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Autore: Mirella__    09/04/2012    3 recensioni
E se Goku fosse scomparso misteriosamente durante lo scontro con Baby?
Cosa sarebbe successo se lo Tsufuro avesse vinto?
In un mondo in cui tutti sono diventati dei burattini, Pan e Mr. Satan sono gli unici a non essere infetti.
Ma per il campione dei campioni l'età, ormai, si sta facendo sentire ed è costretto a lasciar scappare Pan per evitare la sua eliminazione.
La ragazza dovrà cercare di vivere nascosta alla luce cercando ogni giorno di diventare più forte per poter far ritornare il mondo alla normalità.
Ce la farà?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pan, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'aria fresca della sera soffiava sul mio viso dandomi sollievo e ristoro dopo una giornata passata a fuggire dalle guardie tra le vie della città.
Stavo per ritornare a casa del nonno Satan quando cambiai idea.
Invece di svoltare a sinistra girai dal lato opposto, e fu in pochi attimi che raggiunsi la casa dei miei genitori.
Aiutata dall'oscurità, m'intrufolai nel giardino e mi alzai in volo fino a raggiungere la finestra del primo piano.
La scena che s'intravedeva all'interno avrebbe scaldato il cuore di chiunque, ma non il mio.
Una madre, un padre e uno splendido bambino dagli occhi azzurri.
Il pargolo stava piangendo per aver fatto cadere la propria caramella, la madre lo accarezzava dicendo che non era successo nulla  e il padre si dirigeva nel luogo segreto in cui teneva i dolci per far ritornare a sorridere mio fratello.
Lacrime amare mi rigarono il volto, ma le scacciai e strinsi i pugni,aumentando lievemente la mia aura.
Grosso errore.
Mi precipitai tra la staccionata e un cespuglio.
Se mi avesse scoperta sarebbe stata la fine per me.
Un passo.
Eccolo si stava avvicinando sempre di più, riuscivo a sentirlo.
Il cuore prese a battermi all'impazzata e sembrava fin troppo rumoroso nel silenzio della sera, mentre il respiro si faceva affannato.
Sentivo la maniglia della porta girare e il passo dell'uomo uscire dalla casa.

Mi avrebbe scoperta e io sarei morta.
Ma chi me lo aveva fatto fare?
Un' auto si ferma sul vialetto della casa.
Un sospiro di sollievo, prima di percepire le auree della gente all'interno.
I guai non arrivano mai da soli.
Trunks e Goten.
Se prima avevo una lieve possibilità di scappare, in quel momento essa era sparita.
Gli sportelli della macchina si aprirono e i due ragazzi scesero.
-Fratello!- salutò Goten con una sfumatura gioiosa nella voce, Trunks si limitò a sorridere.
-Entrate- disse mio padre cordiale, come se stesse parlando con degli sconosciuti.
-Tu entra Goten- disse Trunks con una mano dietro la nuca in segno di scuse -Devo controllare una cosa nell'auto, arrivo subito.-
Mio zio scrollò le spalle. - D'accordo a dopo.-
Trunks non si mosse fino a quando la porta non fu chiusa.
Ma non andò verso la macchina come mi aspettavo, si stava muovendo verso di me.
Fu velocissimo, un attimo prima stava avanzando verso di me, l'attimo dopo si trovava dietro di me, le labbra a pochi centimetri dal mio orecchio.
-Non ti vuole nessuno qui, vattene.-
Mi voltai verso di lui e per un attimo mi parve che i suoi occhi fossero ritornati del consueto blu, ma mi ero sbagliata.
Erano ancora rossi, il rosso che sottolineava il controllo dello Tsufuro su di lui.
-Va via, non dirò nulla agli altri se ora scompari.-
Annuì.
Lui sparì alla mia vista, per poi riapparire sulla soglia della porta ed entrare in casa.
Sospirai, nuovamente sollevata, e corsi verso la casa del nonno.

-Dove sei stata?- mi chiese non appena misi piede all’interno dell’enorme villa.
-In giro, perché?-
-Lo sai che non devi uscire MAI!- l'ultima parola la pronunciò talmente forte da farlo tossire.
-Hey nonno, lo sai che non ti devi sforzare troppo- lo accompagnai fino alla sua camera, ma quando arrivammo a destinazione lui scosse la testa e cambiò direzione, dirigendosi verso la mia.
Non appena aprì la porta subito notai le valigie sul mio letto.
-Nonno che significa?- lui sorrise e scosse nuovamente la testa.
-Sono vecchio e purtroppo devo farmi delle visite, quindi devo dare loro il mio sangue. Scopriranno che non sono infetto e con tutta probabilità mi uccideranno.-
Il gelo mi penetrò nelle ossa. -Sai che non lo permetterò.-
Lui mi sorrise - O saranno loro a farlo o sarà la mia malattia. E una volta morto prenderanno i miei possedimenti, ecco perché ti devo lasciare andare via- scrollò le spalle e continuò. -Queste sono le valigie, ho già preparato tutto il necessario, loro verranno a prendermi tra poco, vai.-
Fu così che, per la seconda volta in vita mia, dovetti prendere le mie cose e fuggire dalla mia casa, ma questa volta qualcuno piangeva per me.
Mio nonno, costretto a lasciarmi andare per salvarmi da un orribile destino.


Angolo dell'autrice
Come primo capitolo è un pò corto, ma spero che vi sia piaciuto.
Ogni tipo di correzione e bene accetta e, se vi va, lasciate una piccola recensione.

  
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