13/04/2012
2 recensioniItaliano, italiano…
Il filo spinato era attecchito su quel versante nudo e grigio, sfavillando.
“Italiano, italiano, ti metti paura a parlare?”1 lo schernì infine Roderich, dopo aver chiamato a lungo la trincea nemica senza aver ricevuto risposta.
“Non ho paura a parlare” rispose allora Lovino, cavandosi il mozzicone di bocca per un istante. La cenere nerastra chiazzò il fango rosso vicino a lui e la neve; una piccola nuvola di fumo azzurrino si sprigionò dalle sue labbra per librarsi sul capo, lasciando indovinare, ad uno sguardo attento, qualità, aroma e gusto di un discreto sigaro di guerra.
FINE
1 I dialoghi sono in corsivo per evidenziare le citazioni dal testo (Plotone d’esecuzione-I processi della prima guerra mondiale, E. Forcella e A. Monticone, 1972, casa editrice Laterza).
L’8 giugno 1918 il soldato G.C., originario della provincia di Messina, soldato nel 121° fanteria, portato davanti al tribunale militare con l’accusa di aver avuto un breve dialogo con un soldato austriaco, è condannato a 5 anni di reclusione per agevolazione al nemico. Nella sentenza era pure riportato il breve dialogo intercorso fra i due militari.
Di ciò che fu del soldato austriaco non so nulla, ma sarei lieta di apprenderne la sorte toccatagli; se benigna o, come temo, assai più amara.
Il rating Giallo è dovuto alla serietà della materia trattata. Scusatemi, ma ci terrei a precisarlo; non è un tentativo di par condicio con l’altra storia mia precedente ;) A parte i problemi etici nello scrivere una storia del genere, tratta da una vicenda autentica e dolorosa, scrivere questa drabble è stato un pianto :( e ho capito che questo genere non è il mio forte. :S
Non mi resta che ringraziarvi per aver letto questa storia e (come dico sempre); se avete domande, o critiche, non fatevi scrupoli! :D
... No, non la smetto, mi dispiace. u.u
Non vi ringrazierò mai abbastanza per tutto il vostro sostegno!