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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    16/04/2012    0 recensioni
[Kaizoku Sentai Gokaiger]
[Kaizoku Sentai Gokaiger][Fluff][HintMarvJoe][PostEp48]
Dopo lo scontro contro Basco, i Gokaiger devono fare i conti con le ferite loro e del loro capitano.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tales From Tokusatsu Worlds'
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RESTING NIGHT SLEEP

C'era il vento, che batteva il luogo dello scontro appena conclusosi con insolita violenza, costringendo il gruppo, barcollante e malconcio, a piegarsi mentre percorrevano faticosamente la breve distanza che li separava dall'accogliente Galleon: poche le chiacchiere, dopo l'euforia del momento dovuta alla vittoria, pur se incredibilmente sofferta, contro Basco.

Poche le energie di tutti, che si sorreggevano vicendevolmente per non cadere rovinosamente a terra, ma tanta la voglia di riprendersi per ricominciare l'avventura, e la ricerca del Grande Tesoro.

Poggiato mollemente contro il fianco di Joe, che lo teneva saldamente dritto malgrado le ferite, Marvelous bofonchiava qualcosa di difficile comprensione, coi piedi che incespicavano a ogni passo quasi e il sangue che stillava da ogni graffio possibile, il che accentuava di molto la sua debolezza già pressante: ma non poteva negare il sollievo nel vedere tutti i suoi compagni, pur se conciati come erano conciati, circondarlo.

Erano ancora assieme, non aveva perso anche loro come aveva perso AkaRed.

Strinse con tutta la forza di cui era capace la casacca malandata di Joe, alzando appena la testa per incrociarne lo sguardo e sorridergli, anche se forse più che a un sorriso somigliava a una smorfia dolorante.

Lui non disse nulla, si limitò a sistemarselo meglio sulla spalla, cercando di ricacciare in fondo al cuore la sensazione di gelo che lo aveva attanagliato al loro risveglio sotto la pioggia solo poche ore prima e cercando di concentrarsi unicamente su quel peso caldo che gli gravava addosso.

Tutto bene?” la voce preoccupata di Ahim precedette di pochi istanti quelle agitate di Gai e Don, che Marvelous sentiva gli stavano saltellando attorno: “Non premere così forte sul fianco!” GokaiGreen redarguì lo spadaccino mentre il novellino della loro sbandatissima famiglia cercava di afferrargli il braccio libero e sorreggerlo.

Joe sospirò ma non rispose, limitandosi a stringere la presa sul corpo semincosciente del suo capitano, del suo amico, e a sussurrargli all'orecchio poche e concise parole per tenerlo ancorato alla realtà.

Con la testa a ciondoloni sulla sua spalla, GokaiRed si concesse l'ombra di un sorriso mentre scomparivano, inghiottiti dal materno ventre del GokaiGalleon, finalmente a casa.

§§§

Joe accostò la porta della stanza sua e di Marvelous, cercando il più possibile di non fare chiasso o confusione: con la cassetta del pronto soccorso tra le braccia, il giovane spadaccino mosse qualche passo silenzioso all'interno, con lo sguardo fisso sulla sagoma distesa nella cuccetta dabbasso, che mugolava e si lamentava per il dolore.

Con un sospiro a metà tra l'esausto e il preoccupato, Gibken poggiò la scatola di legno sullo scrittoio accanto ai letti, accendendo l'abat-jour per esaminare meglio le ferite del compagno, che continuavano a buttare fuori stille di sangue sui bendaggi logorati dai fendenti di Basco e dalle ripetute esplosioni; poggiò piano la propria mano sulla spalla sana di Gokai Red, scuotendolo leggermente per risvegliarlo almeno temporaneamente dal suo sfinimento: non voleva disturbarlo troppo, ma curare le ferite era importante, soprattutto quando queste erano estese come le sue.

Debolmente, Marvelous sollevo una palpebra, sorridendo lievemente nel vederlo lì.

Come ti senti?” gli chiese il moro, sedendosi accanto a lui e facendo attenzione a non schiacciarlo in alcun modo.

A meraviglia...” bofonchiò il capitano, cercando in ogni modo di alzarsi, ma ricavando unicamente altro dolore, che s'aggiungeva a quello che già nelle ultime ore aveva sopportato dalle prime e non ancora rimarginate ferite: “Sto benissimo...”

Joe scosse la testa, tirando fuori dalla cassetta di legno alcune boccette di unguenti: “Lasciati rattoppare.” gli disse, tenendolo al contempo giù con la mano: “Sei il capitano, non puoi stare troppo a poltrire in un letto.”

Ma Marvelous fece per scostarsi: “Prima dovreste rattopparvi voi...” bisbigliò con un filo di voce, decisamente non era nelle sue migliori condizioni e Joe ancora si chiedeva dove trovasse la forza di preoccuparsi per loro, quando era evidente che il peggio conciato, manco a dirlo, era lui.

Abbiamo già finito, Gai e Ahim stanno riparando il muro.” gli rispose l'altro, cominciando a ripulirlo dal sangue con un panno umido e pulito: “Mentre Luka e Don stanno cucinando qualcosa. Fino a quando non starai meglio, non ci muoveremo.” l'ultima frase sembrò far storcere il naso al capitano ma Joe non ne era certo al 100% quindi l'unica cosa che fece fu continuare a occuparsi delle ferite: con pazienza infinita, le ripulì, le cosparse di unguento e infine le coprì con le bende, usando una mano così leggera nell'agire che GokaiRed, stremato e sull'orlo del sonno com'era, per un attimo scambiò quei suoi movimenti per una carezza affettuosa.

Nella confusione della febbre che cominciava a salire, quelle attenzioni presero il volto di un casco rosso, di chi si era sempre occupato di lui in passato, e che in quel momento Marvelous sentiva più vicino che mai.

AkaRed...” biascicò un attimo prima di abbandonarsi al sonno, sfiorando la mano che sostava sul suo petto, infondendogli un gran calore al cuore.

Gibken sorrise malinconicamente, chinandosi appena per sfiorare le labbra del capitano con le proprie prima di alzarsi e lasciare la stanza, raggiungere i compagni che lo aspettavano al piano superiore e di cui sentiva il ciarlare allegro.

Nella stanza illuminata, venne accolto da Navi appollaiato sullo schienale del trono, Gai e Don che discutevano su come disporre i piatti e le portate e Luka che cercava di applicare dei cerotti sulle dita di Ahim; quando lo videro, tutti smisero all'istante ciò che stavano facendo per corrergli incontro, tutti gli chiesero come stesse Marvelous, se avesse bisogno di qualcosa e nel cuore di GokaiBlue si rafforzò la consapevolezza che stare con quella famiglia di randagi non era poi così male e che scegliere di seguire quel pirata dall'espressione strafottente, tanto tempo prima, era stata la scelta più intelligente e saggia della sua vita.

Poggiò una mano sulla testa di Don, scompigliandogli i capelli con affetto, spinse leggermente Gai verso il divano, obbligandolo a sedersi e fece cenno a Luka di aiutarlo con la tavola, mentre Ahim era sparita in cucina, forse per preparare il vassoio per il capitano: era ormai calata la notte fuori ma lì dentro era come se fosse giorno.

La battaglia era finita e davanti a loro c'era solo una lunga notte di riposo.

   
 
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