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Autore: Sunshine Shadow    12/04/2012    6 recensioni
Song-Fic sulla morte di Michael, figlio di Apollo.
- E' giusto così. - decretò. - Non sono mai stato all'altezza degli altri, e di questo mondo. Era troppo grande per me, è ora di finirla. -
Genere: Fantasy, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Una notte maledettamente fredda.
Da ascoltare insieme a "I'm With You" di Avril Lavigne.



Era una notte maledettamente fredda.
La battaglia infuriava per tutta Manhattan: l'esercito di Crono attaccava penetrando le difese dei Semidei del Campo, che tentavano con tutte le loro forze di difendere le vie principali del quartiere.
Michael e alcuni dei suoi fratelli seguirono correndo Percy e Annabeth verso il ponte di Williamsburg, anche se la cosa non era molto facile, contando che si dovevano evitare i corpi addormentati dei mortali lungo il cammino.
I'm standing on a bridge
I'm waiting in the dark
I thought that you'd be here by now
There's nothing but the rain
No footsteps on the ground
I'm listening but there's no sound.
Vi starete chiedendo "Perchè tutta questa preoccupazione per il ponte di Williamsburg?". Beh, se vi basta come motivo Crono in persona, o meglio, nel corpo di Luke, avanzava, con numerosi rinforzi di mostri.
Arrivati, Michael spalancò gli occhi: non aveva mai visto così tanto mostri assieme. A capo delle truppe, oltre a Crono, si stagliava un'enorme figura, che Percy, purtroppo, conosceva bene: il Minotauro, un'orribile creatura per metà toro e per metà umano.

Michael iniziò a sudare freddo: sì che lui non era proprio una stanga, ma quel mostro era davvero... era davvero gigantesco!
Spaventato, il ragazzo distolse lo sguardo dall'enorme creatura. Voltandosi incrociò gli occhi con quelli di Luke: le iridi non erano più azzurrino chiaro, ma avevano assunto una decisa colorazione dorata, che rendeva il viso del ragazzo terrificante. Pensò di fissarlo per ore, mentre invece passò solo un istante, probabilmente era causa del potere di Crono.
Decise di girarsi e guardare nuovamente altrove, ma ovunque puntava gli occhi vedeva solo morte, distruzione e vittime: qua e là, lungo il ponte, scorgeva i corpi senza vita dei suoi amici, che fino a qualche giorno prima ridevano con lui. E ora non c'erano più, nè sarebbero tornati. Michael si chiedeva come il Titano potesse sopportare tutto questo. Sicuramente era malvagio e assetato di potere e vendetta, ma come riusciva ad arrivare al punto di uccidere così tanti ragazzi innocenti solo per vendicarsi sugli Dei? Probabilmente non aveva nemmeno un minimo di cuore.
Ma Luke sì, e in fondo era sicuro che gli dispiacesse fare quello che stava facendo, ma non riusciva ad opporre resistenza, anche se a volte nello sguardo di Crono si leggeva un espressione disorientata, come se Luke tornasse in sè per qualche attimo.

Non si può continuare continuare così, decretò Michael. Doveva, dovevano fare qualcosa. Deciso incoccò una freccia nell'arco, tese la corda fino all'orecchio, e mirò con cura una dracena. Quando allentò la presa sull'arco, la freccia partì, sibilando, per poi colpire in pieno petto il mostro, che si disintegrò all'istante.
Ma non bastava qualche freccia per salvare la situazione. Ci voleva una forza maggiore, e Percy, come stava dimostrando combattendo con il Minotauro, l'aveva.
Continuava a menare fendenti all'impazzata, senza fermarsi. Parava quasi tutti i colpi, ma anche quelli che avrebbero dovuto ucciderlo sembravano non scalfirlo nemmeno. Era davvero invincibile.
Michael si guardò intorno, in cerca di un'idea. Lo sguardo gli cadde sui cavi che reggevano il ponte, che erano pericolosamente allentati. In quel momento ebbe un'illuminazione.
- Percy! - gridò a squarciagola al ragazzo, che nel frattempo aveva mandato in cenere il Minotauro (nuovamente) e si stava occupando di Crono in persona. - Taglia i cavi del ponte, se non altro guadagneremo tempo! - aggiunse con forza. - Io intanto tengo a bada questi brutti ceffi. - detto questo prese ancora l'arco in mano, e si mise a lanciare frecce all'impazzata. Si udivano sibilii ovunque. Numerosi segugi infernali si polverizzarono. Lo stesso per alcuni telechini.

Percy nel frattempo sembrava aver afferrato il concetto e, dopo un violento colpo di falce da parte del Titano che lo fece volare di parecchi metri, si alzò a fatica in piedi, e si diresse verso l'angolo del ponte. Alzò Vortice sopra la testa, e spezzò i cavi con un potente fendente. Subito un baratro si aprii in mezzo al ponte, separando i due schieramenti.
Tutta l'enorme marea di mostri si ritirò all'istante: alcuni riuscirono a salvarsi, arrentrando nella parte di ponte ancora stabile, altri invece precipitarono nel vuoto, disintegrandosi mentre cadevano o quando toccavano la superficie dell'acqua.

- Wow Percy, sei stato... WOW! - urlò il figlio di Apollo, raggiante e fiero. In fondo l'idea era stata sua.
- Sei tu che sei stato wow, Mich! - ribattè Percy dando il cinque al ragazzo - Se non fosse stato per te i mostri sarebbero ancora qui, e probabilmente non avremmo resistito. Sei un genio! -
- Beh, non è stato difficile, credo. - sorrise Michael, che sentendosi al centro dell'attenzione arrosì. Silena Beauregard, figlia di Afrodite, lo baciò sulla guancia, cosa che lo mandò letteralmente al settimo cielo, facendogli quasi uscire il fumo dalle orecchie, come succede nei cartoni animati.
- Sei stato bravo, ragazzino - gli disse sorridendo, con un lieve accento francese.

Il ragazzo si sentiva bene, nonostante fosse stanco. Tutti lo riempivano di complimenti: se non fosse stato per lui quasi sicuramente l'esercito di Crono in qualche modo avrebbe rotto le loro linee difensive, invadendo Manhattan e l'Olimpo. Ma si sa che le cose belle durano poco. In questo caso, la gioia di Michael durò poco più di un istante.
Senza riporre arco e frecce, si avvicinò alla spaccatura del ponte, sentendo uno strano ringhio sommesso. Incoccò una freccia per precauzione, e si avvicinò cauto al baratro, le braccia tese e i sensi all'erta. C'era un segugio infernale, che in qualche modo non era caduto, impigliandosi in una spaccatura sul bordo. Quando Michael lo vide fece per tirare, ma il mostro lo colse di sorpresa: con uno scatto rapidissimo fece leva sulle gambe e saltò, appigliandosi al ragazzino per tirarsi su. Il figlio di Apollo si destò dall'attimo di impreparazione, e, senza tirare, prese la freccia e la piantò nel ventre del segugio. Ma ormai era tardi. Anche se il mostro non c'era più, aveva fatto in modo che il ragazzo perdesse l'equilibrio. Per un attimo vide i suoi amici, che ancora festeggiavano, senza essersi minimamente accorti che lui era sparito. Poi cadde, sbattendo contro gli affilati spuntoni del ponte. Gridava, guardando in alto, ma nessuno lo sentiva. Nessuno avrebbe potuto salvarlo.
Isn't anyone tryin' to find me?
Won't someone please take me home
It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Won't you take me by the hand
Take me somewhere new
I dont know who you are
But I'm, I'm with you.
Solo in quel momento si rese conto della tragedia che si stava consumando. Non avrebbe combattuto altre battaglie. Non avrebbe continuato quella guerra. Non avrebbe più rivisto sua madre, i suoi fratelli e i suoi amici. E non avrebbe mai visto suo padre.
Quella era la fine, e lui sarebbe morto.
Guardò ancora verso il bordo del baratro, ormai l'acqua si avvicinava, e lo schianto era inevitabile. Se solo Percy si fosse affacciato, se solo si fosse accorto che Michael, quel ragazzino bassetto che tutti consideravano un bambino, ma che aveva salvato tante vite poco fa, non c'era più, forse avrebbe potuto salvarlo. Era figlio di Poseidone, se non altro avrebbe potuto attutirgli la caduta, ma niente. Nessuno si accorse di lui.
I'm looking for a place
Searching for a face
Is there anybody here? I know
'Cause nothing's going right
And everythigns a mess
And no one likes to be alone.
- Perchè non finisce questa caduta? - si chiese il ragazzo, nervoso. - Ormai l'ho capito, non servivo più qui, e doveva accadere questo, non c'è bisogno di prolungare le sofferenze. - disse, con gli occhi ormai lucidi.
Era frustrato, si sentiva come se per tutti quegli anni tutti gli avessero sorriso, e lo avessero salutato, solo per fargli credere di volergli bene. E ora che aveva davvero bisogno di aiuto, e di compassione, nessuno era lì. Era solo, completamente solo, ed era come se il mondo gli stesse crollando addosso. Le cose a cui teneva di più, i suoi amici, probabilmente non gli avevano mai voluto bene sul serio, ma lo avevano sempre considerato come un servetto, da utilizzare in caso di necessità.
- Che schifo. - commentò gelido - Che schifo che fanno, che schifo che faccio. Fa tutto schifo, forse non dev'essere una cattiva idea morire, dopo tutto! - ormai non resistette alla tensione e scoppiò in lacrime. Si coprì la faccia con gli occhi, mormorando "Perchè?". Lui aveva sempre dato il massimo per qualsiasi cosa, perchè doveva meritarsi questo? Perchè non avrebbe potuto continuare a vivere nella sua ignoranza, e credere che tutto andasse bene?

Perchè il destino stava facendo questo, proprio a lui?
A parte qualche scherzo si era sempre comportato bene, ed era sempre stato sincero, con tutti. Si sarebbe meritato di vivere ancora un po'.
Ma niente, c'era qualcosa che non aveva funzionato. Se stava morendo una causa c'era. Allora forse era stato lui a non essere all'altezza dei suoi amici, di sua madre, dei suoi fratelli e sorelle e di suo padre. Sarà stato per questo che non lo aveva mai conosciuto, Apollo.
Oh, why is everything so confusing?
Maybe I'm just out of my mind.
- E' giusto così. - decretò. - Non sono mai stato all'altezza degli altri, e di questo mondo. Era troppo grande per me, è ora di finirla. -
E così, senza nemmeno aspettare di infrangere la superficie dell'acqua, esalò il suo ultimo respiro, per poi trafiggersi il collo con una freccia.
Il corpo, con il volto ancora rigato dalle lacrime, affondò nelle profondità marine, le labbra strette, chiuse in una smorfia di tristezza e amarezza, che lo avrebbero perseguitato per sempre.
^^^

Shadow's Notes: Bene bene, ho scritto la mia prima Song-Fic. *panico*
Recensite, anche negativamente, ma leggetela, datemi almeno un po' di soddisfazione per continuare! (?)
Beh, non ho altro da dire, se non che Michael rimarrà sempre nel mio cuore, perchè è un Eroe.
Alla prossima,
Sunshine Shadow.
   
 
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