Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |      
Autore: _Pandora_    15/04/2012    2 recensioni
"Delle manine sottili uscirono dal portale e lo afferrarono iniziando a trascinarlo via.
Lui cercò di divincolarsi ma fu tutto inutile.
-smettila. Era questo che volevi, no?- esclamò l’omino beffardo.
In un ultimo atto disperato Ed allungò una mano verso di lui.
-ti mostrerò… la verità-
Il portone si chiuse.
E divenne tutto buio.
E’ così… che dice la storia.
Ma siamo sicuri che sia andata veramente in questo modo?"
Genere: Demenziale, Parodia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il giorno dell'inizio - La vera storia


Notte fonda.
Due bambini orfani, chiusi in casa, si apprestavano a fare qualcosa che non avrebbero dovuto fare; stavano per violare il più importante tabù dell’alchimia, quella scienza che si basa sulla comprensione, scomposizione e ricomposizione della materia: stavano per effettuare una trasmutazione umana.
La loro maestra gli aveva continuamente raccomandato di non farlo ma loro non l’avevano mai ascoltata, perché in realtà se erano diventati suoi allievi era stato solo per migliorare la loro tecnica in vista di quel giorno: si erano fatti addestrare solo per essere in grado di violare il tabù.
E come biasimarli? Volevano soltanto rivedere il sorriso della loro defunta madre, volevano sentire la sua calda voce, volevano abbracciarla ancora un’altra volta.
-35 litri d’acqua, 20 chili di carbonio, 4 litri di ammoniaca, 1 chilo e mezzo di calce, 800 grammi di fosforo, 250 grammi di sale, 100 grammi di salnitro, 80 grammi di zolfo, 7,5 grammi di fluoro, 5 grammi di ferro, 3 grammi di silicio- Edward elencò uno ad uno gli elementi necessari per la trasmutazione  mentre suo fratello li sistemava in una bacinella.
-Ci siamo, ora dobbiamo scrivere la formula…- terminò di tracciare con un gessetto bianco i contorni del cerchio alchemico per la trasmutazione -…e aggiungere l’ingrediente per l’anima-
Senza esitare i due fratelli si ferirono gli indici con un coltello e lasciarono che le gocce di sangue scivolassero fuori dalle ferite e precipitassero nella bacinella grigia, mischiandosi con gli altri elementi.
Dopo ciò si misero in ginocchio accanto al disegno sul pavimento.
-Forza, cominciamo Al- disse Ed, ottenendo come assenso un cenno del capo da parte del fratellino.
Appoggiarono le mani sul pavimento.
Dal cerchio si sprigionò un’immensa luce, i due ragazzini ne rimasero quasi meravigliati.
Poi però la luce si trasformò in tenebra, e delle ombre scure invasero la stanza.
-fratellone, che sta succedendo?- domandò Al visibilmente preoccupato, ma non ottenne nessuna risposta.
Nel momento in cui un occhio si spalancò al centro del disegno, il suo corpo cominciò a spezzettarsi.
Gridò.
Gridò per il dolore.
Ma non fu l’unico a gridare.
Anche Ed stava soffrendo poiché la sua gamba si stava lentamente sgretolando.
Il maggiore cadde a terra con le lacrime agli occhi, e mentre si disperava sentì la voce del suo fratellino che lo chiamava.
Si voltò e allungò una mano verso di lui, ma non fece in tempo neppure a sfiorarlo perché questo si dissolse.
E fu come se avesse appena aperto gli occhi.
Si guardò intorno spaesato: si trovava in un immenso spazio bianco senza fine né inizio.
Alle sue spalle c’era uno portone con incisi sopra degli strani simboli; davanti a lui c’era un essere senza volto né colore.
-Ehi- lo chiamò.
-Chi sei…?- domandò Ed spaventato.
L’omino alzò le braccia entusiasta –Oh, grazie per avermelo chiesto!- esclamò –Sono quello che tu chiami mondo, o forse universo, o forse divinità, o forse verità, o forse tutto, o forse uno, e sono anche…- puntò un dito accusatorio verso di lui -…te-
Ed sobbalzò, il portone alle sue spalle si spalancò e ne emerse lo stesso occhio che prima si era aperto sul pavimento.
-benvenuto, piccolo stupido che non conosce il suo stesso mondo- continuò a dire l’essere privo di volto.
Delle manine sottili uscirono dal portale e lo afferrarono iniziando a trascinarlo via.
Lui cercò di divincolarsi ma fu tutto inutile.
-smettila. Era questo che volevi, no?- esclamò l’omino beffardo.
In un ultimo atto disperato Ed allungò una mano verso di lui.
-ti mostrerò… la verità-
Il portone si chiuse.
E divenne tutto buio.
 

E’ così… che dice la storia.
Ma siamo sicuri che sia andata veramente in questo modo?
Ricominciamo… da capo.

 
Giorno. (sì, così c’è tanta differenza)
Due bambini marinarono la scuola per portare avanti un ipotetico esperimento di scienze vietato dalla legge che probabilmente li avrebbe fatti diventare dei criminali.
La loro maestra gli aveva continuamente raccomandato di non farlo ma loro non l’avevano mai ascoltata, perché in realtà se erano diventati suoi allievi era stato solo per migliorare la loro tecnica in vista di quel giorno: si erano fatti addestrare solo per essere in grado di violare il tabù.
Si sa come sono fatti i bambini: più gli dici di non fare una cosa, più accresci la loro voglia di disobbedire agli ordini.
-35 litri d’acqua, 20 chili di carbonio, 4 litri di ammoniaca, 1 chilo e mezzo di calce, 800 grammi di fosforo, 250 grammi di sale, 100 grammi di salnitro, 80 grammi di zolfo, 7,5 grammi di fluoro, 5 grammi di ferro, 3 grammi di silicio- Edward elencò uno ad uno gli elementi necessari per la trasmutazione –abbiamo tutto vero?-
Al abbassò il capo imbarazzato –veramente…-
-veramente cosa?-
-ci manca l’acqua-
Ed lo guardò stralunato –mi stai dicendo che fra tutti questi ingredienti assurdi tu non hai preso quello più elementare? Vai a prendere l’acqua, sbrigati-
-veramente…-
-ancora con questo veramente?!-
-ma non è colpa mia Ed! E’ che hanno tolto l’acqua e allora non funziona nessun rubinetto!-
Silenzio.
-Ops… me l’ero dimenticato-
-Io te l’avevo detto che dovevamo farlo domani!- esclamò il minore dei due.
-e ora che facciamo? Andare fino al ruscello è troppo pericoloso, se ci becca la vecchia siamo f…regati-
I due rimasero un po’ in silenzio, poi sulla testa di Ed si accese una lampadina.
-qualche idea?- domandò Al, e lui annuì –certo! Se non abbiamo l’acqua allora ne faremo a meno!-
Al lo guardò stralunato –sei sicuro che funziona lo stesso?-
-Massì! Che vuoi che cambi! 35 litri d’acqua non fanno mica la differenza-
-Se lo dici tu…-
-Fidati di me Al, andrà tutto bene- (la frase fatidica)
-ma piuttosto che non metterla per niente non è meglio prendere qualche bottiglia di acqua Uliveto e usare quelle?-

-Allora?-
-per forza Uliveto?-  
Al sospirò scocciato –certo. Cos’altro sennò?-
-ma è un’acqua della salute! Che facciamo se poi stiamo male perché non la beviamo?-
-Ed, tu vedi troppe pubblicità a soprattutto ti fai troppi film mentali. Come quello che ti eri fatto quando abbiamo gareggiato per chi doveva sposare Winry-
-di che parli?-
-della prima notte di nozze, se non sbaglio-

-no comment-
-scemo-
-ci sarai- ribatté acido Ed –tornando a noi… possiamo usare l’acqua Ferrarelle?-
-ma quella non è frizzante!-
-infatti i 35 litri di acqua non devono essere mica frizzanti-

-ma se non ce la mettiamo proprio?-
-saggia decisione-
-Ora che si fa?-
Ed afferrò il “manuale del piccolo chimico” e lesse qualche riga –qui dice che dobbiamo scrivere la formula. Forza, prendi il gessetto-
Il minore annuì e cominciò a disegnare strani simboli sul pavimento –fratellone, dici che zia Pinako si arrabbierà quando vedrà che abbiamo imbrattato il pavimento?-
-macché! Non se ne accorgerà nemmeno-
Terminato il disegno degno di un artista (Michelangelo mi fa un baffo u_ù NdEd), Edward riprese il suo inseparabile manuale –infine bisogna aggiungere l’ingrediente per l’anima-
-e che cos’è l’ingrediente per l’anima?-
Silenzio.
-Allora? Che cos’è fratellone?-
Il maggiore si scongelò e lanciò il libro alle sue spalle –no, non mi abbasserò a tanto! Non sono mica così scemo da fare una cosa del genere!-
-fare cosa?-
-boicottiamo tutto Al, mi sono rotto- si sedette a terra e incrociò le braccia al petto indispettito.
-ma c’eravamo quasi…-
-sì, ma non sono così masochista da fare una cosa del genere- concluse.
Al lo guardò storto –di che parli?-
-lascia perdere-
-si può sapere cos’è l’ingrediente per l’anima?-
-sangue-
Il minore spalancò gli occhi –di chi?-
Silenzio.
-Allora? nostro?-
Ed si alzò in piedi e strinse tra le sue le mani del fratello –Fratellino, sei un genio! Non sta scritto da nessuna parte che deve essere per forza nostro- un sorriso sadico si accese sul suo volto.
Al indietreggiò preoccupato –Ed, che vuoi fare?-
-Adesso andiamo a scuola a far visita alla nostra cara maestra- seguì una risata maligna degna di un antagonista di fiaba.
-e che vuoi fare? Quella è più forte di un orso: non riusciremo neppure a sfiorarla e finiremo in riformatorio per aver quasi violato il tabù-
-effettivamente…- Ed si rimise seduto e sospirò deluso –ma allora che facciamo?-
-è molto semplice fratellone! facciamo come con l’acqua-
-non ce lo mettiamo proprio?-
-no, lo sostituiamo-
Di nuovo Ed si alzò e strinse le mani del fratello tra le sue –Fratellino, sei più geniale di quanto pensassi! Bene, con cosa pensi di sostituirlo?-

-Al?-
-speravo che a questo pensassi tu-
-Ah, ok- gli lasciò le mani e assunse un aria pensierosa –vediamo… deve essere rosso e liquido-
-inchiostro?- domandò il minore.
Ed sorrise e gli scompigliò energicamente i capelli –l’ho sempre detto che sei un genio-
-veramente me lo hai detto solo due volte, e tutte e due oggi… e non mi dispiace affatto-
-non abituartici. Allora, dove lo prendiamo l’inchiostro? No, non dirmelo… “Speravo me lo dicessi tu”-
Alphonse sbuffò seccato –no, lo prendiamo dallo studio di papà-
-geniale! Forza, vai a prenderlo-
-Io? Ma…-
-niente ma! Sei il minore, quindi sgobba e in silenzio-
Al uscì dalla stanza brontolando qualcosa di altamente censurabile.
Tornò con un vecchissimo calamaio contenente inchiostro rosso tutto sporco e impolverato.
-quanto ne metto?-
-versalo tutto. Tanto papà non c’è mai, figurati se se ne accorge-
-è una specie di vendetta personale la tua?-
-probabile-
Al versò il contenuto della boccetta nella bacinella grigia che stava al centro del disegno fatto con i gessetti.
Dopodiché si inginocchiarono per terra.
-che Dio che la mandi buona- pregò Al, poi si rivolse al fratello –tu non dici niente?-
-sono ateo-
-ah…-
Senza proferir altra parola, i due appoggiarono le mani sul pavimento.
Dal cerchio si sprigionò un’immensa luce, i due ragazzini ne rimasero quasi meravigliati.
Poi però la luce si trasformò in tenebra, e delle ombre scure invasero la stanza.
Un enorme occhio si aprì al centro del cerchio, Ed sobbalzò –no! Non dirmi che la maestra ci ha scoperto!?-
Una gocciolina stile anime scese lungo la tempia di Al –ma che dici fratellone: gli occhi della maestra non sono di quel colore, e soprattutto non sono così grandi-
-ma quella è una strega! Questo potrebbe essere un suo maleficio!-
-Ma và, figurati-
-e allora di chi è l’occhio, sentiamo-
-hmm… di un guardone?- azzardò Al, ma più che un’ipotesi la sua era una presa in giro.
Edward sembrò illuminarsi –massì, certo!-
Il fratellino lo guardò sconvolto -ma che ca- ma Al non poté terminare la frase poiché il suo corpo iniziò lentamente a spezzettarsi.
Cominciò a strillare suscitando l’attenzione del fratello maggiore.
-we, che figata!-
-ma che dici!-
-no, è una figata assurda! Se solo avessi il cellulare a portata di mano… un video simile riceverebbe più di 10000 visite! Winry di sicuro schiatterebbe di invidia per non averlo fatto lei-
-parli così perché a te non succede nulla-
Come se quella di Al fosse stata una maledizione, la gamba di Ed prese a sgretolarsi.
Per evitare impennate di rating è meglio censurare le affermazione che ne seguirono.
Basti sapere che le belle parole erano rivolte soprattutto al sua amato fratellino.
Distratto da cotanta rabbia, Ed non si accorse minimamente del fatto che ormai del fratellino non rimaneva neppure l’ombra.
E fu come se avesse appena aperto gli occhi.
Si accorse subito che il dolore era sparito.
La prima cosa che fece fu controllarsi le gambe: c’erano tutte e due, senza neppure l’ombra un graffio.
-questo è strano- mormorò tra sé e sé.
Si guardò intorno spaesato: si trovava in un immenso spazio bianco senza fine né inizio.
Alle sue spalle c’era uno portone con incisi sopra degli strani simboli; davanti a lui c’era una specie di pupazzo umanoide senza volto né colore.
Già, un pupazzo davvero bizzarro.
-Ehi- lo chiamò il pupazzo.
Aspetta: il pupazzo parlava?!
Ed lo guardò sconvolto –ma tu parli!- esclamò con gli occhi fuori dalle orbite.
Per un attimo una vena pulsò sulla fronte dell’essere insolitamente animato.
Il giovano Elric gli si avvicinò titubante ma curioso –cosa sei?- domandò.
-mmmm… Risposta sbagliata!- disse con la voce di un presentatore quiz.
-allora… chi sei?- azzardò.
-dindindin… Risposta esatta!- esclamò energico.
-casomai domanda…- lo corresse Ed, ma lui non gli diede troppa importanza, e iniziò un monologo degno di guinness world record -Sono quello che tu chiami mondo, o forse universo, o forse divinità, o forse verità, o forse tutto, o forse uno, e sono anche…- fu costretto ad interrompersi per mancanza di fiato, Ed fu certo che il suo colore da bianco candido era diventato blu.
Il pupazzo umanoide puntò un dito accusatorio verso di lui -…te-
Silenzio.
-Bhé? Non fai niente?- domandò l’essere apparentemente inanimato deluso –non sobbalzi, non gridi, non piangi?- precisò annoiato.
Per tutta risposta gli occhi di Ed presero a brillare –we, che figata!- esclamò elettrico.
Il pupazzo lo guardò a metà tra il confuso e lo sconvolto.
-quindi io sono una divinità? Ma non mi dire! Se è così divento credente!- cominciò a dire su di giri.
-no, tu hai capito male: sono io la divinità-
Ed sorrise beffardo –no no- disse incrociando le braccia al petto altezzoso –tu hai detto che sei me, quindi a rigor di logica io sono una divinità-

-discorso che non fa una piega-
-Esatto. Quindi adesso inginocchiati al mio cospetto e baciami i piedi- ordinò impettito il ragazzino.
L’essere stava per obbedire quando una lampadina gli si accese sulla testa –aspetta: se tu sei me allora io sono comunque una divinità. Quindi siamo pari, non hai alcun diritto di darmi ordini!-
-non rigirarti le carte in tavola come ti pare e piace, razza di pupazzo pazzo!-
-pupazzo pazzo a me!? Ma come ti permetti! Non farmi arrabbiare, altrimenti ti cancello un braccio e una gamba!-
-e io ti prendo a mozzichi!-

-e questo che c’entra?-
-come che c’entra!? Se non posso camminare né usare le mani, cos’altro posso fare secondo te?-
-prendermi a testate?-
-quello è autolesionismo-
-già, hai ragione-
Ed sospirò pesantemente –senti, facciamo così: tu mi lasci andare senza cancellarmi niente e io non dico a nessuno di te-
-ma io così non ci guadagno niente-
-ne sei sicuro? guarda, caro il mio furbo, che se mi cancelli un braccio e una gamba li togli anche a te-
-no, io li tolgo a te per darli a me-
-ma se io sono te non ha molto senso come cosa. A meno che…tutto il discorso da super figo che hai fatto quando sono arrivato non era solo un mucchio di cavolate che avevano lo scopo di farti sembrare appunto un super figo-
-ehm…-
Silenzio.
-a-ha! Lo sapevo!- esclamò Ed soddisfatto.
-non potevo dire altro, devo seguire un copione io!-
-sì certo, come no-
Poi però la sua mente contorta si rese conto di una cosa… e fu come se il suo mondo si fosse appena rotto in mille pezzi.
-non ci credo- disse sconsolato abbassando il capo e cadendo in ginocchio –ma allora io non sono una divinità- esordì a metà tra lo sconvolto e il disperato.
Il pupazzo umanoide ridacchiò sommessamente guadagnandosi un’occhiataccia del piccolo Elric.
-lo sai cosa vuol dire questo?- domandò irritato Ed rimettendosi in piedi.
L’essere scosse il capo in segno di diniego, confuso.
-vuol dire che tu racconti sempre un mucchio di balle a tutti, e li illudi facendogli credere di essere degli Dei-

-e allora?-
-allora se non vuoi che spiffero tutti a tutti facendo crollare la tua immagine di super figo e scatenando una folla inferocita contro di te, devi lasciarmi andare senza fare storie-

-oh cazzo-
-esatto, hai detto bene. Forza, indicami l’uscita-
Il pupazzo umanoide borbottò tra sé e sé qualcosa di certamente censurabile, dopodiché punto un dito alle sua spalle.
Ed si voltò e l’immenso portale si spalancò; al suo interno c’erano solo tenebre e un occhio di proporzioni titaniche, lo stesso che poco prima si era aperto nel pavimento di casa Elric.
-oh no, il guardone!- esclamò Ed indietreggiando, dopodiché si voltò verso l’essere bianco –non c’è un’altra uscita?- domandò agitato.
Ma non ricevette risposta.
Delle manine sottili uscirono dal portale e lo afferrarono cercando di trascinarlo via.
Lui cominciò a scalciare e a divincolarsi ma era tutto inutile.
-smettila. Era questo che volevi, no?- esclamò l’omino beffardo.
-ma che cavolo dici!- disse di rimando Ed, poi allungò una mano verso di lui.
-ti mostrerò… la verità-
-non la voglio vedere!-
Silenzio.
Tutto si bloccò.
-ma scusa, non era per questo che eri venuto a rompermi le scatole?- domandò l’omino.
Ed scosse il capo –certo che no! Ero venuto per resuscitare mia madre ma forse è meglio se se ne rimane tranquilla nella tomba. Ora come ora voglio solo tornarmene a casa mia con mio fratello tutto intero!-
-ah. Allora ciao-
E il portone si chiuse.
Quando Ed aprì gli occhi era di nuovo a casa sua.
Si mise seduto e si guardò intorno confuso: possibile che fosse stato tutto un sogno?
Suo fratello stava al suo fianco privo di sensi.
Lo scosse senza la minima delicatezza –oi Al, svegliati!-
Quello si mise seduto di scatto e cominciò a strillare come un pazzo, tant’è che Ed per farlo stare zitto dovete dargli un sonoro cazzotto in testa.
-Aio! Ma che fai!?- domandò il minore massaggiandosi la testa.
-dimmelo tu piuttosto-
-eh?- la faccia di Al mutò e la sua espressione da arrabbiata che era divenne sorpresa –aspetta, le mie mani sono tutte intere-
-ma và-
-io… io esisto!- esclamò gioioso –non mi sono sgretolato, ci sono ancora!-
-già. E allora?-

-e allora niente-
-ah, ok- Ed si alzò in piedi e si stiracchiò come uno che aveva dormito per secoli –forza, andiamo-
-dove?-
-da copione noi adesso dovremmo andare via da zia Pinako in lacrime, dar fuoco a questa casa e poi cominciare a viaggiare alla ricerca di una cosa chiamata “pietra filosofale”-

-e se per una volta ce ne infischiamo del copione?- domandò Al.
-per una volta? Veramente sarebbe almeno la centesima-
-e allora?-
Edward sorrise energico -e allora niente. Che ne dici di andare alla sala giochi?-
-c’è una sala giochi a Resembool?-
Silenzio.
-C’è QUALCOSA di anche apparentemente divertente a Resembool?-
Un sorriso sadico si accese sul volto di Ed -andiamo a decapitare le bambole di Winry?-
Al lo guardò sconvolto –e a quale scopo?-

-Ma se invece ricominciamo a studiare alchimia a cerchiamo un altro modo per resuscitare la mamma?-
-pensavo avessi rinunciato a resuscitare la mamma-
-Ascoltami bene Al: un vero ninja mantiene sempre le sue promesse- disse Ed con orgoglio.
-mi stai dicendo che tu hai promesso di resuscitare la mamma? No no, aspetta: mi stai dicendo che sei un ninja?-
-no-

-scemo-
-ci sarai!- ribatté Ed irritato –in quest’ultimo periodo mi porti davvero poco rispetto: ti sei forse dimenticato chi è il fratello maggiore?-
Al scosse il capo e si diresse verso l’uscita della stanza –no, certo che no: sei tu il fratello maggiore- disse annoiato, poi aggiunse sottovoce –anche se non si direbbe-
-che intendi dire?- Ed lo guardò stralunato in attesa di una risposta che però non ricevette.
Ci mise alcuni minuti per capire a cosa si riferiva.
-Maledetto! Chi sarebbe il fagiolino minuscolo invisibile all'occhio umano?!-
 

Fine.
Questa volta quella vera.




.: Angolo dell'Autrice :.

Buon pomeriggio ^^
Ecco qui la mia seconda fic di Fma, appena l'ho scritta ho deciso di pubblicarla.
Questa volta non è malinconica o introspettiva come avrete notato, no no ^^
E' una sorta di fic pseudo-demenziale O.o
E' la prima volta che scrivo una fic simile, spero sia di gradimento a chi la leggerà ^^
Per la cronaca il motivo per cui Ed abbia perso il braccio e la gamba non è molto chiaro: c'è chi dice che lui e Al abbiano affittato la loro casa ad un circo di passaggio per far contenta Winry e mentre vedeva il numero di un giocoliere di coltelli qualcosa sia andato storto O.o
L'incendio dovrebbe essere avvenuto per un motivo simile O.o
Per quanto riguarda la perdita del corpo di Al... Mistero O.O 
 
Chi lo sa è pregato di dirmelo xD
Baci

_Pandora_

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: _Pandora_