-PERVINCAA- Grisam si svegliò urlando e grondante di sudore, aveva fatto di nuovo quell'orribile sogno: lui, Pervinca, Vaniglia, Tommy e Shirley erano su una pericolante scogliera e combattevano contro Humulus Bellepor, il braccio destro del Terribile 21. L'avevano quasi battuto quando ci fu un'esplosione che fece cadere Pervinca e Shirley dalla scogliera, Shirley si era salvata ma Pervinca no.

Ogni notte ormai faceva quell'incubo, e ogni notte sperava che fosse solo un sono ma purtroppo non era così. Era passato un anno ormai da quando Pervinca Periwinkle era morta e il Terribile 21 era, in qualche modo tornato. Vaniglia aveva pianto per circa cinque mesi e, quando un anno prima aveva compiuto quindici anni, aveva raccontato tutto l'accaduto a Jim che era tornato proprio quel giorno e si era un po' ripresa. Il giovane Capitano, invece, si sentiva svuotato, perso, inesistente. Aveva rinunciato alla sua carica di capo della Banda usando queste parole:-Non sono riuscito a proteggere la persona più importante della mia vita, come potrei guidarvi?- il risultato era stato che Vaniglia gli aveva un sonoro schiaffo sulla faccia dicendo:-Lei non avrebbe voluto questo, lei non lo pensava, lei si fidava di te!-

Dal giorno, che aveva cambiato per sempre le loro vite, i ragazzi avevano cercato di capire come aveva fatto quel bastardo a tornare ma non ci erano ancora riusciti, avevano fatto ricerche in biblioteche, avevano girato intorno alla Rocca di Arrochar per mesi, avevano ascoltato di nascosto i discorsi dei grandi senza alcun risultato.

Come se non bastasse il Terribile 21 attaccava il villaggio un giorno si e uno no senza lasciare il tempo di riprendersi ai cittadini.

Grisam buttò di lato le coperte e andò a sciacquarsi il viso con l'acqua gelata, guardò l'ora: le due di notte, si vestì, spalancò la finestra e si alzò in volo. Sorvolò il villaggio e atterrò vicino alla finestra di casa Periwinkle e vi sbirciò dentro. Una ragazza dai capelli color pane dormiva nel letto della sorella addossato alla libreria, un barattolo di marmellata vuoto era sul comodino in ricordo della coraggiosissima fatina che lo aveva abitato: Sefeliceleisaràdircelovorrà era andata via un anno prima, il giorno del quindicesimo compleanno di Vaniglia.

Nella stanza non era cambiato quasi niente: i libri di Pervinca erano ancora nella libreria insieme a Rex, il ragno, la sua scrivania era ancora in disordine e i suoi vestiti ancora sula sedia.

Grisam sospirò e tornò a casa sua dove trovò suo zio seduto sul suo letto che lo aspettava, -Zio, cosa ci fai qui?- Duff Burdock sospirò. -Grisam, so quanto tenevi a Pervinca e so cosa si prova a perdere la persona che si ama. Ma devi andare avanti.- Grisam lo fissò allibito. -Cosa vuoi dire?- lo zio gli mostrò una foto tutta spiegazzata che Grisam conosceva a memoria. Ritraeva una ragazzina di quattordici anni dai capelli color cannella e l'espressione gioiosa. -La tieni sotto il cuscino, Grisam! Ora esageri!- Grisam si lasciò cadere sul letto di fianco allo zio. -Dai, ora dormi!- gli disse l'uomo dando una pacca sulla spalla del nipote. -Si zio.-

ANGOLO AUTRICE:

Ciaooooo a tutti! Vi prego di avere pietà se il capitolo è corto e schifoso ma questa è la mia prima fanfic e non so se mi verrà bene, non preoccupatevi per Pervinca io sono una sua grande fan ma non voglio anticiparvi nulla! Vi prego RECENSITE!