Se non avete visto i promo della puntata 3x19 astenetevi...

Damon mi guardò.
Rimasi imbambolata, mentre cercavo di decidermi se i suoi occhi assomigliassero di più alla perfezione di uno zaffiro o alle onde turbinose dell’oceano.
-Che succede Elena? Sei strana-

I miei occhi si erano spostati di poco sotto, sulle sue labbra rosse e carnose. Pericolosamente invitanti. Distolsi lo sguardo e tentai di concentrarmi sulle parole giuste da usare.
-Stefan pensa che io provi qualcosa per te…- attesi la sua reazione.
Erano onde dell’oceano, senza dubbio. Il loro movimento era senza sosta, intercalavano la speranza, mista al dolore, alla paura di non riuscire a sopravvivere ad un altro cuore spezzato. Si intravedeva anche l’amore per suo fratello, a sprazzi, alternato dalla consapevolezza di non poter essere abbastanza, di aver già perso in partenza, di essere troppo debole persino per rassegnarsi.

-E’ così?- Attendeva la mia risposta. Come se io fossi in grado di dargliene una…
-Io… Io non riesco a starti lontana, Damon. E’ come se tu ti fossi impossessato di una parte di me e io non fossi più in grado di liberami. Anzi non voglio neppure liberarmi. Ma non so se questo… - stavo per dire amore.
Non riuscii a farlo perché gli occhi mi si inondarono di lacrime. Tese un braccio verso di me come se volesse consolarmi, ma poi lo ritrasse, come se si fosse davanti a qualcosa di prezioso e raro e si avesse paura di rovinarlo con un solo gesto.

-Scusa, non avrei dovuto chiedere niente. – il suo tono di voce era diventato spento ed inespressivo, così diverso dalle due paroline che aveva pronunciato poco prima, cariche di speranza e appena sospirate. Si era voltato per andarsene.
-Damon, cerca di capire.- lo implorai, tentando di giustificare l’ingiustificabile. Continuai –Io non posso...-

Si girò di scatto.
–Perché non puoi?- mi chiese solo, rabbioso, pieno di risentimento e incapace di tenere a bada la sua voce roca e tremolante. Fui io ad allontanarmi. Feci due passi, ma il mio corpo non rispondeva.
Mi pregava di lasciare le redini al cuore, non più al cervello. Rincontrai i suoi occhi. Ero incapace di resistere.

Tornai da lui, quasi correndo, e lo baciai come non avevo mai baciato nessuno in tutta la mia vita.
Non avevo idea di cosa sarebbe successo, di come avremmo risolto tutti i problemi, come avremmo fronteggiato il destino, che sembrava sempre pronto a metterci i bastoni fra le ruote. Non lo sapevo e non volevo saperlo.
Volevo soltanto abbandonarmi alle sue labbra esperte e alla quantità vergognosa di felicità che aveva preso possesso del mio cuore.    

Non ho proprio resistito. Va be, perdonatemi...e recensite!!