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Autore: M4RT1    14/04/2012    10 recensioni
I passeggeri del Titanic, le loro reazioni. Sì, sono presi dal film di Cameron, ma questo è un omaggio per quella notte, per i cento anni. Fra poco più di un'ora, cento anni fa, il Titanic urtava un iceberg.
Nel centenario della tragedia, questa storia è dedicata a loro.
Ok, sono stata un po' melodrammatica, spero che non vi spaventiate e leggiate lo stesso >.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Papà, vieni sulla scialuppa!"
"Non posso, tesoro. Ci sarà un'altra scialuppa per i papà, questa qui è per le mamme e i bambini!"

Le guardi. Guardi le tue figlie, tua moglie. Guardi quello per cui hai vissuto fino ad ora. La scialuppa scende, portando la tua vita con sé.
Attorno a te, il caos. 

 
"Cosa succede, mammina?"
"Niente. Appena avranno finito con i passeggeri di prima classe cominceranno con noi, dobbiamo solo farci trovare pronti".

Tua figlia annuisce, sicura. Ti odi, perchè sai che li stai ingannando. Sai che, su quelle scialuppe, non ci arriverete mai. 
Tuo figlio ti stringe la manica. Morirà, e tu non saprai più perchè vivi.

 
"Dove devo andare... prego... dove?"

La donna è lì, davanti a te. Ha un bambino in braccio, un bambino che non avrà un mese. Ti guarda, fiduciosa. Non la faranno salire, lo sai. Sai che la tua nave, quella che doveva chiudere in bellezza la tua carriera, è un posto orrendo. L'iceberg ha tirato fuori tutto quello che temevi. Ma tu non la deluderai così: morirai come un vero capitano deve fare. Non abbandonerai la nave.

 
Corri. Corri ma tuo figlio non c'è. I corridoi allagati, l'acqua che scende dal soffitto, qualche ultimo passeggero che corre sul ponte. Solo tu contrasti la folla, sei l'unico a scendere. Incontri una donna, non capisci quello che dice, la scaraventi da parte.
Tuo figlio, devi trovare tuo figlio.
Senza di lui, la vita non avrebbe senso.

 
Strana la vita, ti dici. Eri lì, sul ponte, quando nessuno aveva ancora capito niente. E ora, mentre tutti corrono verso una salvezza fantasma, tu sei a letto con tuo marito.
Non avrebbe senso, tu non puoi salvarti. Non se tuo marito è lì, a morire. 
Finchè morte non vi separi, aveva detto il prete tanti anni fa.
No, voi eravate più forti: neanche la morte sarebbe riuscita a dividervi.

 
Un solo rumore, un ultimo boato assordante. L'acqua invade tutto, porta con sé il lusso e la disperazione. Dall'interno delle cabine, si sentono i tonfi di chi cade in mare, le grida disperate di chi è ancora aggrappato a quello che presto sarà un relitto.
Peccato che, nelle cabine, non ci sia nessuno a sentire. Perchè chi è rimasto lì, ormai galleggia inerte.
 
La scialuppa traballa un po', ma nessuno ci fa caso. La nave non c'è più, è sparita come una conchiglia tra la sabbia. Se non ci aveste abitato dentro per giorni, potrebbe essere tutto un sogno. La tavola blu che è l'oceano è ricoperta di corpi. No, sono ancora persone. Ma moriranno, lo sapete.
Eppure nessuno di voi si muove.
  
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