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Autore: Isabriel    14/04/2012    1 recensioni
Fan Fiction sul XIII Apostolo un po' "sopra le righe" scritta da due fans nel tentativo di colmare il vuoto che questa serie ha lasciato con la sua "fine".
E' stata scritta immaginando perchè Claudia abbia chiesto alla sua segretaria di annullare tutti gli
appuntamenti della settimana
Insomma,nessuno di voi moriva dalla voglia di chiedere a Claudia PERCHE'?!
La storia,dopo i primi tre capitoli si evolverà in un modo completamente diverso,buona lettura!
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Isaia lascia Gabriel in ospedale a vegliare su Claudia e si dirige verso casa.
Stanco,dopo aver passato due notti insonni vegliando sulla donna,varca la porta di casa,sperando di poter finalmente stendersi sul suo letto e
dormire almeno qualche ora.
Certo però,non aveva incluso nel programma della sua serata una chiacchierata col suo ospite.
Silenzioso, cerca di dirigersi verso la camera da letto, attraversando la piccola cucina adibita a salotto dove su un divano l'ospite avrebbe ormai dovuto dormire.
Stefano:"Isaia?"
Il cuore di Isaia sobbalza dallo spavento.
Isaia:"Si?"
Stefano:"Cos'è successo? perchè sei rientrato...dovevi vegliare su mia figlia!"
Isaia,malvolentieri si avvicina al muro, accende la luce e scruta il signore con il quale da un po' di tempo si ritrovava a condividere casa senza che 
nessuno lo sapesse.
Il signore sembrava parecchio trasandato:i capelli brizzolati lunghi ricadevano sulle sue spalle scompigliati e la camicia che indossava 
era tutta stropicciata,segno che non si cambiava da almeno un paio di giorni.
Isaia: "Ho lasciato Gabriel in ospedale,si è ripreso e voleva passare un po' di tempo con lei.E' stata la decisione migliore lasciarlo là,
sicuramente sua figlia sentirà la sua presenza e l'aiuterà a riprendersi."
Stefano:"Io non penso proprio per niente sia stata una buona idea!Devo parlare con quell'uomo,ora!"
Isaia lancia un'occhiataccia al suo ospite.
Isaia:"E' piena notte,non penso sia il momento giusto.Vogliamo tutti dormire un po' quindi la pregherei di aspettare almeno domani mattina."
Stefano:"Lei non può capire,mi sembra ovvio...vado ora e di certo non mi potrà fermare!"
Isaia:"Bene,faccia come meglio crede."
Isaia liquida così il padre di Claudia e si dirige verso la sua stanza.
 
 
Poco dopo,Stefano arriva in ospedale.
 
Gabriel era seduto accanto al letto di Claudia.
Le stringeva la mano e le accarezzava la fronte.
Provava un miscuglio di emozioni,rabbia,paura...amore.
Non poteva smettere di guardarla,stava dormendo beatamente,la sua pelle era bianca e liscia,e le se labbra erano rilassate,quasi
pronte a far comparire un sorriso.
Ad un tratto però,un ombra proveniente dal corridoio ormai semi buio,catturò il suo sguardo e i suoi pensieri.
Chi poteva essere a quell'ora? Forse un'infermiera. O forse no.
Era pronto ad alzarsi e a combattere col possibile nemico,questa volta non avrebbe permesso che facessero del male alla sua adorata Claudia.
Si alzò di scatto e si diresse verso la porta,tenendo d'occhio i movimenti dell'ombra che ormai sembrava essersi fermata a pochi passi dall'entrata
nella stanza.
Gabriel varcò la soglia della porta,guardò alla sua sinistra e stupito vide davanti a se la persona che stava seguendo da mesi.
Non gli sembrava possibile,avrebbe voluto dirgli di andarsene da lì perchè metteva in pericolo se stesso ma soprattutto Claudia...e allo stesso tempo
avrebbe voluto farlo sedere,per potergli parlare,per poter sentire la sua versione dei fatti.
L'uomo ad un tratto decide di rompere il silenzio.
Stefano:"Gabriel,finalmente ci conosciamo! Io sono stefano,il padre di Claudia,l'uomo che da mesi ormai stai pedinando"
Gabriel:"Piacere signor Munari..."
Stefano lo ferma prima che Gabriel possa proseguire la sua frase.
Stefano:"Gabriel,penso che io e te dovremmo parlare."
Gabriel:"Si,certo,ma non mi sembra il luogo adatto...là,in quella stanza c'è sua figlia e venendo qui lei mette a repentaglio la vita di Claudia e la sua!"
Stefano:"No Gabriel,penso sia questo il momento più adatto per parlarne,non so se avremo altre occasioni."
Gabriel:"Perchè? cosa vuole dirmi...vuole sparire un altra volta?cosa ci fa lei veramente qui?"
Stefano:"Gabriel,come ben saprai,io so di Serventi e della setta. Lo venni a scoprire quando Claudia era ancora piccola. I suoi nonni mi minacciarono,mi intimarono
di andarmene,che non erano affari miei.Ma Claudia era mia figlia.Le minacce aumentarono,rischiavo la vita...mi vennero offerti dei soldi in cambio della
mia scomparsa.Avevano trovato il mio punto debole.Non ero di ricca famiglia come la madre di Claudia,quei soldi mi servivano...e volevo salvarmi la pelle.
Chi non lo avrebbe fatto? Mi promisero che non avrebbero fatto niente a Claudia e così me ne andai abbandonandola,"
Gabriel stava ascoltando attentamente il discorso del signore e prima di intervenire bloccandolo decise di farlo finire di raccontare la sua storia.
Stefano:"Gabriel,io ora sono tornato perchè mi mancava l'Italia e mi mancava mia figlia.Speravo che tutta questa storia della setta fosse finita,invece
torno e scopro che le cose sono peggiorate.Gabriel,tu sei l'unico che può salvare mia figlia! Ma mia figlia,stando accanto a te corre dei gravi pericoli...non è la prima
volta che rischia di morire...per questo,quando tutto sarà finito,quando avremo finalmente sconfitto Serventi,lei verrà via con me e non vi rivedrete
mai più. E' la cosa migliore per lei e per te.Appartenete a due mondi diversi,non potete stare insieme,penso ne abbiate già avute abbastanza di dimostrazioni."
Gabriel,è abbastanza scosso da questa conversazione,di certo non si aspettava n discorso simile. Era spiazzato,non sapeva cosa dire.
Gabriel:"Sua figlia è al sicuro con me,nessuno le farà più del male...ora lei non può rispuntare così nella sua vita e decidere cosa dovrà fare.Ora
è meglio che se ne vada.Baderò io a Claudia,rimanderemo la chiacchierata ad un altra occasione."
 
I due rimangono per un po' di tempo a fissarsi. Il tempo sembra fermarsi, ma ad un certo punto il padre di Claudia si volta e si allontana per 
il lungo corridoio scuro, illuminato soltanto da qualche luce d'emergenza.
Appena l'uomo sparisce dalla sua vista, Gabriel si appoggia al muro dietro di lui.
La mente affollata di pensieri: l'uomo che pedinava da mesi era stato li, non aveva visto sua figlia, Claudia ancora senza sensi nella stanza 
dietro di lui. Suo padre aveva ragione, Gabriel sa di aver fatto correre troppi pericoli a Claudia, ma non poteva pensare di non vederla mai più,
neanche per scherzo.
 
Gabriel: “Mi dispiace, ma non me la porterai via ora...” sussurra nel buio del corridoio.
 
Dopo alcuni minuti Gabriel si volta e rientra nella camera, chiude la porta e sigilla completamente le tendine in modo di non far filtrare un
 filo di luce dal corridoio.
Si siede di nuovo sulla sedia vicino al letto, Claudia ancora distesa immobile. Da quando è arrivato non si è mai mossa, questa cosa lo mette 
ancora più in ansia tanto da essersi fermato più di una volta a fissarla per vedere se respirasse ancora;anche se le macchine dicevano che andava
 tutto bene. A Gabriel non sono mai piaciute quelle attrezzature, quei rumori metallici, quelle lucine verdi che segnalano che è tutto a posto...
preferiva controllare di suo occhio.
Appoggia la testa sulla mano di lei, stringendole forte il braccio. 
 
Gabriel: “Claudia, non so se mi senti...ma se mi senti devi svegliarti. Hai capito? Devi farmi vedere che sei forte, ancora una volta...”
Un groppo in gola lo blocca e gli occhi iniziano a diventargli lucidi.
Gabriel: “Ti ricordi dell'altra sera?...quando mi dovevi parlare, ma sono tornato tutto malconcio...” riprende fiato...
 “Ecco...penso di sapere cosa mi dovevi dire......si Claudia, per te sono disposto a cambiare...per noi sono disposto a cambiare...”
Una lacrima gli attraversa la guancia.
Il silenzio pervade la stanza.
Gabriel: “Giuro che ti ripeterò queste parole all'infinito quando starai bene...ma ora devi svegliarti...ti prego Claudia...”
Si alza, per avvicinarsi a lei e baciarla teneramente, si discosta per qualche secondo e poi appoggia la sua fronte a quella di lei.
Gabriel: “Come puoi permettermi di vederti in questo stato?....”
Si allontana dal letto e si avvicina alla finestra, ormai è inutile trattenere il pianto. Forse suo padre ha ragione, da quando ha conosciuto lui,
 Claudia è sempre stata in pericolo. Forse dovrebbe considerare quelle parole. Forse dovrebbe dargli ascolto.
No, sono solo pensieri, non potrebbe mai allontanarsi da lei, non ora che ha capito di amarla veramente.
 
Dalla finestra dell'ospedale guarda la città eterna addormentata in una notte di luna piena.
 
“Dove sono?...Che è successo....?....Non ricordo nulla...ma...”
Claudia, a fatica, riprende conoscenza. Non riesce a muovere un muscolo, gli occhi ancora chiusi come se non avesse potere sul proprio corpo.
 Sente qualcuno camminare e poi fermarmi. Qualcuno sta piangendo. Sa di non essere sola.
“La villa...oddio Gabriel!!!”
Ansia e terrore l' assalgono obbligandola a recuperare ogni minimo sforzo per riuscire a muoversi, 
ma un dolore lancinante la ferma....pochi secondi dopo riesce ad aprire gli occhi.
Un uomo alla finestra guarda la città...ma i suoi occhi non riescono a metterlo a fuoco, sono ancora appannati.
 Sbatte le palpebre più volte e recupera del tutto la vista.
Le parole non le escono di bocca, è tutto così difficile ricominciare a vivere.
Claudia: “....Ga...Gabriel”
Quasi un sussurro, ma lui la sente e quasi non ci crede. Si volta, si avvicina al letto, accarezzandole il volto con le mani.
Gabriel: “Claudia!...grazie...stai calma è tutto ok, ci sono qui io!”
Claudia: “Cos'è...successo?...stai piangendo...” con la voce ancora flebile.
Gabriel: “Avevo solo paura di perderti...”
Gabriel non smette di accarezzarla, non riesce ancora a credere che il fato per una volta sia dalla loro parte e soprattutto non riesce a capire 
come aveva fatto a pensare di lasciarla.
Claudia: “Gabriel...cos'è successo?...Tu stai bene?...la villa, Serventi...non mi ricordo altro..”
Gabriel: “Sssssssh...devi solo riposare ora, stai tranquilla...non pensare a nulla..”
Claudia vorrebbe ribattere, ma non ne ha la forza.
Sposta leggermente la testa di lato per appoggiarla sulla mano di lui, poi chiude gli occhi.
Claudia: “Starai qui con me vero?...Non te ne andrai via?...”
Gabriel un po' più sollevato dal risveglio di Claudia, fa un piccolo sorriso.
Gabriel: “Non ti lascerò mai sola.”
   
 
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