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Autore: kiss88    16/04/2012    1 recensioni
Come vorrei che andassero le cose nella 3x19. Possibili spoiler trailer.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Stanza numero 15

 

Sapeva che quello era un errore.

lo aveva capito nel momento esatto in cui aveva visto quel motel a bordo strada e Damon le aveva proposto di passarci la notte per non rientrare a Mistic Falls in piena notte.

Aveva acconsentito senza troppi preamboli e nel momento stesso in cui aveva accettato aveva capito che le cose probabilmente avrebbero preso una piega inaspettata.

Dopo essersi registrati alla hall del motel, che più che una hall era solo una stanzetta fatiscente con un banco e un uomo sulla cinquantina quasi calvo e più preso a guardare la tv che loro, presero la chiave e si diressero nella loro stanza.

-          Numero 12…13….14….15… Eccoci!

Urlò Damon che era un paio di passi davanti a lei. Durante tutto il tragitto per arrivare alla camera aveva cercato di convincersi che quella era solo una notte in uno stupido motel della statale e che non c’era nulla di strano a condividere la camera con Damon, non era la prima volta che dormivano nello stesso letto. Allora perché il cuore le batteva a mille e aveva lo stomaco chiuso?

Era talmente assorta nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno di essere arrivata  nella stanza.

-          Entra pure mia regina! – fece Damon ironico – questo sarà il tuo palazzo momentaneo.

-          Ah ah ah, molto spiritoso devo dire.

-          E’ una dote naturale.

Disse lui strizzandole l’occhiolino.

La stanza era ancora più brutta di quello che lei si potesse immaginare, non è che pretendesse davvero un palazzo – come diceva Damon- ma quella stanza era davvero orrenda: la carta da parati era scolorita e la muffa l’aveva scollata in più parti, il letto era incrinato e uno dei piedi era stato sostituito con un blocchetto. Sospirando sperò che,almeno in bagno la situazione non fosse tanto disperata perché in un modo o in un altro ne aveva bisogno.

-          Beh, che fai? Intendi chiudere la porta o preferisci dormire sull’uscio tutta la notte?

La canzonò Damon.

-          Va bene, va bene entro però questa me la paghi.

-          Si, si, come sempre Elena.

-          Non sei per niente spiritoso lo sai?

-          Non era mia intenzione esserlo.

Questa frase l’aveva pronunciata in modo troppo serio, c’era qualcos’altro sotto e avrebbe scoperto immediatamente cos’era.

-          Sputa il rospo.

Gli disse risoluta e decisa.

-          Di cosa stai parlando?

Rispose Damon.

-          Parlo del tuo comportamento di adesso e di quello che hai avuto tutto il giorno, non hai fatto altro che lanciarmi frecciatine e questo non mi va più bene, quindi o parli chiaro o non continuare. Sono stata chiara?

Era stata dura con lui, lo sapeva, ma quello era l’unico modo per farsi dire chiaramente cosa non andava e poi, aveva bisogno di sapere se lui era ancora innamorato di lei, specialmente adesso che aveva capito di provare qualcosa per lui.

-          Vuoi sapere che c’è mia cara Elena? – alzò la voce- C’è che non ce la faccio più così, tu sei voluta venire a Danver per venire a trovare Jeremy e per scoprire a quale dannatissima linea di sangue apparteniamo io e Stefan, ma sai perché sono venuto io? Per stare con te, perché mi eviti dal giorno della festa a casa di Klaus e perché se tanto non posso averti preferisco morire.

Le diede le spalle e continuò a parlare.

-          Ma tanto a te questo non importa e non ti è mai importato.

Dicendo questo uscì dalla stanza sbattendo la porta senza lasciare che lei gli rispondesse.

Dopo un’ora Damon non era ancora tornato ed Elena continuava a guardare la porta con le lacrime agli occhi sperando che lui tornasse, perché lei non gli aveva risposto, non gli aveva dato neanche il tempo di dire mezza parola, perché lei doveva dirglielo.

Sapeva che nel momento esatto in cui avesse detto quelle parole a voce alta la scelta sarebbe stata fatta, ma era giusto così, lei lo amava più di quanto volesse far credere a se stessa ed era giunto il momento di affrontare i suoi sentimenti.

Prese il cellulare dalla tasca del giubbotto che aveva poggiato sopra il letto e gli inviò un messaggio:

“ Torna, dobbiamo parlare”.

Posò il cellulare e aspettò che lui tornasse.

Passò un’altra ora e ormai Elena non riusciva a tenere gli occhi aperti, era in procinto di addormentarsi quando Damon fece capolino sullo stipite della porta.

Elena si destò e rimettendosi seduta nel letto iniziò a parlargli:

-          Si può sapere dove sei stato? Sono ore che ti aspetto.

-          In giro.

Rispose lui vago togliendosi il giubbotto di pelle.

-          In giro? – Elena era furiosa.

-          Non solo mi aggredisci con tutte quelle affermazioni ma sparisci per due ore e poi rientri come se nulla fosse dicendo che eri “in giro”. Non ti è passato minimamente per la testa che potevo preoccuparmi per te?

Era sull’orlo delle lacrime.

-          Preoccupata per me? Suvvia Elena, lo sappiamo benissimo tutti e due che non è così.

-          No Damon, - disse Elena sedendosi nuovamente sul letto – sei tu che non sai niente.

-          Cosa c’è da sapere Elena? Non dirmi che ad un tratto ti sei resa conto di quello che provi e che stai finalmente per comunicarmi che tu e Stefan avete trovato la vostra nuvola rosa e che vivrete per sempre felici e contenti?

Ma come poteva essere tanto tagliente?

Decise di ignorare le sue provocazioni, aveva bisogno di dire quelle cose.

-          E’ così- disse lei subito correggendosi- E’così per quanto riguarda quello che provo, ora lo so, lo sa anche Stefan e ora lo dovresti sapere tu.

-          Ti ascolto.

Disse lui sedendosi affianco a lei.

Lei fece un respiro profondo e iniziò a parlare.

-          In tutti questi mesi in cui Stefan è stato lontano da casa mi sono sempre aggrappata alla speranza che lui potesse tornare, che io e lui potessimo tornare quelli di una volta e che il nostro amore avrebbe superato anche questo. – le lacrime iniziavano a spingere per uscire ma lei le ricaccio indietro e continuò a parlare. – Ho sperato questo, ho creduto in questo fino a quando tu l’hai riportato da me, questo periodo ho sempre cercato di fare chiarezza su quello che provavo e mi sono resa conto che ero talmente attaccata a quello che era stato da non accorgermi di quello che era la realtà. L’altro ieri Stefan è venuto a casa mia e mi ha detto che mi ama e che vuole tornare con me, ma ogni cosa che lui diceva di voler fare con me io immaginavo di farla con…

Fece una pausa, quello era il momento.

-          Con?

Chiese subito Damon.

-          Con te.

Rispose Elena.

-          Credo di essermi innamorata di te- Disse lei a testa bassa.

Per un momento Damon rimase interdetto, tutto quello che aveva sentito negli ultimi dieci minuti gli risuonava ancora in testa, lei non amava più Stefan ma amava lui? Come era successo? Come mai questa volta vinceva lui? No, ci doveva essere un errore.

-          Ripetilo. Ti prego.

-          Ripetere cosa?

-          Dillo di nuovo. Dimmi che mi ami un’altra volta e che non me lo sono immaginato.

-          Ti amo.

Piangeva.

Per la prima volta in vita sua piangeva di gioia. Non era mai riuscito a capire perché le persone piangessero di felicità, ora però lo sapeva.

Fu lento. Il loro avvicinarsi fu lento e romantico, come se ogni secondo che attendevano avrebbe reso tutto ancora più magico, e poi successe,le loro labbra si unirono.

Quello era il loro momento.

Quello era il loro inizio.

Forse il pensare che quello sarebbe stato un errore lo avrebbe reso l’unico errore che avrebbe commesso per sempre.

 

 

Ciao a tutte!

Se siete arrivate fino qui vuol dire che questa shot non vi ha fatto venire la nausea perciò l’avete letta tutta. Quindi grazie.

Non scrivevo su TVD da molto tempo ma siccome la puntata numero 19 si avvicina ed io ho paura di quello che vedrò ho deciso di sognare un po’ prima di prendere un’altra delusione.

Spero che la shot vi sia piaciuta o se anche non vi è piaciuta me lo farete sapere.

A presto.

Sara

 

 

  
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