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Autore: reel    15/04/2012    0 recensioni
Chiamale "Posie"
Ciò che è stato qui raccolto che porta un numero da 1 ad 11 l’ho scritto in un momento, per così dire, “storico” della mia breve vita che per quanto abbastanza vicino nel tempo (tre o quattro anni in realtà sembrano una piccola eternità se penso a quanto sono cambiata) ritengo sia stato un periodo caratterizzato perlopiù da banalità e perciò questi scritti non vanno considerati (o meglio, io non li considero che) parole in libertà(...?) sebbene possano sembrare...ecco...un po’ pretenziosi, frutto forse dell’inesperienza, forse alla mia natura. Chissà.
da dopo il n. 11 comincia un'altra serie di "cose" o "brain puke" che ho scritto un po' più recentemente...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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     Lunatique

 

 
 
 
 
 
 
 
 
Messa da requiem
 
“Quando avrai giudicato i reprobi
E li avrai destinati alle fiamme eterne
Chiamami insieme ad i tuoi  eletti
Prostrato a terra invoco pietà
Il  mio cuore è spezzato
E incenerito
Non mi abbandonare
 
Tremendo giorno di pianto
Quello in cui il reo risorgerà dalle ceneri per essere giudicato
Perdona.
Concedi a tutto il riposo eterno.”

Wolfgang Amadeus Mozart
 
 
 
(1)
invocazione
 

Se la notte è portatrice di doni spero che questa mi 
Possa portare la forza di non crollare nella mia follia.
 
 
~
 
(2)
Consapevolezze, domande, risposte
 
Continua, dolce e  terribile,
La lenta litania dei ricordi.
Il  denso scorrere del sangue nelle  vene.
Il rapido soffio di note.
L’ultimo respiro della vita.
O il primo della morte.
 
Se sei ad un passo di un precipizio 
Fuggi via o guardi giù?
Se sei ad un passo dal precipizio
hai vertigini o voglia di cadere?
Se sei di fronte alla tua coscienza
le sputi o le chiedi come va?
 
 
~
 
(3)
Illusioni
 
vorrei vorrei
vorrei vorrei
tutti ti parlano
alcuni ti chiedono
pochi ti ascoltano 
nessuno risponde.
Voglio. Esigo. Pretendo.
 
~
 
(4)
oppureppure
 
Raccogliendo frammenti di sogni cadenti
Componendo le parti di sogni cangianti
Risplende la pietra
Del male nel cuore
Nera o rossa rubino
Oppure (Eppure)  senza colore.
 
 
~
 
(5)
all’ora del requiem
 
ora lo sai…
la notte è intorno
le elucubrazioni inutili non ti salveranno dal baratro d’oblio…
ora forse capirai…
tre note di squarci far nubi eterne non ti staranno a sentire stanotte…
All’ora del requiem,
 che tu sappia o no ciò che l’arido vero intorno si scuote,
l’urlo di notti calde e sognate e lontane e impossibili,
allorché le tue idee e speranze non muoiano soffocate da rimpianti e rimorsi,
fallo.
Finché ancora ti è concessa dell’aria.
Usala un ultima volta.
Esprimi un desiderio.
Esprimi IL desiderio.
 
 
 
~
 
 
 
 
(6)
Invocazione 2
 
Senza più voglia
E nemmeno volontà.
Vorrei solo che il vento mi disperdesse
Lungo le i crocevia
E le strade di campagna
Fra le metropoli
E lungo le ferrovie.
Fino alla luna.
Vegliando il tuo sonno come una brezza.
 
 

~

 

(7)

Lunghissima è la notte prima dell’alba
 
Sentieri di polvere e rabbia e nebbia che immobili come in un surreale quadro mi circondano…
Non vola che qualche foglia portata dall’autunno ch’è alle porte…le foglie già cadute sono  ricoperte di sottile fredda brina
stanno in terra a osservare lo spettacolo della città, eco di maledizioni e tonfi sordi di campane lontane.
Che indifferenti osservano
Le sorti della gente  addormentata.
Esplode senza preavviso una lacrima di luce rossastra
dalle fronde…
L’alba che spezza la gelida statua di cristallo
E allora il sole
Di un cremisi accecante ricopre avidamente
la terra.
Pigra e smorta.
E quello spettacolo ora è lì, davanti a chi sa vederlo.
Il fitto e copioso liquido che sembra sgorgare dalle viscere della città comincia ad estendersi e ad intrufolarsi sempre più nei meandri
Finché l’intero intrico di strade non ne è ricoperto e quasi sommerso.
Ora cielo e terra,
della stessa intensa sfumatura,
sono eguali.
Ora che un milione di corpi riversi e immobili hanno davvero visto.
La polvere e la nebbia e la stessa rabbia muta riavvolge i sentieri d’ombre con il suo manto soffocante.
Ora la realtà è agli occhi di chi può vederla.
E così anche la verità.
 

~
 
 

 
(8)
Niente è reale
 
E tutto ciò che è intorno a me sappi che in realtà non c’è
Relativamente ai punti di vista
nel vicolo di pietra ove il sole è sconosciuto,
Niente è reale.
 
~
 
(9)
è scoccata e l’ora degli addii
 
mi sale alla bocca un ghigno di falsa ironia, di triste ed inutile dileggio.
Un momento di insana pazzia, un qualche attimo di vane parole gettate al vento con la stessa utilità del cercare di fare amicizia con un coccodrillo. E poi continuare a blaterare disperdendo le elucubrazioni di strane strade mai battute dai venti fino al completarsi del ciclo che ci vuole tutti polvere, fino allo sgretolarsi impassibile delle particelle di vuoto dentro di noi.
Dopo aver assistito fin troppo a lungo a  questo penoso spettacolino di marionette, i cui macabri fili, tirati e mossi e comandati forse dal fato, forse dal caso, si sono ora spezzati, giunge anche la fine del balletto, con il calare del mio personale sipario, tediata fin troppo a lungo da questo vano avvicendarsi di parti e maschere.
 Lune piene di follia dovranno passare e passeranno. Fino al giungere della notte ultima:
Catene di mari e di denti è scoccata e l’ora degli addii. Ma ricordatevi ciò che nulla ha mai visto e che voi non avrete veduto mai.
 
~
 
(10)
What you believe it is just my lies
 
Quello in cui credi è solo una mia bugia.
Niente ragioni.
Niente risorse.
Il catrame che scende giù dalle nuvole
Ricopre i campi di spaventapasseri.
Spontanei crescono agli angoli delle strade cattivi pensieri.
Fare Le preghiere della sera mentre pesti il cranio della follia.
Un bacio ai tuoi figli mentre fumi il soffio della vanità.
Nuota nella sera fino alle profondità dello specchio. Trappola mortale.
Candele spente al passaggio del sentiero dorato.
 
 
~
 
(11)
Attendere, prego
 
L’alleluia dell’attesa.
Riempie più di qualsiasi cosa esistente su questo pianeta, che vale più di duemila baci o regali o gioie fulminee o tutto. L’attesa….è arrogante e salvatrice…e ossigeno nel pieno di un incendio e l’esplosione di una bomba a mano nel vuoto di un contenitore che possiamo guardare da spettatori. è la parte più feroce e selvaggia di un agnello, che divora ed esaspera le illusioni.  È tutto nella stessa identica misura in cui è niente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

 

---- Come cominciare quando sai solo come finire? È molto più facile mettere punto su un foglio pieno d’ inchiostro, che tentare di impiastricciarne uno totalmente bianco. ----
 
 
 
~
 
 
 
Pongo fine alle serie di elucubrazione macabre ma anche di soffi e sofferenza e convinzioni convenzioni e magnifiche illusioni. Ingenuità estatica ma serenità. Non  esiste più nulla oltre me.
Io che, come la maggior parte di chi mi sta attorno, sono stata incastrata in questa strettoia  di vita. Ma non voglio più rifugiarmi nelle debolezze degli altri. E posso farlo. E ce la sto facendo, credo.  Padrona indiscussa di qualcosa che non ho chiesto di avere ma che ho, ed a cui non posso né voglio sputare in faccia. Tanto vale vivere. Libera, almeno nei miei pensieri, ricominciando a camminare ed a guardare anche dove fa paura, lasciando che la penna corra, si inerpichi e talvolta cada per poi rialzarsi, senza spezzarsi mai, fino a prosciugare tutto quello che senza controllo vorrà scappare via, fuori da me.
 
Solo quando il mare cesserà di farmi galleggiare smetterò di cercare un increspatura su uno stagno o su un oceano senza vento e senza navi. Conquistatrice del volo degli uccelli sospinta dai respiri della mia volontà. Non sarò rinchiusa nella favolosa gabbia d’oro dalla struttura complessa che annienta il mondo. Che lo annulla di tutte le sue magnificenze.
 
Viva, forse. Finalmente.
 
 
 
~
 
 
 
Fra nuvole e stelle provare a volare invano di nuovo, e ancora volta dopo volta combattere contro ogni fine.
È questo il mondo in fondo al mio mare di pensieri. Ti inseguo come aereo nel vento o Aria nell’Aria e cado suonando senza tristezza né noia, e con una manciata di note nel giradischi rotto.
E tutti questi errori su errori che prima sospesi ora sono infranti sul pavimento, sono come i numeri di un orologio, che tentano di stanarci percorrendo le nostre stanze ora vuote.
Ma è inutile. Niente è reale all’ombra del tempo.
 
 
Addio a te.
Addio sogni di gloria.
Addio ai miei giochi senza né fine né inizio.
Addio alla dolcezza.
Addio parole mie, addio fra le spoglie di una conchiglia senza perla ma colma del rumore antico del mare.
Addio bei giorni andati ove il cielo era mio.
Addio vecchie illusioni e incantati carillon.
Addio infanzia mia che d’un tratto hai preso il volo
E m’hai lasciata in un mare bello e terribile che non riesco a decifrare.
Addio salsedine estiva,
giornate fresche,
spesso rumorosamente silenziose.
Addio, senza mai dolore.
 
 
 
 
 
          
 
                           Nonsense
 
“non riesco a pensare a niente da dire
Non ho più niente da dire
Non ho mai avuto niente da dire
E mai ho  detto niente.
La solitudine nella mia banalità.”
 
 
 
“Who can say if your love grows
as your heart chose, Only time...
And who can say where the road goes
where the day flows, Only time...”
                                
                                     Enya – only time
 
Cambia il periodo ma non la mia mente, solo che ora quasi nulla ha più dei contorni ben discernibili.
 
Da leggere, se ne si ha voglia, con il sottofondo a ripetizione della “Piano Sequence”  dei Pink Floyd
 
 
 
 
~
 
 
 
 
(1)
Avvelenamento da umanità
 
Varechina, detersivi, veleni di vario genere
Ingurgitiamo foglie di strane paure, palazzi edificati con mattoni d’oro impilati
E cementificati col sangue e con la stupidità umana condensata in un crème caramel di furia
E topi orrendi che in fila indiana suggono e si beano dell’ipocrisia e la sputano fuori sotto la forma peggiore di falsità.
 
 
 
 
 
 
(2)
Let It Be – Sensazioni
 
Lascia che sia…clacsons…aerei…musica nera…il vento
Senti l’oceano sulla pelle, le onde forti, impetuose e senza scrupoli mentre seduta dentro una stanza così piccola da far piangere di gioia senti chiaro il frastuono della luna e le urla delle stelle attraverso la volta. È la conversazione con l’universo.
Non pensare alle conseguenze quando baci l’assolata fierezza della speranza. Le labbra profumate dell’Alba. È gia domani.
 
(3)
Formaggi e groviere al vento del nord
 
Senza potere
Senza forza né gloria
Senza illusioni di giorni plumbei
Esplodendo in fuochi d’artificio di plastica
Come i sorrisi della gente
Suona la lira intonando innocui pensieri passanti e fuggiti
Quando inondazioni di proporzioni in quantificabili
Invadono ogni angolo buio minuscolo e nascosto
Irrorandolo di schiuma
Tappando o fluendo nei buchi di un’anima
come tante altre, identica ad una groviera esposta al vento del Nord
D’essenza della polvere inspirata dal più umano dei concetti è la sostanza delle gocce
del ghiaccio che ti si scioglie sulle guance
Gocce di umana caparbietà
E di luce soffusa
Fiato che imperversa fuori dalle casse armoniche e toraciche
Ma che tace seppure smuovendo le foglie del sottobosco 
Come durante la funebre marcia delle stagioni
Una dietro l’altra
Assassinate ed assassine l’una per le altre
Per poi risorgere dalle ceneri dell’ultimo colpo di tosse
di una fenice tremendamente raffreddata.
Affilate sono le loro armi
Come la lingua della più virtuosa trivellatrice
Che si adopera senza sosta a perforare
Formaggi svizzeri e groviere
Erose dal vento del Nord.
Tempestate o fosche muraglie
Saranno erette per mano delle più folli assuefazioni
Mattoni di vanagloria
 
 
 
(4)
Secondi fini
 
Sgocciola sgocciola sgocciola
Come il sole sgocciola sul mare su dal cielo al suo soffitto 
Implodendo in dolorose felicità di secondi fini.
 
 
 
Che cosa è il sonno dell’anima?
Il punto più profondo nel quale è celata la vera serenità?
Sarà invece un corpo inerme ferito a morte
Inestinguibilmente sanguinante
Di nero e di oro
Come il sogno o l’incubo del suo mai raggiunto, e ad un passo, riposo?
Io so solo che il fondo di questo bicchiere d’acqua
Non riesco a raggiungerlo.
E mi sento perduta.
 
 
 
 
(5)
“trovamici un senso…
 
Se sento che il mondo si capovolge ed io con lui che faccio?
Devo lasciare la presa ed affidarmi alle correnti d’Aria come i gabbiani?
Sento che le mie mani stanno cedendo sotto la spinta del vento, e sento la terra sciogliersi e scivolarmi e sgocciolarmi sul viso.
Chiudo gli occhi e sento la musica di questa rugiada sulle mie guancie ché il mondo è alla rovescia e tutto è leggero…e poi li riapro e nulla è come prima.
Un battito di ciglia e sono sdraiata sul prato o giù per la tana di un coniglio.
L’orologio ticchetta e so che lui, col suo panciotto, sta per giungere a questa volta per reclamare i suoi guantini.
…e ti coprirò d’oro”
 
(5)REPRISE
“Trovamici ancora una volta…
 
Corro io verso di lui o è l’orologio che ha smesso di girare nel senso comune?
Chiudo gli occhi ed è di nuovo tutto sottosopra.
E mi affretto ad afferrare un cespuglio di margherite
Che sta lì, solitario, sopra la mia testa.
…Un senso, e ti ricoprirò d’oro”
 
 
 
 
(6)
banality
 
La vita è una rosa.
Di questa rosa si può godere in un milione di modi diversi.
La si può annusare, la si può anche solo semplicemente contemplare.
Ma la maggior parte della gente riesce a concentrarsi solo sulle sue spine
E non fa altro che pungersi e lamentarsi del dolore e della pioggia incessante.
 
 
(7)
Mulini a vento
 
Che belli i mulini a vento
Quando l’aria fresca, calda, forte, debole ed i venti soffiano fra le pale…
Come li odio quando immobili, nell’arida steppa, ti osservano.
O quando, ritti ed orgogliosi nella statica atmosfera
Dall’alto del loro silenzio, cigolano
Senza però intonare il canto del vento.
Perché stare a soffiare e soffiare e soffiare alle loro basi, piccoli ed inermi…
E sbatterci contro?
L’unico risultato non può essere che sofferenza.
Per far muovere quelle pale si può combattere e perire o adottare
Il più ingenuo dei sistemi…infatti non puoi certo sperare tu, dolce bambina, di farlo muovere
Effondendo anche tutta l’aria che hai in corpo.
Fuorché con un  metodo, ogni tentativo sarà futile.
Sii l vento che vorresti che arrivasse
Sii tu la causa dello spostamento che tentavi teneramente di produrre
Col tuo debole sospiro
Sii un uragano se è necessario
O sii una brezza marina, se è questo che occorre
Comprendi quelle pale, ama quel mulino
E sii tu la forza che lo farà cantare col vento.
 
(8)
Senza titolo
 
Cosa mai vorrà dire udire il sordo blu profondo rombo dell’oblio?
Ti trovavi alle porte di quel baratro, cimitero d’acqua, quando l’ultima
risacca rientrò, quasi sommessa, nella lunga chioma del mare
sommergendo anche i tuoi passi.
Abbandonato alle sabbie del tempo, scivola il tuo corpo
nella memoria.
Lasciato ha il luogo dove le foto si sono per sempre perdute.
Sopra i suoi resti possano crescere le più dolci melodie
intessute dalle sirene dei flutti.
 
 
 
 
 
 
 
                           Pathetic and ordinary
 
 
“E non chiedermi chi sono perchè non conosco la risposta. E non chiedermi che ci stiamo a fare in questo mondo perchè ignorerò anche questa domanda. E non chiedermi cos'è l'amore o l'amicizia o l'affetto, o l'odio...non chiedermi dei sentimenti umani, perchè sono una materia di cui è impossibile discutere. E non chiedermi spiegazioni, non pretendere nè dare giustificazioni, non farmi domande a proposito di musica o cultura, perchè tutte le risposte, non sono possibili da dare nel modo in cui vorresti riceverle. E non chiedermi il perchè delle cose...Perche il sole sia così forte oggi o perchè la pioggia, e dagli occhi e dal cielo, cada, perchè la terra giri e perchè noi invece restiamo sempre fermi...perchè sono tutte cose che anche se sapessi non ti direi. Perchè non è la risposta l'importante. non chiedere, non chiedermi nulla. non lo farò neanche io. solo...respira”
 
 
About that crazy little thing called Love n.1
 
Se l'essenza di un racconto d'amore fosse un profumo, è inutile negarlo, almeno un po’ ne sarei inebriata standoti accanto. Ma sarebbe un profumo più dolce degli alri; sebbene manchevole della vivacità del fuoco avrebbe in se tutta la follia di una tenerezza che sarebbe bastevole a condurre marinai dei salati e verdazzuri flutti ben lontano da una rotta già tristemente segnata, per portarli ad un futuro di venti impetuosi sul viso, capaci di far assaggiare quel sorso di euforia che la velocita ed il velo di salsedine sul viso sole al mondo possono dare, nonchè condannandoli, privati della serenità di una strada già battuta e sicura, a rotte di collisione aspre e presenti dietro ogni coda d'occhio. Un nonnulla è sufficiente per ritrovarsi accartocciati su se stessi e sulla acuminata realtà.
ma solo se vogliamo che lo sia, Essa sarà una bastarda matrigna, aciocchè non porta solo ogni male, poichè è da te che un giorno, me povera barca senza vele, più zattera in cerca di porti certi che imbarcazione agile e leggera, mi ha fatto giungere; non dopo avere rischiato di disfare sia me che te, vascelletto sulle acque turbolente al ciglio di baratro più profondo e bello del blu.
 
 
 
n.1 REPRISE
e se nel blu più blu del baratro sempre piu giu nel profondo vorrà scivolare la mia coscienza, e se durante la ricerca di quel briciolo di fuoco, di quella brilllante scintilla, che sul fondo del mio mare mi rende quella che sono, dovrò attrevarsare la follia del vento e le dolci tenebre del mio cuore non avrò paura. Allora il mio viaggio verso il baratro mi rende sempre pi vicina, sempre piu giu. Avrò attraversato gli sprazzi di  urgente ed ansioso bisogno di essere e di esserci sempre e sempre di più e subito, quasi affogando tanta è la foga che toglie il respiro e l'aria al pensiero perchè ne fuoriesca un suono, e in effetti non c'è tempo per pensare...perchè anche se cerchi e la serenità ti avvolge arriverà il giorno, così come è stato e così come sarà, in cui l'impellenza del semplice annaspare in questa crudele superficie di vanagloria, illusioni e delusioni, false gioie ed ipocrisie ci sarà, perchè anche in questo luogo madido di perdizione esiste Vita da Vivere e veri attimi di sincerità. E dunque dopo questi importanti secondi, sei di nuovo lì ed hai ripreso il tuo avido cercare, come se nulla ti avesse interrotto, per mano alla guida sempre diversa che le possibilità di questo infinito cielo e mare a volte e inaspettatamente concedono. E sempre più velocemente avanzi, tanto più fonda e nera sembra la caverna di scoperte tutto d'intorno, e ti rendi conto che spesso i ricordi si fanno troppo pesanti, macigni di esperienze che per quanto le sabbie come cieli hanno reso più tersi, sono grossi cumuli di rimpianti, terrori, rimorsi. Cose che ti hanno reso, con il loro succedere de incedere lento di ora in ora, ciò che sei qui e adesso, non certo possono essere rinnegati come fatti accaduti. Ma è necessario, di tutti questi ricordi, fare tesoro e lasciarli andare, tenendo solo quelli dolci con se, per notti più buie.
E dunque canta e balla in queste notti ed in questi giorni in cui ti senti così fuso con te stesso alla ricerca nel blu, ed anche così vivo nell'increspatura del mare, attenta zattera nella navigazione, che pur alla cieca è trainata dalla fiducia nel mondo che so che domani, forse, non sarà più con me.
 
 
 
(1)
Be Patient
 
non sottovalutare la potenza della PAZIENZA..
il potere della pazienza è un bene che va sfruttato al massimo nella sua limitata durevolezza.
 
 
(2)
Banale Vanità 
 
Se solo potessi vedere attraverso quella finestra chiusa ma aperta alla musica che esce e si spande in una nube di violini e concerti di mille follie e colori.
 
 
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In effetti le “cose”, come le chiamo io, che ho qui raccolto non rispondono a tutto ciò che ho scritto, ne ho infatti lasciate chiuse nei miei quaderni parecchie altre, che, per quanto a me immodestamente piacciano, sono o troppo estese  perchè io possa copiarle qui (sia per pigrizia che per inappropriatezza) o troppo “personali”,  nel senso che, non avendole intese nè per una lettura decontestualizzata dal momento in cui le ho scritte nè estesa ad altri esseri umani, contengono troppo di me e della situazione che stavo vivendo per avere il coragg...emmh...per ritenerle godibili ad altrui occhi xD. Ed ecco perchè ho trascritto solo queste, che, attenzione, non pretendono di essere nulla più di quello che sono: parole in libertà.
Ciao x3
  
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