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Autore: Ragazzainnamorata    09/04/2012    0 recensioni
" Il nostro rapporto significa qualcosa per te? "
" Come puoi pensare il contrario? " chiese lui stupito
" Prometti che qualsiasi cosa succeda la supereremo insieme? "
" Si lo prometto, io vivo solo per amarti "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
La sveglia suona insistentemente da ben oltre cinque minuti fracassandomi i timpani.
<< Hmpf >> riesco solo a mugolare mentre cerco disperatamente di far cessare quell’orrido suono.
<< Tesoro è ora di alzarsi >> sentire la voce squillante di mio padre tutte le mattina è assai ben peggiore dell’orrido spaccatimpani. << Sai benissimo che le vacanze estive sono finite e che è il momento di tornare in quell’edificio chiamato scuola >>
Amo mio padre davvero ma questo è esattamente uno dei momenti in cui lo strozzerei volentieri
<< Io la chiamerei Condanna Quotidiana >> dico ironicamente mentre cerco di staccarmi dal letto.
<< Quante storie, sappi che la scuola è molto importante e ti aiuterà ad accrescere la tua cultura perciò niente scuse e fila subito a lavarti >>
Ma tu guarda cosa mi tocca sentire. Da quello che mi ha raccontato la nonna quando aveva la mia età nemmeno le bombe atomiche riuscivano a smuoverlo dal farlo andare a scuola e ora ne parla come se fosse una cosa meravigliosa. Decido di non rispondere e facendo un accenno d’assenso per nulla convincente mi dirigo verso il bagno. Non ho nessuna voglia di sorbirmi tutte le stupidaggini di mio padre di prima mattina.
Mi fiondo subito nella doccia, l’acqua calda mi aiuta a rilassarmi e ne esco dopo 20 minuti abbondanti dirigendomi in camera a vestirmi.
Dopo circa mezz’ora sono pronta per andare al martirio.
<< Papà io vado >> dico non curandomi nemmeno di aspettare una sua risposta.
Fortuna che è il mio ultimo anno di Liceo. Quest’anno ci sarebbe stata la cosiddetta maturità. Come se bastassero quattro sciocchezze scritte sui libri a far maturare qualcuno.
Arrivata a scuola do un occhiata in giro in cerca di facce familiari
<< Ehi Ile sono qui >> riconoscerei questa voce anche a tre chilometri di distanza
<< Cristina è bello rivederti >> le dico andandole incontro
<< Hai saputo? Quest’anno siamo al terzo piano >>
<< Questo significa che… >> non trovavo il coraggio di finire la frase. Prego Dio che sia un incubo dal quale mi sarei svegliata presto. Tutto ma non le scale ogni mattina.
<< Che dovremmo farci tre rampe di scale ogni mattina >> mi rispose Cristina mandando in frantumo le mie speranze.
Non c’è che dire. L’anno scolastico è proprio cominciato in bellezza.
Avendo ormai capito che lamentarsi sarebbe del tutto inutile cerco di farmi forza e prendendo sottobraccio la mia migliore amica varco il portone d’ingresso ma essendo troppo impegnata a parlare non mi accorgo di andare a sbattere contro qualcuno.
<< Accidenti, scusami non guardavo dove mettevo i piedi, mi dispiace >> dico mortificata
<< Tranquilla anch’io avrei dovuto prestare più attenzione, ti sei fatta male? >>
<< No sto bene, non preoccuparti >> dico alzando lo sguardo verso di lui.
Solo adesso mi accorgo di stare parlando col più bel ragazzo che abbia mai visto; i capelli sono biondo scuro, gli occhi di un azzurro intenso che starei volentieri a guardare per ore con un accenno di barba.
In poche parole era semplicemente Divino.
<< Ehi, stai bene? Sei diventata rossa all’improvviso >> Cavolo non mi ero neanche accorta di essere arrossita, che figura.
<< N-no, S-sto b-bene >> ma che faccio? Ora balbetto anche? Non è da me. In questo modo finirò solo per fare la figura della pazza. Calma Ilenia calma.
<< Ad ogni modo devo andare, si è fatto tardi >> dico congedandomi. In questo momento vorrei solo sprofondare.
<< In effetti anch’io devo proprio andare, a presto >> dice sorridendomi.  Non c’è che dire, è il più bel sorriso che abbia mai visto
<< Terra chiama Ile >> mi risveglia Cristina dai miei pensieri.  Avevo dimenticato di essere con lei, a quanto pare oggi non è la mia giornata fortunata. << Sembra che qualcuno si sia preso una bella cotta >> sento un tono malizioso nelle sue parole
<< Ma che cosa ti salta in mente? Non è vero >>
<< Ah no? E perché sei diventata tutta rossa? >>
<< Avrò esagerato con il fard >> oddio che scusa patetica, potevo inventare di meglio.
<< Hmm ad ogni modo andiamo, si è fatto tardi >>
Annuisco ed entrambe ci dirigiamo in classe.
A parte quel piccolo imprevisto la giornata scorre tranquillamente tra scherzi e risate ed è tempo di tornare a casa.
<< A domani Ile >> si congeda Cristina
<< A domani >> dico io
Arrivata a casa vedo mio padre parlare al telefono ma non riesco a capire cosa stia dicendo, non l’ho mai visto cosi agitato, spero non sia successo nulla col lavoro.
Cerco di andare nella mia stanza senza farmi sentire. Speranza vana visto che lui mi fa cenno di entrare.
Mi siedo sul divano aspettando che finisca di parlare al telefono.
Alla fine lui mi raggiunge. Dalla sua faccia non credo sia stata la zia a telefonare.
<< Papà che succede >> chiedo visibilmente preoccupata.
<< Tesoro devo dirti una cosa importante >> Chissà perché ma ho l’impressione che non sia una buona notizia.
  
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