Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: marig28_libra    12/04/2012    5 recensioni
Mancano pochi giorni all’inizio della Seconda Guerra Sacra. Shaka, in preda all’inquietudine, esterna per la prima volta la sua vulnerabilità all’unico cavaliere in grado di comprenderlo: Mu dell’Ariete.
Su “ Miserere” di Zucchero, l’incertezza e la forza del Custode della Sesta Casa ma anche…le ombre degli Alberi Gemelli che gravano sul suo destino…
Genere: Introspettivo, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aries Mu, Virgo Shaka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Questi personaggi non mi appartengono ma sono proprietà di Masami Kurumada. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Che strano aroma emanava il cielo…
Si vedevano riflessi ingombri,vuoti…
Scintille scarlatte di gelo invadevano i giardini d’occidente…

Mu si domandava quale pittore fosse capace di versare colori di terra e sangue sulla tela celeste…nembi che parevano  fumi d’ un vulcano furibondo assediavano l’orizzonte.

Sul mare d’Atene soltanto una liquida scia di luce malata.
Un singulto giallo del sole morente.

Il cavaliere dell'Ariete volse lo sguardo dinanzi a sé: la lunga scalinata che collegava le Dodici Case era pervasa dall’ acre pallore del giorno agonizzante…

Il Tempio della Vergine aveva gli occhi serrati.
Non era il sonno che l’avvolgeva, bensì  un singolare tremore…
Il guerriero della Vergine aveva gli occhi serrati.
Non era la meditazione che l’avvolgeva  bensì una singolare incrinatura.

Mu  avvertì  la chiamata di Shaka.

La voce di un cosmo che oscillava…
Il sussurro di un dio che implorava piano, implorava di nascosto.

Cos’era quella fiamma scossa da un vento senza nome?

Cos’era quel piccolo lucernario che pareva… intonare una preghiera?

Inquieto, il giovane salì i gradini che conducevano alla Sesta Casa.
I suoi passi echeggiavano sulla pietra leggeri, solenni, gravi.

L’ingresso della dimora della Vergine si avvicinava sempre di più.

Giunse davanti l’enorme portale dominato ai due lati da una coppia di statue marmoree di Buddha.

Attese per un breve istante in silenzio.

Lentamente le porte gli si schiusero come  ali d’ un timido uccello.

Entrò piano.

Dei piccoli bracieri lasciavano che  il loro sguardo  crepitasse debole e tiepido.
Tra una colonna e l’altra della sala d’ingresso la penombra sedeva spossata e affranta.
Alcuni incensieri emettevano esili catenelle di profumo dolciastro, fili di danzatrici smunte che salivano fino ai soffitti bui.
Sul fondo della navata centrale dell’edificio, una scultura dell'Illuminato assiso su un fiore di loto.

Shaka, stranamente, non si trovava a meditare lì.

Mu respirò l’aurea d’una quiete impaurita.
I suoi occhi verde acqua grandi e un po’ obliqui  continuavano  a fendere brillanti le ragnatele d’ombra.
I lunghissimi e lisci capelli lilla tentennavano soavi e silenziosi.
L’armatura dorata   luccicava fioca e opaca.
Il mantello bianco che l’avvolgeva sfiorava muto il pavimento di granito.

- Grazie per essere venuto,Mu.-  gli disse una voce melodiosa e turchese.

- Shaka…

L’indiano emerse dalle tenebre che avvolgevano il retro del naos della statua.

- Perdonami se ti ho chiamato  all’improvviso…desideravo… parlarti…

L’etereo viso del cavaliere era cosparso di granelli di tristezza. Le sopracciglia bionde accarezzavano gli  occhi chiusi, celati quasi per pudore…le labbra delicate sembravano ferme ma attendevano di scrivere qualcosa …

Bisbigli invisibili  di preghiera seguitavano a volteggiare nell’aria. Foglie d’autunno usurate che precipitavano dagli alberi mesti…
 

Miserere, Miserere…
 

- In realtà volevi vedermi da un po’ di giorni, vero? – domandò Mu sorridendo pacatamente-  ho udito delle orazioni provenire da questa casa…ho percepito delle vibrazioni alquanto inconsuete…mi ero preoccupato ma … parevi intenzionato a restare  sigillato nella tua sfera.

- Ho esitato a lungo. Non è facile fissare il baratro sul quale si cammina ogni giorno…non è semplice fissarlo per davvero.

- E’perché hai avuto modo di precipitarci dentro…prima passeggiavi su dei rami troppo elevati.

Shaka aprì i suoi occhi di cielo.
Erano scalfiti dal timore.
Sul loro splendore i bui ricordi della battaglia nel Grande Tempio.

- Hai ragione, Mu. Io…io…sono caduto.

Il guerriero dell’Ariete gli posò una mano sulla spalla.

- Sei però riuscito nuovamente a salire sulle cime più alte, no?

Miserere, Misero me…
Però brindo alla vita!

- All’inizio credevo di avercela fatta ma…poi mi sono reso conto che sono ancora a metà  della scalinata che porta  alla luce.

Il  giovane dai capelli dorati abbassò  il capo.
Nella mano destra stringeva il rosario di Buddha…quella fine trama di  perle arancioni oscillava e sussurrava sottile…
Mu era in grado di coglierne le note fragili.

- La notte non è svanita del tutto, Shaka…

- Sì …è come vedere un’aurora con un sole tremendamente ritardatario…Può darsi… che  non meriti di toccare il giorno in fin dei conti.

La voce gli si era leggermente inasprita.
Lo sguardo  era rabbuiato…

 

Ma che mistero è la mia vita,
che mistero…

 

- Come mai dici questo? – fece Mu con tono grave.

- Dopo aver sostenuto quell’impostore di Arles, dopo aver tentato di uccidere i cavalieri di bronzo, i primi a combattere per Atena, sono degno di custodire questo?!

Un fremito gli percorse le  labbra e gl’ occhi...
Sollevò la corona dell'Illuminato.
La lasciò cadere …

…sono un peccatore dell’anno ottantamila,
un menzognero!

 

- Shaka!

Mu vide l’amico voltargli le spalle e dirigersi verso le porte del giardino della dimora.
Raccogliendo da terra il rosario lo seguì…

- Che ironia…mi considerano l’uomo più vicino agli dei…chissà… forse è meglio definirmi l’uomo più vicino al vuoto…
 

      Ma dove sono e cosa faccio
come vivo?


     

- Nel vuoto ci abiterai  se non impari a piombare sul suolo- ribatté il cavaliere dell'Ariete con viso di pietra.

Shaka si voltò a guardarlo…
I   nobili lineamenti  s’erano appena accigliati…
Nel verde di quegli occhi puri una severa sincerità  colma di stima…

Il discepolo di Sion era l’unico guerriero in grado di metterlo in soggezione.

Il giovane biondo abbozzò un sorriso.

- Scusami…sono anch’io vittima dell'orgoglio.
     
- E’ inutile dire queste cose – rise lievemente Mu porgendogli il rosario – apparteniamo tutti alla terra.
 

Vivo nell’anima del mondo
perso nel vivere profondo!

 

L’indiano prese la corona di Buddha spalancando le porte del suo immenso cortile…
Una dolce brezza gli s’insinuò tra i fili dei capelli lunghi e chiari.

La marea sibilante del prato fiorito  comparve come una nebbia onirica…
Petali candidi…
Petali rosei…
Petali che dovevano ancora nascere…
Tutto era ricamato su un fine lenzuolo di vetro…

Il tramonto rapace,  con la nefasta criniera di nugoli, s’inchinava dinanzi a quella fragile meraviglia…

Una  surreale bellezza regnava su quella rigogliosa pianura irrorata dal sole che annegava…

 Solo una collina osava mostrare il proprio capo ornato da una coppia di grandi alberi …

- Gli alberi di Sala – sussurrò Mu.

- Già…sotto le loro fronde l’Illuminato s’immerse nel sonno eterno…

 Shaka rimase a contemplarli incantato …
La sua bocca sorrise misteriosa…
 

Miserere, misero me…
però brindo alla vita!

 

Il tibetano non si lasciò sfuggire quella strana sfumatura…
Una greve sensazione gl’invase il cuore.
L’ amico seguitava  a sorridere luminoso…

- Non sono stato capace di vedere la verità, Mu…non posso credere di essermi allontanato dalla luce, io che parlo e che ho sempre parlato con Siddartha…in un cero senso l’ho vergognosamente abbandonato senza accorgermene…
 

Io sono il Santo che ti ha tradito
quando eri solo
e vivo altrove e osservo il mondo
dal cielo…

 

- In che modo si può sperare di toccare il firmamento se non si rinasce dalle cadute ?

- Infatti…se Ikki di Phoenix  non avesse insinuato il dubbio in me  non sarei ritornato verso il sole…proprio così…sono tornato verso il sole ma non sono approdato ancora al suo porto.

e vedo il mare e le foreste
e vedo me che…
vivo nell’anima del mondo
perso nel vivere profondo!

 

Sì…Mu aveva compreso  bene la sfumatura che era sbocciata sul viso di Shaka.
Il cavaliere della Vergine aveva visto oltre lo spazio, il tempo…

Era riuscito a raggiungere la corte del Fato.

- Shaka…hai viaggiato per un istante aldilà della fortezza del presente… altri temporali si abbatteranno su Atene… vero?

- Purtroppo non posso negarlo.

Calò il silenzio…
In lontananza le onde del mare che si frantumavano contro gli scogli.
Le navi e le barche del Pireo barcollavano angosciose…
Sulle rotte del crepuscolo qualche gabbiano si dilettava a veleggiare con l’aria  serale…

La pallida afflizione  cingeva la mente.
Mu proiettò gli occhi sugli alberi della collina…
Tra i loro snelli tronchi, uno spazio vuoto…freddo…eppure dolce e tiepido.

- La sera sta per giungere…- sospirò affiancando il compagno.

-  Tutto scorre come al solito…ogni elemento si trasforma affinché si  perpetui l’equilibrio del cosmo…l’inverno muta in primavera, il sereno in bufera, il giorno in tenebra…

Se c’è una notte buia abbastanza
da nascondermi, nascondermi…

- Dietro qualunque metamorfosi c’è la…morte – aggiunse il custode della Prima Casa aggrottando la fronte – bisogna sempre morire per rifiorire…anche adesso…i secondi, i minuti stanno perendo uno dopo l’altro per non impedire il cammino di Kronos….è un susseguirsi di vita e cenere, cenere e vita…
 

Shaka fissò il bel volto del giovane.
Il suo sguardo ceruleo incontrò quello verde dell'altro.

Un impercettibile  ponte di raggi  allacciò le sponde di quei due spiriti.

- Mu…voglio rinascere. Voglio trasformarmi….conoscere la totalità in un biancore estremo… Non posso restare ancorato qui…le albe che verranno dovranno essere una più bella dell’altra…

Se c’è una luce, una speranza,
sole magnifico che splendi dentro me…
dammi la gioia di vivere
che ancora non c’è!

- Sfortunatamente comprendo... Potrei darti torto sta volta? Sei il cavaliere più vicino agli dei…sei l’unico dotato dell'ottavo senso. Dovremo sconfiggere il buio…però…le distanze diverranno abissi troppo immensi…
 

Miserere, miserere …

quella gioia di vivere che ...forse…
ancora non c’è…

 

Gli occhi del tibetano s’inumidirono…
Parevano ancora più profondi illuminati dalle ultime scaglie  dell’astro diurno …
Il viso , ornato dalle due macchie magenta sulla fronte, rimaneva soave …la pioggia tuttavia lo stava ricoprendo.

Shaka si sentì travolgere da quel flutto.

In passato non aveva mai pensato di donare un simile gesto…

Si avvicinò a Mu e lo abbracciò.
Lo abbracciò semplicemente. Limpidamente.

Il cavaliere dell'Ariete ricambiò quell’atto di intesa.
Ricambiò quella splendente complicità.

      Le  armature che rilucevano al pari degli astri del cielo…
      Le lunghe capigliature lisce e morbide…
      Le magnifiche ed eleganti membra  aeree e silenziose… 

Simili ad arcangeli, i due splendidi cavalieri pareva  dovessero intonare un inno mistico su quell’ultima goccia di Eden, su quell’ ultimo lembo d’armonia minacciato dalle fiamme dell'oscurità…

- Mu…grazie.

- Non dire sciocchezze.

I loro sorrisi si sciolsero nella sconfinata e grigia palude dell’Ovest.

- Anche quest’istante di quiete, Shaka, si sta consumando come cera di candela…finirà per fondersi con il nulla dello scorrere… conosceremo mai la normalità in quest’irrefrenabile turbine?

Il guerriero della Vergine chiuse gli occhi.

- Gli uccelli volano per poi dormire per sempre sulla terra… le piante sfolgorano i loro arcobaleni per poi rinsecchirsi…le gemme di serenità non sono che un fugace battito di ciglia…tutto è lampo. Tutto è breve respiro.

I petali dei fiori vennero strappati via da un vento impetuoso…
 Eguali ad una nuvola di farfalle terrorizzate fuggirono aldilà delle chiome degli Alberi Gemelli…

Il sole s’era dileguato.

Il blu cupo iniziava ad inondare le radure del cielo.

Non restava che la notte.
Cavallo dall’alito d’ebano.
Spirito esangue di stelle scheletriche.

La notte.

 

Note personali: ecco la mia seconda song-fiction! ^^ questa è stata più ostica di “ Let’s talk” -.- trovare una canzone adatta per due personaggi come Mu e Shaka  si è rivelato un’impresa! Mi serviva un brano che trasmettesse un’atmosfera “ solenne” e anche delicata…ho spulciato il mio ipod senza grandi risultati all’inizio -.- la lampadina mi si è poi accesa  e mi sono ricordata di questa splendida canzone di Zucchero( uno dei miei artisti italiani preferiti), L. Pavarotti, A. Bocelli!! Beh il “ Miserere” è il salmo di David che invoca il perdono di Dio…questa preghiera viene recitata per gli uffici funebri…allegria, eh? XD   nonostante l’origine biblica, “ Miserere” , secondo me, s’intonava bene con Shaka che dentro di sé invoca il perdono di Buddha…ho voluto trasmettere un significato più vasto di questo tipo di orazione che designa la fine, il presagio di un’imminente rovina e anche il desiderio di rinascere.
In questa one-shot  ho desiderato spiegare il perché Mu non interverrà nell’impedire il sacrificio di Shaka nella lotta contro Saga, Camus e Shura…nell’anime e nel manga si capisce che lui ha afferrato il vero senso della “ morte” del cavaliere della vergine… ne “ I respiri del tramonto” ho descritto questo missing moment! ^^ spero di essere rimasta IC anche se il mio intento era quello di far trasparire l’umanità di Shaka… okay che è la reincarnazione di Buddha ma è pur sempre nato come essere umano XD
 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: marig28_libra