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Autore: laychan28    12/04/2012    6 recensioni
Che dire della storia? Una bad romance improvvisa, di una durata di un attimo, ma che sconvolgerà la vita di entrambi i protagonisti in un modo o nell'altro :) hope you like it!
Prima, primissima OS che scrivo. Mi piacerebbe ricevere qualche commento alla mia storia che siano complimenti o critiche mi fanno piacere lo stesso così magari posso migliorare :)
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The dancer: Caught in a bad romance


La folla, al buio, iniziò a disperdersi  nuovamente per l’ennesima esibizione di quella sera fino a raggiungere il bordo pista e formare un cerchio quasi perfetto. Convinto che pure quell’esibizione non fosse degna della sua attenzione, si appostò il più lontano possibile, però sempre avendo uno scorcio sulla pista da ballo, appoggiato pigramente ad una colonna dove ci era rimasto per gran parte della serata, se ci pensava. Nel frattempo, mentre lui era intento a lamentarsi con il proprio ego, al centro di quella improvvisata creazione si posizionò una figura minuta, poco dopo illuminata a giorno da un singolo occhio di bue.
Una donna, per quello che riusciva a vedere dalla posizione in cui si trovava, con lunghi capelli mossi color mogano che, grazie a quell’unico spiraglio di luce, assumevano una sfumatura rossiccia come se stessero per prendere fuoco da un momento all’altro, prese il posto in scena.
A quella vista, qualcosa gli disse che quella performance sarebbe stata di suo gradimento.
Il corpo sinuoso, avvolto da un abito color oro in pizzo che lasciava poco spazio all’immaginazione e segnava, al punto giusto, le curve di quella dea, era decorato con dei motivi astratti del medesimo colore e dotato di uno spacco vertiginoso lungo la gamba destra. Ai piedi dei sandali con un piccolo tacco, in modo da permettere di eseguire di passi di danza, della stressa tinta del vestito.
Appena partì la musica, cominciò a muoversi  languidamente danzando a ritmo di quella melodia a lui molto familiare, che lo fece aprire in un sorriso sghembo che mandò in brodo di giuggiole alcune ragazzine arrapate poco più che maggiorenni lì vicino che lo stavano guardando estasiate da un po’ di tempo. Probabilmente lo avevano riconosciuto con tutta la maschera nera che portava, ma non se ne curò molto: in quel momento aveva altro a cui pensare che mettersi a fare da babysitter a quelle ochette…

This hurricane’s chasing us all underground…

La ragazza misteriosa non si era ancora voltata suscitando nella star un accenno di nervosismo e curiosità che si placò nell’istante in cui scorse una mascherina dorata di pizzo ricoprire un volto dai bei lineamenti.  Rimase un po’ interdetto quando la vide, ma si riscosse quando ricordò che si trattava di un ballo in maschera per beneficenza dove tutti dovevano indossarne una.
La ballerina teneva gli occhi bassi concentrata al massimo sulla sua esibizione e non si faceva distrarre dal pubblico che ammirava le sue movenze estasiato bisbigliando commenti a destra e a manca.

Do you really want? Do you really want me?

In quel momento, due iridi azzurre quanto le sue lo folgorarono lasciandolo a bruciare internamente ed lasciando come unico centro di tutto quella donna che stava volteggiano leggera sulle note di una sua canzone e che assomigliava ad Afrodite, tanto era bella.
Gli occhi magnetici di quella creatura.
Decise che l’avrebbe conosciuta.
In un modo o nell’altro.
L’esibizione finì e gli spettatori esplosero in un applauso che riecheggiò per l’intera sala, riscuotendo il cantante dai suoi pensieri che si limitò a guardare la sua preda  che, molto elegantemente, si inchinava ed accoglieva gli elogi della sua performance , meditando un modo per avvicinarla.
Gli invitati all’evento cominciarono a spargersi per l’ennesima volta tutt’attorno andando a formare vari gruppetti composti per lo più da importanti uomini d’affari alle cui discussioni avrebbe dovuto partecipare anche lui per l’interesse della band, ma che invece defilò con grande maestria e, approfittando della confusione colse l’occasione per provare a cercare l’ “oggetto” del suo interesse.
La scorse mentre era intenta a fuggire lontano da quel luogo muovendosi sempre con grazia. Appena le fu abbastanza vicino le afferrò il polso costringendola a fermarsi di colpo. Al tocco entrambi furono pervasi da una scossa elettrica che attraversò loro il corpo facendoli irrigidire.
Il frontman  la lasciò di scatto mentre nello stesso istante lei si voltò per osservare disgustata il vecchio pervertito di turno che ci stava provando con lei come succedeva tutte le volte che si esibiva a feste per ricconi come quella, ma restò interdetta e senza parole davanti a tanta bellezza  che mai aveva visto in un unico uomo. O almeno fino ad allora. I tratti delicati del viso la spingevano ad allungare la mano ed accarezzare quella guancia perfetta e le sua labbra ad avvicinare il viso al suo per non lasciarlo più andare. Quando i suoi occhi incontrarono due oceani profondi le parve di annegare e l’unico che poteva salvarla in quel momento era proprio quell’uomo che le stava di fronte in quel momento liberandola del suo sguardo magnetico.
Scosse la testa per scacciare quel pensiero e si permise di rilassarsi un po’ alla vista di quel ragazzo, ma quando lui la riafferrò per la mano intrecciando assieme le loro dita, ritornò ad essere guardinga per poi finire nel panico totale notando qual era la loro destinazione.
L’uomo spalancò la porta di una camera da letto del Chateau Marmont trascinandoci dentro la ragazza per richiuderla subito dopo alla loro spalle.
Si girò ad osservarla meglio e notò che lei lo stava squadrando come se volesse prendergli le misure ma mantenendo sempre uno sguardo ostile e di sfida che non  fece altro se non attirarlo ancora di più verso di la donna.
Le si avvicinò cautamente, quando lei parlò: «Che cosa vuoi da me?». La sua voce melodiosa lo fece fermare di colpo e barcollare. Non aveva mai sentito un suono più soave di quello in vita sua. Pura ambrosia per il corpo e per lo spirito.
«Che cosa vuoi!» ripeté a voce più alta non ricevendo risposta.
Prendendo coraggio ricominciò ad avanzare verso di lei finché i loro corpi distanziavano solamente di un filo d’aria ed i loro respiri si potevano mescolare.
“Avrei potuto allontanarmi…Perché non l’ho fatto? Me ne ha dato tutto il tempo” .
Forse perché questa situazione la vuoi anche tu… Le ripose la coscienza.
“Invece no!” esclamò dentro di sé inutilmente.
«Come ti chiami?» le chiese mentre cominciava a far scorrere lentamente il naso lungo il suo collo e a levarle la mascherina con delicatezza.
Il respiro della ragazza accelerò e per poco non perse quell’ultimo barlume di lucidità che era ancora rimasto intatto, chiuse gli occhi e disse cercando di parlare con voce incolore: «Nessuno»
Il cantante sorrise e riprese: «Vorrei almeno sapere il nome di colei che si assume la responsabilità di ballare su una mia canzone»
La donna annaspò, si allontanò, guardandolo negli occhi, ghiaccio contro ghiaccio, una battaglia equa in qualche modo: «Yalis»
«Immagino tu sappia chi io sia vista la tua reazione…» continuò lui accennando un sorriso su quelle labbra peccaminose.
«E chi mai non conosce la sua fama, signor Leto, o per meglio dire tombeur des femmes blondes» gli rispose con ostilità la ballerina.
Jared si tolse la maschera che indossava in abbinamento allo smoking gettandola a terra e si lasciò andare ad una risata liberatoria dopo tanto tempo e poco dopo tornò a guardarla negli occhi. Osò fare un passo avanti, ma la ballerina riguadagnò spazio facendone uno altrettanto lungo indietro.
«Il fatto che sia qui con te, una non-bionda, dimostra che non è vero quello che hai appena detto su di me»
«Invece cambia perché NOI stiamo solamente parlando»
«Ed è quello che, credi, io abbia intenzione di fare con te?»
Yalis lo incenerì con lo sguardo, mentre una rabbia mai provata prima montava inaspettatamente in lei.
«Io non mi farò usare da lei signor Leto come una delle sue bamboline usa e getta»
A quella sua affermazione, Jared sorrise scaltro e con un gesto fulmineo la raggiunse la prese tra le braccia, la depose sul letto matrimoniale lì vicino e vi ci si sdraiò sopra.
I loro nasi si sfioravano, i respiri erano corti e la stanza cominciava a scaldarsi. Si guardarono negli occhi e, quando lei stava per aprire bocca e protestare, il cantante incollò le sue labbra sottili a quelle della ragazza.
Dopo un attimo di resistenza le loro bocche cominciarono  una danza sfrenata. Le loro lingue si cercavano, si intrecciavano ed andavano ad esplorare l’una la bocca dell’altro. L’uomo si spostò a baciare il collo di Yalis per far riprendere fiato ad entrambi, scendendo sempre più giù fino a raggiungere il solco tra i due seni e cominciare  baciare voglioso quella zona, leccando e succhiando. Il piacere montava sempre di più e quando ritornò alle labbra della donna, lei, con un colpo di reni improvviso, lo rovesciò sulla schiena mettendosi a cavalcioni sopra di lui senza smettere mai di baciarlo. Portò una mano ad allacciarsi ai suoi capelli mentre l’altra scese prontamente verso l’inguine di Jared, si fermò esattamente sopra il punto in cui il piacere era più forte e strinse la mano con decisione provocando una scarica di eccitazione nel cantante che sussultò improvvisamente e si dovette ancorare alle cosce della ballerina. La mano di Yalis cominciò a muoversi lentamente sull’uomo facendo montare dentro di lui un orgasmo che in quel momento Jared avrebbe definito il migliore della sua vita, ma proprio sul più bello lei gli morse il labbro inferiore e si sollevò dal suo viso.
Lo guardò negli occhi, gli passò un dito sottile sulle labbra fine, arrossate ed umide, diede un ultima stretta al pene dell’uomo e si alzò dal letto, lasciandolo lì con ancora il fiato grosso.
Si diresse ancheggiando sensualmente alla porta, ma poco prima di aprirla si girò a guardarlo mentre si teneva in bilico sui gomiti lanciandole sguardi di fuoco, un misto tra passione ed odio.
«Dove cazzo stai andando?» le chiese irritato imprecando.
«Via. One day maybe we’ll meet again, mr Leto» lo guardò, si voltò nascondendo il sorriso che le stava nascendo sulle labbra ed uscì chiudendosi la porta alle spalle e avviandosi lungo il corridoio sentendo riecheggiare la risata di Jared Leto dietro di sé.
   
 
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