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Autore: Miharu_    15/04/2012    1 recensioni
"Erano i tipici ragazzi dai quali le mamme cercano di tenerti lontana, quelli."
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Hi baby.»




Erano i tipici ragazzi dai quali le mamme cercano di tenerti lontana, quelli.

Hope ricordava ancora il giorno in cui, per la prima volta, ne incontrò uno.

Allora era ancora troppo piccola per capire perché, dalla porta al piano inferiore, quel ragazzino dai folti capelli neri veniva spesso cacciato dai propri genitori.
«Tu pensa a tirar dritto ogni volta che lo incontri.» le aveva detto sua madre, sforzando un sorriso.

Poi, col tempo, Hope era cresciuta. Le discussioni in quell’appartamento si erano moltiplicate, i tatuaggi sulle braccia di quel ragazzo anche e, insieme a questi, le voci che giravano su di lui ed i suoi amici.

«Com’è vivere nello stesso condominio di un assassino?» Le chiedeva qualcuno.
«E’ vero che ha ucciso sua madre?» «Ho sentito dire che sua sorella è pazza. Ho sempre paura quando la incontro nei corridoi.»
Ed Hope non sapeva che rispondere. Era però quasi sicura di aver visto una donna entrare ed uscire da quella porta, ma, per quanto ne sapeva lei, poteva anche essere una parente qualsiasi.

«Ignora quelle stupide oche, Hope. Sai benissimo che amano spettegolare e nel farlo si occupano anche di distorcere la realtà dei fatti. La signora Haner è viva e vegeta, la piccola Mckenna non è pazza e nessuno in quella casa è un assassino, tantomeno Brian.» le ripeteva sua madre.
«Tu comunque non avvicinartici.» aggiungeva sempre suo padre sottovoce.

Cosa un po’ improbabile, almeno per quanto riguardava Mckenna: vivevano nello stesso palazzo, frequentavano la stessa classe. Ma in verità era come se non ci fosse: isolata, sempre distante.

In quanto al fratello, Brian, era quasi impossibile incontrarlo poiché gli orari in cui entrava ed usciva da casa erano improponibili. A volte non tornava per giorni. Le uniche volte in cui Hope poteva incrociarlo era quando la mattina, uscendo dall’appartamento per andare a scuola, lo trovava raggomitolato per le scale, probabilmente perché i genitori l’avevano chiuso fuori, ancora.
«Ciao bimba.» le diceva sempre, nonostante non ricevesse mai risposta.

 
 




***
Saaalve, sono tornata! :33
Inizio col dire che il nostro Syn non sarà proprio il protagonista principale di questa ff, nonostante in questo capitolo se ne parli molto.
Poooi, l’ ”altro personaggio” comparirà nel prossimo capitolo: l’ho messo sotto questa etichetta in quanto non fa parte degli A7X, ma, in compenso, è un personaggio realmente esistente con il quale mi sono fissata parecchio, ultimamente ‘—‘
E quindi nulla, spero che come inizio interessi :DD
A presto :**
  
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