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Autore: apochan kenshiro    11/04/2012    6 recensioni
Una città completamente diversa, un clima cambiato... Chi sono Michiko e Kaito? Che fine hanno fatto tutti quanti? E perchè il distretto di Nerima-ku è più silenzioso e tranquillo che mai? Una storia particolare, dove la linea del tempo segue un corso unico, dove tutto ciò che è non è, dove l'apparenza inganna, dove la verità porta a tutta un'altra realtà...
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Salve! Questa è la prima volta che pubblico con il mio account sul sito (non avendo avuto prima la connessione, condividevo l'account con una mia amica...), ma non è la prima storia che pubblico... questa volta intendo condurre ben avanti la fanfiction che qui vi presento, che ho cominciato a scrivere da molto tempo, e la quale spero si prefiguri come un grosso "lavoro", diverso dai precedenti... se in "corso d'opera" vorreste recensire i capitoli vi sarei molto grata... (sia recensioni positive che critiche sono più che gradite...)
Non mi resta che augurarvi buona lettura!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Nuovo personaggio, Ranma Saotome
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Voices and visions

Salì le scale con compostezza, ma al tempo stesso con passi rapidi e studiati, attenta che nessuno la seguisse: Mousse NON doveva assolutamente disturbarla...

Si diresse in camera sua ed una volta dentro fece scattare la sicura dello scorrevole, bloccando i pannelli. Chi avesse voluto entrare avrebbe dovuto farlo con la forza.

Aprì il piccolo armadio a due ante, dove aveva nascosto il rotolo che le serviva, poi, con estrema cura ed una lentezza esasperante, estrasse dal cassetto sottostante lo specchio. Sentiva le mani inspiegabilmente tremarle, come se fosse febbricitante.

Avvolto in un vecchio strofinaccio, il Guriisu no Kagami aveva ancora di più l'aspetto di una cianfrusaglia, pronta solo per il cestino della spazzatura. Ma si sa, l'apparenza inganna...

Con uno scatto repentino fece uscire l'oggetto dal suo rudimentale involucro e, presa la pergamena, si sedette frettolosamente alla scrivania.

Con movimenti veloci delle dita sciolse il cordoncino logoro e dorato che richiudeva le estremità; svolse poi l'antico rotolo, fino a che non intravide il capitolo che cercava. I grandi caratteri scarlatti, in mandarino antico, erano bordati d'oro, in una calligrafia spigolosa e guizzante, in cui non mancavano lievi sbuffi d'inchiostro e sapienti curvature: erano frutto di mani esperte.

L'occhio scorse dall'alto al basso, da destra a sinistra, finché non arrivò alla formula designata. Con sguardo avido e febbrile l'amazzone cominciò a leggere:

Il Guriisu no Kagami è un cimelio prezioso, forgiato anticamente come suggello fra passato, presente e futuro. La sua rottura è alto presagio di sventura: potrebbe portare ad un enorme squilibrio nell'armonia dell'universo. Esiste tuttavia un rimedio, unico quanto periglioso: se lo superficie si incrinerà, l'acqua della fonte Senza Nome sarà sua cura. Tre gocce dovranno bagnarlo, e l'argento rifletterà ancora le memorie di ciò che era, è e sarà ...”.

Le dita lattee e sottili strinsero con foga la pergamena... se lo sentiva che qualcosa di difficile doveva esserci, il capitolo introduttivo la aveva ingannata... ma non poteva farci niente, i testi antichi erano così: enigmatici e nebulosi.

Il problema non era a quel punto arrivare in Cina, ma come eludere sua bisnonna... l'ultima volta si era rifiutata categoricamente che lei ricorresse ad un preparato o a degli espedienti, rispondendogli che “se voleva l'amore sicuro del futuro marito doveva combattere con Akane Tendo e tutte le sue rivali”. Quell'affermazione l'aveva shoccata, quanto ancora di più il fatto che l'anziana Obaba aveva praticamente sussultato alla richiesta della nipote... Anche la minuta parente stava nascondendo qualcosa...

Scosse la testa allontanando ricordi e congetture dalla mente: ora doveva trovare un rimedio più serio. Come poteva raggiungere Fu Chuan Xiang senza destare sospetti e senza passare da Nyu Che Zu? Un'altra difficoltà sopraggiungeva: non far scoprire a nessuno che era diretta alle Fonti Maledette, altrimenti un cospicuo numero di persone l'avrebbe seguita...

Rilesse ancora altre tre volte il punto interessato ed ogni volta il responso risultò lo stesso. Niente doppi sensi, niente indovinelli, niente seconde opportunità: solo l'acqua di una delle fonti dove non era ancora stato immerso nessuno poteva sanare la superficie crepata dello specchio.

Shampoo si alzò, in preda all'insicurezza, percorrendo avanti e indietro la sua stanzetta quadrata. Ne valeva davvero la pena rischiare tanto per quello che poteva ottenere con molto meno? In fondo poteva sempre disobbedire a sua nonna e comprare qualcosa dall'ambulante... una volta là sarebbe poi stata in grado di trovare una delle fonti necessarie al suo scopo? E se fosse caduta in un'altra pozza maledetta, assumendo orribili sembianze? Separare Ranma ed Akane nel loro passato valeva davvero il suo onore, la sua dignità, forse addirittura la sua vita? E cosa le garantiva che poi lo specchio avrebbe funzionato? L'ultima volta i propositi di “riappacificare” il giovane Happy con la giovane Ko Lon erano stati completamente vani …

Sentì salirle il sangue alla testa ed il nervosismo prendere piede. Accelerò la sua andatura, cominciando a camminare in cerchio sul suo morbido tappeto rosso damascato. I suoi lunghi capelli lavanda, leggermente scarmigliati, ondeggiavano sulla sua schiena, mentre le sue mani si torturavano vicendevolmente. Perché non andava mai secondo i suoi piani?

Perché non sei abbastanza determinata giovane amazzone …

Sì bloccò, stupefatta, al centro della stanza. Cos'era stato? Una voce? Ora stava addirittura impazzendo? Non andava per niente bene, assolutamente..

Massaggiò con movimenti circolari le proprie tempie poi raggiunse nuovamente la scrivania e sedette. Lanciando uno sguardo furtivo sul piano e sulla pergamena notò che qualcosa era cambiato: non c'erano più i caratteri scarlatti ed il testo in inchiostro nero. Sulla pergamena figuravano fiammeggianti caratteri violacei, che sembravano avere vita propria.

Shampoo si guardò intorno... da quando nella sua stanza era diventato così buio? I contorni delle pareti erano a malapena distinguibili, e porta e finestra non si indovinavano in quella quasi totale oscurità. L'univa fonte di luce proveniva dalla pergamena...

Il suo sguardo si bloccò impietrito sullo scenario, mentre i muscoli del suo corpo si rifiutavano di risponderle. Un fremito percorse tutta la sua schiena. Cosa stava accadendo, per i kami?!

Non ti preoccupare, amazzone, non ho intenzioni malvagie, anzi, forse sarò la tua ancora di salvezza...

Ancora quella voce baritonale e glaciale risuonò, frastornando i suoi sensi. Ma da dove proveniva? Dal corridoio? Da fuori?

Sono qui, Xian Pu...

Ancora una volta, e stavolta più nitida, come una forte eco: era nella SUA TESTA.

Chi sei? Cosa mi stai facendo? Cosa vuoi da me? E come conosci il mio nome?”

Una risata lugubre e sommessa riempì la stanza, mentre la testa minacciava di scoppiarle.

Sono la tua salvezza, Xian Pu, io so tutto... sono l'onniscienza, sono il sapere, sono la sete di conoscenza... e tu cercando mi hai evocato...

Com'è possibile? Non ho letto alcuna folmula di invocazione...”

Non è necessario... dal luogo in cui mi trovo sono comunque riuscito a sentire la tua preghiera, la tua necessità, la tua disperazione... tu SEI disperata, Xian Pu, hai bisogno di me...

Era tutto così assurdo.

La testa le girava e quella che sembrava ancora essere la sua stanza le vorticava intorno; i colori violacei di quei caratteri marchiati a fuoco erano cupi, eppure sembravano penetrarle gli occhi, facendole male. Forse stava sognando?

No, non stai sognando, è tutto vero... e te lo dimostrerò: leggi i caratteri che ti ho rivelato, i caratteri nascosti che la pergamena celava... invocandomi hai reso possibile tutto ciò...

Shampoo si accostò lentamente alla scrivania, schermandosi gli occhi con le mani. Fra dito e dito vide il baluginio delle fiamme affievolirsi, mentre i caratteri divenivano sempre più nitidi.

Leggi, giovane amazzone.

Questo è il sigillo di Zhang Qai Long. Colui che lo spezzelà, salà di dilitto dotato di un glande potele e potlà govelnale i fili del Destino... Tu mi plendi folse in gilo, voce? Il Destino è una folza supeliole, nessuno può domallo...”

Ti sbagli, Xian Pu...

La ragazza avvertì nitidamente una fitta dolorosa attraversarle le tempie da parte a parte, che la costrinse a raccogliere la testa fra le mani.

Tu sei in grado di ottenere tutto ciò... tu HAI lo specchio incrinato, e tutto ciò ha liberato un enorme potere...

Dammi un solo motivo pel cui lischiale... la mia vita vale di più...”

Lo so giovane amazzone, ma tu non rischi niente hai già tutto... devi solo ridare VITA allo specchio... ed io farò tuo il tuo ai len...

Il cuore di Shampoo ebbe un sussulto. Ranma... stava facendo tutto per lui, perché finalmente potessero vivere il loro amore, perché lui stesse con lei, perché Akane non si ponesse più in mezzo a loro, senza più problemi, alla luce del sole... Perché stava esitando allora? Non aveva forse il potere di fare tutto ciò nelle sue mani? La sua vita non era in pericolo, no, ora lo sapeva... stavolta avrebbe avuto il suo agognato lieto fine e Ranma sarebbe stato con lei...

Allontanerò la ragazza da lui... PER SEMPRE...

Un sorriso storto comparve sul volto niveo della ragazza: avrebbe messo la parola fine a tutti i suoi guai...

 

Camminavano lentamente lungo il canale, mentre a ovest il sole, un enorme semicerchio rosso, sprofondava lentamente, irrorando il cielo turchese di bagliori arancio.

Attraversarono uno davanti all'altra il ponte, in silenzio, mentre all'orizzonte si stagliavano nere sagome di uccelli, che tornavano al loro nido.

Un'altra giornata come tante era passata ed ora tornavano a casa, in silenzio.

Akane camminava piano, a piccoli passi, tenendo ben salda la cartella di cuoio in mano e lo sguardo a terra. Da quando tornare a casa con Ranma era diventato così difficile, così pesante? Tante cose era state difficili in quegli ultimi mesi... ma arrivare al punto di non battibeccare nemmeno? Ripensò a qualche mattina prima, al solito teatrino. Lei fumante di rabbia, lui balbettante e sempre poco reattivo, Shampoo appiccicosa. Una vampata calda di stizza salì fino alla testa, poi si spense in un baleno: dopo nemmeno un minuto Ranma era già dietro di lei, chiedendole di aspettarlo, senza che ci fosse la cinesina attaccata al suo braccio... chissà come era andata in quel lasso di tempo in cui li aveva lasciati soli...

Akane guardò avanti a se il codinato che, cartella in spalla e mani in tasca, procedeva abbastanza spedito.

Ranma?”

Mh?”

Quello chiamato in causa si voltò.

I raggi del sole, in tralice, illuminavano il suo volto, facendo apparire i suoi occhi di un grigio cangiante. Ad Akane mancò il respiro...

Cosa c'è Akane?”

La ragazza scosse la testa.

Niente, ecco, io ...”

Il ragazzo si voltò completamente, avanzando verso di lei. Il suo sguardo era un misto di curiosità ed apprensione.

Akane, va tutto bene?”

Un altro respiro mancò all'appello quando Akane se lo ritrovò ad un palmo di naso. Una tale vicinanza la scombussolava.

Si discostò appena poi prese fiato.

Ranma dimostrò di accorgersene, lasciando comparire un velo rosso sulle sue guance.

S-sì, tutto bene … è che... volevo scusarmi.”

Il ragazzo rimase allibito: Akane che si scusava? In quale universo parallelo era finito?

Guardò per alcuni secondi la sua interlocutrice con uno sguardo a dir poco allucinato, mentre le palpebre sbatteva veloci, segnalando la sua incredulità.

Ehi, Ranma, ci sei?”

Fece lei, sventolandogli il palmo della mano davanti agli occhi.

Ehm, sì, ma... potrei sapere perché, ecco, mi chiedi scusa?”

Lo sguardo di Akane tornò verso il basso, incatenandosi alle punte lucide delle sue scarpette nere.

Percepiva un calore innaturale spandersi su tutto il suo volto.

Beh, per l'altro giorno... sono stata sgarbata...”

Solo?”

E non mi interrompere!”

Una oblunga gocciolina comparve sulla tempia di Ranma. In fondo era sempre Akane, con i suoi pro ed i suoi contro...

Insomma, sì, tu volevi sapere come stavo, no?”

Già...”

Beh, non è un periodo facile, sai?”

Tutta le leggerezza svanì assieme al sole ormai tramontato.

Ranma sentì che non era più un discorsetto qualunque e che dietro c'era uno sforzo enorme.

Purtroppo non credo di aver fatto per niente ordine nella mia testa, anzi, credo ci sia ancora più confusione... capisci cosa intendo?”

Sì...”

Lo sapeva eccome.

La Cina. Le sorgenti maledette. Il monte Hooh. Safulan. Akane. Il matrimonio fallito. Era tutto un'enorme confusione. Era già tanto che in quel momento fossero riusciti ad intaccare appena la punta dell'iceberg, quando ancora ce n'era un'immensa parte sommersa...

Capiva perfettamente lo stato d'animo di Akane, perché era il suo.

Quindi volevo chiederti scusa, ecco … accetti?”

Un tiepido sorriso si allargò sul volto di Ranma, mentre quel calore insolito continuava ad espandersi sul volto della ragazza. Perché erano sempre un delirio con lui le cose più semplici?

Accetto, ma ad una condizione: che anche tu accetti le mie... non volevo strattonarti a quel modo né tanto meno urlarti addosso, quindi, sì, ecco, scusa...”

Anche Akane rispose con un sorriso, spontaneo, leggero.

In quel momento il cuore di Ranma perse un battito. Era così bello e raro veder sorridere Akane.

Allora pace fatta... adesso andiamo a casa, altrimenti Kasumi comincerà a pensare che ci siamo persi!”

Mh, non mi preoccupa Kasumi, piuttosto Nabiki: sarebbe capace di inventarsi qualcosa ed aizzare i nostri genitori!”

Oh kami, hai ragione. Andiamo! Ranma?”

Il ragazzo si era improvvisamente bloccato, scrutando attentamente i dintorni. In tutto l'isolato si sentiva solo il sommesso uggiolio di un cane.

E adesso che ti prende?”

Shh...”

Scandagliò minuziosamente tutto intorno, senza tralasciare il minimo dettaglio. Poi vide la fronda di un albicocco...

Fino a qualche momento prima non era così sporgente...

Ehi, c'è qualcuno laggiù?”

Era tutto il pomeriggio che aveva avuto una strana sensazione, come di essere seguito, ed anche in quel momento c'era qualcosa che non quadrava...

Ehi?”

Al secondo richiamo udì un fruscio leggero, poi scorse un movimento più palese. C'era davvero qualcuno!

Ehi!”

Scattando in avanti si precipitò nel luogo designato, dalla parte opposta della strada. Poi, dopo aver intravisto una sagoma, constatò amaramente di averne perso le tracce, in pochi secondi.

La costernazione si fece spazio nel suo animo. Chi era che lo stava seguendo? E come faceva ad essere così veloce? Altre domande e confusione si aggiunsero nella sua mente.

Poco dopo Akane, con una corsetta lo raggiunse. Poté leggere apprensione sul suo volto.

Ranma! Cos'è successo?!”

Si voltò verso di lei con uno sguardo abbattuto e serio.

C'era qualcuno e quel qualcuno ci stava seguendo.”

Improvvisamente la dolce brezza serale, che in quel momento spirava, sembrò ad Akane un gelido refolo di vento invernale.

Cosa stava accadendo nelle loro vite?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed eccoci qua!!!

Intrighi, voci, visioni e domande … cosa sta combinando Shampoo? Sembra niente di rassicurante. Avrà forse a che fare con il lugubre presagio di sventura di Obaba o con gli strani incontri di Ranma ed Akane? Chissà... a voi scoprirlo prossimamente ;)

Mi scuso ancora per l'ennesimo ritardo, ma gli impegni si stanno sovrapponendo e che volete farci? Poi mettete in conto che sono anche sbadata ed un po' pigrona, con pure il blocco dello scrittore quando serve ^^”, ma abbiate pazienza, che piano piano vado avanti!

Mi scuso inoltre per la confusione che ho fatto con il layout, che mi sono accorta di aver cambiato dopo il quattordicesimo capitolo, chiedo scusa davvero: appena potrò sistemerò tutto, riportando tutto simile, prometto!

In finale di saluti ringrazio ancora e sempre i miei lettori, grazie davvero; ringrazio sentitamente JuliusCX, 00_sakura_00 e frangilois per le loro recensioni ed in particolare ancora JuliusCX, che ha messo la storia fra le sue preferite, come pure me fra i suoi autori preferiti, grazie davvero, ne sono lusingata!

Detto ciò vi saluto ancora, ricordando che se volete farci un salto, c'è la mia pagina su Facebook, “Noi che scriviamo e leggiamo su efp”.

Alla prossima, bye!

  
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