Gli spostai una piccola ciocca di capelli dietro l’orecchio lasciando quest ultimo in bella vista,scoperto. Mi avvicinai mentre con il pollice gli sfioravo il lobo rosato che continuavo a guardare.
Mi stava parlando ma quelle parole andarono lontane,impercettibili. Fu un attimo: mi leccai rapidamente con la punta della lingua le labbra per poi schiuderle e poggiarle sul suo orecchio.
Sentii che smise di parlare e sussultò non appena sentì i miei incisivi freddi strisciargli sul lobo. Ridacchiai piano alla sua reazione sfiorando con il naso la sua guancia troppo calda e con la lingua il bordo dell’orecchio.
Avevo socchiuso gli occhi ma potevo benissimo immaginare la sua espressione: stava immobile con la bocca semiaperta, si potevano percepire i suoi battiti cardiaci. Lo trovai estremamente adorabile, lo avevo colto di sorpresa, mi è sempre piaciuto farlo impazzire. Non riuscii a trattenere una risatina e mi staccai lentamente dal suo orecchio: ora lo stavo guardando e lui guardava me rosso in viso. Gli posai con leggerezza una mano sulla guancia sinistra e gli sfiorai le labbra carnose con le dita spostando lo sguardo dagli occhi ad esse. Deglutì e richiuse le labbra in un sorriso. Mi stesi di nuovo, ridacchiando e intrecciando le dita dietro la nuca. Lo stavo fissando,aspettavo qualcosa,qualche sua parola, qualche suo movimento. Spostai impercettibilmente il bacino verso la mia destra mettendomi più comodo possibile.
Lui stava seguendo ogni mio singolo movimento con lo sguardo e con cautela appoggiò una mano sul letto mentre l’altra lentamente sul mio fianco facendomi venire i brividi; si adagiò sopra di me.
Stavamo sorridendo entrambi,riuscivo a sentire il suo respiro sul collo e sul mento. Mossi una gamba intrecciandola con la sua ma non distolsi mai gli occhi dai suoi,così profondi. La loro tonalità scura rivelava ora un bagliore strano,aveva gli occhi lucidi e le guance arrossate; ancora una volta pensai che fosse adorabile. Riportai le mani sul suo viso. Mi disse qualcosa,una parola tanto carina quanto dolce. Me la sussurrò quasi. Ero uno di quei tizi con sempre la parola pronta a tutto,ma non ero pronto a questo. La risposta mi si bloccò in gola e dalla mia bocca uscì soltanto un sospiro,poi lui chiuse gli occhi sorridendomi , ridacchiò facendolo sembrare tutto uno scherzo. Però ero a conoscenza del peso di quella parola,anzi di quella frase. Mi guardò e fece come se io non avessi sentito o capito: me lo ripetè. Lo fece talmente tante volte che iniziai a prenderci gusto a sentirmelo dire. Chiusi gli occhi mentre lui si stava facendo sempre più vicino,e continuava a ripeterlo.
“Ti amo.” La voce. “Ti amo.” La sua voce. “Ti amo.”
Mi concentrai solo su di essa e quasi non mi accorsi del suo respiro fin troppo vicino prima che lo sigillò tra le nostre labbra. Feci scivolare le mie dita lungo il profilo del suo collo,inizia a sentire caldo,stavo sudando sicuramente.
Quel contatto così stretto,vicino,intimo,mi fece impazzire. Stavolta era lui ad avere il controllo della situazione. Sentii le sue labbra morbide sulle mie farsi più umide e schiudersi …
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-to be continued-