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Autore: destroyed    10/04/2012    1 recensioni
Gerard devastato dalla morte del migliore amico\amante decide di prendere una decisione non molto sana.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sapevo dove andare. Non avevo nessun posto che potessi riconoscere come casa. Corsi. Corsi così tanto da sentire i polmoni staccarsi e cadere a terra, schiacciati dal mio fiato, dai miei piedi e dalle mie lacrime.
Mi dispiace.
Le gambe iniziano a cedere, le sento tremare, ma non smetto di correre, non ora.
Che cosa mi era rimasto? Che cosa avrei potuto fare?
Niente.
Non c’era un rimedio ed io non avrei  visto mai più il suo viso.
Sapevamo entrambi che non ce l’avremmo fatta l’uno senza l’altro. Sapevamo che quando il momento sarebbe arrivato, uno dei due avrebbe dovuto stringere i pugni e sopprimere le lacrime. Io non lo feci.
Mi chiedo che cosa avrebbe fatto lui e corro.
Sono stufo, stufo di tutto. Stufo di vedere le persone morire, di vederle abbandonarmi.
Voglio ricominciare da capo, voglio cancellare tutto e voglio riscrivere questa storia.
Come può tutto questo succedere a me?

Che cosa avevo fatto, forse avevo amato troppo? Era questa la mia punizione? Vedere l’unica persona a me cara scivolarmi via, senza poter fare niente, sentendomi così inutile, come mi sono sempre sentito.
Inizia a piovere, io continuo a correre. Non sento più niente. Le mie lacrime si fondono alla pioggia e cadono a terra, segnando il terreno e creando una domanda : “Io lascerò un segno?”No, no penso.
Che cosa pensavo di fare io? Così giovane e stupido, così accecato dall’amore da non poter vedere nient’altro.
Sembra che abbia vissuto per anni in un barattolo , dietro calde e sicure mura e improvvisamente un giorno buttato a vivere, senza spiegazioni, senza aiuto.
Non dimenticherò mai i tuoi occhi rossi e le tue mani tremanti. Il modo in cui mi incoraggiasti, perché ero io quello disperato in lacrime. Non tu. Tu sei sempre stato forte, e io no.
È per questo che ora corro. Corro per te, per le cose che abbiamo fatto e perché un volta ti promisi che saremmo corsi via insieme.
Corro perché nel fruscio del vento che mi colpisce sento la tua voce.
Ricordo quando mi sussurravi nell’orecchio, quando mi dicevi che mi amavi. Mi ami ancora?
Ogni tanto usavo tornare in quella casa, ma non ho mai osato toccare niente, niente che sia tuo, mio…nostro.
Arrivo di fronte alle rotaie, dove ci siamo incontrati, dove ci siamo salvati. Mi salverai ancora, mi dirai ancora che non ne vale la pena? Che nella vita c’è di meglio? Tu eril il meglio per me, ma ora che non ci sei più… cosa mi rimane?
Aspettai molto quella notte, ma forse era troppo tardi, niente sarebbe arrivato.
Non pensavo che qualcuno avrebbe potuto convincermi a non “aspettare il mio treno”
Avevo passato così tanto tempo a odiare me stesso che pensare  che qualcuno mi volesse bene era impossibile.
Ho fatto sempre tutto da solo, è per questo che ho sbagliato, è per questo che la mia vita mi sta scivolando di mano. Mi piacerebbe sentire quella voce ancora una volta.
Che cosa mi sta succedendo Frankie? Tutto quello che ero di buono l’ho scoperto grazie a te, ed ora quella parte è svanita per sempre, insieme al tuo ultimo flebile sorriso.
Pensavo che niente sarebbe potuto succedere, dopotutto ci meritavamo un briciolo di felicità, le nostre vite sfigurate chiedevano pietà, pace, amore. Ed è grazie alle nostre vite diverse che abbiamo trovato qualcuno uguale a noi, così simile da condividere lacrime, sorrisi e ‘attesa’.
Cosa stiamo aspettano Frank? Cos’è che ancora dobbiamo affrontare, perché…saremo insieme, vero? Lo avevi detto: “Io non lascerò mai che qualcuno ti faccia del male” Ed ora ho bisogno che tu mi salvi, ma non da quelli che pensavo mi potessero distruggere, ma da me stesso.
Ricordo quando mi prendesti la mano e mi trascinasti via da quelle rotaie, che mi avrebbero solo ucciso, mentre tu mi portasti verso la vita, dove c’eravamo solo io e te, e nient’altro importava.
Sono qui, ora, a pensare. Perché non hanno preso me? Perché hanno preferito sfregiare il tuo viso così perfetto, le tue labbra così sottili e morbide, che per tanto tempo avevo sognato di baciare? E quando ho avuto il coraggio?
Mai, lo facesti tu la prima volta. Mi zittisti, e poggiasti le tua labbra calde ed umide sulle mie togliendomi il respiro. Il tuo soffio che si infrangeva sul mio collo, lo adoravo. Chiudo gli occhi.
Ricordo l’ultima volta che ti ho visto. La tua pelle era più pallida del solito, come neve fresca in una fredda giornata in montagna. Quelle labbra, erano livide e serrate. Non potei  trattenere le lacrime, le sentivo correre lungo le mie guance. Il dolore che provavo non sarei mai riuscito a spiegarlo e ancora adesso, lo ritengo troppo immenso da limitarlo con le parole.
Sento qualcosa, le rotaie stanno tremando, apro gli occhi e vedo una luce, oh, mi stanno venendo a prendere e questa volta, Frankie potrò baciarti di nuovo, sto tornando da te. La luce si espande sempre di più e si avvicina. Chiudo di nuovo gli occhi e li stringo, ma le lacrime non si fanno bloccare ed escono, le mie ultime fredde e consapevoli lacrime prima del buio.

And we started at zero, and went different ways
Now we're all out here wasting away
And if we started at zero, then how did things change?
It seems like just yesterday we were the same...








Scritta un po' troppo di corsa ma eccola qua. Spero vi sia piaciuta e mi fareste molto contenta se lasciaste la vostra opinione. 
  
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