lo sguardo al cielo.
“Tu ti ricordi?” Domandò pensoso.
“Che... che cosa?” Rispose l’Angelo, sempre più perplesso; non era molto abituato a quegli sbalzi d’umore del fratello.
Gabriel puntò gli occhi nocciola nei suoi. “Di quando eri piccolo.”
Castiel rimase per un momento interdetto, poi sorrise mesto e abbassò leggermente lo sguardo.
“Certo, ricordo ogni cosa.”
L’Arcangelo annuì, ed entrambi rimasero in silenzio; non servivano altre parole.
Dopo un po’ Castiel si spostò più vicino a Gabriel e posò la testa sull’incavo della sua spalla.
“Mi sei mancato.” Disse, senza incrociare il suo sguardo.
L’Arcangelo sorrise leggermente e passò un braccio attorno le spalle del fratellino, tenendoselo vicino.
“Anche tu.” Rispose semplicemente, inclinando il viso da un lato e posando la guancia tra i capelli scuri e scompigliati dell’Angelo, mentre il suo respiro tiepido gli solleticava la pelle scoperta del collo.
Il suo profumo non era cambiato di una virgola; dolce e morbido come sempre.
“Sai, penso davvero che ti voglia bene.” Fece Gabriel, dopo un po’.
“Chi?” Domandò Castiel, senza però spostarsi.
“Dean.” Rispose tranquillo il più grande. “Anche se spesso ti tratta male e ti parla con aria strafottente... lo prenderei a pugni, ogni tanto, ma ti vuole bene.”
Il più piccolo sbattè più volte le palpebre, cercando di assimilare meglio ciò che gli era stato detto.
“... Tu dici?” Chiese alla fine, senza trovare di meglio.
“Sono un Arcangelo, Castiel, del mio parere ti puoi fidare.” Sogghignò Gabriel.
L’Angelo sorrise; suo fratello non era cambiato. Non riusciva a stare serio per più di un certo tempo.
Decisero con tacito accordo di discutere delle cose serie più tardi, e rimasero lì in quel piccolo e tranquillo angolo di paradiso, godendosi in silenzio la reciproca compagnia.
 
 
 
 
 
 
 
 
L’Angolo di Zazzy

-Perché tutti amiamo Gabriel, in fondo in fondo;
Perché a me riescono meglio le one-shot delle long-fic... perché Castiel è sempre Castiel...
Perché fare ipotesi sulla parentalità fra gli esserini alati che tutti, cristiani e atei e quant’altro, amiamo piace a tutti... perché il Gatto Nero qui presente doveva iniziare ad infestare anche questo fandom XD
Questo assurdo delirio è iniziato ieri notte verso le 3 (anche se, come sa chi mi conosce, è diverse settimane che prima di dormire mi faccio di questi trip mentali... [perché è il modo migliore per addormentarsi, dai! XD]), poi alle 4 sono andata a letto e oggi, dalle 13 alle 15, l’ho terminata :3
A me piace abbastanza .-.
Si, poteva essere sviluppata meglio e quant’altro, ma oh, questo è riuscito lol
Se avete anche qualche ideuzza sfiziosa su cosa potrei scribacchiare in futuro (possibilmente con Gabriel, perché qua in sezione se ne è dolorosamente carenti! XD)... scrivete pure! :D
Io sono sempre felice di ricevere nuovi input u__u
Ordunque, miei (spero) carissimi, vi lascio; rendetemi orgogliosa di voi! XD
 
Bacioni <3 Zazzy

PS: Scusate le eventuali "eresie" commesse, ma io non sono credente; capitemi XD



   
 
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