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Autore: Suborbital    14/11/2006    0 recensioni
AGGIORNATA!!! Ciao a tutti....sono sempre io Daniel_The White....questa è la prima traduzione che posto di quest'autrice. La storia racconta l'amore fra Peter e Edmund nel suo dipanarsi a partire da "il leone la strega e l'armadio". Spero che vi piaccia almeno quanto sia piaciuta a me. A mio parere è davvero una storia stupenda e ricordo che il mio è solo un lavoro di traduzione. Il merito è di Suborbital per aver scritto una storia così fantastica! Buona lettura a tutti!!! P.S. Le recensioni sono comunque gradite!
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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L’esercito di Aslan si era radunato ed era pronto ad affrontare l’oscurità della Strega Bianca

Ciao a tutti come ho scritto nell’introduzione questa è la traduzione di una bellissima fic delle cronache di narnia come protagonisti Peter e Edmund….si riallaccia alle avventure de “il leone la strega e l’armadio” e poi se ne distacca sviluppando comunque da subito una trama a parte. L’autore di questa fic è di Suborbital. La mia è solo una semplice traduzione…non ho né alterato né modificato niente della sua storia, ho cercato solo di tradurla al meglio.

 

Ciao a tutti e Buona lettura!

 

Daniel

 

 

Senza un leone, senza una speranza

 

L’esercito di Aslan si era radunato ed era pronto ad affrontare l’oscurità della Strega Bianca. Peter aveva lottato duramente per radunarli tutti senza l’aiuto di Aslan. O almeno aveva lottato per radunare il suo coraggio. Aveva ormai capito che tutti loro l’avrebbero seguito in battaglia fino alla morte, se necessario. Tuttavia c’era stato qualcuno che aveva evitato il suo sguardo per tutta la mattinata. Edmund era stato impegnato a preparare la Guardia Reale, i battaglioni aerei dei grifoni, e gli arcieri. Peter era rimasto colpito da quanto seriamente Edmund avesse preso seriamente il suo compito. Non aveva mai visto Edmund così determinato.

 

Peter si trovava all’uscita della sua tenda, mentre si preparava il discorso finale da pronunciare alle truppe prima della battaglia. Si trovò più volte a pensare se quella sarebbe stata la prima e ultima battaglia a cui avrebbe mai partecipato. Il pensiero di morire non l’aveva neanche sfiorato visto che c’era sempre stato qualcosa che, in un modo o nell’altro, l’aveva distratto. Sempre qualcosa di cui preoccuparsi. E anche allora con il suo destino a portata di mano si rese conto di essere più preoccupato per la sorte di coloro che avrebbe guidato quel giorno piuttosto che del suo.

 

“Peter”

 

La voce di Edmund dissolse velocemente, come il sole la nebbia mattutina, gli strani pensieri su cui indugiava la mente di Peter mentre un sorriso appariva sulle sue labbra.

Edmund gli si avvicinava con un grande sorriso sulla faccia; era l’ultima cosa che Peter si aspettava.

Edmund l’aveva sempre evitato e quando non aveva potuto era rimasto sempre molto sulle sue durante i brevi momenti in cui avevano parlato l’uno con l’altro.

Per la prima volta Edmund gli appariva aperto, sorridente. Con una grazia, un coraggio e una magnificenza straordinarie dipinte sul volto. A quella vista il cuore di Peter si era sollevato tanto quanto il cielo dalla terra. E ancora non sapeva perché quella sola vista gli procurava quel vortice di emozioni.

 

Ed…” disse Peter sorpreso, “Va tutto bene?”

 

“Peter…” disse Edmund con un sorriso rassicurante “Non temere, la Strega Bianca è già condannata…te ne accorgerai presto.”

 

“Come puoi essere così fiducioso? Come fai a sapere che riuscirò a condurre questo esercito alla vittoria?”

 

Edmund mise la mano sulla spalla di Peter e la strizzò dolcemente. Peter sentì una sorgente di ispirazione sgorgare dentro di sé e riempirlo completamente. Edmund credeva in lui, non era importante cosa era accaduto tra loro, Edmund voleva che Peter lo sapesse.

 

Perché io credo in te” disse Edmund con un sorriso, “Da sempre e per sempre. Non lo dimenticherai mai, vero?”

 

“No, non lo dimenticherò, Ed” disse Peter guardando Edmund in maniera strana, “E Ed, c’è qualcosa di cui…”

 

“Maestà, l’esercitò della Strega Bianca si prepara ad avanzare” disse Oreius mentre raggiungeva Peter al galoppo. “Dobbiamo schierare le truppe e prepararci ad avanzare”

 

“Ha ragione, Peter” disse Edmund seriamente, E’ l’ora di marciare verso il nemico. Darò il segnale alla Guardia Reale di avanzare. Ci rincontreremo in battaglia”

 

Peter avrebbe voluto abbracciare Edmund e ringraziarlo per le sue parole di incoraggiamento, ma prima di poterlo fare Edmund era già lontano da lui. Peter guardò suo fratello correre verso la parte dell’esercito che aveva il compito di guidare. Fu allora che Peter capì che Edmund non era più un bambino. Era diverso ora. L’oscurità e la sofferenza che aveva sofferto per colpa della Strega l’avevano cambiato. Era un giovane uomo ora, cambiato dall’aver visto in faccia la vera natura del male, e avendo macchiato la sua anima per colpa di esso. Peter non poté fare a meno di sentirsi orgoglioso di suo fratello, in quel momento.

 

“Grazie, Ed” disse Peter a se stesso prima di voltarsi verso Oreius, “Andiamo in battaglia, Oreius…Per Narnia!”

 

Edmund il giusto ed il redento

 

La battaglia fu feroce e sanguinosa. Già le forze del Bene venivano respinte sulle rocce di Beruna. Peter aveva visto centinaia se non migliaia dei suoi cadere di fronte all’avanzata dell’esercito della Strega Bianca. Anche Oreius era caduto combattendo contro Jadis in persona. Ora la Guardia Reale era stata costretta a scendere in campo nel combattimento corpo a corpo. Ciò significava che Edmund era orami nel centro della battaglia.

 

Peter non perdeva mai d’occhio tutto lo scenario della battaglia e tutte le volte che guardava verso Edmund si meravigliava sempre di più di quanto il fratello si fosse gettato nella battaglia e di come stesse combattendo valorosamente. Tuttavia ogni secondo che passava Peter si accorgeva sempre di più che non avrebbero potuto vincere quella battaglia. Le forze di Jadis erano di molto superiori alle loro e li stavano spingendo sempre di più sulle colline. Anche ora Peter poteva vedere Jadis avanzare minacciosamente verso di lui. Non ci sarebbe voluto molto prima che l’intero esercito venisse spazzato via dalla furia inarrestabile della Strega. Peter non poteva abbandonare il suo esercito. Ma Edmund sì.

 

“Edmund! Sono troppi! Vattene di lì!” urlò Peter così forte da farsi sentire da Edmund, “Prendi le ragazze e portale a casa!”

 

Peter riuscì a mala pena a urlare il suo ordine prima che due minotauri lo attaccassero. Schivò l’attacco del primo mentre con uno slancio trapassò l’altro con la spada. Ansimò mentre la fatica iniziava a farsi sentire in tutto il suo corpo dopo l’ultimo attacco, tuttavia non poté che emettere un sospiro di sollievo alla vista del signor Castoro che portava via Edmund dal campo di battaglia.

 

“Ripiegare!”  urlò Peter “Arcieri indietreggiate e coprite la ritirata della fanteria”

 

Peter sapeva che sarebbe stato troppo tardi, ma ora doveva tentare di salvare quanti più poteva.

Sapeva che ormai la battaglia era persa. Poteva vedere Jadis guadagnare terreno e avanzare verso di lui ma lui non poteva fuggire, non ancora. Lui non sarebbe fuggito. Fino a che i suoi soldati avessero combattuto con lui, lui sarebbe rimasto a combattere con loro.

 

“Indietro, creature dell’ombra!” urlò Peter mentre, con la sua spada, tagliava di netto la testa ad un lupo.

 

Peter si trovò ben presto circondato da ogni lato. L’esercito di Jadis l’aveva circondato e la Strega stessa non era che a pochi passi da lui ora; nonostante questo egli continuava a combattere più valorosamente e tenacemente che poteva. Aveva appena trafitto con la spada un Minotauro quando fu abbagliato da una forte luce bianca. Si voltò e vide che la bacchetta di Jadis era stata distrutta da Edmund. La sua sorgente di potere per tramutare i nemici in pietra era stata distrutta per sempre, nonostante questo ella rimaneva una formidabile nemica.

 

Peter urlò di terrore e di rabbia quando Jadis trapassò Edmund con la sua bacchetta spezzata. Edmund guardò fisso Jadis dapprima con incredulità e poi con rassegnazione, come se avesse saputo che quel momento sarebbe arrivato prima di cadere a terra con un rumore sordo. Peter sentì una sorgente di odio sgorgare in lui come mai prima di allora. Trapasso con la spada un ultimo nemico prima di precipitarsi contro Jadis, uccidendo qualsiasi nemico gli si parasse davanti.

 

Con un fendente alimentato da una rabbia senza precedenti la sua spada colpì le due spade della Strega. Peter combatteva d’istinto, accecato dal dolore e dall’odio. Il suo unico pensiero era quello di spazzare via per sempre Jadis e il suo regno dalla faccia della terra. Per Narnia, e per Edmund.

 

Peter combatté con tutte le sue forze, schivando e attaccando più con odio che con precisione. Nonostante questo Jadis era troppo veloce e forte per lui. Poteva a mala pena bloccare i suoi attacchi. Con un colpo secco Jadis lo fece cadere in ginocchio sfiorandogli la guancia con la spada. Peter nonostante tutto, si rialzò immediatamente e continuò a combattere, rifiutando di arrendersi davanti a lei.

Jadis con i suoi modi freddi e i suoi gelidi fendenti quasi sembrava schernirlo ma Peter non si arrendeva.

 

All’improvviso sia Peter che la Strega Bianca furono entrambi distratti dal grande ruggito di Aslan. E non c’era solo Aslan ma migliaia di rinforzi. Peter ebbe poco tempo per chiedersi come poteva Aslan essere vivo, poiché la Strega fu di nuovo su di lui in un istante. Questa volta sembrava combattere ancora più ferocemente di prima. Peter combatteva con tutte le sue forze ma lei era semplicemente troppo forte. Lo fece cadere a terra e con una delle sue spade gli trafisse un braccio. Peter urlò dal dolore e cercò di ripararsi con lo scudo dagli attacchi della sua altra spada. Con un colpo netto ella stacco lo scudo dal braccio di Peter, pronta a sferrare il suo attacco finale.

 

“Addio, Piccolo Re” mentre alzava la sua spada sul collo di Peter.

 

Peter si era ormai rassegnato alla morte quando vide all’improvviso Aslan balzare addosso alla Strega. Nel momento in cui Peter si era rialzato Jadis era morta. Aslan l’aveva uccisa e con la sua morte la battaglia si concluse presto.

 

“E’ finita” disse Aslan con un sospiro di sollievo.

 

Peter si lasciò andare per la prima volta da quando la battaglia era iniziata. Tuttavia i suoi pensieri si rivolsero subito a Edmund. Corse più in fretta che poté nel punto dove Edmund era caduto, sicuro che l’avrebbe trovato ancora lì.

Con grande sollievo di Peter Edmund era ancora vivo. Tuttavia Peter sapeva che era ormai quasi sul filo tra la vita e la morte.

 

Con grande odio Peter si accorse che un nano della Strega stava proprio sopra Edmund con l’ascia alzata. In men che non si dica Peter trafisse il nano da parte a parte con la sua spada, uccidendolo sul colpo.

 

Peter si mise accanto al fratello con gli occhi pieni di lacrime. Cadde sulle ginocchia e abbracciò velocemente Edmund come per impedirgli di lasciarlo. Poteva sentire il corpo di Edmund diventare freddo, mentre la vita lo stava abbandonando.

 

“Va tutto bene Edmund” disse Peter pieno di sgomento mentre teneva stretto Edmund, “Lucy ti può ancora salvare, devo andarla a cercare! Deve essere nei paraggi visto che anche Aslan è qui”

 

“Tu sei salvo, Peter” disse edmund con un sorriso pallido, “Lei…è morta?”

 

“E’ morta, Edmund. Narnia è salva. Io sono salvo. Per merito tuo. Aspettami, devo andare a cercare Lucy”

 

“No…”disse Edmund con un singhiozzo, “E’ troppo tardi, non andare. Non mi lasciare…Non voglio morire da solo!”

 

“Edmund…”disse Peter tra le lacrime “Andra tutto bene. Vedrai che guarirai. E tutto finito, ora.”

 

“Hai ragione, Peter. Va tutto bene. Sapevo che sarebbe successo. “Dovevo…dovevo, Peter. Ma tu ancora non me l’hai mai detto. Non l’hai mai detto. Gli altri lo hanno fatto, ma tu no. Peter puoi perdonarmi?” riuscì Edmund a dire tra i singhiozzi “Per favore Peter. Perdonami”.

 

“Che cosa?” chiese Peter incredulo “Di che cosa stai parlando, Edmund?”

 

“Per favore Peter, perdonami.”

 

“Perdonarti? Ed…non parare così. Lucy sarà qui a momenti e…”

 

“Dillo!” Urlò Edmund tra i singhiozzi, “Per favore, Peter. Per favore, dillo. Di che mi perdoni.”

 

“Oh Ed…certo che ti perdono” singhiozzò Peter mentre stringeva a se il debole corpo di Edmund, “Ti perdono, Ed. Potrai tu mai perdonarmi?”

 

“Mi dispiace, mi dispiace…così tanto, Peter. Disse Edmund debolmente, “Mi dispiace così tanto. Io…ti ho sempre deluso. Ma guarda il lato positivo.”

 

“Quale lato positivo, Ed?”

 

“Non posso più deluderti ancora…”singhiozzò Edmund mentre la vita scivolava via dal suo corpo, “E tu mi hai perdonato…”

 

Peter iniziò a scuotere la testa incontrollabilmente mentre la vita abbandonava gli occhi di Edmund. Il suo corpo cadde senza vita tra le braccia di Peter. Edmund era morto.

 

“No, Ed!No!” urlò Peter mentre seppelliva la sua testa nel petto di Edmund, “Non lasciarmi, Ed! Ed, ora capisco. Mi dispiace! Per favore non lasciarmi, Ed!”

 

Peter pianse amaramente mentre teneva stretto tra le braccia il corpo senza vita di Edmund. Non poteva credere a ciò che i suoi occhi gli dicevano. Non poteva credere che suo fratello era morto. Non poteva credere che la fonte della sua felicità lo avesse lasciato per sempre. Edmund era morto.

 

Lucy arrivò pochi minuti dopo, ma Peter sapeva che ormai era troppo tardi. Stette seduto lì intirizzito mentre Susan esaminava Edmund e Lucy cercava invano di fargli bere del cordiale. Tutti e tre rimasero seduti lì in un triste silenzio mentre loro fratello giaceva senza vita tra le braccia di Peter.

 

Mentre Aslan si avvicinava Peter si senti di nuovo pervadere dalla rabbia. Voleva urlargliela in faccia al Grande Leone, ma nel suo cuore sapeva che non poteva biasimare Aslan per la morte di Edmund. Non c’era nessuno da biasimare…tranne se stesso. Aslan aveva avuto ragione su tutto. Peter era l’unica speranza di Edmund, ma egli ava agito troppo lentamente, aveva capito troppo tardi, aveva aspettato troppo.

 

“Mi dispiace, Peter. Mi dispiace, Susan. Mi dispiace Lucy.” Disse aslan col cuore pesante, “Edmund è caduto poiché egli credeva che non ci fosse altra strada per lui per redimersi. Solo uno ha il potere di dare a Edmund la fiducia di poter vivere e essere redento. Sfortunatamente, se ne sono accorti troppo tardi. Così spesso vanno le cose.”

 

“Chi, Aslan?”  domandò Susan, “Chi avrebbe potuto salvarlo?”

 

“Io avrei potuto, Su” disse Peter pervaso dal dolore e dall’angoscia, “Potevo averlo salvato ben prima dell’inizio della battaglia”

 

“Non c’è più niente da fare qui. Lucy, ci sono molti feriti che hanno bisogno di te. disse Aslan mentre alitava su una delle numerose statue, “Come vi sono molti che hanno bisogno di me. Peter, non rattristarti per Edmund. Lui è in pace ora.”

 

Peter rimase a sedere per quelle che gli sembrarono ore mentre il mondo correva attorno a lui. Susan e Lucy curavano i feriti. Erano rattristati per Edmund, ma sapevano che c’erano compiti che richiedevano il loro impegno e molti che avevano bisogno del loro aiuto. Peter, d’altro canto aveva servito in battaglia. E benché avesse ferite che avevano bisogno di cure non riusciva a lasciare andare Edmund dal suo ultimo abbraccio. Il giorno diventò notte, i suoi muscoli si intirizzirono e il suo corpo cominciò a gemere. Nonostante ciò Peter non lasciò mai andare Edmund. Anche quando gli altri lo pregarono di lasciar andare Edmund, lui non voleva muoversi. Alla fine quando la fatica lo vinse, lasciò andare Edmund. Appena si svegliò la mattina dopo, il corpo di Edmund era stato portato via. Ora era davvero solo.

 

 

 

N.D.T : Non temete questa non è la fine ma solo l’inizio di qualcosa di stupendo e grandioso…abbiate un po’ di pazienza e vedrete! Se leggete bene l’ultima parte vi renderete conto che ho modificato un tempo di un verbo che sembra non tornare…l’ho fatto apposta…è l’unica cosa che ho modificato…da lì molto si può intuire su ciò che accadrà….Ciao al prossimo capitolo e grazie per le recensioni, sono sempre molto gradite!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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