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Autore: Leannel    25/04/2004    4 recensioni
Un'altra storia di due persone molto diverse tra di loro
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Faramir, Eomer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione

Introduzione

 

Eccoci di nuovo davanti ad una meravigliosa auto conclusiva!!! Mi erano mancate!!! E scusate se vi annoia Leannel, perché è la fina dell’anno e mi tocca studiare e non posso quindi scrivere come prima!!! ma, come dice mia nonna, si trova sempre tempo per fare quello che ci piace…

Scusate pure x il fatto che l’altra lunga ( ho deciso di scrivere meno capitoli ma più lunghi siccome x Lea sono appena a metà ed è già un casino unico) non arriva, la cosa è che la scrivo prima a mano e ancora non ho nemmeno cominciato a copiarla a computer (dovrò forse aspettare le vacanze estive)… ma arriverà prima o poi…

Passiamo alla qui presente storiellina…. Siccome in questi giorni sono super carica, ce l’ho fatta a battere questo confronto breve tra Faramir (che rimane sempre the best)  ed Eomer. Potrò sembrare monodica ma andava reso giustizia a questi personaggi così trascurati anche nelle fiction…

Il luogo sono sempre le case di guarigione ( come se la vita comune si svolgesse solo lì), non biasimatemi, mi garbano tanto tutte quelle erbette mediche… bene sto vaneggiando… evviva!

Tornando a scrivere come una persona, anche se solo in parte, in possesso delle proprie facoltà mentali… La guerra è passata e sono tutti molto felici.. Faramir è ancora più felice degli altri siccome ha trovato l’amore della sua vita, Eowyn (che invece non rientra assolutamente tra i miei personaggi preferiti, anche se non so il perché). Sta bene ma deve vedere la sua fidanzatina perché il giorno seguente ha intenzione di comunicare a tutti che si sposeranno. Ma Eowyn da brava testa a pinolo dice tutto  a Eomer, un fratello incredibilmente protettivo (che carino!) . il fato vuole che i due si incontrino mentre uno esce dalle case dopo aver scoperto molte cose e l’altro vi entra…

Non vi anticipo nulla (solo tutta la trama) ma spero che i due facciano a botte (No, scherzo)

Ciao a tutti, commentate e datemi un buon voto che queste cose le faccio con tutto l’amore possibile!

Buona lettura

 

A tutti quelli possessivi che vogliono alcune persone solo per loro

 

A tutti quelli che senza alcuna cattiveria sono costretti a rubargliele

 

Se tieni la sabbia stretta in un pugno volerà via col vento. Se apri la mano resterà conte, per sempre.

 

Vostra

Leannel


Come fratelli

 

 

Faramir camminava silenzioso per le candide vie coperte dai fiori dei pochi alberi di ciliegio e  di pesco rimasti in piedi dopo la caduta delle mura della sua città. Poco tempo prima. Ma che sembrava un passato remotissimo. Così tante cose erano cambiate da quel tempo remoto. Il suo passo si era fatto ancora più leggero ed impercettibile di quanto  mai lo fosse stato. Come se fosse cresciuto, il sovrintendente, nonostante avesse combattuto poco, e le disgrazie fossero state in numero di gran lunga superiore agli eventi felici. Anche se  a pensarci bene proprio le disgrazie, gli avevano da sempre dato ogni sua forza. Forse perché di quelle sole aveva vissuto. Senza dubbio era più saggio. Senza abbandonare quell’incredibile fascino triste, rassegnato, solitario ed autoritario che aveva sempre avuto con se e che si sarebbe portato dietro fino alla fine dei suoi giorni. Fiero. Freddo. Calcolatore. Dotato di un’intelligenza non comune.

Le strade sembravano essere più bianche e gli alberi più fioriti. Mai Faramir ricordava di aver vissuto un’emozione del genere. Tutto ciò di più normale e comune era diventato meraviglioso. La città era più bella. Il suo Re più amichevole e saggio. La birra aveva un sapore differente. Anche le poche lacrime, silenziose come i suoi passi, che aveva versato sulle tombe dei suoi cari, morti, distrutti da quel potere che di lui aveva fatto solo un uomo migliore, avevano un sapore più dolce. Perché dopo che tutto era caduto, precipitato, aveva potuto scoprire quello che cercava davvero. Aveva trovato la felicità. E forse per la prima volta nella sua vita le cose andavano per il verso giusto.

Eccole. Le case di guarigione. Una sottile porta di legno chiaro. L’ingresso. Le piante dai fiori candidi. Forse erano tutte erbe mediche. Lo stretto cortile di pietra che lo accompagnava alle piccole dimore dei suoi abitanti. Anche la seconda porta di legno, questa volta più scuro, era stata aperta. Incredibile come anche le mura, che fino a poco tempo fa erano sembrate così opprimenti, delle case di guarigione erano diventate più belle. Perché ora le case non erano più una prigione. Ora erano per lo più una scatola. Un pacco regalo che conteneva ciò che Faramir amava di più. Eowyn. Suo unico amore. Sua futura moglie. Sua futura principessa. Sua futura regina.

Il suo braccio aveva ripreso a funzionare quasi come un tempo, anche se in breve i medici dicevano che avrebbe riacquistato ogni sua funzione. Lo portava ancora al collo, ed ufficialmente il motivo del suo rientro alle case era quello di farsi medicare. Ma in realtà ormai non sentiva più alcun dolore ed il suo alibi sarebbe a breve crollato. Non aveva più scuse per vederla di nascosto. Di questo era venuto a parlare. Non avrebbero più fatto nulla di nascosto. Le avrebbe chiesto ufficialmente di diventare sua moglie e si sarebbero rimessi alle decisioni di sire Aragorn. Ma dovevano ancore decidere quando e come. E Faramir, anche se così poteva non sembrare, non era tipo da amare di fare dichiarazioni pubbliche o cose del genere. Soprattutto se si trattava di fatti personali. Ora avrebbe voluto solo vivere la sua vita perfetta. Ma questo era il prezzo della fama. E Faramir era il tipo da affrontare ogni suo ostacolo. Inoltre questa volta non era neppure da solo. Questa volta erano in due. Due forze solitarie che insieme ne formavano una sola. Una sola forza devastante.

Sorrise. Era la felicità. Ad intorpidire ogni suo senso. A rendere tutto così perfetto. Era Eowyn.

Mai si sarebbe potuto immaginare quanto stava per accadere.

 

Eomer si poteva dire l’esatto contrario del personaggio di cui sopra è descritto lo stato d’animo. Non che non fosse felice per la vittoria ottenuta. Era colmo di gioia. Tutte le cose meravigliose che stavano succedendo. Sarebbe arrivata presto la sua sposa. E sarebbe diventato re. Tutti i suoi amici. Tutta quell’eccitazione dopo la vittoria, seppure imperfetta. E poi era arrivata quella lettera di Eowyn

‘Ciao caro fratello. Sappi che ancora non mi è concesso di uscire da queste dimore. Ma io ho bisogno di parlarti il più presto possibile. A presto, tua sorella’

tutto normale credeva. Ma ancora non conosceva il vero motivo di quel messaggio. ‘vorrà parlarmi per fare due chiacchere’ si era detto. Ed ora questa storia. Un fulmine a ciel sereno. Chi se lo sarebbe mai aspettato. Che ci avrebbe messo così poco ad innamorarsi di nuovo. Diceva che quello nei confronti di Aragorn non era mai stato amore vero. Diceva che solo questo era amore vero. Ma Eomer era un uomo molto sospettoso quando si trattava di sua sorella. Non che avesse una cattiva idea di Faramir, figlio di Denethor, sovrintendente di Gondor. Ma l’aveva del suo sangue. Della sua stirpe. Tutto quello che di lui conosceva erano le brutte storie del padre  e quelle del fratello. E nonostante tutte le belle cose che Gandalf ed Aragorn dicevano di lui nulla pareva convincerlo del tutto. Era un uomo che credeva solamente a ciò che gli era dato vedere. Se solo avesse potuto trovarsi tra le mani quell’uomo adesso… No. Non doveva pensarla a questo modo. Sarebbe stato orribile. Non poteva fare a meno di chiedersi se quelli di sua sorella fossero stati sentimenti sinceri e lo stesso di quelli del compagno.

O forse non era così. Forse non lo era affatto. Forse il fatto era solamente che Eowyn era sempre stata solamente sua e di nessun altro. Aveva sempre chiesto solo il suo aiuto. Aveva sempre avuto bisogno di piangere sulla sua spalla.  Ed era incredibilmente difficile pensare che così non sarebbe più stato. Che avrebbe pianto sulla spalla di qualcun altro…

Senza nessuna intenzione di farlo, Eomer, si trovò di nuovo a pensare a cosa avrebbe fatto se si fosse trovato quell’uomo, che non aveva che intravisto, tra le sue grandi mani da guerriero.

E fu in quel momento che lo vide. Un uomo non molto alto, piuttosto esile, dal viso felice eppure con una solida aria di uomo calcolatore. Vestito di ricchi abiti, degni di un uomo del suo rango. Il viso di un uomo sicuramente molto più colto di lui. Fu in quel momento che Eomer il guerriero si trovò ‘tra le mani’ quell’uomo di cui stava pensando. In quel momento vide Faramir, il sovrintendente.

 

“Finalmente ci incontriamo” disse il più alto dei due con una mano sul fianco destro. Faramir rimase un istante interdetto. Non aveva idea di chi fosse il suo interlocutore. Sapeva solo che lo superava di almeno dieci centimetri in altezza e di almeno altri cinque in fatto di larghezza delle spalle. Riconobbe l’armatura di Rohan ed i capelli di Eowyn. Non poteva che essere lui. Non poteva che essere Eomer.

 

“Finalmente” rispose Faramir, con aria di altrettanta superiorità. Forse Eomer voleva essere certo che l’uomo di sua sorella fosse forte al suo pari. Ma non era affatto così. In effetti Aragorn gliel’aveva descritto con molta superficialità. Ed Eomer non riuscì più a controllarsi. Un uomo incredibilmente impulsivo. Afferrò quell’uomo per il colletto della casacca bianca, letteralmente attaccandolo al muro. Faramir non oppose resistenza. Era un uomo pacifico e colto. E non sarebbe servito a nulla presentarsi in maniera diversa da com’era in realtà. Si ritrovò con le spalle compresse contro il muro di pietre grigie senza nessun motivo apparente. Ma da uomo intelligente quale era si rese conto dello stato d’animo di Eomer. Una smorfia leggera.

 

“Tu, non azzardarti a..”

 

“Un uomo sanguigno” lo interruppe velocemente Faramir.

 

Improvvisamente Eomer si sentì incredibilmente stupido. Si sentì incredibilmente inferiore all’uomo che aveva quasi preso a botte. E, siccome non era affatto sicuro del valore di Faramir, si chiedeva che sarebbe successo se a corte avessero saputo della sua reazione violenta ad una cosa tanto stupida. Respirò profondamente, quasi a volersi liberare dall’aria calda che era la sua rabbia. Lasciò andare Faramir che riuscì a toccare nuovamente coi piedi per terra. Con la mano destra si sfiorò il collo ripetutamente. Si era reso conto in pochi istanti di quanto fossero differenti lui ed Eomer. Ed anche di quanto fosse forte. Ma non era un uomo malvagio. Lo si leggeva negli occhi ambrati.

 

“Perdonatemi” mormorò l’uomo più alto

 

“Di cosa, non è successo niente” Faramir sorrise.

 

 Eomer rimase stupito per qualche istante, resosi conto che quell’uomo doveva saperne molto più di lui della corte. In un certo senso era riuscito ad ottenere la sua simpatia. Con un solo gesto. Con poche fugaci parole. Ma questo non toglieva che i due dovessero parlarsi. Forse non ora ma dovevano parlarsi. L’uomo esile continuò per la sua strada, continuando a toccarsi il collo ed a sorridere,mentre Eomer rimaneva immobile.

 

 

In un certo senso Eomer era tranquillizzato. In un altro si sentiva ancora peggio di prima. Che quell’uomo fosse davvero tanto abile da riuscire ad abbindolare sia lui che sua sorella? Ciò non toglieva che Faramir fosse all’apparenza una persona della quale ci si potesse fidare.

Farmir uscì a passi lenti dalla stanza di Eowyn. Dovevano essere passate delle ore. Ma era certo che quell’uomo, definito sanguigno, si sarebbe presentato di nuovo. Ora non aveva più alcun timore. Sapeva tutto ciò che era successo. Ed infatti lo vide. Di nuovo. Fissava a terra e a volte mormorava qualche parola confusa, quasi non avesse idea di cosa dire. Faramir sorrise. Lo trovava molto divertente. Molto dolce. Molto apprensivo. Per qualche verso era una versione più sincera delle belle cose che riusciva a ricordare di suo fratello. Col  tempo avrebbero imparato ad amarsi anche loro due. Quegli uomini così diversi.

 

“Non avrei voluto dare subito mostra della mia impulsività” evidentemente Eomer si era accorto di lui.

 

“Spesso gli uomini sanguigni sono migliori di quelli calcolatori” lo aveva totalmente spiazzato. Il povero Eomer. Ora non aveva davvero più alcuna idea di quello che stava per dire. Che significava quel discorso? Faramir comprendeva se stesso tra gli ‘uomini calcolatori’ ?

 

“Non penso comunque che il mio comportamento sia perdonabile”

 

“In ogni caso siate certo che non uscirà di qui”  Qualche istante di silenzio. Eomer pensò che tanto peggio di com’era non poteva andare.

 

“Sentite.. Anzi senti.. Io davvero lo detesto il voi”

 

“Ci sono abituato ma non per questo mi piace” rispose Faramir, evidentemente ben disposto. Eomer pensò che dovesse essere davvero una persona di rango molto alto.

 

“Sono successe talmente tante cose. Mia sorella è già rimasta bruciata una volta”

 

“Se tua sorella rimarrà bruciata io andrò a fuoco” senza dubbio ci sapeva fare con le parole “Non avere paura”. Eomer rimase in ascolto. Per una volta era Faramir a rimanere in silenzio. “Non preferiresti parlarne davanti ad una birra?”

 

Così i due principi o re, o qualunque altro titolo si preferisca dargli si avviarono con un silenzio rigoroso verso un posto nelle case che solo Faramir sembrava conoscere. Due boccali di birra furono riempiti presto.

 

“Lui è la persona migliore che io conosca” disse Eomer “ed è stato lui stesso a farle del male”

 

“Non certo per sua decisione. Penso che la scelta sia stata assieme la più dolorosa e la più coraggiosa. Aragorn. Ma non siamo qui per parlare di giudizi. E poi è molto caro anche a me”

 

“Io mi sposerò presto. Se la lasciassi sola? Se tu fossi così abile da riuscire  a mentirmi?”

 

“Molti pensano di me che sia solo un uomo particolarmente abile con le parole e la politica. Ma ti giuro, sul mio nome, e su quello di coloro che mi hanno abbandonato, che non c’è nulla che io conobba di meno politico del mio amore per Eowyn”

 

Eomer lo osservò in silenzio per qualche istante.

 

Faramir riprese dopo quei pochi istanti“Sono accadute molte cose brutte. Mio fratello e mio padre. E quando ero qui, solo, pensavo che la mia vita fosse finita. Ma poi è arrivata lei, e tutto è cambiato.”

 

“Quindi dici che non dovrei avere paura?”

 

Faramir non rispose, ma sorrise, un sorriso vissuto e ormai quasi consumato eppure che non accennava a volersi spengere, allungando con la mano sinistra il boccale, ancora pieno, di birra. Eomer sorrise a sua volta. Anche lui allungò il suo boccale. Finche i due non si toccarono. Ed i compagni bevettero l’uno alla salute dell’altro.

 

Fu così che tra pentole e tegami della mensa povera e segreta delle case di guarigione, si instillò il più grande patto di alleanza e di fratellanza mai unito tra due mortali durante la terza era. Fu così che due sconosciuti in un solo giorno divennero fratelli. Fu così che ebbe inizio l’alleanza tra il Mark e l’Ithilien. Fu così che l’amore portò gioia non solo agli interessati. Fu così che Faramir ed Eomer conobbero per la prima volta la vera amicizia.

 

With love

Yours truly,

Leannel, Zoozy e (in questo caso) la bocca… di qualcuno che ha assistito alla scena (J)

  
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