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Autore: martha_hopes    09/04/2012    1 recensioni
"Ma poi si può sapere perchè verresti a New York con me?"
Una semplice domanda per Kurt, infiniti motivi per Blaine, troppe poche parole adeguate ad esprimerli.
Saprà Blaine trovarne qualcuna?
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui. Già eccomi qui e già vorrei richiudere piano piano l’uscio di Efp alle mie spalle mentre mi ritiro nuovamente nel mio angolino di lettrice silenziosa di tante meravigliose storie che mi tengono compagnia e mi fanno sognare tra un sospirato episodio di Glee e l’altro.

Insomma vorrei ma non posso perché proprio ora che ho raccolto tutto il mio coraggio a quattro mani proprio non posso!

E quindi eccomi qui con una prima modesta one-shot ispirata nella forma al genio di Sarah Kane ma totalmente dedicata a Blaine e Kurt.

O meglio da Blaine a Kurt.

 Spero solo questo mio fiume di parole non sia troppo confuso ma sappia trovare una via per trasmettere qualcosa a chi trovarà un minuto per me.

 

 

 

 

 

 

“Ma poi si può sapere perché verresti a New York con me?”

Capo leggermente inclinato, sorriso sottile, sguardo tra dubbio, curiosità e  un po’ di timore.

Perché sarei pronto a seguirti a New York ?Perchè...solo perché voglio esserci Kurt.

 

 

 

 

 

E voglio esserci per te e dirti che mi piace la tua nuova sciarpa e guardarti mentre sistemi l’armadio e sentirmi a casa per la strada se sono con te, e sentirmi per strada a casa se non sono con te e osservarti mente dormi e svegliarmi per comprare caffè brioches e ciambella integrali e tornare di corsa per scoprire che mi hai già preparato il caffè e brioches non integrali e farmi rubare tutti i calzini e non trovarne mai due miei e non ridere alle tue barzellette e ridere del tuo labbro offeso e desiderati la mattina ma lasciarti dormire ancora un po’e svegliarti per dirti quanto amo i tuoi capelli e i tuoi occhi e le tue labbra, il tuo collo il tuo

 e accompagnarti fino alla Nyada perché davvero dovevo andare da quella parte e prendere un taxi di corsa perché arriverò in ritardo al lavoro ma non mi interessa e incontrarci al bar all’angolo e parlare della tua giornata e guardare i tuoi spartiti e portare il tuo borsone e ridere delle tue paranoie e tenerti il fianco in metro così non cadi

 e sedermi ad aspettare sulle scale finché il vicino non torna a casa e sedermi ad aspettare sulle scale finché tu non torni a casa e preoccuparmi se fai tardi e meravigliarmi se torni prima e sedermi fuori dalla porta mentre fai il bagno e massaggiarti le spalle e baciarti i polsi e intrecciare le tue dita alle mie e guardare le tue foto e desiderare di averti sempre conosciuto e lamentarmi se canti mentre cucino perché non ti sento e lamentarmi se non canti mentre cucino perché non ti sento e portarti fuori a cena e non farci caso se mangi dal mio piatto e leggere insieme libri bellissimi e leggere insieme libri orribili e guardare insieme film insieme bellissimi e orribili e leggere e guardare insieme film e libri che chi lo sa se sono bellissimi o orribili perché in fondo chi li ha guardati 

 e sentire il soffio della tua voce nell’orecchio e sentire la tua pelle sulla mia pelle e offendermi quando rifai il letto visto che lo avevo già rifatto ma non abbastanza tirato e sorridere dei tuoi occhi dispiaciuti e domandarmi chi diavolo sei ma desiderarti chiunque tu sia e coprirti la notte e sentire freddo quando mi tocchi le gambe con i piedi e avere caldo quando non lo fai e parlarti tutta la notte della stella impigliata nei rami dell’albero e del bambino che attraversò in volo tutte le terre e i mari per amor tuo credendoti addormentato ma sapendoti sveglio e tenerti a letto quando sai benissimo che devo andare via e cancellare lacrime ingenue quando te ne vai e far brillare lacrime sincere quando torni ma solo per un momento

 e non capire perché pensi che ti rifiuti visto che non ti rifiuto e domandarmi come hai potuto pensare che ti rifiutassi e spaventarmi quando sei arrabbiato perché hai un occhio rosso e l’altro ancora più blu e essere mortificato quando sbaglio e  felice quando mi perdoni e portarti margherite appassite raccolte a Central Park perché non lo so dove altro si trovano margherite a New York e abbracciarti quando sei angosciato e stringerti quando stai male e desiderarti quando sento il tuo odore e darti fastidio quando ti tocco e lamentarmi quando sono con te e lamentarmi quando non sono con te e sprofondare quando piangi e sciogliermi quando sorridi e dissolvermi quando ridi

 e camminare per la città pensando che sarebbe vuota senza di te e fermarmi a comprarti un bouquet di matite ben temperate perché le tue le perdi tutte e queste profumano così tanto e fermarmi da Tiffany e chiederti di nuovo di sposarmi e dopo che mi hai detto no di nuovo chiedertelo un’altra volta perche anche se tu non ci credi io lo voglio veramente dalla prima volta che te l’ho chiesto e raccontarti il peggio di me e cercare di darti il meglio perché è quello che meriti e rispondere alle tue domande anche quando vorrei non farlo perché so che tu preferisci così e volere quello che vuoi tu perché e quello che voglio io e sapere che mi sto perdendo ma essere sicuro che tu saprai ritrovarmi e cercare le parole per descriverti il grumo di sentimenti che ho qui e non trovarne nemmeno una e non so come non so come non so come non so come comunicarti almeno un pezzetto dell’assurdo irrazionale razionalissimo inarrestabile inafferrabile indistruttibile complicato semplicissimo infinito eterno immenso amore che ho per te.

 

  
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