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Autore: puntoeacapo    15/04/2012    4 recensioni
"Questo è il tuo sogno, Damon. Sono qui perché sei tu a volerlo." La vampira incrociò le gambe e congiunse le mani sulla stoffa del vestito "Allora, cos’è successo?"

Un'esperienza significativa per Damon e Rose. In un contesto vago, interpretabile.
Dedicata a chi, come me, è sempre piaciuto il legame tra questi due e non abbia dimenticato Rose e la sua importanza nonostante sia scomparsa.
Buona Lettura!
Genere: Angst, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Never Change.

 

Non era esattamente cosciente di quello che era o stava per accadere, non avrebbe saputo dire – per esempio- come diavolo Rose potesse essere davvero davanti a lui in quel momento.
Si ricordava di quel posto, come avrebbe potuto dimenticarsene? Lo aveva creato proprio lui nella mente della vampira, pochi istanti prima che lei morisse per mano sua.

<<  Ciao. >>

Damon corrugò la fronte.
La voce era quella, senza dubbio.
Ma era impossibile, lei era..

<< Morta? >>

<< Ma che diavolo..!? >>

Rose era davvero lì, davanti a lui, ancora sorridente e luminosa proprio come la notte in cui aveva dovuto lasciarla andare; i capelli ancora lunghi e indossava quel vestito che profumava di passato.
La vide sorridere nuovamente mentre inclinava leggermente il viso, senza distogliere lo sguardo dal suo.

<< Tu sei morta. >>

Ed era vero, era stato lui ad ucciderla. Non poteva essere realmente lì, a meno che non fosse sotto qualche incantesimo o illusione.
Si sentiva parecchio irritato a dire il vero; la situazione in cui si trovava gli ricordava troppo chiaramente quel periodo i cui i fantasmi erano arrivati a Mystic Falls per colpa della streghetta e la cosa, di sicuro, non gli piaceva per niente.
Rose scoppiò a ridere.

<< Benvenuto nel Club. >> Gli rispose ancora ridacchiando << Allora, Damon, perché sei qui? >>

No, no.
Aspetta un attimo.
Adesso era colpa sua!?

<< Perché tu sei qui. >> Assottigliò lo sguardo, poi chiese guardandosi attorno e aspettando chissà quale cambiamento <<  Ma, esattamente, dov’è che siamo? >>

<< Io credo che tu lo sappia. >>

<< Io non credo sia possibile. >> Rispose lui piccato. Stava iniziando ad innervosirsi.

<< Facciamo un patto. >> Annunciò la vampira << Ti dirò tutto tutto ciò di cui hai bisogno se farai con me quella sfida. Senza barare, questa volta.
Tre..Due.. >>

<< Cos-!? >>

All’improvviso vide Rose cominciare a correre giù per il versante di quella collina – era una collina?- e d’istinto la seguì nella corsa.
Arrivati a valle, quasi in simultanea, si buttarono entrambi sul prato sdraiandosi di schiena con le braccia aperte.
Damon guardò in alto e non vide nessun cielo, nessuna luce.

<< Sono morto? >> Fece quella domanda in un sospiro, quasi nella speranza di una risposta positiva, come se fosse davanti al suo carnefice e gli stesse chiedendo se la tortura a cui era – da sempre- sottoposto potesse trovare una tregua.

La vampira voltò il capo nella sua direzione e lo vide immobile, mentre guardava quel niente senza neanche vederlo, perso in chissà quali pensieri.
Cercò di sorridere << Intendi definitivamente? No, credo proprio di no. >>

Passò qualche istante in cui lui non rispose, sembrava quasi che stesse trattenendo il fiato dato che subito dopo espirò profondamente, incurante della presenza dell’altra.
Se è sollevato, pensò lei, allora, forse, c’è ancora una speranza.
Rose batté le mani una volta e si tirò su a sedere, gli rivolse un’occhiata e sorrise << Allora, perché sono qui? >>

Damon la guardò corrugando la fronte << Non dovevi dirmelo tu? >> si mise seduto anche lui, davanti a lei per guardarla in volto.

<<  Questo è il tuo sogno, Damon. Sono qui perché sei tu a volerlo. >> La vampira incrociò le gambe e congiunse le mani sulla stoffa del vestito << Allora, cos’è successo? >>

Il vampiro si accorse di non ricordare.
Serrò la mascella scavando a fondo nei ricordi, cercando un motivo, una spiegazione, a quel assurdo contesto che stava – o no- vivendo.
Di colpo sentì qualcosa, una fitta dolorosa, tagliente e pesante allo stesso tempo, all’altezza dello sterno, proprio dove quel cuore ormai non batteva più.
Gli sfuggì un sospiro spezzato << Elena …  >>
Rose corrugò la fronte ma non disse una parola, continuando a guardarlo.
<< Se n’è andata. >> Annunciò incrinando la voce ma riempiendola d’ira, di sete di vendetta, d’odio verso tutto e niente.
La vampira poggiò una mano sulla spalla del corvino sorridendo tristemente << Mi spiace, Damon. >> Poi sospirò. << Forse, però, era inevitabile.. >>
Lui la guardò ironicamente, accecato dalla rabbia << Beh, tutto cambia, non è vero? >> Poi quasi gridò soffocando allo steso tempo le parole << Tutto finisce e poi muore, niente resta sempre com’è. >> Aveva scostato brutalmente la sua mano e si era alzato.
<< Basta guardare te. >>
Rose inarcò un sopracciglio << Me? >>
<< Sì, te. Ti ho uccisa per una stupida legge della nat- >>

Damon era come pietrificato.
Lì, in quell’abbraccio spontaneo in mezzo al nulla o forse a tutto, tra le braccia di qualcuno che probabilmente era solo un’illusione, perso. Totalmente.
Soffocò un ringhio stringendo la mascella, restituendo l’abbraccio lentamente e posando il mento sul capo della vampira.
Strinse i denti mentre gli occhi si velarono di lacrime che non sarebbero mai state versate.

Per un tempo che non seppe quantificare rimasero in quella posizione, immobili, in uno sfogo reciproco di emozioni.
Non pensò a nulla, non voleva, e si cullò in quella calma dalla parvenza finta e inesistente senza saperlo veramente.
Ritornò alla realtà, se così era possibile definirla, quando Rose si distaccò da lui e gli prese una mano.
La strinse e alzò il viso scontrandosi con i suoi occhi.

Lei sorrise, triste ma speranzosa << Vieni, ti faccio vedere una cosa. >>
<< Cosa? >> Domandò lui sulla difensiva.
Rose tramontò gli occhi al cielo, cominciando a camminare tirandolo dalla mano <<  Ti voglio dimostrare che ci sono alcune cose che non cambiano mai. >>

Poco dopo si ritrovarono entrambi su un rialzamento di terra, davanti a loro c’era una vera e propria comunità di persone.
Damon riusciva a vedere tutte le case,l’ dall’alto in cui si trovava, erano poche ma così reali che credette di essere impazzito.
Quando scorse anche un recinto dove una ragazza stava cavalcando si girò immediatamente verso l’amica.
<<  Ecco quello che non cambierà mai, per me. >> Felce lei sorridendo.

Rose si voltò verso di lui e vide il ghiaccio dei suoi occhi farsi nostalgico, triste quasi, allora strinse la sua mano che ancora teneva con la sua e attirò la sua attenzione.
Poi prese a camminare nella direzione opposta della comunità, e in poco tempo –entrambi- si ritrovarono all’interno di una foresta.
<< Ma che diamine ..!? >>
La vampira rise tirandolo ancora una volta dalla mano e cominciando a correre e facendo fare lo stesso a lui << Adesso tocca a te! >>

Adesso Damon si guardava circospetto attorno, ormai stanco di chiedersi cosa stesse succedendo o dove si trovasse, aspettando semplicemente l’evolversi della situazione.
A pochi passi da lui si trovava una sorgente d’acqua che risplendeva brillante, circondata da un prato verde scuro ma rigoglioso di splendidi fiori bianchi.
L’aria era abbastanza umida e il profumo di quei fiori notturni era davvero intenso.

<< Vieni..  >> Il mormorio di Rose lo riscosse e la vide che si era avvicinata al bacino naturale. La imitò, rimanendo in piedi di fianco a lei mentre lei invece si era accucciata.
Sfiorò con la mano destra la superficie bagnata e quando l’acqua smise di tremolare, rispecchiò i loro volti.

<< Pensaci. >> Fece la vampira <<  Anche nella tua vita c’è qualcosa che non è cambiato mai. >>

La sua non era una domanda, ne un dubbio, ma una constatazione. Come se lei sapesse che era così  e che niente avrebbe cambiato quel dato certo.
A Damon invece non sembrava.
La sua vita, la sua esistenza, era stata sempre e solo vuota; non riusciva a ricordare qualcosa che era con lui fin dall’inizio e che sarebbe rimasto.
L’amore per Katherine, l’amore per Elena, per i suoi genitori, per Mystic Falls.. persino l’amore per il sangue, per la paura e il terrore. Niente era rimasto stabile.

<< Prima, durante e dopo. >> Continuò la sua voce calma <<  Prima della maledizione, e dopo. Rifletti Damon, cosa non è cambiato? >>
Lui non sapeva la risposta a quella domanda; gli sembrava di poterla acciuffare ma questa era sfuggevole e ingannatrice.
Non sapeva come rispondere e il silenzio prevalse per interminabili istanti.

Poi, ancora una volta, l’ultima, Rose domandò << Chi è rimasto, Damon? Chi non se ne è mai andato realmente? >>

Il vampiro sgranò gli occhi.
La risposta improvvisamente lì, davanti a lui, rispecchiata nell’acqua e talmente limpida e banale da costringerlo ad uno sbuffo di risata sorpresa.
Immagini veloci, coerenti nell’incoerenza e reali.
Di vita.

Risate e litigi , quando erano umani. Litigi e risate, quando erano mostri. Odio e rassicurazione, vendette e lavoro di squadra.
Tutto lì, davanti ai suoi occhi.

<< Stai scherzando.. >> Fece lui senza sapere bene se a voce alta oppure no.

Poi rise.

Rose si beò di quella risata liberatoria e, solo quando finì, senza interromperla, sussurrò << Vai Damon. >>
Lui sembrò non capire, aggrottò la fronte e la guardò mentre i loro occhi s’incrociarono un’altra volta.
Lei sorrise << Vai. >> Sussurrò <<  Vivi. >>

Un passo, poi un altro, un altro ancora; l’acqua gli arrivava alle ginocchia quando si voltò per guardarla un’ultima volta.
Le rivolse un sorriso, sincero, grato. Quando lei ricambiò Damon si sentì finalmente sollevato, si girò nuovamente guardando davanti a se e scosse un attimo la testa prima di essere avvolto da quel calore che gli mancava da troppo tempo.

<< La famiglia.. >>

E il suo borbottio scomparve con lui, libero.

 

.
















Piccole precisazioni...

Allora...

Quando Damon dice 'Se ne è andata' riferendosi ad Elena, qui c'è la più completa
libertà d'interpretazione.
Come si può intendere la morte, si può anche intendere come una sua ipotetica partenza da Mystic Falls
(cosa non tanto lontana dalla realtà nella mia testa :P)

Esattamente come il 'Vivi' di Rose.
Può essere inteso metaforicamente o realmente, a voi la scelta.

Ovviamente le immagini che Damon vede alla fine sono quelle
con il fratello.
Con Stefan.

Beh, non credo ci sia molto altro da dire :)

Con la grande speranza nel cuore che 
questa Shot vi sia piaciuta almeno la metà di quanto io abbia adorato scriverla.

Tess.

   
 
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