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Autore: Princess Kurenai    09/04/2012    1 recensioni
" Il football americano.
I fattori che permettono di vincere un incontro sono la forza, una buona tattica e, infine, la velocità."

Era stata quella la prima vera lezione sul football americano appresa da Sena Kobayakawa. Doveva ammettere che però, al suo ingresso alla Deimon High School, non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi in uno sport che non rispecchiava assolutamente le sue aspettative scolastiche... eppure dal momento in cui Hiruma l'aveva costretto a prendere il nome di Eyeshield 21, non era più riuscito a fare a meno del football.
[Un po' tutti i personaggi]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Eyeshield 21 ~ Road to…
Titolo del Capitolo: 1th down ~ Tied by a Promise
Fandom: Eyeshield 21
Personaggi: Un po’ tutti [Presenti: Sena Kobayakawa, Mamori Anezaki, Suzuna Taki, Takeru Yamato, Taro “Monta” Raimon, Ryokan Kurita, Shien “Kid” Mushanokoji, Youichi Hiruma, Gen “Musashi” Takekura]
Genere: Introspettivo, Fluff, Sportivo
Rating: Verde
Avvertimenti: What if? (E se…), Yaoi, Het (in futuro)
Conteggio Parole: 2225 (FiumiDiParole)
Note: 1. Lavoro su questa longfic sin da quando ho letto il capitolo finale di Eyeshield 21, ma solo ultimamente sono riuscita a riorganizzare un po’ le idee sui vari tornei che dovrò descrivere, così come le varie storyline dei personaggi… insomma: un vero e proprio casino X°D
2. Per scrivere questa longfic ho pianificato i vari tornei che descriverò per arrivare prima al Koshien Bowl e, successivamente, al Rice Bowl. Spiegare qui il lavoro che ho fatto sarebbe pesante… quindi ho creato una paginetta con la spiegazione del mio lavoro. Spero vi sia utile per capire ciò che metterò per iscritto. La pagina in questione è questa: Eyeshield 21 ~ Road to…
3. Alto contenuto di yaoi – diciamo che la stramaggioranza delle coppie che appariranno nella storia sono coppie omosessuali. Ci saranno anche accenni a coppie het… in ogni caso, se non vi piace lo yaoi non leggete<3
4. Qualche nota sul capitolo corrente… la storia inizia al termine della partita contro la Koigahama University, ovvero subito dopo la fine del manga.
5. Dedicata alla mia dolce metà che mi ha incoraggiata durante tutta la stesura di questa “cosa”.



{ Eyeshield 21 ~ Road to… ~
- 1th down ~ Tied by a Promise -



" Il football americano.
I fattori che permettono di vincere un incontro sono la forza, una buona tattica e, infine, la velocità."


Era stata quella la prima vera lezione sul football americano appresa da Sena Kobayakawa. Doveva ammettere che però, al suo ingresso alla Deimon High School, non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi in uno sport che non rispecchiava assolutamente le sue aspettative scolastiche... eppure dal momento in cui Hiruma l'aveva costretto a prendere il nome di Eyeshield 21, non era più riuscito a fare a meno del football.
Da quel giorno erano passati oltre due anni ed erano cambiate tante cose in quell'arco di tempo.
Sena aveva scoperto di amare per davvero quello sport così duro e non avrebbe mai smesso di ringraziare le persone che, più o meno gentili, l'avevano introdotto in quel mondo. Un mondo che l'aveva fatto cambiare, tant'è che del ragazzino timido ed insicuro che si faceva scoraggiare e sfruttare da tutti, non era rimasto quasi niente... forse solo un po' di timidezza, tipica del suo carattere.
In quegli anni non solo aveva conosciuto grandi atleti e stretto dei solidi legami d'amicizia, ma aveva anche affrontato le sue paure ed i suoi limiti, riuscendo a superare ogni difficoltà con le sue forze.
Ciò che però gli sembrava più importante di tutto, era l'essere riuscito a trasformare quella bugia che l'aveva reso famoso in verità.
Perché alla fine era andato per davvero a studiare negli Stati Uniti, nella terra del football americano, più precisamente all'Istituto di Notre-Dame. Lì si era misurato con le capacità innate degli atleti stranieri, e anche se talvolta era uscito sconfitto da quelle prove, ogni singolo combattimento l'aveva indubbiamente aiutato a migliorare le sue tecniche ed anche lo stile di gioco.
Vivere negli Stati Uniti rappresentava senza alcun ombra di dubbio un trampolino di lancio non indifferente per la sua carriera e per il conseguimento del suo sogno... ma prima di tutto quello, c'era qualcos'altro che doveva fare.
Non si era dimenticato della promessa che aveva stretto al termine di una partita nel torneo del Kanto anni prima. Doveva prendere parte ad uno scontro per il quale si era preparato duramente e che, come era ovvio, non voleva rimandare.
Per quel motivo si era ritrovato ad abbandonare a metà corso l'Università di Notre-Dame, solo in quel modo poteva continuare gli studi alla Enma University e prendere parte al torneo.
Riuscì fortunatamente a rientrare appena in tempo per la prima partita, e solo al termine dell'incontro - vinto con un ampio distacco - Sena si poté soffermare un po' più a lungo con i suoi vecchi amici ed i nuovi compagni di squadra.
Erano gli Enma Fires, ed era con quei ragazzi - appena conosciuti e non - che avrebbe cercato di raggiungere il Koshien Bowl e, successivamente, il Rice Bowl.
Sena sapeva che non sarebbe stato semplice realizzare quel loro sogno, ma si erano fatti una promessa, nella quale si erano intrecciate tanti altri giuramenti. Tutti avevano un motivo per arrivare al Koshien Bowl, dove avrebbero sfidato il vincitore del Torneo della West Japan, ma più di quell’importante finale il running back aspettava una sola partita: quella dove si sarebbe potuto di nuovo battere contro Seijuro Shin.
Era quella la promessa che l'aveva spinto a rientrare finalmente in Giappone. Non aspettava altro che il potersi misurare ancora contro il linebacker della Oujou University... contro l'atleta che anni prima era stato il suo obiettivo a migliorarsi e a rialzarsi dopo ogni caduta.
Lo cercò con lo sguardo tra gli spalti che si stavano svuotando ma, sfortunatamente, non riuscì ad individuarlo... tuttavia non si fece sfuggire gli degli altri visi conosciuti. Infatti, ad attenderli sulle tribune, scorse Hiruma e Mamori insieme agli altri atleti della Saikyoudai University, ed anche i membri dei Takekura Babels guidati da Musashi.
Con molte possibilità sarebbe stata proprio la squadra di Hiruma quella che avrebbero incontrato al Koshien Bowl come rappresentante della West Japan.
" Mamo-nee!", la squillante voce di Suzuna lo distolse dai suoi pensieri giusto in tempo per vedere la ragazza sbracciarsi in direzione della ex Manager dei Deimon Devil Bats.
Non riuscì a trattenersi dal seguire Suzuna verso i loro vecchi compagni, e anche se cercò di dimostrarsi più maturo e serio, Sena non riuscì a non arrossire quando Mamori non riuscì più a trattenersi dall'abbracciarlo.
Fortunatamente, si disse, era cresciuto di qualche centimetro in quegli ultimi anni e non sarebbe più finito con la testa nel seno dell'amica: quella era sempre stata la cosa più imbarazzante della sua adolescenza.
Alla fin fine però... doveva ammettere che gli erano mancate le attenzioni da sorella maggiore della ragazza.
" Sena! Come stai? Sei cresciuto tantissimo!", le immancabili domande di Mamori giunsero qualche istante dopo come un fiume in piena, riuscendo ovviamente a far ridere di gusto Hiruma - come sempre, riusciva a divertirsi di fronte ad ogni cosa.
" Ma non era il nemico, Mamori nee-chan?", la sfotté facendo poi una bolla con la sua gomma da masticare, mentre anche gli altri membri degli Enma Fires si avvicinavano per salutare i loro vecchi amici.
" Sto bene. Sto davvero bene!", sorrise nervoso Sena, ritrovandosi istintivamente a tremare al ricordo dei battibecchi tra Mamori ed il quarterback.
In quel momento la ragazza sembrò però voler ignorare Hiruma, apparendo più interessata all'amico che non vedeva da tanto tempo e a Suzuna.
Proprio quest'ultima, abbracciando l'amica, riuscì a salvare Sena dalle 'grinfie' della più grande - non che gli dispiacesse rivedere Mamori, ma era imbarazzante.
" Mamo-nee! Stai benissimo con i capelli lunghi!", esclamò estasiata.
" Davvero?", Mamori prese tra le dita una ciocca di capelli, rigirandola distrattamente con un sorriso. " Volevo cambiare un po' look..."
" Sei fantastica! Me li farò crescere anch'io!"
Ovviamente, con l'ingresso dell'argomento 'capelli', l'interesse per Sena parve subito scemare... i discorsi 'da ragazza' sembravano più importanti nel suo rientro e, ad essere sincero, il running back non poté non sentirsi sollevato.
" Oh! Sena-kun!", la vivace voce di Takeru Yamato lo riportò di nuovo alla realtà, così come l'allegra e forte stretta di mano che l'atleta della Saikyoudai gli donò.
" Yamato-kun! È un p-piacere rivederti!", lo salutò Sena, ricambiando il sorriso un po' più timidamente - certe cose non sarebbero mai cambiate.
" Come è stato studiare in America?", domandò sempre più allegro Takeru, sembrava pronto a raccontargli degli aneddoti su quando frequentava lui l'Istituto di Notre-Dame.
" F-fantastico!", rispose prontamente il running back, ritrovando un po' di sicurezza. " C-conto di tornarci dopo aver vinto il Rice Bowl."
" Prevedo una bella partita al Koshien Bowl.", ribatté Yamato. Sena era certo che la previsione dell’altro fosse più che veritiera ma era anche altrettanto convinto che non sarebbe stato semplice per nessuno superare i tornei che li separavano dalla vetta.
Si soffermarono per qualche istante a parlare della partita – Takeru era rimasto impressionato dal gioco di squadra di due ragazzi degli Enma Fires dei quali Sena aveva già dimenticato il nome, li aveva conosciuti solo quel giorno ed era stato un incontro abbastanza confusionario – fino a quando non iniziarono a decidere che sarebbe stato meglio spostarsi in qualche locale per continuare quella piccola rimpatriata.
“ Oh, dov’è Hiruma?”, Kurita si guardò attorno, alla ricerca del quarterback che sembrava essere sparito.
Erano tutti così rilassati – e soprattutto distratti – che non si erano resi conto dell’assenza di Hiruma, anche se erano certi che se ci fosse stato si sarebbe fatto notare in un modo o nell’altro.
“ Andiamo a cercarlo?”, domandò Monta. “ Sarò io a trovarlo per primo, MAX!”, aggiunse esaltandosi non poco all’idea di lanciarsi alla ricerca dell’ex quarterback dei Deimon Devil Bats – forse voleva semplicemente fare colpo su Mamori.
“ No. Non penso sia il caso.”, dichiarò Kid con calma, smorzando all’istante l’entusiasmo del Wide Receiver. “ Hiruma-shi non sarebbe felice… e farlo arrabbiare non porterebbe a niente di buono.”, spiegò sistemandosi il cappello. Aveva notato subito l’assenza di Musashi nel gruppo e ci aveva messo poco nel comprendere la situazione. Anche Kurita parve rendersene conto, infatti sorrise quasi nostalgico.
A quel commento, come era ovvio, tutti si accorsero che all’appello non mancava solo Hiruma, ma preferirono non fare commenti – forse perché c’era chi aveva ancora dei dubbi al riguardo, o forse per non incorrere nelle ire del quarterback se si fosse sparsa la voce.
“ Allora andiamo a festeggiare!”, esclamò Kurita allegro, riuscendo a far distrarre tutti e a trascinare con il suo entusiasmo le tre squadre di football che si erano li riunite.
Il difensore non riusciva a smettere di sorridere felice. Gli sembrava di essere tornato ai vecchi tempi, quando Hiruma e Musashi trovavano sempre un momento solo per loro, mandando al diavolo impegni e tutto il resto… forse anche per quello sentiva dentro di sé un po’ di nostalgia. L’importante però era sapere che niente era cambiato tra quei due.



Era stranamente piacevole rendersi conto che, dopo tutti quegli anni, ad entrambi bastava ancora uno sguardo per capirsi al volo.
I loro occhi si erano incontrati per qualche istante e, dopo essersi scambiati un sorrisetto, Musashi e Hiruma avevano silenziosamente deciso di allontanarsi dal campo da football e dai loro compagni di squadra. Non erano andati tanto lontani a dire la verità, avevano solo trovato un luogo abbastanza appartato - nel quale non sarebbero stati disturbati da qualche impiccione - e si erano permessi di stringersi in un caldo abbraccio, facendo incontrare le loro labbra con forza e necessità: come se non si vedessero da mesi.
Quell'impressione tuttavia non era poi così lontana dalla verità, in quegli ultimi tempi era stato difficile incontrarsi. Hiruma si era ormai stabilito a Kyoto per l'università e la squadra, mentre Gen - che era rimasto a Tokyo - si era diviso tra l'attività del padre e gli allenamenti.
Tra le due città c'erano minimo due ore e mezza di viaggio se si prendeva il treno della linea di Shinkansen, ma tra università e lavoro era sempre stato più complicato riuscire a ritagliare qualche ora da dedicare solo a loro due. Ovviamente non mancavano delle lunghe chiamate giornaliere, ma niente poteva anche solo essere paragonabile a ciò che stavano vivendo in quel momento. Risentire la consistenza dell'altro corpo, il suo calore ed il profumo... nulla poteva davvero eguagliare quel breve istante, tant'è che non si rivolsero la parola per almeno qualche minuto, poi senza sciogliere l'abbraccio decisero di rompere il silenzio.
Anche se non c'era l'effettivo bisogno di dirsi qualcosa, Hiruma pareva interessato alla salute del compagno. Era la domanda che gli rivolgeva sempre, da quando l'anno prima il kicker si era infortunato sul lavoro.
" Come va il braccio, vecchio di merda?", chiese con un ghignò che celava un pizzico di preoccupazione.
" Bene. Non era niente di grave, te l'ho sempre detto.", rispose paziente Musashi. “ Smettila di fare la ‘mogliettina preoccupata’. Non ti si addice, idiota.”, aggiunse poi più divertito.
Era stato un infortunio di poco conto - infatti era guarito nel giro di qualche mese -, ma quel problema era stato però in grado di impedire alla sua squadra di qualificarsi per il Rice Bowl.
" Non sono preoccupato, stronzo.” , ribatté Youichi con tono sprezzante. “ Devo ricordarti per caso la nostra promessa? Se quest'anno non arrivi alla finale ti ammazzo."
" Allora cerca di non essere sconfitto neanche tu.", sorrise tranquillamente Gen, sfiorando ancora le labbra dell'altro con le sue.
Il quarterback parve dimenticare l’irritazione per essere stato paragonato ad una ‘mogliettina preoccupata’, infatti gli rivolse un sorrisetto malizioso e si allungò per poterlo mordere.
“ Ciò che è successo lo scorso anno è stato un semplice, fottuto, caso.”
Musashi ricordava ancora la partita dell’anno prima. Al Koshien Bowl si erano incontrati gli Oujou Silver Knight e la squadra guidata da Hiruma, la Saikyoudai Wizards. Si era conclusa in pareggio nel tempo regolamentare e, nei supplementari, si erano dovuti arrendere per un semplice punto.
Perdere in quel modo era ancor più bruciante di una sconfitta con un ampio margine di distacco, ma ciò che aveva ‘consolato’ Youichi – sempre se di ‘consolazione’ si poteva parlare - era il fatto che alla finale non avrebbe potuto incontrare Gen.
“ In ogni caso…”, tagliò corto il kicker, sottraendosi agli affilati denti di Hiruma che avevano iniziato a torturargli il mento. “ Gli altri ci staranno cercando.”
“ Se ci tengono alla loro vita, non si faranno vedere.”, rispose divertito Youichi, baciando il compagno per metterlo definitivamente a tacere.
C’era del vero in quell’affermazione, conoscendo il quarterback non avrebbe esitato ad attaccare i seccatori… ma era anche probabile che Kurita – l’unico che aveva la conferma della loro relazione – avrebbe fatto il possibile per scoraggiare chi si fosse avventurato nella loro ricerca.
In realtà un po’ tutti avevano quel dubbio – era fin troppo chiaro il loro legame affettivo -, ma Musashi e Hiruma si erano ben visti dall’ufficializzare la cosa… non che non fossero pronti, ma Youichi era sempre stato abbastanza riservato quando si parlava della sua vita privata e Gen l’aveva semplicemente assecondato.
Magari un giorno, forse dopo il Rice Bowl, le cose sarebbero cambiate… ma non in quel momento.
“ Allora… possiamo restare ancora un po’ qui.”, sussurrò Musashi sorridendo, e stringendo con possessività il quarterback a sé, lo imprigionò tra il suo corpo e il muro alle loro spalle.
Hiruma non rispose, trovandosi però d’accordo con le parole di Gen, infatti non riuscì a trattenersi dal rivolgergli un ghignò compiaciuto, e togliendogli la bandana dal capo si sporse verso di lui per baciarlo.
Forse da lì a poco si sarebbero dovuti davvero separare per raggiungere i loro compagni, ma preferivano entrambi non pensarci per godersi quel momento.
Era l’unica cosa della quale avevano davvero bisogno.





   
 
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