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Autore: lacrimedidinosauro    17/04/2012    3 recensioni
Beatrice era una ragazza Italiana di quasi vent’anni, era una ragazza piuttosto bella è piacente, dal fisico esile ma dalle belle forme, gli occhi color verde-acqua, i capelli color nocciola e le labbra sottili ma carnose, Viveva nella Bologna del 1963, quel giorno non si sarebbe mai immaginata di avere come compagni di viaggio quattro ragazzi.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, John Lennon , Nuovo personaggio, Paul McCartney , Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Across the Beatles universe.'
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 Paul will never stop.










Capitolo primo:
Chi c'è su questo treno?






 

Beatrice era una ragazza Italiana di quasi vent’anni, era una ragazza piuttosto bella è piacente, dal fisico esile ma dalle belle forme, gli occhi color verde-acqua, i capelli color nocciola e le labbra sottili ma carnose, amava indossare vestiti dai colori sgargianti abbinando sempre gli orecchini e le scarpe con lo stesso colore del vestito, nonostante era una ragazza che teneva molto all’eleganza era piuttosto semplice, solare ed altruista.
 

Viveva nella Bologna del 1963, quel giorno non si sarebbe mai immaginata di avere come compagni di viaggio quattro ragazzi.
 

Esatto!!, proprio quei quattro ragazzi che in quel periodo erano sulla bocca di tutti, a Bologna se entravi in un Bar il Jukebox riproduceva sempre i loro successi, a Beatrice piaceva quell’atmosfera, amava passeggiare attraverso i portici della città durante una bella giornata di Marzo, magari sentendo in lontananza le note di “Love me do”, “Michelle” o di “All my loving”, lasciava spesso che il rilassante eco della voce di Paul McCartney gli penetrasse fino in fondo all’anima donandogli quella sensazione idilliaca che la faceva impazzire, mentre tutte le sue coetanee avevano appesi ai muri delle loro camere i poster di Gianni Morandi o di Little Tony, Beatrice aveva quelli di Elvis Presley (nome con cui aveva pure battezzato il suo gatto persiano) e dei Beatles.
 

I quattro ragazzi di Liverpool erano reduci dal loro primissimo concerto a Milano ed erano pronti per un’altra esibizione nella capitale d’Italia, il destino volle che Beatrice, la ragazza dagli occhi verdi e i capelli castani con riflessi dorati, si trovasse a bordo di quel treno per una breve vacanza a Roma con una sua amica di nome Eleonora, una ragazza di un anno più grande di lei, con i capelli neri lunghi fin sotto le spalle, gli occhi azzurri, la pelle chiara e leggeri accenni di lentiggini sulle guance.
 

- Bea, hai chiesto a che ora cè il treno per Roma? –
 

- Si, ne arriva uno da Milano fra 5 minuti al binario 7. –
 

Era una giornata come tutte le altre a Bologna, il cielo era limpido ed il sole che splendeva emanando caldi raggi rendeva i cittadini di buon umore.
La sala principale della stazione brulicava di gente ed uno strillone annunciava ad alta voce:
 

“EDIZIONE STRAORDINARIA, STASERA A ROMA, I BEATLES IN CONCERTO!!”
 

Gli occhi di Beatrice al suono di quelle parole brillarono di felicità e sorridendo afferrò un braccio della sua amica mentre diverse ragazzine urlanti si avventavano sullo strillone pretendendo quel giornale.
 

- Ele hai sentito? Stasera saranno a Roma! –
 

- Si, peccato solo che non ci possiamo andare, non abbiamo i biglietti. –
 

La ragazza preferì non rispondere, si limitò ad abbassare il viso sbuffando tristemente, avrebbe venduto la sua stessa anima pur di vederli, ma purtroppo era nata in una famiglia medio-borgese e a mala pena i loro genitori riuscivano a pagare l’affitto.
 

Beatrice ed Eleonora si avviarono verso il binario dove ancora il treno doveva arrivare, incontrarono il capostazione che stava discutendo animatamente con una coppia di anziani.
 

- Scusatemi ma non posso farci nulla, hanno avuto un leggero ritardo a Milano.-
 

- Non mi importa! Abbiamo un appuntamento importante a Roma a cui non possiamo mancare!! – Strillò la vecchia signora agitando il bastone per aria.
 

- Vedete signori sul quel treno ci sono….-
 

Detto questo il cicciottello uomo si guardò attorno e bisbiglio qualcosa di incomprensibile alla coppia.
 

- Non spargete molto la notizia in giro perché altrimenti arriveranno i giornalisti e qui si creerebbe un macello. –
 
- Ora è tutto chiaro, ci scusi lei allora. – Si scusò l’anziano signore prima di allontanarsi trascinando con sé sua moglie a braccetto.
 

Le due ragazze intanto si erano sedute su una panchina, Beatrice seguì con lo sguardo il capostazione osservando con curiosità la sua figura goffa che gli passava davanti.
 

- Mi scusi signore, le posso chiedere chi cè sul treno in arrivo da Milano? – Chiese ad un tratto la ragazza.
 

- Signorina non le posso dire nulla…….oh guardate il treno è in arrivo! Buon viaggio. – Rispose frettolosamente, andandosene non appena sentì il fischio del treno in arrivo.
 

Le due amiche si scambiarono uno sguardo d’intesa e facendo spallucce presero le loro valigie e salirono sul vagone non appena il treno si fu fermato, si sistemarono nella cabina numero 4 in un vagone di seconda classe, il viaggio era stato organizzato dai genitori di Eleonora che al contrario della famiglia di Beatrice erano delle persone piuttosto benestanti.
 

- Ma chi ci sarà su questo treno? Paul McCartney?  - Disse Eleonora scherzando divertita mentre si sistemava comodamente sulle poltrone di velluto.
 

- Si certo! Oh magari tutti e quattro i Beatles! – Scherzò a sua volta Beatrice dandogli un’amichevole pacca sul ginocchio.
 

- Così ti facevi l’orgia. –
 

La ragazza dai capelli neri strizzò l’occhiolino alla sua amica e subito dopo si susseguirono attimi di silenzio, naturalmente si scherzava, ma Beatrice abbassò lo sguardo mordendosi timidamente il labbro inferiore, non poteva negare di non averlo immaginato almeno una volta, due? O magari anche tre?
Non sapeva nemmeno lei quante volte.
Si perse a guardare il paesaggio che sfilava veloce fuori dal finestrino mentre Eleonora pensava:
“è innamorata cotta!”








-

 
 
 




Paul McCartney osservava pensieroso i cerchi di fumo che si formavano nell’aria uscendo dalla sigaretta che stringeva tra le dita, George era intento a mangiare dei biscotti al cioccolato, John sfogliava una rivista dal contenuto ambiguo e Ringo osservava annoiato i suoi amici non sapendo che fare.
 

- Paul che cazzo stai facendo? Non si può fumare qui, spegni subito quella canna altrimenti ci buttano giù dal treno! – Gridò il loro caro e vecchio manager Brian Epstein, entrando inaspettatamente nella loro cabina.
 

- Non è una canna è una comune sigaretta, comunque….scusami tanto papà! – Rispose il ragazzo dai dolci occhi verdi, facendo ridere divertiti gli altri Beatles.
 

Brian scosse la testa passandosi una mano fra i capelli scuri prima di ritornare nel corridoio del binario a far da guardia al gruppo.
Paul spense la sigaretta nel posacenere al centro del finestrino chiedendosi che senso poteva avere quell’insulso oggetto in una cabina dove non si poteva fumare, tornò ad osservare il paesaggio collinare dell’Emilia-Romagna mentre con una mano si sistemava la frangia sentendosela improvvisamente in disordine, cosa che per i capelli di Sir James Paul McCartney era praticamente impossibile.
 

- Hey Paulie cosa ti prende? Sei diventato muto tutto ad un tratto? Non ti piace l’Italia? – Domandò John al suo amico facendo quel sorriso sghembo che solo lui sapeva fare.
 

- Che cos’è un interrogatorio Johnny? – Disse il giovane bassista non voltandosi verso di lui.
 

- Ohhh Paul è arrabbiato! – Si intromise George continuando a mangiare i biscotti.
 

- Non sono arrabbiato, mi manca Liverpool credo. –
 

- Hey amico, a tutti noi manca la vecchia Liv cosa credi? – Sussurrò il batterista dagli occhi azzurri incrociando le braccia.
 

Paul sorrise ai suoi amici per poi rivoltarsi verso il finestrino, George fece spallucce a John e a Ringo e subito dopo si rimise a mangiare voracemente i suoi biscotti.
 

- Guarda quest’altro! – Commentò Lennon sogghignando.
 

- Cosa cè? Parla per te e per le tue riviste e se devi fare qualcos’altro avvertimi oppure vai in bagno! – Si difese George tirandogli un’amichevole calcio.
 

Subito dopo si misero tutti e quattro a ridere a più non posso, contenti di aver ritrovato quel buon umore di sempre, nonostante tutti gli sballottamenti in giro per il mondo dove la fatica e la nostalgia cominciava a farsi sentire.










 

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*angolino autrice*

Ciao a tutti! :D
è da un pò di tempo che non scrivevo sui miei adoratissimi ragazzi di Liverpool, l'altro giorno riguardando "Hard day's night" 
mi è venuta l'ispirazione per questa Fanfiction che inizialmente doveva essere una One-shots.
Speriamo di non fare un macello e che il tutto sia di vostro gradimento, spero di avervi incuriositi e mi raccomando lasciatemi
qualche recensione per farmi sapere che ne pensate! ;D
A presto!

MaCCa_95

   
 
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