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Autore: wintershield_    17/04/2012    8 recensioni
Gli ultimi minuti della vita di Rose prima di ritrovare il suo amore.
Dal testo : "Ho conservato questo gioiello per ottantacinque lunghi anni.
Lo ho sempre considerato un ricordo di te. Non ho mai avuto niente di te. Non un tuo oggetto, non una tua fotografia, tu vivi solo nei miei ricordi.
Eppure dopo tutto questo tempo ricordo ancora il colore incredibile dei tuoi occhi, il profumo della tua pelle, i tuoi ciuffi di capelli dorati che ti ricadevano disordinati sulla fronte, le tue morbide labbra che tremavano leggermente quando mi avvicinavo per baciarle.
...
Apro il palmo della mano e lascio cadere la collana.
Il cuore dell’oceano torna all’oceano.
Il cuore di Rose torna a Jack."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rosalinda Dewitt Bukater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I REMEMBER…
 
Ho conservato questo gioiello per ottantacinque lunghi anni.
Lo ho sempre considerato un ricordo di te. Non ho mai avuto niente di te. Non un tuo oggetto, non una tua fotografia, tu vivi solo nei miei ricordi.
Eppure dopo tutto questo tempo ricordo ancora il colore incredibile dei tuoi occhi, il profumo della tua pelle, i tuoi ciuffi di capelli dorati che ti ricadevano disordinati sulla fronte, le tue morbide labbra che tremavano leggermente quando mi avvicinavo per baciarle.
Ricordo le tue mani, le tua incredibili mani che erano in grado di riprodurre la vera realtà. Più vera di quella che potevamo vedere.
Ricordo come mi guardavi, ricordo come mi toccavi.
Ricordo la freddezza delle tue labbra e delle tua mani, l’ultima volta che le ho baciate.
Ricordo i piccoli fiocchi di brina sulle tua ciglia, chiuse per sempre, a coprire quegli occhi che ho tanto amato.
Ricordo il tuo volto sereno quando l’ho visto scendere nelle profondità dell’oceano. Quel crudele oceano che mi ha portato via tutto, le mie speranze di avere un futuro con te. Quelle oscure acque che ti hanno inghiottito
Ti avevo promesso che quando la nave avrebbe attraccato a New York sarei scesa con te, e io da illusa avevo iniziato a crederci davvero.
Poi tutto è diventato buio. Mi hai abbandonata, eppure non lo hai mai fatto veramente.
Ogni volta che rientravo nel mio appartamento a New York immaginavo di vederti lì, ad aspettarmi sul divano, mentre disegnavi qualcosa. Immaginavo di vederti posare il tuo amato carboncino per andare a sederti sul divano, incrociare le gambe e passare un braccio dietro ai cuscini rilassandoti. “Bentornata amore. Come è andata la giornata?”
A volte desideravo così tanto che tutto quello fosse vero, che mi sembrava di vederti davvero lì davanti a me, e di sentire la tua voce.
Poi, un battito di ciglia e tu eri sparito.
Allora sentivo un rumore di nave in partenza dal porto e correvo ad affacciarmi alla finestra.
Inspiravo l’aria salmastra. Quell’aria che sapeva di te.
Ho sempre associato l’odore del mare a te, e quando lo sentivo mi sembrava di sentire nelle narici un frammento di te, della tua essenza. Quasi fossi tu, il tuo spirito, che voleva entrare nella mia mente per alimentare i miei ricordi.
È impossibile, mi dicevo. Eppure eccomi qua, a centodue anni, a ricordare ogni singolo dettaglio di te. Dimentico le cose che mia nipote mi ha detto neanche mezz’ora prima, eppure ricordo ancora le tue mani sulle mie braccia quel giorno che mi facesti volare. Il nostro primo bacio.
Prendo tra le mie mani il prezioso diamante blu che tutti tanto cercano. Non sanno che non è loro, non sarà mai loro. Non è nemmeno mio, appartiene solo all’oceano.
Mi sporgo ancora un po’ fino a guardare dentro quell’infinito nero. Laggiù da qualche parte c’è la nostra nave dei sogni, la nostra nave degli incubi.
Apro il palmo della mano e lascio cadere la collana.
Il cuore dell’oceano torna all’oceano.
Il cuore di Rose torna a Jack.
 
Ho letto su qualche libro che una persona sente quando si avvicina il momento della morte.
Io ora lo sento, altrimenti non mi sarei mai liberata dell’unico ricordo che ho di te.
Sento che la Vecchia Signora sta tornando a prendermi. Torna, perché le sono già scappata una volta. Quella volta mi stava afferrando, ma tu ti sei messo in mezzo facendoti prendere al posto mio.
Ora, la mia Vecchia Amica tornerà a farmi visita e questa volta la prenderò per mano e insieme mi porterà da te.
Torno nella mia cabina e do un’ultima occhiata alle foto della mia vita.
Ho vissuto come volevi tu. Ho dato valore ad ogni giorno, non dando mai per scontato un singolo respiro.
La vita è un dono prezioso, e io non ho intenzione di sprecarlo.
Sono le parole che mi hanno fatto innamorare di te, mi hanno fatto capire che tu eri diverso da quei disgustosi nobili con i quali sono cresciuta.
Mi infilo sotto le coperte e chiudo gli occhi.
Tu morirai quando sarai vecchia, al calduccio, nel tuo letto. Non qui, non stanotte…
Eccomi Jack. Sono vecchia, sono al calduccio nel mio letto. Aspetto solo te. Vienimi a prendere.
Sento un peso opprimermi le palpebre e lo lascio cadere su di me.
Vedo un lampo di luce bianca e poi mi ritrovo in un luogo che a prima vista non riconosco. Poi tutto a un tratto è tutto chiaro.
Riconosco le porte a vetro. È il Titanic, è l’entrata al ristorante.
Passo davanti a uno specchio e guardo il mio riflesso. È incredibile, sono tornata giovane. I boccoli rossi mi ricadono sulle spalle e i miei occhi azzurri sono tornati a splendere come un tempo.
Il cameriere mi apre le porte e io entro.
Vedo tutte le vittime del naufragio, ti cerco tra la folla. Dove sei, amore mio?
I miei occhi si posano poi sulla scalinata che porta al grande orologio. Che sciocca a pensare che tu saresti stato in mezzo a tutti gli altri! Sei lì in cima, come quando mi hai dato appuntamento la prima volta.
Scusami amore mio. Sono in ritardo di ottantacinque anni, spero tu non sia stanco di aspettarmi.
Salgo i gradini, il cuore sembra uscirmi dal petto. Non so come, dato che ha smesso di battere, eppure lo sento. Dopotutto quello è il paradiso.
Ti volti verso di me. Sei ancora più bello di come ti ricordavo. Allunghi una mano, io la prendo e la afferro. Poi mi avvicino a te e in un secondo mi stai abbracciando e le tua labbra si posano sulle mie.
Finalmente mi sento a casa.
 
***
La mattina dopo Lizzy Calvert, la nipote di Rose andò a svegliare sua nonna. La chiamò e la toccò per un po’ di volte. Nessuna risposta. Temette il peggio. Chiamò Brock in aiuto e lui constatò che l’anziana donna era morta. Infarto, non aveva sofferto.
Lizzy guardò un’ultima volta il corpo senza vita di sua nonna. Le lacrime le offuscavano la vista, ma credette di vedere un sorriso increspare quelle labbra senza vita.
Rose Dewitt-Bukater Dawson Calvert morì sorridendo.
 
 
FINE  
 
ANGOLO AUTRICE:
Okay, era la mia prima storia, quindi non credevo di inserire un angolo autrice, ma visto che ho ricevuto recensioni e preferenze mi sento in dovere di ringraziarvi!!!
Per il momento ringrazio quelli che ho, poi vi giuro che man mano che si aggiungeranno altre recensioni vi aggiungerò tutti alla lista!!
 
Ringrazio per le recensioni:
 _muffin
 la_stella_ 
 Barby_Ettelenie_91
ThanatosTH
 M4RT1
 
Ringrazio per l’inserimento tra i preferiti:
 Barby_Ettelenie_91 
 debby28 
Fiordaliso 
la_stella_ 
Melardhoniel
_muffin 
_Trixie_
  
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