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Autore: Himechan    17/04/2012    4 recensioni
Io, piccola donna di prima classe, senza più speranza, e tu, piccolo uomo che quella speranza, nei tuoi occhi di mare, me l'hai donata di nuovo. Incapace di stare senza te. Incapace di lasciarti andare. Ora, e per sempre.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Dawson, Rosalinda Dewitt Bukater | Coppie: Jack Dawson/Rosalinda Dewitt Bukater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa piccola shot è nata dalle note meravigliose di Unable to stay, unwilling to leave che vi consiglio di ascoltare durante la lettura, da cui appunto trae il nome la storia. Rose è incapace di restare su quella scialuppa che la porta alla salvezza, e incapace di lasciare il suo grande amore. Non può farlo perché lei ama Jack, l'unico che è riuscito a darle la speranza che la vita può essere molto diversa da come lei l'ha sempre immaginata. Spero che queste righe vi lascino un po' dell'emozione che ho provato io stessa nello scriverle.
Un abbraccio
Hime



       
Unable to stay, unwilling to leave




Ti guardo ancora, un'ultima volta, mentre la scialuppa viene calata giù, sempre più giù. Ti vedo, occhi negli occhi, il respiro che manca, le mani strappate, vorrei non sentire le urla e la paura e il freddo.
Quel freddo che gela il corpo e il cuore. Cuore dell'anima che era già perduto quando tu, tu mi hai salvata dal baratro in quella fredda notte piena di stelle. C'eri troppo dentro per voltarti dall'altra parte, per non capire quello che nel profondo mi tormentava.
Tu, l'unico.
Salti tu, salto io, ricordi amore mio?
Ora non posso, il cuore si spacca, un nodo mi serra lo stomaco. Ti vedo ancora e ancora Jack.
Io ti devo la mia vita, sai?
Tu mi hai salvata in tutti i modi in cui una persona può essere amata e salvata.
Tu sei lì.
Ancora.
Mi fissi con occhi pieni d'amore, senza dire una parola.
E finalmente capisco.
Io non posso lasciarti, è molto semplice.
La piccola barca cala, cala, non penso più e d'istinto mi butto, mi aggrappo con tutte le mie forze, unghie e denti al parapetto del gigante morente.
Il gigante che muore come il mio cuore prima di te.
E dopo di te.
Senza te.
Non c'è alcuna luce senza te.
Perché quando vivi il Paradiso non puoi più scendere nell'inferno di una prigione senza fine.
-Rose, no!- sento la tua voce, oltre il concitato momento in cui il confine tra vita e morte è sempre più sottile.
Lo è anche per me. Ma vita non è più senza te, e io lo so.
Lo so mentre scavalco la ringhiera, e corro a perdifiato. Inciampo e corro di nuovo, verso la mia salvezza.
Verso di te, pazza e disperata e pochi istanti dopo sono ancora tra le tue braccia, di nuovo sono tua, in un bacio convulso d'amore e di disperazione.
Salti tu, salto io, giusto Jack?
E se non ci sei è freddo dentro e tutto intorno a me.
-Accarezzami Jack- mormoro.
Ora sono io a tremare mentre capisco che quel cuore dell'oceano non era altro che il mio che batteva all'unisono con il tuo.
Io piccola donna di prima classe, senza più speranza, e tu, piccolo uomo che quella speranza, nei tuoi occhi di mare, me l'hai donata di nuovo.
Incapace di stare senza te.
Incapace di lasciarti andare.
Ora, e per sempre.
   
 
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