Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: thankyoujoseph    15/04/2012    9 recensioni
“Alex scosse la testa, non appena vide arrivare Joseph con un sacchetto di ghiaccio sullo zigomo.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1. Pv. Alexandra

 

 

Posai svogliatamente le chiavi nella tasca della giacca attaccata al muro, e accesi la luce del salotto.
Sapevo che avremmo dovuto fare piano, tanto quanto sapevo che sarebbe stato inutile.

« Mi viene da vomitare. » bofonchiò quel coglione.
Alzai gli occhi al cielo e con l'indice indicai il bagno: « Sai dov'è, fa quello che devi e vai in camera mia.» comandai con la voce dura, cercando di rimanere il più impassibile possibile.

Non mi aspettavo una risposta, e non arrivò.
Era quella la prassi, avevo imparato a non fare domande, e soprattutto avevo
imparato che, se mai mi fossi aspettata qualcosa, ci sarei rimasta di MERDA.

Lo vidi avviarsi a passi goffi e pesanti verso il bagno, e scomparire
dietro la porta bianca.
Dopo essere andata nella mia camera a sistemargli il letto, presi due cuscini
dall'armadio e li gettai sul salotto in modo svogliato.
Non avevo avuto grandi sbronze in 18 anni, e quelle poche che avevo avuto mi
avevano stesa nel letto per almeno 36 ore, ma sicuramente un'aspirina l'avrebbe aiutato.

 

« L'hai portato a casa di nuovo? ».
La voce di Haley mi ammonì in un attimo.
Alzai gli occhi al cielo, veloce e misi l'aspirina nel bicchiere e ci misi accanto
una bottiglietta d'acqua fresca.
« Stava male Haley, torna a dormire è presto ».
Haley scosse la testa e aprì il frigo: « Io proprio non ti capisco. Chi te lo fa fare.» fu estremamente secca, si prese
l'acqua e se ne tornò in camera senza aggiungere nulla.

 

Mi gettai sul divano pesantemente, cercando conforto nella coperta che ci avevo adagiato poco prima, sperando di
trovare qualche ora di tranquillità, e 
magari, qualche ora di sonno.

Sentì i passi dal bagno spostarsi in cucina, e poi allontanarsi nuovamente, per andare in camera.

Potevo stare tranquilla, alzai leggermente la testa e vidi il bicchiere vuoto sul tavolo, aveva preso
l'aspirina e se n'era andato a dormire, e non avremmo 
avuto per almeno otto lunghe ore.

 

Quando riaprì gli occhi la luce filtrava impertinente dalle tendine bianche.
L'avevo detto che le tende chiare non erano una buona idea.

 

Con il cuscino stampato sulla guancia destra mi alzai guardando l'ora: Avevo decisamente perso le lezioni dell'università, di nuovo.

 

I piedi iniziarono a muoversi automaticamente verso la cucina, e come tutte le
mattine – anche se quelloera più un primo pomeriggio – mi preparai un 
caffè forte.

 

Quasi sobbalzai, quando voltandomi trovai Joseph posato allo stipite della porta: « Grazie per l'ospitalità.»
bofonchiò ancora rincoglionito.

Annuì prendendo un'altra tazza, versando il caffè sia nella mia che nell'altra, due zollette di zucchero per uno, e poi mi sedetti sulla cucina a bere la mia.
« Non accadrà più. » aggiunse prendendo il suo caffè.
Feci una smorfia di disappunto e mi stropicciai gli occhi: «Se ci credessi, sembrerei una stupida».
Era successo 4 volte nel giro dell'ultimo mese, e tutte e 4 le volte aveva detto che non sarebbe più successo, e invece la routine era sempre quella:

 

  • Andava in un qualunque pub/discoteca/club.

  • Si ubriacava fino a star male.

  • Faceva a botte con qualcuno, almeno 10 volte più grande di lui.

 

E infine, ma non meno importante:

    • Si faceva tanto male, e in più da bravo coglione, si faceva arrestare per aggressione.

 

« Alex, davvero oggi devo lavorare, quindi tranquilla.» si ripeté posando la tazza nella lavastoviglie facendola partire.
Annuì, annuì anche se non ci credevo annuì e chiusi il discorso lì.
Si grattò la testa imbarazzato, nel modo in cui faceva sempre quando doveva chiedermi qualcosa.
« ehm.. » farfugliò « Mi servirebbero i soldi per il taxi, e.. venti dollari per fare il
pieno alla moto, te li ridò appena prendo lo stipendio..».

Lo guardai in silenzio per forse un minuto, e poi sospirai.
« La borsa è sull'attaccapanni, prendili tu. » Bofonchiai scendendo dalla cucina andando a farmi una doccia.

 

////

 

Ed ecco il primo capitolo, uhm.. è più lungo di quello che avevo programmato ma okay.

Allora dato che il prologo ha avuto un discreto successo ho deciso di postarlo.

Ringrazio chiunque abbia letto e recensito, e beh, se vi va recensite e fatemi sapere che

ne pensate, a me farebbe sinceramente molto piacere.

xoxo

   
 
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