Il silenzio mi aiuta a concentrarmi meglio sulla lettura. Un thriller, cosa c'è di meglio?
Lontano sento lo sbattere delle padelle contro l'acqua corrente. Io ho cucinato, adesso tocca a Feliciano pulire la cucina.
Certo che questa è propio una bella giornata. Fuori dalla finestra il sole è ancora alto, nonostante sia Aprile, ed il cielo non sembra dover crollare d'improvviso in una bufera. E c'è anche un bel tepore rassicurante.
-Doitsu! Doitsu!
Sposto un po' il libro dalla mia visuale per vederlo entrare in salotto. Sento dei passi goffi, veloci ed eccitati che si avvicinano sempre più. Chissà cos'avrà in mente.
Feliciano entra d'un botto, inciampa sull'orlo del tappeto, cade a faccia in giù per poi girarsi verso di me tenendosi la testa.
Io rido. Chiudo il libro e m'inginocchio vicino a lui, tenendogli la fronte.
Lui sorride come un bambino.
-Oh, Doitsu, sei qui!
I suoi capelli bruni sono sparsi per tutto il tappeto, quasi a formargli un'aureola sopra la testa. Approfitto della sua posizione per stuzzicarlo e mettermi sopra di lui. Il suo corpo mingherlino sembra divertito dalla situazione, ma non accetta di star sotto.
Quindi ci invertiamo: io sono con la schiena sul pavimento, lui è sopra il mio petto: le sue mani affusolate toccano il ciondolo che ho appeso al collo. Mi guarda con occhi curiosi e contenti, io gioco un po' con il suo ciuffo ribelle.
-Cosa volevi dirmi?
-Doitsu, è una giornata così bella! Andiamo a fare una passeggiata?