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Autore: TrenchcoatMeg    19/04/2012    1 recensioni
"Non lo avrebbe mai ammesso con nessuno e, davvero, faticava a farlo anche con se stesso, ma mai, mai, come in quel momento, avrebbe voluto qualcuno accanto, qualcuno che lo abbracciasse, lo confortasse e gli dicesse che sarebbe andato tutto bene, che tutto si sarebbe sistemato e che lui avrebbe smesso di sentirsi così terribilmente solo."
Destiel
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa storia è ambientata durante la prima stagione, nell'episodio "Lo spaventapasseri", dopo che Dean ha parlato al telefono con Sam per dirgli "addio". Rivedendola, quando Dean mette via il telefono e continua a guidare, l'unica cosa che sono riuscita a pensare è stata "Quel ragazzo ha bisogno di un abbraccio", e da qui è nato tutto! Ho fatto apparire Castiel "giusto" qualche stagione prima del previsto ma, ehi, quando Dean ha bisogno... :)

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Terminata la telefonata Dean ripose il cellulare nella tasca dei pantaloni, senza mai staccare gli occhi dalla strada se non per lanciare una fugace occhiata al sedile vuoto accanto a lui. No, Sam non sarebbe più tornato ad occupare quel posto e probabilmente era giusto così, né lui né loro padre potevano decidere della sua vita. Aveva fatto la sua scelta e Dean non lo odiava, anzi, lo ammirava, ammirava il suo fratellino che aveva avuto il coraggio ancora una volta di ragionare con la sua testa e scegliere ciò che riteneva fosse meglio per lui.

Continuava a guidare per quella strada che sembrava non finire mai, con gli occhi leggermente appanati da quelle che non erano assolutamente lacrime e una voragine nel cuore che probabilmente, con il tempo, avrebbe finito per richiudersi da sola, come avevano fatto tutte le altre.

Non lo avrebbe mai ammesso con nessuno e, davvero, faticava a farlo anche con se stesso, ma mai, mai, come in quel momento, avrebbe voluto qualcuno accanto, qualcuno che lo abbracciasse, lo confortasse e gli dicesse che sarebbe andato tutto bene, che tutto si sarebbe sistemato e che lui avrebbe smesso di sentirsi così terribilmente solo.

Cercava di pensare solamente al caso di cui doveva occuparsi, provando a rimettere mentalmente insieme i pezzi di un puzzle che senza quel nerd di suo fratello non sarebbe stato molto semplice da risolvere.

Uno spaventapasseri che uccide delle coppie... Ma per quale motivo? Che offra forse protezione a questa città? Sembra che le catastrofi naturali non la colpiscano in alcun modo...

Perso come era in questo tipo di supposizioni, quasi non si era accorto della figura beige a lato della strada, semi accasciata su se stessa. La sua esperienza gli urlava di continuare a guidare, dal momento che strani estranei incontrati in strade solitarie non avevano mai portato a nulla di buono, ma allo stesso tempo, il suo istinto gli chiedeva di fermarsi, e gli assicurava che, chiunque fosse quell'uomo, non gli avrebbe fatto del male.

Dean non era mai stato una persona riflessiva o particolarmente dotata di buon senso, quindi decise semplicemente di accostare. Dopo aver spento il motore ed essersi assicurato di avere qualche arma a portata di mano, scese dall'auto e si avvicinò leggermente titubante all'uomo che adesso lo stava fissando con i due occhi più blu che lui avesse mai visto

-Ehi amico, tutto bene?-

-S... Si...-

Lo straniero tossì, e barcollando provò a rimettersi in piedi, prontamente sorretto da un Dean che neanche riusciva a capacitarsi del perchè si sentisse così tanto preoccupato

-In... Che anno siamo?-

Il maggiore dei Winchester spalancò gli occhi come se dalla testa dell'altro fossero appena usciti dei serpenti, e allentò la presa che aveva su di lui. Quando però l'uomo barcollò di nuovo, tornò a stringere saldamente un braccio attorno alla sua vita

-2005... Sicuro di star bene?-

Per tutta risposta, le labbra dell'altro si allargarono in un sorriso che illuminò i suoi occhi ancora di più

oh, ciao mondo

-Come ti chiami?-

-Castiel-

-Io sono Dean-

Lentamente, il giovane portò Castiel

Che nome strano...

accanto all'auto, in modo che vi si potesse appoggiare

-Allora, Castiel, che ci fai sul ciglio di una strada deserta con quello che sembra un pesante dopo sbronza?-

-Non ero ubriaco, e non ho i postumi, Dean. Stavo cercando una persona-

-Mh... E l'hai trovata?-

Un altro sorriso e di nuovo quei fanali blu che lo fissavano

Con quegli occhi potrebbe uccidere qualcuno... Ma è legale avere uno sguardo del genere? Dio, chissà quante donne saranno rimaste incantate a fissarlo

Nell'attimo stesso in cui pensava ciò, la voce razionale del suo cervello lo avvisò che fissare gli occhi dell'uomo era quello che lui stesso stava facendo esattamente da quasi un minuto, e che se voleva mantenere un minimo di dignità con se stesso avrebbe dovuto smettere di farlo. Dean si riscosse, dandosi mentalmente dell'idiota un paio di volte, e tornò a rivolgersi all'altro

-Quindi cercavi qualcuno... è stata questa persona a lasciarti qui... così?-

-No-

-Allora chi è stato?-

-Nessuno-

-Cas così non mi aiuti, sto cercando di darti una mano!-

Cas? CAS? Ma che diavolo...

Con gli angoli della bocca leggermente increspati verso l'altro, l'uomo si scostò dall'auto ritrovando un minimo di equilibrio, il tanto che gli bastava per poter avvicinarsi maggiormente a Dean.

-Ho affrontato un lungo viaggio per arrivare fin qui, una persona ha bisogno di me-

Ignorando la sensazione maledettamente simile a quella di farfalle nello stomaco che la vicinanza con Castiel gli stava provocando, il maggiore dei Winchester si costrinse a rimanere calmo e reprimere l'istinto di passare una mano sui capelli incredibilmente scompigliati che aveva il suo nuovo amico, e si sforzò di mettere insieme qualche parola di senso compiuto

-Io... Stavo andando in città, se vuoi posso darti un passaggio, mh?-

-Grazie-

-Si devi... Devi decisamente riposarti un po', se non rischierai più un collasso immagino ti sarà più facile trovare chi stai cercando-

-Oh, non ti preoccupare, non sarà una cosa difficile-

Dean distolse lo sguardo prima di salire in auto, e soprattutto prima che un altro sorriso lo costringesse a fare qualcosa di estremamente stupido, come sorridere a sua volta

Diavolo Winchester sei un uomo, comportati come tale! Smetti di comportarti come una ragazzina davanti a Robbie Williams!

Il viaggio fu estremamente silenzioso. Il giovane guardava ogni tanto il suo ospite, cercando di non farsi notare, e lo scoprì più volte ad accarezzare con lo sguardo l'interno dell'auto, come se tutto quello fosse qualcosa di estremamente familiare. Una volta arrivati nella piccola cittadina, Dean si offì di andare a prenotare due camere nell'unico motel disponibile, in modo che entrambi potessero riposare. Castiel acconsentì e rimase ad aspettarlo suduto al suo posto come gli aveva detto, come faceva sempre...

Quando il ragazzo tornò, il suo volto era una maschera di imbarazzo e paura. Risalì al posto di guida e si voltò verso Castiel

-Cas... Ehm... Hanno una sola stanza... Non capisco, non c'è nessuno da queste parti eppure il motel è pieno! è una doppia, l'ho presa prima che lo facesse qualcun'altro ho dov-

-Dean...-

-Ho dovuto decidere in fretta, mi dispiace... Se non vuoi dividere la stanza posso lasciartela, sono abituato a dormire in macchina e-

-Dean!-

Il giovane ammutolì

-Possiamo dividere la stanza, va bene-

Dieci minuti dopo, entrambi erano all'interno della camera che gli era stata assegnata, guardandosi con circospezione senza che nessuno dei due sapesse davvero cosa dire

Fu Dean a rompere quel silenzio che stava diventando imbarazzante

-Quindi... Da dove pensi di cominciare a cercare...Bè, chiunque tu stia cercando?-

Castiel si fermò davanti a lui, a due metri di distanza, cercando di rispettare la lezione sugli spazzi personali che lo stesso uomo che aveva davanti gli avrebbe insegnato tra qualche anno

-Veramente...-

Ora sembrava imbarazzato, non sapeva come dire ciò che doveva, non ci aveva neanche pensato, era solo piombato indietro nel tempo per evitare un po' di dolore al suo protetto che tanto amava. Le parole non erano il suo forte, questo lo sapeva, così decise di fare l'unica cosa che gli sembrava possibile, l'unica cosa che Dean Winchester avrebbe capito. Si avvicinò in fretta e posò un bacio leggero sulle labbra dell'altro

-Sono qui per te, Dean... Sono qui solo per te-

Si avvicinò di nuovo, e dopo un altro bacio strinse a se il giovane, pensando che, fin quando non lo avesse respinto, avrebbe continuato ad abbracciarlo così, tenendolo semplicemente stretto a se, cercando di trasmettergli tutto l'amore di cui era capace. Quel Dean, ancora così giovane e così diverso dal guerriero che conosceva, forse non era pronto per tutto quello, per l'intimità ed il rapporto che si era creato tra loro, ma a Castiel adesso non importava, voleva solamente far sapere a Dean che non era solo, che non lo sarebbe mai stato

-Cas... Chi sei tu?-

La voce era poco più di un sussurro, e non era arrabbiata, o spaventata, o qualsiasi altra cosa l'angelo avesse pensato. Era... Serena, Era felice

-Non ha importanza-

-Sei davvero qui per me?-

-Si. Andrà tutto bene Dean, tu non sei solo-

Il cacciatore si strinse a lui come se ne andasse della sua stessa vita, e forse, era davvero così. Non sapeva chi, o cosa quell'uomo fosse, ma per il momento, davvero tutto ciò non aveva importanza. Lo baciò come se quell'unico gesto potesse riempire tutto il vuoto che sentiva dentro di se, come se potesse allontanare la tristezza che sentiva annidata nel suo cuore restituendogli una felicità che forse non aveva neanche mai provato

-Resta con me stanotte-

Castiel acconsentì con un nuovo baciò, prima di condurlo verso il letto.

Dean sapeva che al suo risveglio lui non ci sarebbe stato, non si spiegava come, ma lo sapeva, e non gli importava, perchè aveva capito che quello strano uomo in trench per lui ci sarebbe sempre stato. Che lo vedesse o meno, avrebbe vegliato su di lui, e non lo avrebbe più fatto sentire solo.

 

La mattina dopo, quando un raggio di sole filtrò dalle vecchie imposte chiuse della finestra, un biglietto fece capolino sul cuscino accanto alla sua testa. C'erano scritte solo poche parole, forse le più belle che Dean avesse mai letto

 

Ci incontreremo ancora”


 

  
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