Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Black Wolf    10/11/2006    2 recensioni
Un messaggero dal candido mantello, come le ali di una colomba, senza un passato e con un futuro altrettanto incerto, guiderà la compagnia nella lotta contro il male... tra le sublimi note della Terra di Mezzo un nuovo racconto per emozionare coloro che amano immergersi nelle storie fatte di guerre epiche e storie d'amore magiche.
Genere: Romantico, Malinconico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1° Una piccola elfa.

Con una mente come la sua si poteva immaginare di tutto…bastava puntare lo sguardo fuori della finestra accanto al tavolo e s'inizia a sognare: il suo cavallino color neve e via…boschi dorati con brillanti cascate diamantine, il vento tra i capelli mentre galoppa libera, il rumore lontano degli animali, che scorrazzano liberi nelle foreste scure… il sole lucente che colora il giorno e accarezza la pelle o l'argentea luna che risveglia il canto perduto dei lupi e s'infrange sui mari, il silenzio e la pace… il suo non era un sogno, ma la Terra di Mezzo!
Un mondo popolato da ogni sorta di razza. Elfi, meravigliosi detentori di saggezza, Umani, signori dei cavalli e del Dono mortale, Nani, scultori di città nelle montagne e amanti dei gioielli, ed infine gli Hobbit…piccoli e grassotteli, sempre gioviali e senza problemi, eterni bambini… la razza che più adorava.
"LEITHIAN!"
La ragazzina sobbalzò e lentamente sollevò gli occhi sul genitore, che l'aveva ripresa pochi momenti prima. Suo padre era un uomo robusto e autoritario, molto alto, con larghe spalle e forti braccia, nonostante fosse un elfo. Infatti poco di lui poteva dirsi elfico, se non per le classiche orecchie a punta e i lunghi capelli biondo oro.
Ma il suo papà non era un elfo comune: oltre che essere un re era un marinaio.
Cirdan, il Carpentiere, lo chiamavano coloro che venivano per chiedergli consiglio, ma per lei era il suo caro papà, che adorava il mare, le barche e lei.
"Perché hai interrotto la tua lettura?" chiese lui, appoggiando le mani sui fianchi.
"Ehm…io…" balbettò la ragazzina imbarazzata.
"Ti sei di nuovo distratta? Sai bene che le lezioni sono importanti per una principessa." Sospirò Cirdan, avvicinandosi alla giovane ragazza
"Ma sono noiose queste cose!"
"So bene che sono noiose, ma quando occuperai il mio posto dovrai essere una brava regina…" le spiegò l'uomo, accarezzandole la testa.
La ragazzina abbassò il viso, imbronciata.
"Facciamo così…prima termini questa lezione, prima ti porto a fare un giro in barca." Le promise l'elfo. Leithian sollevò di scatto la testa, con gli occhi che le brillavano di felicità.
"Me lo prometti, papà?"
"Parola di Cirdan il Carpentiere" promise l'uomo, con gesti teatrali, facendo ridere la piccola elfa.
La giovane Elfetta prese in mano il libro e riprese a leggere:
"…Gli elfi somigliano da sempre agli umani, ma si differenziano per le orecchie a punta, l'altezza e la bellezza. Gli elfi sono esseri immortali, e regnano da sempre nella Terra di Mezzo, sin dai primi giorni di questo mondo.
Certi vivono in abitazioni ricavate su piattaforme, chiamate Talan, posti tra gli immensi rami dei Mallorn, alberi secolari dalle lucenti foglie d'oro e argento."
"Ti ricordi il nome di tale città e dei loro sovrani?" chiese l'elfo interrompendo la figlia.
La ragazzina ci pensò un po' su.
"Il regno è quello di Lothlorien, e i suoi sovrani sono Sire Celeborn del Doriath, parente di Thingol, e Dama Galadriel, detentrice di Nenya."
"Brava! Continua pure.."
"Altri in palazzi bianchi, di cristallo, che si affacciano su paesaggi celestiali, fatti di cascate e crepacci…questa è Imladris. Quivi regna Sire Elrond, possessore di Vilya, con sua figlia Arwen. Altri elfi si sono insediati in cupe foreste, costruendo le loro abitazioni in radure illuminate dalla luce sfavillante del sole o dalla splendida luna solitaria. Parlano di Bosco Atro e di Sire Thranduil."
La ragazzina si interruppe con uno sguardo malinconico.
"Papà…perché non parlano della nostra città? Anche noi siamo elfi! Anche noi abbiamo una meravigliosa città…" si adirò Leithian.
"Noi siamo diversi dagli altri elfi, Leithian, ma non ti fermare…in questo libro potrebbe esserci qualche paragrafo che parla di noi." Le spiegò Cirdan.
"Gli elfi, nati agli inizi dei tempi, hanno una conoscenza della Terra di Mezzo quasi totale. Conoscono tutte le storie antiche, e le tengono racchiuse nelle loro immense e pregiatissime biblioteche. Ma non solo posseggono la meravigliosa capacità di ricordare avvenimenti passati, di fatti le canzoni della Terra di Mezzo sono state create da loro, amanti della musica e della poesia, saggi e grandi guerrieri, pieni di speranza. Si narra che gli elfi vivano fino a quando la terra stessa abbia vita."
Leithian abbassò il libro e lo chiuse, felice di aver terminato un altro giorno di lezione.
"Ma in questo libro non si parla di noi!" mugugnò la ragazzina ricordandosi del particolare.
"Infatti! Quindi, sempre che tu ne abbia voglia, potresti cercare qualcosa in questo di libro." Rispose l'elfo, consegnandole un testo rilegato da una pregiata stoffa rossa. Nessun titolo ad ornarne la copertina e la costa, niente rune dorate o fregi floreali marcati a fuoco, solamente una copertura di tessuto color del fuoco.
"Posso leggerlo in un altro momento?"
"Certo, bambina mia! Ora andiamo…la nostra barca ci aspetta." Le sorrise Cirdan.
Ella sorrise e prese per mano l'elfo, stringendo nell'altra il libro.
Non fecero in tempo a fare un paio passi fuori del palazzo che un paggio arrivò correndo:
"Vostra Altezza! Sire Elrond è venuto a chiedervi udienza per una questione della massima urgenza…Le chiede di riceverlo al più presto!"
"Bene! Correte a riferirgli che lo accoglierò immediatamente…andate."
L'elfo si inchinò e scomparve nei corridoi del palazzo.
Cirdan si voltò verso la figlia, che lo guardava con un'espressione triste dipinta in volto.
"Tesoro…"
"Lo so, papà! Il regno è più importante…vai da Elrond, sarà qualcosa d'importante…noi potremmo uscire un'altra volta." Bisbigliò la ragazzina.
"Va bene! Farò il prima possibile, poi andremo insieme in barca…te lo prometto."
L'elfo baciò la ragazzina e si affrettò verso il palazzo.
Molte volte Cirdan aveva visto nella fragile giovane elfa la fredda calma che aveva caratterizzato la madre, il ragionamento perfetto che soleva avere, e di questo si stupiva molto. Ma soprattutto si preoccupava di ciò che presto l'avrebbe invasa: la voglia di viaggiare. La madre di Leithian, un'elfa dei reami di Lorien, amava viaggiare, esplorare il mondo e per questo l'aveva perduta.
Nenuial, così ella si chiamava, non aveva più fatto ritorno ai Porti Grigi da uno dei suoi viaggi…non aveva neanche rivisto le sue spoglie…solo una breve lettera di Galadriel in cui gli porgeva le sue condoglianze a lui e sua figlia.
***
Leithian si sedette sulle dune di sabbia e contemplò il sole che sfiorava il mare, lasciando che la luce scivolasse e giocasse con le onde, tingendo la sabbia d'ogni sfumatura d'oro, arancio e giallo.
Il padre non aveva ancora terminato con il signore d'Imladris.
"Forse è qualcosa di veramente importante…e non devo disturbarli! Però mi aveva promesso che saremmo andati in barca, oggi." Mormorò la ragazzina giocherellando con la sabbia.
I gabbiani mandarono un acuto grido, quasi a rincuorarla. E così fece anche il vento: le passo sul viso accarezzandole i lineamenti, che avevano perso quasi del tutto le fattezze tipiche dei bambini, e le scompigliò i capelli dolcemente, facendole arrivare alle narici un odore che non aveva mai sentito prima.
Si alzò in piedi, chiuse gli occhi e inspirò l'aria: non sapeva di mare, neanche di salmastro, ma era un odore dolce, come quello della resina, che le fece pensare alle lezioni sulle foreste dove abitavano gli altri elfi.
Ella non aveva mai visto i boschi, solamente coste, con rocce e sabbia, e pochi alberelli qua e là nei giardini, ma nulla più; suo padre aveva così paura di perderla che non l'aveva mai fatta uscire dai Porti Grigi.
Ma il suo sogno era da sempre stato quello di viaggiare per la Terra di Mezzo, scoprire nuovi luoghi e abitanti…conoscere finalmente gli Hobbit.
Mithrandir le aveva raccontato sempre delle sue avventure, delle genti e dei luoghi, descrivendoli in ogni particolare, ma la sua fantasia era completamente diversa dalla realtà.
Presto se ne sarebbe andata…molto presto il suo sogno si sarebbe realizzato!

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Black Wolf