Era
un caldo
pomeriggio estivo e Bulma si stava godendo i caldi raggi solari assieme
ai suoi
genitori e al piccolo Trunks.
“Avanti
tesorino” cinguettò Bulma incoraggiando il piccolo
saiyan, fortemente sostenuta
da Bunny.
“ Avanti
Trunks, fai vedere alla tua mamma che bravo ometto sei”.
Il bambino,
sorretto dalla mamma, mosse i suoi primi passettini incerti.
“Ooooooo ma
che bravo il cucciolotto della nonna” tubò Bunny
tutta felice per il grande
successo del nipote.
“Tsk” fu il
commento laconico di Vegeta che se ne stava poco distante appoggiato a
un
albero, muovendo nervosamente la coda avanti e indietro
“ Amore mio
guarda chi c’è, il tuo papà. Vuoi
andare dal tuo papino?” cinguettò Bulma spingendo
dolcemente il figlio verso l’uomo
“Non essere
ridicola donna, non esiste alcuna ragione per fare tutte queste moine
al
moccioso”.
“Oh Vegeta
finiscila di essere così scontroso, guarda! Tuo figlio ha
imparato a camminare
da solo, dovresti sentirti orgoglioso” lo
rimbrottò la donna lasciando le
manine del figlio, guardandolo teneramente mentre caracollava verso il
padre. Trunks tutto
contento di ricevere tutte quelle
attenzioni si affrettò a raggiungere il padre, cercando di
affrettare i
passettini ma arrivatogli a poco più di mezzo metro inciampò sui
suoi stessi piedini.
Un urlo
terrorizzato provenì dalle gole delle due donne di casa
Brief: la sola
possibilità che quel dolce batuffolino
si potesse fare del male le riempiva di angoscia ma
fortunatamente per
loro, il padre del bambino non era un essere comune.
Trunks stava
sospeso a mezz’aria, completamente illeso. Vegeta
l’aveva afferrato con la coda
poco prima che cadesse a terra; il piccolo, incurante del pericolo che
aveva
appena corso, gorgogliava tutto felice, contento di starsene sospeso in
aria
come un piccolo areoplanino.
“Come ho già
detto non c’è nessun motivo per cui lodare il
marmocchio! Lui non è un vero
saiyan come me! Guardalo, non sa nemmeno reggersi in piedi. Io alla sua
età ero
già in grado di sconfiggere un esercito con un solo dito ma
ovviamente la colpa
della sua inettitudine è solo tua. Tua e di tua madre: a
forza di moine,
giocattoli e vizi lo state rammollendo “.
“ E grazie
al cielo che il mio bambino non è un brutto energumeno come
te” gli gridò Bulma
furente.
“ Fattene
una ragione Vegeta, questa è la Terra e qui abbiamo usanze
diverse da quelle
del vostro pianeta! I bambini vanno coccolati, viziati e trattati
amorevolmente
e non mandati a combattere non appena sanno reggersi in piedi. Mio
figlio non
diventerà un brutto scimmione come te”.
“Tsk”
“ Sei
assolutamente insopportabile Vegeta”.
“Tsk”
“Grrrrrrrrrrrrr
non ti sopporto quando fai così”.
“Vattene
allora”
“Puoi
giurarci che me ne vado principe dei miei stivali bucati. Mi hai fatto
passare
la voglia di stare in giardino “.
“Ciao”
sghignazzò il
saiyan convinto di essere
uscito vincitore dallo scontro con la moglie.
“ Tu intanto
fai fare merenda a tuo figlio” soffiò la donna
mettendo tra le mani dell’uomo
un vasetto e un cucchiaio.
“C-c-cosa
dovrei fare io?” rispose l’uomo esterrefatto.
“ Hai capito
bene! E vedi di usare un po’ di delicatezza una volta in vita
tua” detto questo
Bulma se ne andò seguita dai genitori.
“ Ma guarda
tu quella piccola impertinente” sbottò Vegeta
tornando verso l’albero a cui era appoggiato
prima e sedendosi sotto di
esso.
“Gagadadadata”
“ Smettila
di agitarti Trunks, adesso ti do da mangiare”.
Vegeta
appoggiò delicatamente il figlio sulle sue gambe, con la
schiena poggiata al
suo addome.
“ Dare da
mangiare a un mocciosetto, tsk” svogliatamente
aprì il barattolo immergendo il
cucchiaio nell’omogeneizzato.
“ Apri la
bocca” Trunks eseguì obbedientemente gli ordini
del padre.
“ Sai
Trunks, se fossimo sul mio pianeta adesso noi non saremmo insieme. Io
sarei a
distruggere un qualche insulso popolo e tu saresti stato spedito su un
qualche
sasso sperduto abitato da esseri deboli. Probabilmente ci saremmo visti
un paio
di volte nell’arco della nostra vita, come è
successo a me e mio padre”.
“Tatatatatata”
gorgogliò il piccolo girandosi impacciatamente e allungando
le braccine verso
il collo del padre. Un ghigno compiaciuto comparve sul volto di Vegeta,
non lo
avrebbe mai ammesso con nessuno ma quelle attenzioni da parte del
figlio gli
piacevano anche se non riusciva a capire il perché.
Delicatamente
abbracciò il figlio, sollevandolo quel tanto che bastava da
permettergli di
aggrapparsi al suo collo.
“Sai
marmocchio?! Un giorno o l’altro ti farò diventare
il degno erede della stirpe
saiyan malgrado quello che dice la donna”
“Dada” Trunks
si accoccolò sulla spalla di Vegeta addormentandosi poco dopo
“Tsk, tutta
colpa della donna”
Non era mai
stato un tipo sentimentale, nemmeno con Bulma, ma quel piccoletto dai
capelli
lilla scatenava in lui degli stranissimi istinti
“umani”, da quando quel cosino
era comparso nella sua vita sentiva lo spasmodico bisogno di
proteggerlo, cosa
che non avrebbe mai pensato di poter nemmeno concepire
“ Tsk,
quella donna sta rammollendo anche me”
E poi c’era
Bulma… Per quanto irritante, testarda e assolutamente
assurda trovasse quella
donna non riusciva più a
farne a meno
“Dada”
Il cielo si
stava facendo scuro e una sottile falce di luna stava prendendo il
posto del
sole
“ Sarà
meglio tornare a casa Trunks” Vegeta si alzò
tenendo il figlio in braccio
“Gnoooooooooooo”
piagnucolò il piccolo tentando di divincolarsi dalla stretta
del padre
“ Si può
sapere che ti prende adesso?”
chiese
Vegeta totalmente disorientato
“Taaaaaa”
strillò il piccolo allungando le braccia verso terra
“Vuoi
camminare?” Vegeta appoggiò dolcemente il figlio a
terra incamminandosi verso
la capsule corporation
“Dadaaaaaaa”
strillò il piccolo cominciando a piangere
Vegeta si
girò di scatto. Trunks era rimasto esattamente dove
l’aveva lasciato, con le
braccine tese verso il padre
“Cos’hai da
piangere? Volevi camminare e ti ho messo per terra. Adesso
cammina”
“Ueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”
“Tsk” Vegeta
si piazzò davanti al figlio guardandolo torvo
“Finiscila
di frignare Trunks, comportati come un vero
guerri…” il principe dei saiyan
rimase sconcertato dal comportamento del figlio. Trunks gli aveva
afferrato la
coda e aveva smesso immediatamente di piangere, cominciando a emettere
versi di
gioia e a camminare tutto contento. Vegeta continuò a
fissarlo esterrefatto finché
non si sentì tirare la coda
“Dada “ lo
richiamò il piccolo indicando la capsule corporation col
dito, Vegeta assecondò
il figlio camminandogli lentamente a fianco tenendolo discretamente d’occhio e sorreggendolo con la coda.
“Ti sei
divertito a giocare col codino di papà questo
pomeriggio?” chiese
la donna prendendo il piccolo in
braccio e dandogli un bacio
“ MA CHE
DIAVOLO TI PASSA PER LA TESTA? LA MIA CODA NON È UN
GIOCATTOLO” urlò Vegeta
indignato
“Giusto,
giusto. Il codino di papino non si tocca”
ridacchiò Bulma uscendo dal salotto
“Ma pensa te”
sbottò l’uomo sdraiandosi sul divano
“ Quella
donna ha idee troppo strane”
“ Stai
ancora rimuginando sulla tua coda?” senza che Vegeta se ne
fosse accorto la
moglie era tornata in salotto e si era seduta sul bordo del divano
“Tsk"
“Allora papino?!
Vi siete divertiti questo pomeriggio?”
“Mmmmm”
mugugnò lui chiudendo gli occhi
“Sai Vegeta,
l’essere umano si contraddistingue dalle scimmie per
l’uso della parola”
“Ma io sono solo
un brutto scimmione,
vero donna?”
rispose sagace sventolandogli la coda davanti al viso
“ Permaloso”
rispose Bulma facendogli la linguaccia
“Mia madre
sta facendo il bagnetto a Trunks e tra dieci minuti la cena
sarà pronta, vieni?”
“Che domande”
replicò Vegeta alzandosi rapidamente per seguire la donna in
cucina