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Autore: Eleanor _ Jude _ Michelle    18/04/2012    2 recensioni
Girovagava senza meta in una libreria di Londra piuttosto interessante, col solito ciuffo in testa e il trench beige aperto portato come le capitava sul momento. Stava sfogliando un libro quando camminò all'indietro e andò a sbattere contro un ragazzo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II

CAPITOLO II 

    (John, Luce)

Aveva pensato tutta la notte a quella ragazza e aveva il suo nome impresso nella mente: Luce. Adesso stava passeggiando lungo la strada che aveva percorso il giorno prima assieme a lei, fino a fermarsi davanti alla porta del suo appartamento, rimanendo fermo a fissarlo con le mani in tasca.



Stava cercando di rimettere a posto quel confusionario posto dove viveva. Aveva vinili ovunque, persino in cucina, vicino al tostapane da acrobati, che sparava fuori fette di pane a una velocità tremenda. Prese in mano un disco e vide che era dei Beatles. Beatles for sale. Sorrise a metà quando le caddero gli occhi su John.



Rimase a fissare la porta, indeciso sul da farsi, poi si decise ed endò a bussare.



Girò la testa di scatto e poggiò il vinile su un tavolo vicino. Si buttò i capelli all'indietro e tirò ben giù la camicia larga che portava addosso, che quasi copriva del tutto gli shorts. Andò ad aprire e rimase qualche secondo in silenzio a guardare John, appoggiandosi allo stipite della porta.



Fece mezzo passo indietro e la squadrò da capo a piedi con le mani in tasca, poi posò lo sguardo sui suoi occhi blu e sorrise appena per non sembrare troppo scortese, dopotutto si era presentato a casa sua senza nemmeno avvisare.

- Buongiorno.. Disturbo? -



Sorrise senza staccare gli occhi dai suoi. Alzò le sopracciglia per poi incrociare le gambe coperte solo dagli shorts che le arrivavano nemmeno a metà coscia e sorrise a metà.

- No.. Però mi dai una mano adesso. -



- Una mano? -

Allungò lo sguardo verso l'appartamento poi tornò su di lei.



Annuì velocemente.

- Pulizie di primavera.. E c'è tanta di quella roba. -

Si mise una mano nei capelli.



- Ok, ti aiuto volentieri. -

Accennò un sorriso gentile e fece un passo avanti aspettando che lo facesse entrare.



Si ritrovò davanti a lui, forse troppo vicina e fece un passo indietro per poi mettersi da parte e farlo passare.



Entrò dandole un'occhiata per poi guardarsi tutto intorno, studiando l'appartamento.



Incrociò le braccia al petto ed unì le gambe finissime e bianche che si ritrovava, per poi guardarsi attorno, circondata da dischi.



- Ti piace la musica vedo..-

Iniziò a girovagare per la casa posando gli occhi sui dischi che trovava sparsi ovunque, prendendo in mano poi "Beatles for sale".

- Allora ti piacciono anche i Beatles.. -

La guardò per una risposta.



Alzò le spalle indifferente e si avvicinò a John.

- Non mi blocco su un solo gruppo. Trovo stupido fissarsi su una sola cosa. - Disse con tono moderato guardando il disco che il ragazzo teneva in mano.



- Io ti ho chiesto solo se ti piacciono. - Disse con tono superiore posando il disco che aveva in mano e avvicinandosi appena a lei.



Sorrise con fare ribelle, come faceva a scuola, dove spesso si beccava rapporti o punizioni per quell'atteggiamento del volto.

- E io ho espresso una mia opinione, John. -



Sospirò rassegnandosi, tanto avrebbe voluto lei laragione, non c'era possibilità di vincere, così si voltò senza dire nulla e prese in mano una coperta mezza sul divano e mezza per terra, iniziando a riordinare.



Camminò e si sedette sul pavimento per prendere i vari dischi a terra.

- Elvis, Gene Vincent, Jerry Lee Lewis, Screaming Jay Hawkins... -

Intonò piano: - I put a spell on you, becaause you are mine.. -



Accennò un sorriso sentendola cantare e girò appena lo sguardo su di lei, per poi tornare a riordinare i vari vestiti che trovava sul divano.



Si alzò in piedi e andò verso il giradischi per mettere su real wild child di Jerry Lee Lewis.

- Well I'm just outta school like I'm real real cool.. I got the jump gota the jive, got the message I'm alive 'cause I'm a wild one. -

Prese una pila di libri e ballettando li ripose nella libreria.



Trovò un reggiseno riordinando tra i vestiti, girò lo sguardo su di lei ridacchiando e assicurandosi che non lo guardasse, così prese e lo mise in tasca del suo cappotto nero, tornando poi a sistemare.



Con la coda dell'occhio lo stava guardando.

- John.. Quello ti serve come trofeo di caccia o ti piace il colore? - Disse con un sorriso meschino sulle labbra mentre lo guardava negli occhi stavolta girata.



Si mise a ridere tirando fuori dalla tasca il reggiseno.

- Ma cosa, questo? -



Annuì lentamente e si diresse verso di lui. Lo prese dalle sue mani e si girò di schiena. Si slacciò la camicia, bottone per bottone per poi farla cadere sul pavimento, mostrando di spalle la schiena nuda, per poi infilarsi il reggiseno a fascia e chiudere i ferretti.



La guardò per tutto il tempo senza cambiare minimamente la sua aspressione, poi, una volta riallacciato il reggiseno, si piegò e presa la camicia della ragazza da terra e si avvicinò a lei da dietro facendogliela penzolare davanti al viso.



La prese agguantandola e se la rinfilò velocemente per poi chiudere i bottoni e girarsi.

- Almeno stavolta non puoi prenderlo. E se ne trovi altri, mettili in un cassetto. - Disse sorridendo e girandosi per guardarlo negli occhi.



Sorrise e le stampò un bacio sulle labbra appena la vide davanti a se, poi si voltò tranquillamente e tornò a riordinare i cuscini del divano.


Si portò una mano alle labbra e sorrise infantile per poi ritornare al tavolo e prendere alcuni dischi tedeschi che chi sa di che diavolo di autore erano.



Finì di mettere apposto i cuscini e si sedette sul divano guardandola.

- C'è ancora tanto da fare? -



Si girò verso di lui spostando tutti i capelli mossi che poi con una mano si mette dietro l'orecchio sinistro.

- Mh.. No. -



- Quindi possiamo riposarci un po'? -



Annuì piano e ripose i vinili in un a cassetta all'interno di un'anta della libraria per poi sedersi sul tavolo e buttare su le gambe piegando poi le ginocchia ed osservandolo.



- Che lavoro fai? - Le chiese mentre continuava a guardare tutto intorno a sè l'appartamento.



Alzò le spalle e si guardò intorno.

- Dipingo. Diciamo che.. Sono un'artista. - Disse passando gli occhi sulle pareti bianche della casa.



Seguì il suo sgurado lungo le pareti per poi posarlo sui suoi occhi blu.

- Cosa dipingi? -



Guardò gli occhi del ragazzo poco distante da lei e sgranchì le dita dei piedi nudi.

- L'anima della gente. -



Sorrise naturalmente stupito dalla risposta della ragazza. Era sempre più interessato a lei e nonostante il suo carattere apparentemente acido, lui era deciso a conoscerla a fondo. Si alzò e si avvicinò al tavolo fermandosi davanti a lei e poggiando le mani sulle sue ginocchia nude.

- E com'è l'anima della gente? -



Deglutì piano, senza emettere alcun rumore, senza muoversi minimamente. Lo guardò negli occhi, in modo profondo, serio.

- Varia da persona a persona. Quella di alcuni è profonda come una pozzanghera e vile. Altri sono dominati da una rabbia interiore causata da traumi. In quel caso il dipinto sarà prevalentemente rosso. Oppure c'è chi è felice. Allora basta una tela bianca per mettere a nudo un'anima pacifica. -


Abbassò istintivamente lo sguardo ripensando alla sua infanzia e alla rabbia che puntualmente reprimeva e finiva per sfogare in qualche attimo di violenza. Deglutì togliendo le mani dalle ginocchia della ragazza e mettendole in tasca.



Chiuse gli occhi e poggiò le mani sulle ginocchia bianche e fredde. Li riaprì velocemente e disse piano quasi in un sussurro. - Devi essere una persona tormentata. Non hai avuto un'infanzia facile, anzi direi al contrario, disastrosa. caratterizzata da carenze di affetto. E sei alla ricerca di te stesso. Forse della calma che non hai mai avuto. Di qualcuno che ti prenda e che non ti lasci andare. -



Si allontanò voltandosi e arrivò alla finestra. Guardò per 5 buoni minuti la pioggia che incminciava a scendere dal cielo grigio, senza però accorgersi pienamente del temporale.



Si alzò piano, senza far rumore, in tutto il suo spropositato equilibrio e si mise alle sue spalle, senza un particolare motivo, attendendo che si girasse.



Sentì la presenza della ragazza alle sue spalle, ma era indeciso se voltarsi o meno. Il suo guardo lo confortava, in qualche modo, ma in quel momento era troppo debole e non voleva mostrarsi fragile ai suoi occhi, così rimase ancora qualche istante a guardare fuori, dalla finestra che ormai si era riempita di gocce.



Guardò piano in basso e si mise una mano tra le lunghezze dei capelli che legò in una treccia laterale morbida. Guardò anche lei il tempo che si metteva di male in peggio col passare dei minuti fino a quando non si avvicinò piano a lui per poggiare la fronte sulla sua schiena e chiudere gli occhi.



Alzò la testa al contatto con la ragazza, rimase stupito e si voltò a guardarla.



Spostò piano la testa dalla sua schiena e appena si voltò lo guardò dritto negli occhi, coi suoi di quel blu profondo, seria, senza battere ciglio.



La guardò con la stessa intensità senza alcuno movimento tranne quello delle sue mani che quasi involontariamente si mossero per cercare quelle della ragazza di fronte a lui.



Mosse piano le mani verso le sue e appoggiò i palmi ai suoi per poi mettere le dita negli spazi tra un dito e l'altro del ragazzo.



Continuò a fissarla per un tempo indefinito, gli sembrava di navigare in quei suoi occhi blu, così profondi e sinceri, che non nascondevano il suo essere, al contrario del suo comportamento apparentemente freddo e distante.


Si avvicinò di poco e dopo averlo guardato per un istante negli occhi, appoggiò la testa al suo petto per poi chiudere le palpebre e respirare impercettibilmente col naso.


Rimase alquanto stupito da quel comportamento e rimase a fissare il vuoto davanti a se stringendole intanto le mani tra le sue.


Aprì gli occhi e disse impercettibilmente. - Hai paura di mostrare la tua debolezza alla gente, vero? -


Si irrigidì a quelle parole e rimase immobile fissando il vuoto.


Alzò la testa e lo obbligò a guardarla negli occhi fissandolo dritto nelle pupille.

- Non ho intenzione di ferirti. -


La guardò scrutando nei suoi occhi a pochi centimetri dai suoi.


Sbatté una volta le ciglia per poi riaprire gli occhi blu nei quali ci si poteva perdere guardandoli per troppo tempo.


Sentiva il suo respiro sulle labbra e il suo sguardo pesare sui suoi occhi, non riusciva quasi a sostenerlo.


Osservò il ragazzo sull'orlo del cedimento con lo stesso sguardo penetrante che aveva tenuto fino ad allora, senza lasciare le sue mani.


Non ce la faceva più a reggere lo sguardo della ragazza, ma non abbassò il suo, anzi continuò a fissarla avvicinandosi sempre di più fino a sentire la punta del naso sfiorare il suo.


Senza distogliere lo sguardo dagli occhi castani di John, prese a sfiorare piano il naso contro il suo, respirando fievolmente.


Inclinò leggermente la testa senza distogliere lo sguardo e le baciò delicatamente le labbra, quasi sfiorandole.


Rispose al bacio chiudendo gli occhi e posando con delicatezza le labbra sulle sue, che si potevano quasi definire profili della bocca, da tanto che erano sottili.


Socchiuse gli occhi assaporando le sue labbra tra le proprie, le lasciò le mani posando le proprie sui suoi fianchi, con delicatezza.


Appoggiò il palmo destro delle mani alla sua guancia e risalì piano il volto fino ai capelli castano-rossi che scompigliò con dolcezza per poi chiudere le gambe, alle quali cominciava a sentire freddo, dato che era cambiata la temperatura e addosso aveva solo quel paio di shorts slavati.


Spostò le mani dai suoi fianchi fino ad arrivare alle cosce, fredde sulle sue calde mani, e le sfiorò le labbra con la lingua continuando a baciarla.


Aprì piano le labbra e continuò a baciarlo per sentire gli zigomi scaldarsi e prendere colore. Portò le mani fino alla vita del ragazzo e le poggiò sulla sua pancia.


Le sfiorò le cosce con le dita e prese piano a spingere la lingua sempre più dentro la bocca della ragazza fino a toccarle la sua.


Toccò piano la lingua con la sua per poi cingere il collo del ragazzo con le braccia fini e pallide, ricoperte però sul braccio sinistro da miriadi di braccialetti.


Mise le mani attorno alla vita esile della ragazza portandola più vicina a sè, esplorando delicatamente tutta la sua bocca con la lingua.


Si appoggiò col corpo fragile a quello del ragazzo mentre lasciava che le loro lingue si incontrassero, mentre passava le dita fini, da pianista, nei suoi capelli mossi.


Respirava lentamente sulle labbra della ragazza intento ad assaporare ongi singolo momento di quel bacio che stava durando ormai da tempo nella sua mente, anche se nelle realtà dovevano essere passati si e no un paio di minuti da quando si era voltato dalla finestra.


Muoveva piano la testa per rispondere al bacio, intrecciando piano la lingua alla sua per poi staccarla a colpi e farla rincontrare. Si sentiva leggera. Quasi lo stesso effetto che le dava l'LSD, Ci mancava solo che vedesse tutto coloratissimo e distorto.


Continuò a baciarla sempre più coinvolto fino a non riuscire quasi più a riprendere il respiro, quella ragazza era stupenda e la stava conoscendo sempre di più, anche senza tante parole, che a lui sono sempre risultate inutil.


Aveva abbattuto la barriera che John metteva tra lui e la gente in modo e maniera da non poter permetter loro di ferirlo. Ed era quasi come se si fosse aperto del tutto. Prese a respirare affannosamente dalle narici, sentendosi gli zigomi rossi ed accaldati.


Continuava a baciarla, non voleva smettere, mentre nella sua mente si insinuavano i pensieri più perversi. Ma no, non li avrebbe seguiti. La voleva incredibilmente ma non avrebbe ceduto alle sue voglie, almeno fino a quando non fossero state condivise da lei.


Sentiva il corpo diventare da freddo a caldo. Le gambe cominciavano ad intiepidirsi così come le braccia, il busto. Si strinse piano a lui mentre i capelli si scioglievano dalla treccia e ricadevano morbidi e sinuosi sulle sue spalle. Sentiva il cuore batterle fin troppo forte in petto.



Si allontanò lentamente fino a guardarla negli occhi, con il respiro lento che si faceva sempre più pesante sulle sue labbra.


Lo guardò negli occhi lentamente, riprendendo piano fiato e con un accenno di gioia negli occhi.


Le baciò ancora le labbra, delicatamente, per poi allontanarsi di nuovo.


Si allontanò piano e raddrizzò la schiena. La camicia adesso era completamente aggrinzita e i bottoni erano aperti fino alla scollatura. Lo guardò negli occhi e deglutì senza far alcun rumore, chiudendo le gambe fini e bianche.


Posò lo sguardo sul seno che le si intravedeva dalla scollatura, non era molto pronunciato ma assolutamente sensuale, come tutto il suo corpo che nonostante fosse molto sottile aveva una grazia e una sensualità innata.


Si spostò una falda di capelli mossi e castani dal viso, con un movimento del braccio destro e restò ferma dov'era mentre lo guardava assorta e teneva una mano nelle lunghezze dei capelli.


Portò le mani sulla camicetta tenendo lo sguardo sulla scollatura e prese a richiuderle lentamente i bottoni fino al petto per poi guardarla negli occhi.


Sorrise guardandolo negli occhi e rimase ferma dov'era portando le dita di una mano su una sua guancia, sfiorandola piano, delicatamente, come se si fosse potuta rovinare.


Sorrise leggermente ma sincero, guardandola negli occhi, non poteva guardare altrove, quegli occhi lo catturavano completamente.


Arricciò piano il naso sorridendo, per poi stenderlo di nuovo. Lo guardò negli occhi castani, dal taglio particolare, che rimandava molto quasi agli occhi a mandorla.


Le carezzò delicatamente il viso per poi sussurrare: - Devo andare.. -


Guardò a terra e alzò la testa.

- Aspetta un momento. -


Annuì leggermente guardandola.


Prese un respiro e disse piano, seria, guardandolo negli occhi: - Io.. Non.. Insomma. -


- Non..? - Le domandò sfiorandole il contorno del viso con le dita, leggermente.


Abbassò lo sguardo a terra.

- Tendo sempre a farmi del male.. E.. Non voglio essere un'altra di una lunga serie. -


La guardò a lungo pensando alle parole da dire prima di sussurrare: - Io tendo a far soffrire.. sta a te scegliere di fidarti o meno.. -


Sussurrò piano guardandolo negli occhi: - Anche io tendo a far soffrire.. Io.. penso volermi fidare. - Disse piano per poi guardare di lato.


Si avvicinò dandole un lento e lungo bacio sullo zigomo per poi accarezzarle la guancia.

- Domani.. -

Pensò un po' a cosa dire, perchè un solo pensiero passava nella sua mente, ma cercava di mandarlo via.

- Me lo fai un ritratto della mia anima? -


Sopirò piano.

- Penserò a come farlo. - Disse a mezza voce per poi mordersi piano il labbro inferiore, rosso e piuttosto carnoso, così a contrasto con la sua pelle chiara. Aveva paura di non essere niente di serio per lui.


- Ciao. -

Sorrise dandole un altro piccolo bacio sulla guancia e si diresse verso la porta. La guardò velocemente prima di sparire chiudendo la porta alle sua spalle.

Eleanor

  
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