17/04/2012
0 recensionimetteva l'amore, metteva l'amore,
la chiamavano bocca di rosa
metteva l'amore sopra ogni cosa.
Valentina uscì di casa chiudendo bene la porta,come se nulla fosse. Il motivetto di bocca di rosa le tornò in mente.Ora lo canticchiama mentre si avvicinava alla porta di fronte. Mise le chiavi nella cassetta della posta . Non sarebbe tornata più,a quella che per un anno era stata la sua casa. Raccolse le vecchie valigie e si incamminò verso la stazione,tra gli sguardi di chi è sicuro d'aver vinto,gli sguardi delle comari di quel piccolo paesino.
Valentina cantava,ora più forte,come se quella canzone rappresentasse,in quel momento, la situazione e gli stati d'animo in cui si trovavano lei e tutti gli abitanti del paese.
Valentina camminava,e camminava ancora.Ma non aveva fretta d'andarsere,anzi,quello sembrava un giorno qualunque , ma di certo non lo era.
Un paio di occhiali bianchi le oscuravano gli occhi. Era impossibile notare la sua espressione. C'è chi diceva che era triste , contenta,maliziosa. Tutti nel vederla passare abbozzavano un pensiero su quello sguardo,che aveva affascinato tutti fin dal primo incontro,ma nessuno sembrava poter avere una certezza. Intanto lei era arrivata a destinazione
Alla stazione c'erano tutti
dal commissario al sagrestano
alla stazione c'erano tutti
con gli occhi rossi e il cappello in mano,
a salutare chi per un poco
senza pretese, senza pretese,
a salutare chi per un poco
portò l'amore nel paese.
Cantava ancora, Valentina. Non era la prima volta che assisteva a quella scena,non era la prima volta che se n'era andata.
C'erano tutti alla stazione. C'erano coloro che le volevano bene,coloro che la disprezzavano,c'erano i bambini spensierati. Ma lei era impassibile. Con gli occhiali sul volto era impossibile vedere la sua espressione in quel momento.
"Valentina.....Valentina". Ella si girò di scatto. John e Ilaria, due piccoli bambini, si avvicinarono a lei tirandole la colorata veste azzurra. " Volevamo darti questo " disse la bambina " da parte di tutti.Siamo sicuri che ti piacerà un mondo" .
Le porsero un grande lecca lecca , azzurro come la sua veste. Lei adorava i lecca lecca.
Prese il dolciume e abbracciò i due bimbi,dopo di che li baciò lievemente sulla guancia. Altri bambini si avvicinarono e la abbracciarono.
Dopo Valentina salì sul treno.Questo stava quasi per partire. La gente era ancora lì fuori,a salutarla.
Il treno partì. "Ciao Valentina" Era quello che gridavano tutti,mentre rincorrevano il treno,non ancora al massimo della velocità.
E a un tratto qualcuno si affacciò al finestrino.La chioma castana di Valentiva si muoveva nel vento mentre esplodeva in un grande sorriso e i suoi occhi,non più oscurati dalle lenti degli occhiali, brillavano. Tutti allora sorrisero e continuarono a correre.Poi si fermava. Lei era ancora affacciata,e sorrideva.Li salutava.Anche loro la salutavano.Piano piano la sua figura si fece sempre più piccola,fino a scomparire e tutti, anche coloro che la disprezzavano,sorridevano. Era andata via, e con lei, la primavera.
La chiamavano bocca di rosa
metteva l'amore, metteva l'amore,
la chiamavano bocca di rosa
metteva l'amore sopra ogni cosa.
Valentina si sedette e chiuse il finestrino. Si rimise gli occhiali.
E con quegli ultimi versi , concluse la sua canzone
metteva l'amore, metteva l'amore,
la chiamavano bocca di rosa
metteva l'amore sopra ogni cosa.
Valentina si sedette e chiuse il finestrino. Si rimise gli occhiali.
E con quegli ultimi versi , concluse la sua canzone