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Autore: Nadia96    10/04/2012    1 recensioni
Si può amare più di se stessi qualcuno senza mai averlo visto in carne ed ossa!?Forse no...ma è ciò che accadrà ai protagonisti della storia.
Conosciutesi in un modo decisamente strambo,incapaci di stare l'uno senza l'altro nonostante siano divisi da decine e decine di chilometri...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera.
Premetto che sono nuova,ma volevo subito condivedere con voi questa shot che ho scritto in questi giorni.
E' la prima volta che scrivo una cosa del genere,e non mi entusiasma sinceramente,nonostante ami scrivere so di non essere una cima.
Beh ditemi cosa ne pensate...buona lettura.


Il suono deciso della campanella che segna la fine delle lezioni mi riporta alla realtà,dandomi la forza necessaria,di cui ho assolutamente bisogno dopo un'ora di chimica,di chiudere il libro bianco con una certa enfasi da far volare tutto ciò che ho attorno.

Sono circondata da una decina di ragazzi che frettolosamente fanno la cartella,desiderosi di uscire al più presto possibile senza badare al fatto di poter aver lasciato qualcosa sotto ai banchi,i loro occhi esigono solo di un po' di libertà.
Mentre io al contrario,mi muovo quasi a rallentatore,con una calma che non pensavo neanche mi appartenesse sinceramente.
Ma tutto ciò è un controsenso a quello che realmente sento in questo momento,c'è ansia dentro di me,tanta ansia.
Le mani sudano,le gambe tremano,e la voglia di buttare a terra lo zaino e correre verso casa si accende secondo dopo secondo,ma non ce la faccio.
Sembro pietrificata,quasi come se la voglia di scappare da qua con lo scopo di realizzare il contenuto del messaggio che ho appena ricevuto,mi si ritorcesse contro facendomi incollare i piedi al vecchio pavimento.
Il messaggio.
Sorrido inevitabilmente prendendo in mano il telefonino andando nella cartella dei messaggi rileggendo quelle due paroline:'Ti aspetto.'
Due semplici parole che mi hanno decisamente svegliato dalla noiosa lezione sugli atomi e i svariati legami ad essi associati,non prima di avermi fatto perdere di un battito,si intende.
Sospiro rumorosamente pensando a quanti modi al mondo ci sono nell'aspettare qualcuno.
Lo si può aspettare seduti comodamente sul divano,indifferente da chi in quel momento farà il proprio ingresso.
Lo si può aspettare attaccati al telefono,controllando ogni minimo sms,per poi rimanere delusi quando si scopre che era la vodafone ad avvisarci che siamo senza credito.
Lo si può aspettare seduti in un bar,magari in una giornata di pieno inverno,mentre si è seduti da soli,con davanti una tazza di cioccolata calda fumante o sdraiati comodamente al mare sotto il sole cocente.
O semplicemente,mentre si è sdraiati sul divano,dopo aver atteso ore ed ore l'arrivo di quella persona,addormentandosi magari,vestiti e pettinati nei peggior dei modi,ma con la consapevolezza che per lui o lei un vestito di lussuoso o un pigiama comodo non fanno la differenza,sei tu che dai il valore a ciò che ti circonda.
Peccato che il nostro 'ti aspetto' non coincide con niente di tutto ciò,il nostro 'ti aspetto' si avvicina più a un qualcosa di decisamente astratto,a un qualcosa più vicino ai nostri cuori e alla nostra speranza che alla realtà.
Cerco di scacciare questi pensieri,che non fanno altro che alimentare le insicurezze che mi tormentano,rileggendo il messaggio cercando di farmi forza da sola.
Ti aspetta Emma. Ti aspetta. Te l'ha detto lui no? Magari non ti aspetta nel modo in cui vorresti tu,in cui sogni giorno e notte,ma l'importante è che lo faccia,giusto?!
No,che non è giusto. Ma quante cose lo sono nella vita?Poche o nessuna.
Sospiro chiudendo definitivamente la cerniera dello zaino viola,coprendomi con la mia enorme sciarpa di lana,che riesce a trasmettermi un senso di protezione.
Dopo aver messo la cartella sulle spalle mi dirigo verso Ilaria,la mia amica storica,con un piccolo sorriso che si fa spazio sul mio volto,perché dopo tutto sono felice. Sono felice di averlo,anche se non come vorrei io,ma a volte ci si dovrebbe accontentare,anche se non è decisamente facile.
Nota la gioia sfociare sul mio volto,e credo che gli anni l'abbiano aiutata a capire il motivo di tutto ciò,infatti mi guarda quasi con compassione mentre io volto lo sguardo.
Essere compatita non è nei piani,litigare neanche,per cui faccio finta di niente continuando a camminare dirigendomi verso casa.
So come la pensa,è contraria a tutto questo,avrà cercato di farmi cambiare idea almeno cinquanta volta,assieme a mia madre,che per un periodo di tempo era sempre più convinta di portarmi dallo psicologo,ma è stato tutto inutile.
In fondo ai sentimenti non si comanda no!?
Eh che importa se la persona per cui hai perso la testa è il tuo vicino di casa,o abita a 600 Km da te...che cosa cambia!?
Niente,un bel niente!
Che cosa ci possiamo fare se io abito in una piccola cittadina dispersa nella nebbia della Pianura Padana e lui invece vive nel profondo Sud?!Niente...semplicemente niente.
E' partito tutto da un computer...da un semplice strumento tecnologico a cui ora come ora,è appesa la mia vita,come se fosse una fonte vitale.
In fondo per noi è così,è l'unico modo che abbiamo per parlare,per scherzare,per vederci,semplicemente per amarci.
Perché è così,io lo amo.
Quando,dopo aver cliccato il tasto 'chiama' su skype,il suo viso diventa sempre più nitido davanti ai miei occhi,il mio cuore incomincia a battere fin troppo velocemente,a volte ho il terrore che possa uscire dalla gabbia toracica,le mani mi tremano e gli occhi assumono una lucentezza che solo con lui acquisiscono.
Non nego che mi spavento della mia reazione,in questi quasi due anni mi son sempre chiesta come sia possibile dipendere da una persona mai vista e conosciuta in un modo del tutto strambo.
Alla fine mi son convinta del fatto che i sentimenti,quelli veri,quelli profondi,quelli che ti colpiscono l'anima,sono in grado di andare oltre a tutto,riescono ad affrontare i 600 km di distanza annientandoli quasi.
Hanno la capacità di portarsi con loro le sofferenze,le frustrazioni e il dolore che provoca questa fottuta distanza,trasformando tutto ciò in risate e gioia quasi surreali.
Non nego che ci siano state decine e decine di litigate,provocati per lo più delle volte da me.
Ho avuto tanti,troppi ripensamenti,ma credo sia inevitabile in una situazione come la nostra.
Ho provato tante volte a staccare i contatti con lui,il risultato era ritrovarmi nel letto circondata da fazzolettini,col viso pieno di lacrime amare.
Non stiamo insieme,non avrebbe senso.Ma questo non significa che non lo ami,o che non sia la persona più importante che faccia parte della mia vita.
Con la sua stranezza,con il suo esserci ma non esserci allo stesso tempo ha marcato la mia esistenza.
Fisicamente non c'è,non c'è mai.
Non ho ancora avuto la gioia di saltargli addosso,di abbracciarlo,di baciarlo,di immergere le mani nel suo ciuffo scombinato o semplicemente di inebriarmi del suo dolce profumo,che ho comprato e messo sulla mia mensola,che mi spruzzo quando voglio affievolire il vuoto che mi si crea e ricoprire in qualche modo la sua mancanza.
Nonostante non possa percepire la sua presenza attraverso i famosi cinque sensi,so che su di lui posso contare.
So a chi fare riferimento quando nel pieno sonno vengo assalita dalle numerose insicurezze,quando mi sento una povera cogliona che dipende da una persona inesistente,quando vorrei prendere il computer e gettarlo a terra convincendomi di trovare lui dietro ad esso e non il vuoto.
Perché in fondo quando c'è lui non mi sento una povera stupida chiusa da sola in una stanza parlando davanti ad uno strumento freddo,no.
Io percepisco la sua presenza,percepisco il suo calore,le sue emozioni,la sua risata echeggiare nell'aria,sento che lui c'è...il suo esserci,se pur virtualmente,mi stringe il cuore,mi toglie il respiro,mi fa innalzare e precipitare nell'abisso più profondo nel giro di pochi millesimi di secondo.
Senza neanche accorgermene mi ritrovo a casa,seduta davanti alla scrivania bramando dalla voglia di accendere il pc e contattarlo,ma non lo faccio,almeno non ora.
Non voglio dare l'impressione di essere corsa a casa per parlare con lui,non voglio passare per la dipendente della situazione...anche se credo che ormai sia troppo tardi.
E poi...e poi prima devo fare una cosa,una cosa che faccio tutti i giorni da qualche mese a questa parte,di cui mi vergogno altamente,ma ne ho la necessità.
Mi chiudo a chiave nella mia stanza,nonostante sia a casa da sola,ma la paura che qualcuno mi colga in un momento mio,del tuo personale e privato mi assale nonostante non ci sia nessuno.
Accendo il computer collegandomi ad uno dei più famosi social networks e la prima cosa che faccio è andare sul suo profilo facebook che casualmente è tra i miei preferiti.
Vado nelle sue foto soffermandomi su una sua immagine in particolare,che amo più di me stessa.
Che è un bel ragazzo lo si nota a prima vista,ma in questa foto ha un qualcosa di particolare che lo avvolge,sarà l'atmosfera,sarà che sia stata scattata senza che lui non se ne accorgesse o sarò semplicemente io che avrò perso la testa per lui e venero qualsiasi cosa che lo circonda,sta di fatto che in questa foto sembra quasi speciale...e in fondo per me lo è.
E' seduto su un muretto con le gambe a penzoloni e il viso rivolto verso destra mentre sorride verso chissà cosa o chissà chi.
Se sei bello Amore mio,tanto bello. Bello da togliere il fiato e mozzare il respiro.
Nei sogni più buoi e nelle notti più tristi ho sempre desiderato di trovarmi lì,in quel preciso istante in cui è stata scattata questa meraviglia con lui,e magari essere il soggetto di quel sorriso,capace di trasportarti su un'altra dimensione,ma la consapevolezza che tutto era solo una mia stupida fantasia mi faceva ritornare alla realtà con un odioso amaro in bocca.
Respiro profondamente,e dopo aver spento la luce della piccola cameretta,chiudo gli occhi e con una mano traccio i contorni di quella foto.
In un primo momento poso l'indice su quelle righe impercettibili che li si erano formate sulla fronte a causa della risata,le traccio con fare dolce, lo stomaco mi si contrae e il respiro si fa più pesante,mentre la voglia di averlo affianco a me cresce inevitabilmente.
Successivamente continuo il mio percorso posando il pollice sulle sue guance,calcando su di esse,immaginandomele paffute,morbide e leggermente arrossate.
Mi faccio coraggio continuando il percorso delle mie dita su quel volto che spicca sullo schermo freddo del computer,che è capace di farmi suscitare emozioni mai sentite.
Stacco un attimo la mano dal suo volto,e in quell'istante vengo avvolta da un brivido di freddo che mi percorre la schiena.
Adagio nuovamente la mia mano sul suo viso,dopo averci spruzzato una goccia del suo profumo e il calore torna a riavvolgermi.
Traccio il contorno dei suoi occhi,leggermente socchiusi,che nonostante non stia vedendo,so per certo che hanno assunto un colore più chiaro del solito perché la sua figura viene illuminata dal sole che giace appena dietro di lui.
Sogno di immergermi in quei pozzi color nocciola,che sono stati in grado tante volte ti infondermi una sicurezza che non mi è mai appartenuta.
Sogno di poterli sfiorare un giorno e non percepirli solo davanti a uno stupido vetro.
Sogno di potermi specchiare in essi e leggere la sua anima,fino in fondo,spogliandolo di tutte le sue difensive.
Sogno semplicemente di poterlo osservare in quegli occhi come si deve,sperando che i suoi acquisiscano la stessa luce dei miei,appena percepisco la sua presenza.
L'ultima tappa del mio percorso sono le sue mani,che conosco a memoria,poggiate sulle sue gambe leggermente aperte.
Le sfioro,immaginandomi di percepire sotto lo schermo,il tocco vellutato della sua pelle.
Traccio il contorno di tutte le sue dita,bramando il suo profumo,desiderano di poterle sentire un giorno sul mio corpo,mentre mi stringono a lui.
Desidero immergermi nelle sue braccia muscolose,perdendomi in esse, adagiando il volto sui suoi addominali coperti da una t-shirt nera,mentre il suo profumo mi invade le narici,l'anima e la voglia di lui.
Passo un mio indice sulle mie labbra,tenendo sempre gli occhi chiusi,per poi adagiare il mio dito sulle sue sorridenti,tracciando il contorno di quella bocca,oggetto dei miei più grandi desideri.
Quanto ti desidero amore mio.
Trattengo al meglio il fiume di lacrime che sta per sfociare dai miei occhi strizzando quest'ultimi,mentre con il dito immerso nel suo profumo scaccio qualche gocciolina salata che ha avuto la meglio sul mio autocontrollo.
Con questo gesto cerco di diffondere il suo profumo sulla mia pelle,anche se preferirei fare ciò in altri cento modi.
Bramo dalla voglia di baciarlo con una certa passione fin quando non siamo costretti a staccarci a corto di fiato,abbracciarlo fin quando non rischiamo di soffocarci,accarezzarlo da per tutto ed essere riempita di coccole da lui,magari per poi finire a fare l'amore.
Ecco in che modi vorrei appropriarmi del suo profumo,non di certo comprando una boccetta uguale alla sua e spruzzarmela quando più ne ho bisogno,ma ora come ora sembra l'unico modo possibile per sentirlo più vicino.
Butto la testa all'indietro,mentre con una mano chiudo il portatile sulla mia scrivania,lascio che i capelli mi coprano la faccia bagnandosi a causa della valanga di lacrime.
A volte mi chiedo perché sia successo proprio a noi,per quale assurdo motivo da quel dicembre di quasi due anni fa sia diventata dipendente da un perfetto sconosciuto,secondo il parere degli altri.
Ma lui non è uno sconosciuto,lui è l'Amore mio,anche se non ho avuto mai il coraggio di svelargli i miei sentimenti,ma credo non ci sia bisogno.
Io ai suoi occhi sono un libro aperto,in tutto e per tutto.
Anche quando,afflitta dalla consapevolezza che per il momento non ci saremmo mai visti, mi ero autoconvinta che staccare ogni collegamento con lui,allontanarmi da lui diventando più fredda mi avrebbe aiutata ad uscire da quel vortice in cui ero stata catapultata.
E' stato assolutamente il periodo più brutto che abbia mai affrontato.
Due mesi senza la sua presenza nella mia vita,due mesi attaccata al telefonino pregando in suo messaggio,due mesi di vuoto totale.
Quello si che era un 'vuoto' in tutti i sensi,lì si che eravamo davvero distanti.
Ma non erano i chilometri a dividerci,no,quelli ci son sempre stati anche prima,era la sua delusione e la mia stupidità a tenerci lontani.
Tiro su col naso,mentre i miei pensieri vengono interrotti dalla vibrazione del cellulare.
Mi catapulto a leggere il messaggio,perché so già di chi si tratta,ed in fatti...'Dove sei finita!?'
Sorrido,sorrido perché nonostante i 600km fa di tutto per preoccuparsi per me,fa di tutto per far vedere che c'è,dopo tutto.
'Arrivo,un secondo.' Rispondo immediatamente,mentre cerco di darmi una sistemata alla meglio prima di chiamarlo su Skype.
'Non occorre che accendi il computer.'
Leggo la sua risposta,e rimango leggermente spiazzata,scuoto la testa pensando che probabilmente ha sbagliato a scrivere usando il T9.
'Cosa volevi dirmi!?' Gli chiedo convinta della mia tesi.
'Quello che ti ho scritto...scendi vah!'
Rileggo il messaggio minimo dieci volte...ma neanche all'undicesima mi convinco che la scritta sotto i miei occhi abbia fondamenta reali.
Scuoto la testa ridendo per il nervoso,mentre con una mano mi tiro all'indietro un ciuffo ribelle.
Odio i suoi scherzi idioti e lo sa.
Butto il cellulare sul letto,e nonostante non creda a ciò che ho appena letto,a passi lenti mi dirigo verso la finestra della mia camera.
Scosto cautamente la tenda arancione per poi sbirciare il parcheggio proprio di fronte al palazzo.
In un primo momento,accorgendomi che tutto è uguale alla quotidianità,mi sento una gran cogliona,per essermi illusa anche solo un secondo.
Mentre penso a quale cazziatone potrò fargli noto una macchina mai vista all'angolo della strada,dove vi è appoggiata una figura sconosciuta.
Mi sporgo meglio mettendo a fuoco l'immagine...quelle mani,quelle gambe,quelle larghe spalle coperti da una felpa blu,dalla mia felpa blu che gli regalai per il suo compleanno.
Non può essere.
Sarà sicuramente un'illusione dovuta a un calo di zuccheri,sicuramente.
Ma quel ciuffo...il suo ciuffo.
No...è impossibile.
Noto che il presunto Stefano chiama qualcuno con il cellulare e nello stesso momento il mio telefonino incomincia a lampeggiare.
Non ci credo.
Sorrido come una deficiente chiudendo frettolosamente la finestra,scaraventandomi sul pianerottolo così come sono,con tanto di ciabatte di topolino!
In un batter baleno mi trovo sul marciapiede,lo cerco con gli occhi e lo trovo,lui non mi ha visto,sta ancora smanettando con il cellulare chiedendosi probabilmente che fine abbia fatto.
Sorrido di vero cuore,come non facevo da troppo tempo ormai,e prendendo una rincorsa nel giro di pochi secondi mi ritrovo aggrappata a lui,con le mani che fanno forza sulle sue spalle e le gambe che gli circondano la vita.
In un primo momento incastro il mio viso nell'incavo del suo collo riempiendo i polmoni del suo odore,di aria buona,di aria di casa.
Alzo di scatto la testa mentre copro il suo volto con le mani,strofinando su di esso i miei due polpastrelli,quasi per costatare che davanti ai miei occhi ho lui:Stefano,il mio Stefano,in carne ed ossa e non una foto qualsiasi o ancora peggio l'immagine riflessa del computer.
'Sei tu...' sussurro mentre non stacco le mie mani dal suo volto,mentre le sue mi reggono stretta a lui.
'A quanto pare...'mi sorride mentre io lo guardo affascinata.
Nonostante conosca a memoria la sua foto,ogni suo particolare,ogni sua imperfezione che lo rende ancora più bello,averlo a due centimetri dai miei occhi fa tutto un altro effetto.
Appoggio delicatamente le mie labbra sulle sue,che ho così tanto desiderato in questo lungo periodo di agonia,assaporando meglio il suo sapore dolce e tenero.
Mi stacco lentamente,mentre i sui occhi mi squadrano.
Stranamente non c'è imbarazzo tra di noi,non c'è timidezza o quant'altro...sembriamo due persone che si conoscono da una vita,pazzi l'uno dell'altro,che dopo essersi separati per pochi giorni, finalmente sono nuovamente l'uno nelle braccia dell'altro.
'Ti è piaciuta la sorpresa!?'Mi domanda mentre io mi accovaccio sul suo petto.
'Vaffanculo-sussuro mentre lo sento ridacchiare-dovevi dirmelo,non rischiavo un infarto!'
'Ti faccio questo effetto!?'Mi soffia all'orecchio mentre io imbarazzata mi nascondo nell'incavo del suo collo.
Sorride accarezzandomi la schiena.
'Emma...'
'Mmh!?'Biascico mentre non intendo lasciare la sua presa per alcun motivo.
'Perché sai di me!?'
Scoppio a ridere,seguita da lui,mentre l'imbarazzo cresce ma faccio di tutto per nasconderlo.
'Era uno dei modi per sentirti più vicino...'rispondo con lieve vergogna,ma contenta comunque di farli sentire ciò che provo.
Lo vedo sorridere mentre mi accarezza i capelli,facendomi beare del suo tocco.
'Io avevo la tua foto sul comodino...'confessa mentre mi guarda negli occhi.
Mi apro in un vero sorriso,mentre rinforzo la mia stretta su di lui.
'Pensavo di essere l'unica cretina dei due!'Dico smorzando la situazione,mentre lui sorride scuotendo la testa.
'Comunque tu sei più buono...'Bofonchio,lasciando un tenero bacio sul suo collo.
'Tu sei più bella...'dice semplicemente accarezzandomi una guancia.
Sorrido,per poi sentire la sua lingua a contatto con la mia,
Mi abbandono a questo nostro primo bacio capace di azzerare la mia mente,appesantire il mio respiro e far perdere di un battito il mio cuore.

I don't care how you get here,
just get here if you can.
  
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