Una notte maledettamente fredda.
Da ascoltare insieme a "I'm With You" di Avril Lavigne.
Da ascoltare insieme a "I'm With You" di Avril Lavigne.
Era una notte
maledettamente fredda.
La battaglia infuriava per tutta Manhattan: l'esercito di
Crono attaccava penetrando le difese dei Semidei del Campo, che
tentavano con tutte le loro forze di difendere le vie principali del
quartiere.
Michael e alcuni dei suoi fratelli seguirono correndo Percy
e Annabeth verso il ponte di Williamsburg, anche se la cosa non era
molto facile, contando che si dovevano evitare i corpi addormentati dei
mortali lungo il cammino.
I'm standing on a bridge
I'm waiting in the dark
I thought that you'd be here by now
There's nothing but the rain
No footsteps on the ground
I'm listening but there's no sound.
Vi starete chiedendo
"Perchè tutta questa preoccupazione per il ponte di
Williamsburg?". Beh, se vi basta come motivo Crono in persona, o
meglio, nel corpo di Luke, avanzava, con numerosi rinforzi di mostri.
Arrivati, Michael spalancò gli occhi: non aveva mai visto
così tanto mostri assieme. A capo delle truppe, oltre a
Crono, si stagliava un'enorme figura, che Percy, purtroppo, conosceva
bene: il Minotauro, un'orribile creatura per metà toro e per
metà umano.
Michael iniziò a sudare freddo: sì che
lui non era proprio una stanga, ma quel mostro era davvero... era
davvero gigantesco!
Spaventato, il ragazzo distolse lo sguardo dall'enorme creatura.
Voltandosi incrociò gli occhi con quelli di Luke: le iridi
non erano più azzurrino chiaro, ma avevano assunto una
decisa colorazione dorata, che rendeva il viso del ragazzo
terrificante. Pensò di fissarlo per ore, mentre invece
passò solo un istante, probabilmente era causa del potere di
Crono.
Decise di girarsi e guardare nuovamente altrove, ma ovunque puntava gli
occhi vedeva solo morte, distruzione e vittime: qua e là,
lungo il ponte, scorgeva i corpi senza vita dei suoi amici, che fino a
qualche giorno prima ridevano con lui. E ora non c'erano
più, nè sarebbero tornati. Michael si chiedeva
come il Titano potesse sopportare tutto questo. Sicuramente era
malvagio e assetato di potere e vendetta, ma come riusciva ad arrivare
al punto di uccidere così tanti ragazzi innocenti solo per
vendicarsi sugli Dei? Probabilmente non aveva nemmeno un minimo di
cuore.
Ma Luke sì, e in fondo era sicuro che gli dispiacesse fare
quello che stava facendo, ma non riusciva ad opporre resistenza, anche
se a volte nello sguardo di Crono si leggeva un espressione
disorientata, come se Luke tornasse in sè per qualche attimo.
Non si può continuare continuare così,
decretò Michael. Doveva, dovevano fare
qualcosa. Deciso incoccò una freccia nell'arco, tese la
corda fino all'orecchio, e mirò con cura una dracena. Quando
allentò la presa sull'arco, la freccia partì,
sibilando, per poi colpire in pieno petto il mostro, che si
disintegrò all'istante.
Ma non bastava qualche freccia per salvare la situazione. Ci voleva una
forza maggiore, e Percy, come stava dimostrando combattendo con il
Minotauro, l'aveva.
Continuava a menare fendenti all'impazzata, senza fermarsi. Parava
quasi tutti i colpi, ma anche quelli che avrebbero dovuto ucciderlo
sembravano non scalfirlo nemmeno. Era davvero invincibile.
Michael si guardò intorno, in cerca di un'idea. Lo sguardo
gli cadde sui cavi che reggevano il ponte, che erano pericolosamente
allentati. In quel momento ebbe un'illuminazione.
- Percy! - gridò a squarciagola al ragazzo, che nel
frattempo aveva mandato in cenere il Minotauro (nuovamente) e si stava
occupando di Crono in persona. - Taglia i cavi del ponte, se non altro
guadagneremo tempo! - aggiunse con forza. - Io intanto tengo a bada
questi brutti ceffi. - detto questo prese ancora l'arco in mano, e si
mise a lanciare frecce all'impazzata. Si udivano sibilii ovunque.
Numerosi segugi infernali si polverizzarono. Lo stesso per alcuni
telechini.
Percy nel frattempo sembrava aver afferrato il concetto e,
dopo un violento colpo di falce da parte del Titano che lo fece volare
di parecchi metri, si alzò a fatica in piedi, e si diresse
verso l'angolo del ponte. Alzò Vortice sopra la testa, e
spezzò i cavi con un potente fendente. Subito un baratro si
aprii in mezzo al ponte, separando i due schieramenti.
Tutta l'enorme marea di mostri si ritirò all'istante: alcuni
riuscirono a salvarsi, arrentrando nella parte di ponte ancora stabile,
altri invece precipitarono nel vuoto, disintegrandosi mentre cadevano o
quando toccavano la superficie dell'acqua.
- Wow Percy, sei stato... WOW! - urlò il figlio
di Apollo, raggiante e fiero. In fondo l'idea era stata sua.
- Sei tu che sei stato wow, Mich! - ribattè Percy dando il
cinque al ragazzo - Se non fosse stato per te i mostri sarebbero ancora
qui, e probabilmente non avremmo resistito. Sei un genio! -
- Beh, non è stato difficile, credo. - sorrise Michael, che
sentendosi al centro dell'attenzione arrosì. Silena
Beauregard, figlia di Afrodite, lo baciò sulla guancia, cosa
che lo mandò letteralmente al settimo cielo, facendogli
quasi uscire il fumo dalle orecchie, come succede nei cartoni animati.
- Sei stato bravo, ragazzino - gli disse sorridendo, con un lieve
accento francese.
Il ragazzo si sentiva bene, nonostante fosse stanco. Tutti
lo riempivano di complimenti: se non fosse stato per lui quasi
sicuramente l'esercito di Crono in qualche modo avrebbe rotto le loro
linee difensive, invadendo Manhattan e l'Olimpo. Ma si sa che le cose
belle durano poco. In questo caso, la gioia di Michael durò
poco più di un istante.
Senza riporre arco e frecce, si avvicinò alla spaccatura del
ponte, sentendo uno strano ringhio sommesso. Incoccò una
freccia per precauzione, e si avvicinò cauto al baratro, le
braccia tese e i sensi all'erta. C'era un segugio infernale, che in
qualche modo non era caduto, impigliandosi in una spaccatura sul bordo.
Quando Michael lo vide fece per tirare, ma il mostro lo colse di
sorpresa: con uno scatto rapidissimo fece leva sulle gambe e
saltò, appigliandosi al ragazzino per tirarsi su. Il figlio
di Apollo si destò dall'attimo di impreparazione, e, senza
tirare, prese la freccia e la piantò nel ventre del segugio.
Ma ormai era tardi. Anche se il mostro non c'era più, aveva
fatto in modo che il ragazzo perdesse l'equilibrio. Per un attimo vide
i suoi amici, che ancora festeggiavano, senza essersi minimamente
accorti che lui era sparito. Poi cadde, sbattendo contro gli affilati
spuntoni del ponte. Gridava, guardando in alto, ma nessuno lo sentiva.
Nessuno avrebbe potuto salvarlo.
Isn't anyone tryin' to find me?
Won't someone please take me home
It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Won't you take me by the hand
Take me somewhere new
I dont know who you are
But I'm, I'm with you.
Solo in quel momento si
rese conto della tragedia che si stava consumando. Non avrebbe
combattuto altre battaglie. Non avrebbe continuato quella guerra. Non
avrebbe più rivisto sua madre, i suoi fratelli e i suoi
amici. E non avrebbe mai visto suo padre.
Quella era la fine, e lui sarebbe morto.
Guardò ancora verso il bordo del baratro, ormai l'acqua si avvicinava, e lo schianto era inevitabile. Se solo Percy si fosse affacciato, se solo si fosse accorto che Michael, quel ragazzino bassetto che tutti consideravano un bambino, ma che aveva salvato tante vite poco fa, non c'era più, forse avrebbe potuto salvarlo. Era figlio di Poseidone, se non altro avrebbe potuto attutirgli la caduta, ma niente. Nessuno si accorse di lui.
I'm looking for a place
Searching for a face
Is there anybody here? I know
'Cause nothing's going right
And everythigns a mess
And no one likes to be alone.
- Perchè non
finisce questa caduta? - si chiese il ragazzo, nervoso. - Ormai l'ho
capito, non servivo più qui, e doveva accadere questo, non
c'è bisogno di prolungare le sofferenze. - disse, con gli
occhi ormai lucidi.
Era frustrato, si sentiva come se per tutti quegli anni tutti gli
avessero sorriso, e lo avessero salutato, solo per fargli credere di
volergli bene. E ora che aveva davvero bisogno di aiuto, e di
compassione, nessuno era lì. Era solo, completamente solo,
ed era come se il mondo gli stesse crollando addosso. Le cose a cui
teneva di più, i suoi amici, probabilmente non gli avevano
mai voluto bene sul serio, ma lo avevano sempre considerato come un
servetto, da utilizzare in caso di necessità.
- Che schifo. - commentò gelido - Che schifo che fanno, che
schifo che faccio. Fa tutto schifo, forse non dev'essere una cattiva
idea morire, dopo tutto! - ormai non resistette alla tensione e
scoppiò in lacrime. Si coprì la faccia con gli
occhi, mormorando "Perchè?". Lui aveva sempre dato il
massimo per qualsiasi cosa, perchè doveva meritarsi questo?
Perchè non avrebbe potuto continuare a vivere nella sua
ignoranza, e credere che tutto andasse bene?
Perchè il destino stava facendo questo, proprio a
lui?
A parte qualche scherzo si era sempre comportato bene, ed era sempre
stato sincero, con tutti. Si sarebbe meritato di vivere ancora un po'.
Ma niente, c'era qualcosa che non aveva funzionato. Se stava morendo
una causa c'era. Allora forse era stato lui a non essere all'altezza
dei suoi amici, di sua madre, dei suoi fratelli e sorelle e di suo
padre. Sarà stato per questo che non lo aveva mai
conosciuto, Apollo.
Oh, why is everything so confusing?
Maybe I'm just out of my mind.
- E' giusto
così. - decretò. - Non sono mai stato all'altezza
degli altri, e di questo mondo. Era troppo grande per me, è
ora di finirla. -
E così, senza nemmeno aspettare di infrangere la superficie
dell'acqua, esalò il suo ultimo respiro, per poi trafiggersi
il collo con una freccia.
Il corpo, con il volto ancora rigato dalle lacrime, affondò
nelle profondità marine, le labbra strette, chiuse in una
smorfia di tristezza e amarezza, che lo avrebbero perseguitato per
sempre.
^^^
Shadow's
Notes: Bene bene, ho
scritto la mia prima Song-Fic. *panico*
Recensite, anche negativamente, ma leggetela, datemi almeno un po' di soddisfazione per continuare! (?)
Beh, non ho altro da dire, se non che Michael rimarrà sempre nel mio cuore, perchè è un Eroe.
Alla prossima,
Sunshine Shadow.
Recensite, anche negativamente, ma leggetela, datemi almeno un po' di soddisfazione per continuare! (?)
Beh, non ho altro da dire, se non che Michael rimarrà sempre nel mio cuore, perchè è un Eroe.
Alla prossima,
Sunshine Shadow.