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Autore: Fiamma Erin Gaunt    12/04/2012    1 recensioni
Sage ha chiesto al Concilio dei vampiri di mandare qualcuno a Mystic Falls per aiutarli nella lotta contro Klaus e le sue preghiere sono state ascoltate; Fiamma e Rico, due vampiri gemelli e cacciatori di taglie, sono stati inviati in loro soccorso. Cosa accadrà quando entrambi troveranno l' amore sconvolgendo le vite dei ragazzi di Mystic Falls?
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- No, non ho niente da dire - replicò atono.
- E allora perchè continui a fissarmi? -
Distolse lo sguardo con aria incredula, come se si fosse reso conto solo in quel momento che era rimasto immobile a fissarmi per circa un quarto d' ora.
- Le mie scuse, è che per un attimo mi hai ricordato una persona che conoscevo - replicò scrollando le spalle, sugli occhi neri e ammalianti sembrava essere caduto un velo di tristezza come se avessi risvegliato in lui ricordi dolorosi; per qualche strano motivo mi dispiacque per lui.
- Una persona che è morta? - gli chiesi cercando di essere il più delicata possibile.
- Sì, è morta molti anni fa -
- Come si chiamava? - chiesi, incuriosita mio malgrado.
- Iris......si chiamava Iris Bennett - mormorò sottovoce il vampiro.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1













POV FIAMMA




 






Mystic Falls. Erano secoli che non mettevo piede in quella piccola cittadina, anzi, per la verità, che non mettevo piede in Virginia;troppi ricordi,troppa paura,troppo dolore, troppo tutto. Quella cittadina all' apparenza così innocua aveva in realtà un potenziale di Potere semplicemente spaventoso, non ricordavo di aver mai visto in oltre mezzo millennio di vita, o forse dovrei dire di non morte,un altro luogo che attirasse così tanti essere soprannaturali.
Si diceva che tutto ciò fosse dovuto al fatto che la città sorgeva sulla convergenza di tre linee di Potere, ma secondo me in realtà era la quantità di sangue che si era sparso su quel terreno ad attirare il male, sì Mystic Falls era decisamente una località sfortunata.
Perchè allora ero tornata lì? Perchè tutto sommato anche io sono una figlia del male e dell' oscurità e come tutti i miei simili sono attratta da questo Potere con la stessa intensità con cui un vortice risucchia ogni cosa che gli capiti a tiro.
Rabbrividii, faceva piuttosto freddo su quella quercia, e mi riscossi dai miei pensieri; non ero lì per rivangare i ricordi nostalgici di un lontano passato, avevo una missione da compiere e intendevo portarla a termine il più rapidamente possibile,ma prima avevo bisogno di mangiare.
Scandagliai l' area circostante con sguardo attento fino a che individuai un ragazzo alto e muscoloso che sembrava proprio fare al caso mio, spiccai il volo e mi diressi verso la mia preda.
Una volta toccato il terreno abbandonai le sembianze di falco e recuperai quelle reali, mi ravviai i capelli con una mano e osservai attentamente il mio riflesso in una vetrina lungo la strada; una giovane sui diciotto anni dai capelli neri come la pece e gli occhi simili a tizzoni ardenti, vestita interamente in pelle nera, mi restituì l' occhiata con aria di sfida: sì, ero stupenda come al solito. Mi dipinsi sul volto il migliore dei miei sorrisi abbaglianti, quel genere di sorrisi che ero abituata ad accendere e spegnere come se fossero una lampadina, e mi incamminai ancheggiando esageratamente verso il ragazzo che avevo puntato. Lo osservai dare di gomito ai suoi amici e guardarmi con la classica espressione vuota e assolutamente idiota che assumevano tutti gli uomini quando si trovavano davanti una bella donna.

- Sono Fiamma - gli dissi abbagliandolo con l' ennesimo artificioso sorriso.

- Ross, piacere di conoscerti - replicò scrutandomi dalla testa ai piedi con aria d' apprezzamento.

- Oh, il piacere è tutto mio...credimi - mormorai rendendomi conto che la mia voce assomigliava terribilmente a quella di un gatto che faceva le fusa.

- Non ti ho mai visto in giro, sei nuova vero? -

Sì, quasi quanto la tua tecnica per attaccare bottone pensai ironica.

- Più o meno - replicai vaga.

- E quanti anni hai? Sai non sembri una liceale - aggiunse con in tono ammirato.

Inarcai elegantemente un sopracciglio, mai chiedere l' età ad un vampiro, non apprezziamo le domande scortesi.

- Diciamo che sono in giro da un po' -

- Scusami, ti ho infastidita. Non so neanche io perchè perda tempo con queste domande stupide - commentò con aria imbarazzata.

- Quello che mi domando io, invece, è perchè perdiamo tempo a parlare..... ci sono modi molto più divertenti per passare il tempo - dissi abbagliandolo con l' ennesimo sorriso e posandogli la mano sul petto, sapevo per esperienza che era un gesto che gli uomini adoravano, gli faceva credere che eri cotta di loro, poveri sciocchi.

- Che proponi? - chiese, lo sguardo acceso da una scintilla di malizia.

- Seguimi e lo scoprirai - replicai tendendogli la mano. La prese con un sorriso e si lasciò condurre via; avevo visto un vicolo buio che faceva proprio al caso mio. Lo spinsi con forza addosso al muro, e senza alcuna delicatezza gli feci inclinare il collo; lo sentii gemere mentre leccavo e mordicchiavo la pelle vulnerabile e ancora abbronzata,i canini cominciarono a pulsare allungandosi rapidamente. Solo quando il dolore fu così intenso da farmi perdere il controllo affondai le zanne strappandogli un leggero grido; gli inviai una scarica di potere che lo zittì all' istante.

- Mi piace mangiare in silenzio - lo informai tornando a banchettare con il suo sangue. Il sangue scorreva a fiotti nella mia gola dandomi un' estasi paragonabile solo al sesso, quel ragazzo poi aveva un retrogusto leggermente agrodolce, il tipo che preferivo. All' improvviso un lieve spostamento d' aria mi comunicò che non ero più sola. Lasciai andare l' umano e mi misi in guardia. Davanti a me c' erano quattro ragazzi, di cui almeno due erano vampiri.

- Avete interrotto la mia cena - osservai lanciandogli un' occhiata poco amichevole. L' unico ragazzo presente mi rivolse un' occhiata ostile.

- Da queste parti non approviamo certi comportamenti - mi comunicò con tono minaccioso.

- Magnifico, grazie mille per l' informazione, ora potete anche sparire - li liquidai accompagnando le mie parole con un brusco cenno della mano. Tornai a prestare le mie attenzioni all' umano che continuava a fissare il vuoto e non si era mosso di un millimetro; stavo per chinarmi nuovamente sul suo collo quando il vampiro mi si materializzò accanto sottraendolo alla mia presa.

- Non sai contro chi ti stai mettendo ragazzo - ringhiai cercando di riafferrare l' umano.

- Non ti permetterò di nutriti di un ragazzo sotto ai miei occhi -

- Bene allora vatti a fare un giro con le tue umane addomesticate et voila, problema risolto - replicai con pesante sarcasmo.

- Se vuoi nutrirti di lui dovrai vedertela prima con me -

- Perfetto, quindi ti faccio fuori e poi finisco la cena, direi che è una proposta accettabile -

Si scagliò contro di me cercando di afferrarmi per la gola ma lo schivai agilmente e lo atterrai centrandolo con un calcio volante appena sotto il mento, se fosse stato umano sarebbe bastato quello per mandarlo al Creatore. Attesi che si rialzasse ma non dava cenni di riprendersi, e così lo scontro era già terminato.

- Deludente, davvero molto deludente. Sai ti consiglio di cambiare dieta, cervi e conigli vanno bene per gli animali - commentai chinandomi su di lui.

La ragazza dai capelli castani che inizialmente era accanto a lui sfrecciò in avanti per assicurarsi delle sue condizioni.

- Stefan, Stefan come stai? Riesci a sentirmi? - domandò prendendogli il viso tra le mani.

Il vampiro aprì lentamente prima uno e poi l' altro occhio e si tirò a sedere.

- Sì, Elena sto bene - la rassicurò prima di rivolgersi a me.

- Bel colpo -

- Lo so - replicai con aria soddisfatta.

Solo in quel momento mi resi conto di come lo aveva chiamato la ragazza: Stefan. Possibile che fosse proprio lui, lo stesso Stefan che mi avevano mandato ad aiutare? Bè del resto in una cittadina come Mystic Falls non dovevano esserci molti vampiri di nome Stefan, e ancora meno quelli che giravano con un drappello di umani al seguito e si battevano per la loro incolumità.

- Stefan....Stefan Salvatore? - domandai con educata incredulità.

- Ci conosciamo? - replicò curioso.

- Non proprio, sono stata spedita qui dal Concilio per darti una mano con Klaus -

- Tu dovresti aiutarci? - domandò incredula quella che doveva chiamarsi Elena.

- Credimi, la cosa non mi fa più piacere di quanto ne faccia a voi - assicurai.

- Quindi hanno dato ascolto alla richiesta di Sage - considerò Stefan con aria pensierosa.

- Sei sempre così lento di comprendonio o è solo per il calcio che ti ho dato poco fa? -

- Non c' entra nulla il calcio, è sempre così - assicurò una voce fredda e beffarda ma al tempo stesso sensuale, quel genere di voce che faceva correre brividi di piacere lungo il corpo. Il proprietario non deluse le mie aspettative, leggermente più basso di Stefan ma con un fisico più muscoloso, gli occhi di un glaciale color ghiaccio e i capelli neri leggermente scompigliati; in quel momento mi stava fissando con un' aria di studiato interesse.

- E tu devi essere il Salvatore maggiore, quello tenebroso e affascinante - commentai osservando con apprezzamento ogni minima porzione di corpo, dire che era bello era troppo poco, sembrava un giovane angelo nero.

- In carne ed ossa - replicò accennando un piccolo inchino. Chiunque al posto suo sarebbe sembrato un perfetto idiota ma Damon Salvatore riusciva a trasformare ogni piccolo movimento in un tripudio di seduzione.

- Fiamma Bellin, ed ora che abbiamo fatto le presentazioni che ne dite di muoverci da qui, si gela - replicai stringendomi nel giubbotto di pelle.

- E il ragazzo? - domandò Stefan.

Alzai gli occhi al cielo suscitando un attacco di risate in Damon - é sempre così dannatamente ostinato? -

- Sempre - confermò tornando serio.

- Lo influenzerò e lo manderò dritto a nanna...contento? -

- Contentissimo -

Incatenai lo sguardo dell' umano al mio e grazie alla suggestione ipnotica lo rispedii a casa; mentre Stefan scortava le sue accompagnatrici in macchina, io e Damon prendemmo le nostre sembianze animali e ci dirigemmo in volo verso casa Salvatore. Sarebbe stata una lunga notte, me lo sentivo.














Spazio autrice:


Ecco il primo capitolo della mia prima fanfiction su questa serie stupenda <3. Ci terrei veramente a sapere cosa ne pensate. Al prossimo capitolo.
Baci baci,
               Bella_92








  Rico


 Fiamma












  
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