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Autore: Eliot Nightray    09/04/2012    1 recensioni
Una storia che cercherà narrarvi la vera storia di America. Una storia che vi parlerà dell'amore fra due nazioni da sempre in lotta l'uno contro l'altra. InghilterraxNuovo personaggio ( Italia del centro)
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bad Friends Trio, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nuovo personaggio, Nyotalia, Pirate!Hetalia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Secondo te come dovrebbe cominciare questa storia stavolta? Beh in ogni storia c’è sempre un principe ed una principessa, quindi cominciamo così. C’ era una volta in un paese lontano una principessa rinchiusa in una torre d’avorio e cristallo, d’avorio perché così tutti l’avrebbero desiderata, di cristallo affinché vedesse come era il mondo in realtà. Però un giorno arrivò un principe, era forte bello , insomma il tipico principe delle storie che piacciono a te. E poi e poi ci siamo dimenticati del suo nome e noi non possiamo scordarci del nome del nostro eroe non credi?

 
Secondo te come dovrebbe cominciare.

 
Nella stanza c’è un marcato odore di vecchio, quello stesso odore che sente ovunque , forse è la noia forse la sua assidua presenza , ma lui riesce a sentire solo quell’odore. Un odore strano che lo fa sorridere e sentire a casa, l’odore che lo coccola, il profumo delle storie di William. Inghilterra si alza distrattamente perdendo l’equilibrio per un secondo mentre la massa di fogli si sparge sul pavimento. Vecchie storie dice sempre will vecchie storie, bisogna cambiare, il vecchio è passato e deve essere trattato come un vecchio panno pieno di polvere , lo si scuote fino a quando la polvere se ne va e tutto ricomincia. Certe volte non lo capiva davvero quell’uomo che gironzolava per le vie di londra con la sua livree nuova di zecca facendosi chiamare maestro o magnifico , per poi tornare nella sua casetta così piccola e semplice. Raccoglie ad uno ad uno i fogli e lo sguardo cade sul primo di questi “romeo and juliet” . William gli aveva rivelato che quell’opera era interamente dedicata a lui e al suo amore segreto anche se per arthur non era affatto… amore. La sola idea di essere innamorato lo faceva rabbrividire, lui non era innamorato era solo tormentato, tormentato dal ricordo di una donna. La prima volta che l’aveva vista era stato durante un viaggio, il suo primo viaggio di colonizzazione. Benché Drake lo avesso istruito alla perfezione nell’arte della pirateria , non aveva mai affrontato un viaggio così lungo. I primi tre giorni erano passati in modo pacifico eccetto per la sua mal celata eccitazione che aveva comportato un quasi ammutinamento della ciurma, i successivi mesi però non erano stati così grandiosi. Dopo un mese si era ritrovato a rantolare sul ponte imprecando contro i gabbiani che lo osservavano dal cielo, dopo quattro mesi si era arreso all’idea di non tornare a casa, e dopo dieci mesi si era rinchiuso in cabina rivoltandosi alla pretesa del capitano che pretendeva di andare avanti. Quando alla fine erano sbarcati aveva perso tutta la sua eccitazione e la sua voglia di conquista. Si era aggirato lungo la costa saltellando qua e là nel tentativo non bagnare le nuove scarpe. Pensava di trovare una città e non sabbia e qualche palma, beh qualche sarebbe riduttivo. Capitan andiamo avanti che tanto troveremo la terra , così amava chiamarlo, dava indicazioni indicando agli uomini dove collocare casse,animali,rum e quant’altro. All’inzio aveva voluto aiutare anche lui poi aveva notato qualcosa nella boscaglia osservarlo per poi fuggire via. La sua voglia di esplorare era finalmente tornata a bussare alla porta , così aveva lasciato tutto per correre dietro il fantomatico essere. Inzialmente aveva sperato in qualche nuovo amico immaginario o qualcosa di simile, ma non avrebbe mai pensato di ritrovarsi davanti una ragazza di cui alla fine non ricordava niente se non la voce, abbastanza grave troppo matura per il corpo gracile della donna. Quando era riuscito finalmente a fermarla lei lo aveva guardato e aveva stretto il fodero della spada.
–        chi sei chi credi di essere per arrivare in questa terra vergine? …
–        - beh io.. aspetta tu puoi capirmi?
–        Si perché?
–        Quindi sei una nazione come me
–        Ciò che tu sei a me non importa voglio solo sapere quale è il tuo fine, perché sei qui?
–        Voglio esplorare
–        Ho già sentito questa frase e ben tre nazioni hanno perso la vita
–        Io non lo sapevo
–        Bene adesso puoi anche andartene non credi?
–        A..a..aspetta
Questo era ciò che ricordava del loro primo incontro ma da allora non se ne era più scordato, ma poi forse l’aveva solo immaginata perché era vero che non c’era nessuna nazione in quel posto, quindi forse era solo una sua allucinazione.
-          ancora a pensare alla tua dark lady?
William entra nella stanza il flash è finito ora ricomincia la realtà, dove quella donna è solo un sogno e lui può solo inventare storie su di essa.
-          non sono io quello che dedica i suoi sonetti ad una dark lady
-          Beh si in effetti sono stato io il primo modestia a parte
-          …sei davvero noioso la mattina presto nonché il pomeriggio e la sera anzi devo dissentire quando dormi sei simpatico.
-          Quando sarò morto non dovrai più preoccuparti di me…
-          Uff anche la morte è noiosa..
-          E perché mai ? la morte è il nostro ultimo grande atto dove tutti gli attori escono dalla scena salutando con un inchino.
-          Vedila come ti pare per me è ripetitiva
-          Cosa è successo questa volta? Hai dimenticato la sua voce ?
-          Affatto la ricordo distintamente
-          Bene allora qualche risentimento per la dedica ?
Arthur torna a fissare il Folio e nell’arrosire si nasconde dietro la scrivania cercando di risistemare i fogli e tutto il resto.
-          no…
-          e allora cosa c’è
-          non c’è niente
-          è da quando hai colonizzato il nuovo mondo che continui a dire che non c’è niente quando entrambi sappiamo quale sia la verità.
-          A si e quale sarebbe?
-          Sei innamorato.
-          Si certo…
-          Perché ti costa così tanto ammetterlo?
-          Ma tu che ne sai di cosa è successo in quel posto, cosa vuoi saperne tu di me?
La verità è questa william non lo sapeva che lui aveva visto quella nazione, aveva semplicemente supposto la cosa. Quando era rientrato dal viaggio nell’esatto istante in cui era entrato nello yard william si era voltato e sorridendo gli aveva rivolto queste parole.
-          sei stato contagiato dalla più strana e lacerante delle malattie.
Poi aveva continuato a ridere ancora un po’ mentre gli attori contrariati dalla sua mancanza di attenzione sbattevano i piedi freneticamente. Eppure ,in parte, aveva capito dal suo semplice sguardo o forse dal modo in cui aveva iniziato a seguire le opere romantiche che qualcosa in arthur era cambiato..ma non si trattava di amore , ma semplice ossessione.
-          come chi penso di essere? Io sono William Shakespeare l’uomo che più ti consoce a questo mondo.. e poi non sono l’unico a pensarlo…anche Cinzia la pensa come me
-          *cinzia? Ancora con questa storia quand’è che tu e quella manica di pazzi la smetterete di chiamarla cinzia si chiama Elisabeth.
-          Si ma così è più poetico non credi?
-          No affatto..
-          Oh mio caro Inghilterra se davvero vuoi innamorarti dovresti smetterla di essere così scorbutico.
-          Non voglio innamorarmi e comunque ero venuto qui solo per dirti che sono arrivati dei nuovi attori da Edimburgo.
-          Non mi hai mai chiesto perché loro due muoiono alla fine.
-          Non voglio saperlo.
Chiude la porta con forza e si trascina a fatica nella strada gelida. Certo che se lo era chiesto e non una sola volta, perché doveva essere il protagonista di una tragedia, perché non poteva avere un lieto fine la sua del tutto ipotetica storia d’amore? Londra è gelata come al solito e la casa di William è troppo lontana dalla sua. Un uomo accenna un saluto e lui contraccambia calzando come meglio può il cappello in testa. Attraversa il ponte e il profilo di Buckingham Place lo riscaldano improvvisamente, finalmente ci sarà un fuoco a cui scaldarsi…il giorno in cui qualcuno inventerà qualcosa per riscaldarsi lui sarà già scomparso. Fa un’ultima corsa attraversando la soglia per poi dirigersi verso le proprie stanze. Il fuoco è già accesso, ma lui ricorda di averlo spento che Beth lo abbia acceso? Non sarebbe da lei.entra con calma , ma svanisce subito non appena a comparire è la figura del fratello.
-          che ci fai qui scozia?
-          Sono venuto a trovar mio fratello no?
-          Vedi di andartene..se Elisabeth ti vede non so cosa potrebbe fare.
-          Solo perché avevo un ideale diverso dal suo?
-          Solo perché tu e Spagna avete cercato di farla fuori.
-          Filippo e  Maria.
-          Beh erano comunque i vostri sovrani.
-          Quindi cosa potevamo fare?
-          Taci….
*Cinzia era il nome utilizzato dai poeti dell'epoca per parlare della regina Elisabetta. Inoltre Dark lady era la donna protagonista di alcuni sonetti di Shakespeare, l'opposto del modello della donna angelo di Petrarca
  
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