Suona la sveglia.
Ore 7.00 di una mattina come tante altre.

Guardo l'ora.
7.23.
Sono in ritardo, che novità.

Ok, adesso mi alzo.
7.47.

La colazione è sul tavolo, bevo il mio thè al volo e mangio due biscotti velocissimamente.
Mi fiondo nella doccia, non lavo nemmeno i capelli.
Alle 7.56 sono in slip e reggiseno.
3 minuti dopo chiudo la portiera della macchina.
Si parte. In ritardo. Di nuovo.



Mia madre guida, io, di fianco, sto zitta e mi riaddormento senza nemmeno accorgermene.
-Siamo arrivati- mi dice mia madre, e riconosco il cancello della scuola.
Gli ultimi ritardatari entrano, li seguo.

Non capisco niente stamattina, mi sento più rintronata del solito.
Forse non sarei dovuta andare a dormire alle 3.35.
Ci tenevo a vederlo.
Era forse la mia unica opportunità di vedere un suo live, anche se solo dietro uno stupido monitor.




Per fortuna le ore di lezione sono volate. Credo di aver dormito un po' sul banco.


Micole mi tocca la spalla. -Ci sei allora stasera?
Cavoli, me n'ero completamente dimenticata...il suo compleanno.
-Ehm...sì, certo. A che ora?
-Alle 9 in piazza, poi vediamo dove andare!

Non ci voleva. Fermo Steph un attimo prima che esca.
-Stephanie, ci sei vero stasera?
-Certo! Tu vieni?
Ci penso un attimo. -Sì, però...dobbiamo farle il regalo? Sai, non ho molti soldi e io non metterei più d...
-Nonono, niente regalo, tranquilla!
Mi sento sollevata. E' un periodo di ristrettezze, per me.
Non lavoro da settimane, ormai.

Decido di non pranzare a casa ma di entrare in un bar a prendere un tramezzino. Dopo averlo preso, mi siedo sul prato nel parco vicino a scuola, e inizio a mangiare.
Ci sono dei ragazzi che suonano e cantano. A dire la verità, uno solo canta, e uno suona.
Non mi avvicino - se vogliono, vengono loro.

Per fortuna il tempo è bello e mi sono portata l'asciugamano. Metto le cuffie, premo 'play', e ne approfitto per prendere un po' di sole. E, ovviamente, appisolarmi.
Mi risveglio grazie ad una pallonata sulla schiena. -Ma che cazz..!
Mi alzo di scatto e mi strappo le cuffie dalle orecchie.
Un ragazzo mi si avvicina di corsa, mentre gli altri continuano a ridere.
-Oddio scusami davvero! Non volevo!
-Lo spero cavolo, mi hai fatto male!
Mi porge la mano. -Alzati, dai. Io mi chiamo Edward, ma puoi chiamarmi Ed.
-Grazie. Silvie, ma puoi chiamarmi...Sil, credo.
-Credi? Non sai come farti chiamare?-. Il suo sorriso mi fa sciogliere.
-Ehm, sì diciamo che...
-Non importa, vieni con me.
Mi trascina dai suoi amici.
-Ragazzi, lei è Sil!
Un timido 'Ciao' è tutto ciò che riesce ad uscirmi. Come potevo non averli mai visti? Hanno tutti la mia età, più o meno, e sono tutti belli, bellissimi. Tra loro, una sola ragazza. Mi siedo di fianco a lei.
-Vieni in questa scuola?- chiedo indicando l'edificio fatiscente alle mie spalle.
-Grazie al cielo ho finito l'anno scorso! Ma comunque non siamo di qui, non credo che tu ci abbia mai visti. Piacere, Amy.





---note---
E' la mia prima vera fan fiction. Datemi tutti i consigli che mi possono servire.
Spero vi piaccia l'inizio :)
-cimo