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Autore: Dhialya    12/04/2012    3 recensioni
Natsu e la sua adorata sciarpa donatagli da Igneel, da cui non se ne separa mai.
Natsu che una mattina si sveglia e non la trova più.
-Gray, dimmi dove hai messo la mia sciarpa!-
-Fiammifero smettila di rompere, non me ne faccio nulla di quel cappio per il collo!-
L'avrebbe ritrovata. Anche se ciò voleva dire mettere sottosopra un intero mondo. [...]
Non è vero, sto sognando. Ora chiuderò gli occhi e tutto questo sparirà. La ragazza si ritrovò a inspirare profondamente, cercando di rilassarsi e pensare positivo, eppure aveva il brutto – bruttissimo, innominabile – presentimento che tutto ciò che desiderava in quel momento non si sarebbe avverato.
Contò fino al tre, poi aprì gli occhi di scatto e lanciò un urlo, sfogando il suo disappunto in una sola parola. -Natsu!!!-

[Pairing: Tecnicamente nessuno, ma se volete potete vederci un accenno indiretto di Natsu/Lucy.]
[Ho davvero scritto una shot riguardante la sciarpa di Natsu, santi Kami. A voi il potere di giudizio.]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NB: E' presente un personaggio di mia creazione. Non doveva esserci, ma l'ho inserita perché ho abbozzata una long ed ho ritenuto un allenamento per me metterla in questo contesto “leggero” dato che mi ritrovo tra le mani personaggi che non ho mai trattato – fobia dell'OOC galoppante. E' un modo per prendere confidenza con il contesto. Non verrà trattata molto in quanto comparsa, a parte un pezzo finale. Spero che la cosa non vi stoppi o faccia storcere il naso. Kizuna esclusa, i personaggi non mi appartengono e non scrivo a fini di lucro.




La sciarpa dei ricordi.






-Non c'è!-

L'urlo di disperazione ruppe il silenzio che giaceva su quella collinetta, mentre una seconda voce tentò di calmare la prima.

-Ma dai Natsu, non puoi averla persa. Cerca bene-.

Happy svolazzava in mezzo alla casa che condivideva con il Dragon Slayer, mentre questo metteva sottosopra l'intera area per trovare l'oggetto dei suoi pensieri – e dei suoi ricordi.

In un impeto di lucidità smise di cercare sotto il tappeto e si alzò, osservando il casino che si era lasciato dietro.

-A casa di Lucy abbiamo già controllato, e non c'è- Constatò, ricordando di come aveva cercato, urlando a destra e a manca frasi come “Sciarpina, dove sei?”, “Esci, oggetto dei miei ricordi.”, “Senza di te mi sento nudo come Gray!” continuando poi a esaminare anche i dintorni della casa della compagna di team, mentre Happy si dimezzava tra il dargli manforte e il cercare di farlo ragionare. Poi si era ritrovato davanti alla sua reale abitazione, e si era messo a cercarla pure li.

Si era svegliato a casa di Lucy, ma magari la sera prima era tornato li senza che se lo ricordasse prima di andare a prendere posto a casa dell'amica come sempre.

-Lucy ha lasciato scritto che andava a fare compere in un paese vicino. Non posso nemmeno chiederle aiuto-.

La sua sciarpa.

Non l'aveva mai persa, tolta solo per non bagnarla durante i bagni, e quella mattina si svegliava senza più averla intorno al collo. Doveva ritrovarla, gliel'aveva data Igneel.

-Magari te l'ha presa qualcuno della Gilda per farti uno scherzo-

Happy fece quella constatazione innocente, mentre la mente di Natsu veniva infiammata su possibili pretendenti di quel brutto scherzo. Si era già fiondato fuori senza nemmeno processare la cosa razionalmente.

-Natsu, aspettami!-

Dubitava che qualcuno alla Gilda fosse il colpevole, dato che conoscevano il legame con Igneel, lui e la sciarpa, ma da una parte sperava in qualche modo che fosse così.

Lo sperava davvero.










-Oggi la Gilda è particolarmente calma, non trova Master?-

Mira stava pulendo un bicchiere, mentre si rivolse a Makarov che sostava sul bancone ad osservare i membri di Fairy Tail chiacchierare, decidere per le missioni e dare il bentornato a quelli che ne facevano ritorno.

-E' come se mancasse qualcosa- S'intromise Lisanna, mentre l'anziano apriva leggermente un occhio per guardare.

-O qualcuno- Finì per lei Kizuna.

Occhieggiarono la grande sala, ma trovarono tutto come sempre.

Apparentemente.


Elfman parlava dell'essere un vero uomo, mettendoci dentro quella parola anche in frasi dove non serviva, urtando i nervi di un Gajil che se ne stava per i fatti suoi allo stesso tavolo di Levi, apparentemente indifferente alla presenza della ragazza e viceversa. Cana sedeva scomposta godendosi l'alcool già di prima mattina – la colazione è importante, aveva sempre detto a chi le faceva notare che iniziava già bene –, scambiando qualche parola indispettita con Macao e Wakaba. Gli altri erano più o meno riuniti in gruppi, che parlavano o si tenevano aggiornati sui vari eventi.

-Senza quella testa calda in giro non c'è il rischio che si creino casini-

Gray si avvicinò ai quattro, mentre Juvia lo spiava da dietro una colonna.

Era vero, mancava Natsu. Era una presenza casinista talmente costante che quando non c'era se ne sentiva l'assenza delle sue risse con Gray anche se, abituati ad averlo intorno, non se ne accorgevano subito.

-Lucy ed Erza?- Domandò poi, cercando di non far caso alla presenza che lo sorvegliava perennemente e da cui spesso si sentiva attraversato completamente per colpa dell'intensità degli sguardi che gli rivolgeva.

Come ci era finito in quella situazione?


-Erza è andata dal pasticciere prima di venire qui- Spiegò Kizuna, senza osservare il mago. Si erano ritrovate insieme all'ingresso di Fairy Hills, poi la rossa aveva fatto una capatina per andarsi a prendere le sue adorate torte. Si era più volte chiesta, l'ultima arrivata, come facesse la maga di classe S a rimanere in linea pur ingurgitando tutti quegli zuccheri. Evidentemente combattere bruciava calorie.

-Gray, i vestiti-

Il ragazzo si accorse di essersi nuovamente tolto giacca e maglietta quando la voce gentile di Mirajane glielo fece notare. Un tocco delicato sulla spalla lo fece voltare.

-E-Ecco … J-Juvia ha raccolto i v-vestiti di Gray-Sama- Glieli porse, rossa d'imbarazzo, e il ragazzo li prese per rimetterseli.
-Grazie- Optò poi per risponderle nella maniera più semplice e veloce.

Gray-Sama ha detto grazie a Juvia! Juvia è felice!


-Però G-Gray-Sama sta bene anche così!- Volle continuare a manifestare il suo reale interesse per il ragazzo. Si rese conto, però, che le aveva dato la schiena e si era messo a parlare con Mira e Makarov, mentre Kizuna continuava a sorseggiare il suo thè.

Gray-Sama...

-Qualcuno ha visto la mia sciarpa?!-

L'intera Gilda si voltò verso l'entrata, luogo in cui aveva appena fatto la sua comparsa un Natsu leggermente trafelato.

-La tua sciarpa?- Domandò Cana, staccandosi dalla bottiglia.

-Aye!- Fece Happy, in aiuto dell'amico. -Natsu non la trova più-.

I membri di Fairy Tail rimasero sorpresi e silenziosi. Natsu che non trovava la sciarpa datagli da Igneel era una cosa rara. Unica, considerando che non se ne separava praticamente mai. Un po' come se fosse un portafortuna.

-E noi come facciamo a sapere dove metti le tue cose?- Lo screditò Gajil, incrociando le braccia e guardandolo con sufficienza.

Natsu si trattenne a stento dal rispondergli male, quell'unica volta. Aveva chiesto a tutti, e quindi ognuno che l'avesse sentito, Gajil mucchio di ferro incluso, potevano rispondergli. Il suo viso assunse un ghigno poco rassicurante.

-Scoprirò dov'è la mia sciarpa-.






L'ultima ora l'avevano passata con Natsu che chiedeva – o estirpava nella maniera meno delicata possibile – informazioni a chiunque gli capitasse sotto tiro, e spesso avevano dovuto sedare il suo carattere bollente che prendeva il sopravvento.

Si era ritrovato a scuotere Macao e litigare con Gajil, distruggendo un tavolo, mentre il Master era indeciso tra il rimproverarli come al solito o lasciar correre, dato il motivo di tanta agitazione più del solito che muoveva il Dragon Slayer. Sembrava che da un momento all'altro avrebbe distrutto completamente la Gilda mandando tutto a fuoco.

I richiami di Erza servivano a calmarlo, come quando sedava le sue litigate con Gray, anche se in quel frangente solo momentaneamente.

In quel momento gli esponenti più noti di Fairy Tail erano intorno a Natsu, su un tavolo abbastanza vicino al bancone in cui si trovava il Master, e stavano facendo supposizioni su chi potesse aver preso la sciarpa o dove, quel ragazzo sbadato ed ingenuo, potesse averla lasciata inconsapevolmente.

-Lucy come mai non si è ancora fatta vedere?- Domandò Juvia, un po' realmente interessata - quel giorno non si era ancora vista -, un po' per cercare di screditare la sua rivale in amore.

Dubitava fosse stata lei, come tutti quelli della Gilda - cosa si ricava a rubare l'oggetto di un loro compagno? -, eppure l'unica cosa che pensava in quel momento era farsi bella agli occhi del mago di ghiaccio.


“Lucy, tu potresti aver rubato l'oggetto di un tuo amico. Come faccio a fidarmi dei tuoi sentimenti?”
“M-Ma ….”
“Guarda Juvia, per esempio”
“Juvia non può che pensare solo a Gray-Sama. Juvia è fedele a Gray-Sama”
“Lei è la donna che voglio al mio fianco”


La ragazza, persa nelle sue fantasie di rivincita, venne ridestata dalla risposta di Natsu.

-Eh? Ah, lei è dovuta andare a fare degli acquisti in un'altra città- Spiegò, ricordando il biglietto e fermando momentaneamente la sua disperazione sfogata scuotendo Reedus. Se lei l'avesse aiutato, magari avrebbe saputo dove poteva essere andato il suo prezioso regalo.

-L'ho incontrata mentre ero di passaggio vicino alla stazione, quando tornavo dal pasticciere- Confermò Erza, affiancandosi a Kizuna.

-Le ho chiesto se poteva portarmi qualche cosa che mi serviva dalla città di Sorayas- fece, soddisfatta.

-Del tipo?- domandò la ragazza affianco a lei, mentre l'immagine di una Lucy che doveva farsi carico di oggetti e souvenirs che non poteva rifiutarsi di comprare le compariva in testa. A Titania non si diceva di no, era quello che aveva imparato in quel tempo che stava con loro. Titania era forte, era temuta - e quel rispetto se lo meritava tutto.

Perfino Natsu e Gray si calmavano se solo li nominava in avvertimento – cosa che, ricordò, l'aveva lasciata parecchio stranita la prima volta che aveva assistito alla scena.

-E cosa ti dovrebbe portare?- S'informò anche Lisanna, mentre gran parte della Gilda dall'essere in pena per un indumento pregava per la sorte di una loro compagna. Se fosse andata in guerra probabilmente sarebbero stati meno preoccupati.

-Oh, niente di che! Ho sentito che in quella città fanno delle torte alle fragole con gli abbinamenti più strani, e le ho chiesto di portarmene qualcuna!-

-Qualcuna... esattamente quante?- Cana ebbe quasi paura a fare quella domanda, mentre sorseggiava dalla bottiglia.

-Almeno quindici tipi diversi. Voglio provarne i più possibili!- La Gilda rise nervosamente, con un moto di pietà verso il carico che si doveva portare la maga degli spiriti stellari, mentre la rossa aveva il fuoco dell'impazienza che bruciava nei suoi occhi.

-E-Erza... - Si limitò a dire Mira, sorridendo lievemente.

Povera Lucy.


-Allora Erza!- Se ne uscì Natsu, puntandole il dito contro, lo sguardo di fuoco che si innervosiva sempre di più. Quella alzò un sopracciglio, dimenticando i dolci.

-Cosa?- sibilò, indispettita. Non si abbassava certo a rubare le cose degli altri – missioni che lo richiedevano a parte – ancor più se erano dei suoi più cari amici.

Natsu sospirò sconsolato, iniziando ad emettere fuoco dal corpo mentre tornava a lamentarsi, rendendosi conto che da solo no, non poteva essere stata la rossa, né nessun altro della Gilda.

-La mia sciarpa! Non la trovo più! La mia sciarpa! Dove sei?-

Kizuna alzò leggermente un braccio in direzione del ragazzo, da cui gli altri si erano allontanati leggermente, racchiudendo il Dragon Slayer in una bolla d'aria per contenerne le fiamme. I suoi poteri per la maggiore difensivi a volte tornavano utili anche per altro e altri.

Quando il fuoco che bruciava ebbe consumato l'ossigeno all'interno e iniziò a spegnersi senza il volere del padrone Natsu si calmò, e la maga rilasciò la barriera che aveva creato intorno a lui.

Il ragazzo prese un profondo respiro a causa dell'aria che iniziava a mancare, per poi girarsi sventolando un pugno in aria.

-Mi vuoi ammazzare?!-

-Ha fatto bene invece, testa di rapa, volevi forse bruciare tutta la Gilda?- Gray si fece avanti, avvicinandosi a Natsu nel solito modo in cui poi sarebbero finiti in rissa.

-Chi hai chiamato testa di rapa?-

-Sei forse pure sordo? Il fuoco ti ha carbonizzato il cervello?-

-Gray, non è che sei stato tu a rubarmi la sciarpa per farmi un brutto scherzo?-

-Eh?- Il mago del ghiaccio ebbe un'esitazione davanti a quell'uscita, che fece solo pensare ad una falsa pista al Dragon Slayer.

-Gray dimmi dove hai messo la mia sciarpa!- S'infuocò infatti.

-Fiammifero idiota, smettila di rompere, non me ne faccio nulla di quel cappio per il collo!-

Gray e Natsu erano testa contro testa, a scambiarsi occhiate fulminanti, il secondo offeso per l'aggettivo poco carino dato al suo accessorio inseparabile. Kizuna non fece caso al ragazzo, sviando la domanda di poco prima.

-Dove pensi che possa essere?- iniziò, ma la sua voce venne coperta da un'altra.

-Rubare le cose degli altri non è da vero uomo!- Dichiarò Elfman, alle spalle di Gray e sviando così l'insinuazione del Dragon Slayer verso di lui e i suoi compagni.

-Ma se nessuno gliel'ha presa per fargli uno scherzo… Natsu, vuol dire che l'hai persa?- S'intromise Lisanna, un po' preoccupata. Gli altri si scambiarono degli sguardi dispiaciuti, mentre tutti pensavano alla stessa cosa, un silenzio pesante che calava tra loro.

L'avrebbero aiutato.

-Non posso averla persa, non l'ho mai persa! Quello è il regalo che mi ha dato Igneel!-

L'avrebbe ritrovata.

Quello era un importante ricordo concreto che conservava di Igneel, che quando ci ripensava lo faceva sentire ancora protetto, come se si ritrovasse coperto dalle ali del drago di fuoco.

Avrebbe ritrovato la sua sciarpa. Anche se ciò voleva dire mettere sottosopra un intero mondo.









Natsu se ne stava a gambe incrociate vicino alla casetta che condivideva – teoricamente, dato che da mesi passava le notti da Lucy – con Happy, una mano sotto il mento che reggeva il suo viso imbronciato, con una punta di desolazione, e lo sguardo perso nei pensieri che fingeva di osservare un sole calante.

L'aveva cercata.


L'avevano cercata anche gli altri.

Erza, Lisanna, Wendy, Charle e Kizuna avevano tappezzato i dormitori femminili, permettendosi il lusso di entrare anche nelle stanze delle altre ragazze strappando loro il permesso, e dando così la possibilità alla controparte di fare lo stesso. Ad Elfman, Gray e Reedus era toccato vagabondare tra i tipi di camera più disparati dei loro compagni di Gilda.

Gli altri avevano bighellonato in giro per la città o nell'edificio, chi più o meno interessato all'oggetto – Evergreen ne aveva ampiamente approfittato per fare acquisti che lei riteneva da fatina –, sperando magari in qualche colpo di fortuna e ritrovarselo davanti.

Lui era andato di qua e di la, con al seguito Happy, cercando e ricercando anche nei posti che aveva già visto e che si ricordava aveva visitato. La strada principale, casa sua, casa di Lucy, il fiume vicino casa di Lucy, il luogo intorno alla casetta che condivideva da piccolo con Lisanna… Tutto il giorno. E non era stata ritrovata.

Si chiese se non fosse davvero così idiota come Gray lo definiva spesso – cosa che non aveva mancato di fargli notare nemmeno quella stessa mattina -.

La sciarpa di Igneel.


Il regalo di suo padre.

-Ehi, testa rosa-

La voce irruppe nei suoi pensieri con un tono tra il canzonatorio e lo sgarbato, e Natsu s'accorse in quel momento della presenza che era arrivata alle sue spalle passo dopo passo senza che se ne accorgesse. O forse i suoi sensi lo avevano avvertito, ma ci aveva fatto poco caso, tanto grazie all'olfatto sapeva chi era.

-Kizuna- Si limitò a dire, pensando totalmente ad altro.

Eppure era sicuro che la sera prima, quando stava tornando dalla missione, l'avesse come sempre intorno al collo. Macchiata perché aveva assorbito per lui la pozione che uno degli avversari trovati sulla strada gli aveva lanciato contro, annullandone l'effetto, però c'era.

La ragazza sospirò, sedendosi accanto a lui e mettendosi a guardare il cielo tinto di rosso senza far trasparire troppo il fascino che ogni sera il tramonto esercitava su di lei.

-Non l'hai ancora trovata?- Domandò, poco dopo.

Un mugugno di risposta le fece capire che no, uno degli oggetti più importanti che conservava il suo momentaneo compagno di team, era ancora smarrito.

-Qualche ricordo particolare?- Provò ancora, mentre si toglieva un ciuffo di frangia troppo vicino agli occhi. Voleva essere d'aiuto, per quanto possibile.

Quello non era il Natsu che si era conquistato la sua fiducia a suon di uscite poco consone alle situazioni, con il temperamento mai arrendevole e le sue scenate – alquanto buffe, a lei mettevano il buon umore – con Gray. Era... diverso. Era triste. Era qualcuno che sentiva di aver perso una parte importante di sé.

Si portò la mano al ciondolo a forma di chiave di violino, per poi osservarlo distogliendo lo sguardo dal cielo.

Lo capiva.

Prima che la malinconia tornasse scosse il capo e batté le mani tra loro, facendo leggermente sobbalzare il ragazzo al suo fianco per l'improvvisa reazione.
Si stampò un lieve sorriso incoraggiante sul viso e si mise a guardarlo, con cipiglio serio.

-Allora?- Lo incoraggiò a parlare.

-Ieri l'avevo. Stamattina mi sono svegliato e non c'era più-. Il ragazzo si portò entrambe le mani ai capelli, arruffandoli ancor di più con dei movimenti stizzosi di chi vuole ragionare su qualcosa che non riesce a capire.

Kizuna inarcò leggermente un sopracciglio a quel riassunto che sapeva a memoria. Non ripeteva altro, ma non si premurò di farglielo notare.

-E dove pensi che possa essere andata? L'hai appoggiata da qualche parte? Sei andato in qualche posto insolito?-

Natsu andò ancora più in pallone nel cercare di ricordare anche i dettagli che gli chiedeva la ragazza in una domanda dopo l'altra, e strinse la presa sui suoi capelli, chiudendo alcune ciocche nei due pugni.

-Ti arrendi?-

Il Dragon Slayer non aveva pronunciato quel pensiero ad alta voce, eppure ci aveva pensato – vagamente e non in maniera seria. Lui non conosceva realmente la parola arrendersi. Il commento pungente lo fece scattare, tanto che si alzò in piedi, puntandole un dito contro.

-Io, arrendermi? Ma sei pazza? No! Cercherò e ritroverò la sciarpa che mi ha dato Igneel, dovessi capovolgere il mondo!- La maga dell'aria sorrise soddisfatta della reazione ottenuta, fiera di rivedere il fuoco farsi strada in quei due occhi tanto amichevoli e sinceri.

-Un mago di Fairy Tail non si arrende mai, vero?- Mormorò, trascinata dall'improvvisa veemenza scaturita da Natsu. Quello sorrise, orgoglioso.

-Un mago di Fairy Tail non si arrende mai. Io non mi arrendo mai-.

-Bene, ti aiuterò- Quelle parole caricarono ancora di più il mago, che alzò il pollice in segno di approvazione.

-Dovessi girare tutto il mondo, io la troverò- Esordì ancora, fissando l'orizzonte.

-Sai che dovresti usare treni e navi?- Gli fece notare la ragazza, alzandosi anche lei.

Natsu ammutolì un attimo, poi indicò la capanna. Dentro si trovava Happy: voleva cucinargli qualcosa per farlo sentire meglio, e da quando erano arrivati li a pomeriggio inoltrato - aveva perso tutto quel tempo a pensare e ripensare sugli eventi passati? - si era rifugiato nello spazio adibito alla cucina.

-Posso sempre comminare, e attraversare l'oceano con il mio fedele amico- le fece notare.

Kizuna alzò un sopracciglio -Happy non ha energia infinita, Natsu-.

Il ragazzo parve deluso di quella sua aspettativa mandata in fumo, rendendosi conto da solo che, davvero, l'exceed non aveva energia infinita. La sua insofferenza per i mezzi di trasporto avrebbe fatto festa.

Ma questo ed altro per la sua amata sciarpa, unico ricordo concreto di colui che gli aveva fatto da padre e gli aveva insegnato una tra le arti che gli avevano permesso di vincere contro avversari che sembravano imbattibili, che lo aiutavano a proteggere i suoi amici e andare avanti.

-Natsu!-

Una figura veloce raggiunse i due ragazzi intenti nel parlottare di giri per il mondo e recuperi alquanto bizzarri – Come avevano supposto vari membri della Gilda quella mattina, magari la sciarpa era volata via e finita in qualche luogo alto come i tetti delle case, o su un albero incastrata tra i rami – ed attirò la loro attenzione.

Lucy si bloccò a fissare Kizuna e il Dragon Slayer, rimanendo per qualche secondo immobile a processare dei pensieri a cui non stava nemmeno dando troppo peso, poi sorrise ad entrambi, ricambiata.

-Sono tornata- Esordì, sollevata. Era riuscita nel suo intento senza trovare troppi intoppi lungo la via, e soprattutto senza rischiare la vita come succedeva quando andava in missione con gli altri del suo team.

-Bentornata- L'accolse quella dai capelli neri, avvicinandosi a lei.

-Lucy, non hai idea di che disgrazia sia successa!- Iniziò Natsu, sollevato di poterle finalmente chiedere se avesse visto il giro l'oggetto dei suoi desideri. Kizuna le posò una mano sulla spalla, e le fece un occhiolino che la maga non comprese, mentre quella faceva vagare lo sguardo tra i due.

-Io vado, lo lascio a te-

-Eh?-

-Ma come! Dovevamo cercarla!- Protestò il ragazzo, non contento.

-Io vado- calcò nuovamente, assottigliando lo sguardo per poi sorridere. -La troverai- Lo rassicurò, e lanciò un'occhiata veloce alla borsa che Lucy reggeva in mano. Poi voltò le spalle ad entrambi e se ne andò prima che potessero dirle qualcos'altro.

-C-cosa è successo?- Volle sapere la bionda, posando il suo sguardo sul ragazzo dai capelli bizzarri.

-Una disgrazia- Esordì quello, e Lucy spalancò gli occhi, preoccupata. Possibile che in un giorno di sua assenza potessero aver combinato qualche casino? E se fosse stato qualcosa di peggiore? Kizuna, però, non aveva l'aria affranta e triste di chi deve ripensare a qualcosa di brutto.

-Non trovo più la sciarpa che mi ha dato Igneel-.

La ragazza si ritrovò a rimanere senza parole per qualche attimo, prima di mettere mano alla borsa sotto uno sguardo un po' curioso di Natsu, vagamente accigliato per la mancanza di conforto che si aspettava di ricevere. Poi sollevò lo sguardo, mentre stringeva la stoffa ancora piegata all'interno dell'oggetto, e iniziò a parlare con un tono rassegnato.

-Ma non ti ricordi? Ieri quando ritornavamo eri disperato per quella macchia che non voleva andare via- Natsu spalancò gli occhi: non ricordava bene, però aveva varie scene frammentate che gli passavano davanti agli occhi e che, effettivamente, in quel momento iniziavano ad avere senso.

Ricordi.

Ricordi come quando si svegliava come se fosse ancora stato toccato dal calore di Igneel, mentre invece erano sensazioni date dalla sua memoria.

-Così ti ho chiesto di darla a me, che l'avrei sistemata. Certo che sei un po' tonto a non ricordarti qualcosa di così importante. Ma forse è perché mentre parlavamo eri anche mezzo addormentato sul mio letto-.

Ricordava.




-Natsu! Ehi, Natsu! La mia casa non è un albergo!-

Una Lucy con le mani sui fianchi, lo sguardo indispettito ed i nervi a fiori di pelle, complici la stanchezza e un lieve emicrania, se ne stava piantata davanti al suo letto con le mani sui fianchi, cercando di smuovere l'intruso che invece si era sdraiato senza ritegno sul suo materasso.

-La mia sciarpa-

-Eh?-

Dannazione, nemmeno dopo una missione poteva avere un po' di pace? Fortunatamente Gray, Erza, Wendy e Kizuna avevano avuto un po' più di riguardo nei confronti suoi e del suo appartamento. Happy invece se ne stava acciambellato sul cuscino, già nel mondo dei sogni.

-La mia sciarpa è macchiata! Ho provato a lavarla, ma non viene via!- Natsu si alzò di colpo, preoccupavo per l'oggetto – e non per la presenza da parte a lui che stava perdendo la pazienza.

-Ho provato qualsiasi cosa, ma non viene via! Lucy, tu dovresti essere a conoscenza di qualche arte magica per far venire tutto perfetto!-

La maga capì che, forse, si riferiva a quella speciale arte di casalinghe a cui, tecnicamente – e non praticamente – ogni donna ha nel sangue, anche se non sempre esce fuori. E l'idea che le era balenata in testa le sembrò buona, in quel momento. Senza sapere che avrebbe scatenato poi il panico.

-Te la sistemo io, domani ho già qualcosa da fare e una macchia non è un problema- Esordì lei, allungando una mano per afferrare l'indumento. Natsu arretrò un poco.

Non si era mai tolto la sciarpa dandola ad altri.

-Davvero?- si sciolse poi, fidandosi della compagna di team e allargando il sorriso.

-Perfetto!- Si accomodò su un fianco, chiudendo gli occhi per dormire con il sollievo di aver risolto il problema. Ora che ci pensava, era effettivamente stanco.

Lucy pestò un piede per terra, disperandosi e cercando di svegliarlo.

-N-Non era questo che avevo in mente- Esordì, scuotendolo per una spalla.

Che pelle calda...

La maga si lasciò cadere al lato del letto, come se si fosse scottata. Voleva contrattare: lei gli sistemava la sciarpa, lui le lasciava casa libera, se non per sempre, per qualche tempo.

-Natsu-

- ... Mh?-

-Domani vado in una paese vicino a fare degli acquisti, e prendo la tua sciarpa. Così te la faccio sistemare- Gli spiegò, occhieggiandolo dal basso senza vederlo davvero.


Avrà capito?

Come si rese poi conto la sera dopo, no, non aveva capito.




In quel momento ricordava.


Lucy la tirò fuori, lasciando cadere a terra la borsa, e gliela allungò poggiata su entrambe le mani, sorridendo.

-Era un incantesimo, ma non molto forte. Dopo qualche prova è tornata come sempre- Sentì un'improvvisa corrente d'aria, prima di accorgersi di star reggendo il vuoto, mentre Natsu le dava parzialmente la schiena, stringendosi la sciarpa e strusciando una parte di guancia sul tessuto.

-Come mi sei mancata! Senza di te mi sentivo nudo, per un attimo ho temuto di finire come Gray!- Esclamò, senza rispetto per l'amico di risse. Lucy sospirò.

Gray non ne sarebbe molto contento se sapesse di questo commento.

-Grazie, Lucy!- Disse quello, contento come suo solito, mentre si sistemava la sciarpa intorno al collo. Perfetta, come sempre.

-Ora si che sono vestito!-

La ragazza alzò un sopracciglio, poi sorrise, sollevata per quell'incarico andato bene e si piegò per riafferrare il contenitore.

-Allora torno a casa. Salutami Happy- Lo informò, mentre lo vedeva iniziare a saltellare e parlare delle più disparate cose: di come avesse sconfitto i mezzi di trasporto, di come doveva avvisare Happy e gli altri, del fatto di voler sentire nuovamente la presenza concreta del drago il prima possibile.

Aveva voglia di andare a casa e farsi una bella doccia, scrivere qualcosa e poi infilarsi nel suo letto per una bella dormita. Avrebbe voluto, se non avesse sentito una presa sul polso che la fece sussultare internamente.

Voltandosi si ritrovò davanti il volto sorridente di Natsu, che le esprimeva la sua gratitudine solo con lo sguardo.

-Mangia con noi!-







-Ehi, Natsu-

Happy, svolazzante sopra la spalla del Dragon Slayer, attirò la sua attenzione.

Erano diretti alla Gilda dopo aver finito di cenare con Lucy, - nemmeno a farlo apposta dopo la proposta del ragazzo Happy era uscito, dichiarando che era pronto e domandando il motivo dell'improvvisa ripresa di vitalità del suo amico – contenti di poter dire di aver ritrovato l'oggetto smarrito anche agli altri, ed erano pronti a unirsi nuovamente a loro, sicuri che li avrebbero trovati intenti a fare baccano come ad una riunione di condominio.

-Uhm, cosa c'è?-

Il ragazzo sciolse le dita intrecciate dietro la testa e rallentò il suo cammino ciondolante e particolarmente lento di quella fine giornata diventata ormai sera, voltando il viso verso l'exceed che aveva fermato il suo volo e se ne stava a mezz'aria con aria pensierosa.

-Non ti sembra di aver dimenticato qualcosa?- Gli domandò, portando una zampa al mento. Natsu portò istintivamente la mano a toccare la sciarpa, constatando con sollievo che invece era presente, e fece vagare lo sguardo anche sul resto dei suoi pochi abiti.

Non sia mai che la mania di Gray potesse averlo contagiato.

-No, mi pare di no. Perchè?-







Una Lucy sconvolta se ne stava sulla soglia di casa, il corpo tremante di sgomento ed irritazione per lo scenario a cui si trovava davanti.

Non posso crederci.

Non aveva nemmeno il coraggio di entrare nel suo appartamento. O quello che doveva tecnicamente essere ciò per cui si sbatteva di lavoro tra le varie missioni per sostenere l'affitto e vivere.

Sembrava esserci stata la guerra: sedie scomposte, cassetti mezzi aperti, vestiti arrotolati, scatole di cibo e stoviglie in giro, mobili spostati.

Non è vero, sto sognando. Ora chiuderò gli occhi e tutto questo sparirà. Nel mio appartamento regnerà la pace assoluta.


La ragazza si ritrovò a inspirare profondamente, cercando di rilassarsi e pensare positivo, eppure aveva il brutto – bruttissimo, innominabile, impensabile – presentimento che tutto ciò che desiderava in quel momento non si sarebbe avverato.

Contò fino al tre, poi aprì gli occhi di scatto e lanciò un urlo, senza concedersi tempo di riprovare quel modo distorto di cambiare la realtà che si trovava davanti, sfogando il suo disappunto in una sola parola.

Non aveva funzionato, il suo desiderio.

E si ritrovava come casa un campo di battaglia.


-Natsu!!!-




















































NB:
2) Molto ma molto probabilmente la “vera” sciarpa non si rompe e non si brucia, dato che non si è mai posto il problema di infiammarsi con quella addosso. Però immagino si sporchi e, comunque, la spiegazione è tutta all'interno della storia. ^^' Volutamente non ho fatto parlare della macchia nella prima parte, altrimenti penso sarebbe stato ripetitivo, ed ho potuto creare così anche il momento di flashback.  
3) Per curiosità, Kizuna significa Legame – in onore della nona sigla d'apertura dell'anime, che mi piace un casino, e di una delle soundtrack. Sempre riguardante l'altra storia che non so quando farò approdare qui – pubblicità occulta mode –, questa potrebbe essere considerata anche uno spin off della stessa.
4) Natsu ha quel suo fiuto “particolare”, quindi poteva capire che Lucy si era portata via la sua sciarpa sentendo i loro odori che, per quanto possa riuscire a seguire, uscivano dalla città. Però è talmente abituato a sentirla in contatto con lui – o gli altri, anche – che non se ne cura, complice l'essere completamente preso dalla ricerca.


Io lo sapevo che quando mi metto in testa qualcosa sono una rompiscatole – davvero, mi appioppo ad un fandom e le idee escono da sole. Credo di diventare molto logorroica e petulante, tra l'altro. Comunque, questo a parte... la sciarpa di Natsu. Da una battuta per sdrammatizzare mi è balzata l'idea invece per una storia in cui, poverina, si dava per dispersa.
Comunque, magari la trama è un po' banale, e Lucy si capiva che, probabilmente, l'aveva lei l'oggetto tanto cercato, data la sua “scomparsa” dalla città per la “commissione” che doveva fare. Natsu ha avuto un attimo di giù di corda nella parte pre-finale, ma credo sia normale, se ripensa ad Igneel. Invece il “Natsu spera che l'abbia qualcuno dei suoi compagni” è perché così almeno la sciarpa sarebbe al sicuro e non persa chissà dove. Non mi sono fermata a descrivere troppo l'ambiente perché non era mia intenzione, spero che non risulti qualcosa di troppo frettoloso.
Per gli altri personaggi come Wendy e Charle, o anche gli altri nominati, mi dispiace non aver dato loro nessuno o poco spazio. Questo perché l'idea iniziale era una shot leggermente Natsu/Lucy - anche se non so quanto sia presente questa coppia, dato che poi la cosa è diventata "l'avventura della ricerca della sciarpa" e "tiriamo su di morale il Dragon Slayer". ^^'
Per il resto ringrazio coloro che si sono fermati a leggere, spero che non sia un fiasco totale. :)
Love,
D.***
   
 
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