Film > Re Leone
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Autore: Miranh    20/04/2012    1 recensioni
Ciao a tutti! Il Re Leone è una storia che mi ha sempre affascinato e ho deciso di scrivere una Fanfiction sulla vita dei nonni di Simba: Ahadi ed Uru, genitori di Mufasa e Scar. E' la mia prima fanfiction, per cui non sono sicura che sia venuta bene... Spero che vi piaccia e, se c'è qualcosa che non va nella storia e che può essere migliorato, non esitate a farmelo sapere: cercherò di fare buon uso dei vostri consigli. Buona lettura!
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13. “ Una tragica scoperta ”

 

 

 

 

Quella notte, un' insolita e fredda brezza si diffuse nella grotta, ove il branco dormiva. Tutte le leonesse si strinsero fra loro per stare più calde. La piccola Uru stava sdraiata tra i suoi genitori, ma non riusciva a prendere sonno: non poteva pensare ad altro che al dispiacere per le divergenze, nate tra lei ed Ahadi il giorno prima.

Alzò la testa per vedere dove si era andato a sdraiare: guardò più e più volte l'interno della grotta, ma lui non era lì. Allora si alzò senza fare rumore ed andò fuori, facendo attenzione a non calpestare le code delle leonesse. All'esterno la brezza era più forte e le fece venire i brividi; si guardò attorno e vide il giovane leone, sdraiato sull'apice della rupe, che guardava il cielo stellato.

Gli si avvicinò silenziosamente, esitando: non sapeva se le conveniva restare lontana o andargli vicino. Tuttavia le sue zampe continuavano a camminare ed infine andò a rannicchiarsi accanto a lui, il quale rimase sorpreso di vederla, ma mantenne un'espressione seria: << Uru? Come mai sei ancora sveglia? Non riesci a dormire? >>

<< No... >>

<< Cosa c'è? >>

<< Senti, Ahadi, io... >>

<< Hm? >>

<< Volevo chiederti scusa....per ieri sera...Mi dispiace tanto >>

Ahadi si ammorbidì e la accarezzò sulla testa: << Non sei tu quella che deve chiedere scusa, ma io: non mi sono comportato bene nei tuoi riguardi... >>

<< Ma... non sei arrabbiato con me? >>

<< No... Perché dovrei? Piuttosto dovresti essere tu quella arrabbiata >>

Uru sorrise a si strinse di più a lui, volgendo lo sguardo sulle stelle; la brezza fredda si dileguò e la luna risplendeva:

<< Sai, Ahadi? Mio padre dice che tutti grandi re del passato si trovano lassù....che ci guardano dalle stelle e che ci proteggono... >>

<< Ah, sì? >>

<< Sì... Tu che pensi? >>

<< Mi sembra alquanto surreale la cosa >>

<< Dici? Io ci credo invece... Sono sicura che anche tua madre si trova lassù, fra le stelle più luminose, a guardarti e a proteggerti... Ed un giorno anche tu e mio padre sarete fra le stelle più luminose...ne sono certa >>; il sonno cominciava a farsi sentire e sbadigliò: ora si sentiva più tranquilla e poteva finalmente dormire in pace. Appoggiò la testolina su una zampa del leone e si addormentò serena.

Le parole di Uru erano molto confortanti per l'animo cupo di Ahadi.

Sorrise e si addormentò anche lui, appoggiando la testa vicino alla sua.

 

Giunse l'alba, ad illuminare la savana. Il re e la regina si svegliarono per primi e si spaventarono, non vedendo più con loro la figlia:

<< Oh, no! Dov'è finita? E Ahadi?? >> si agitò Aura;

Mohatu andò fuori dalla grotta e tirò un sospiro di sollievo nel vedere i due giovani, all'apice della Rupe:
<< Tranquilla, cara....Sono qua fuori a dormire... >>

Aura si affacciò: << Grazie al cielo... >>

<< Lasciamoli dormire un altro po'... >> disse Mohatu << Bene, vado a chiamare Zozo... >>

<< Oh, aspetta, Mohatu.... >> supplicò la regina;

<< Cosa c'è? >>

<< Ecco....Perché non rimani qui per un pochino? Per favore... >>

<< Tesoro... Sai che non posso...specialmente in questa stagione >>

<< Sì, però...Non ti vedo quasi mai durante il giorno... e anche Uru sente la tua mancanza >>

Mohatu le leccò una guancia: << Tenterò di tornare presto, questo pomeriggio >> disse ;

<< Allora, portami con te...Ti prego! >>

<< Aura... >>

<< Per favore, Mohatu... >>

<< No. Ti ho quasi persa una volta e non voglio che questo accada ancora... Perciò devi restare qui, ad occuparti di nostra figlia >>

Aura abbassò il capo: << Scusami...perdona questo mio capriccio...Però, prima che tu vada via, stiamo un po' insieme con i ragazzi...Facciamo una breve passeggiata... >>

Mohatu, sospirò, acconsentendo, ed andò all'apice della Rupe, a svegliargli: << Sveglia, ragazzi, su >>;

Ahadi mugugnò ed aprì gli occhi: << Oh, Mohatu....Buongiorno >>

<< Che ne dite di fare due passi, insieme? Prima che io vada... >>

<< Volentieri >> e scosse piano la piccola Uru per svegliarla:

<< Ehi, sveglia, Uru >>

<< Mmmh... >> e si rigirò a dormire;

<< Allora? Vuoi deciderti? >> si impazientì lui;

<< Lasciala perdere... >> disse Mohatu, strizzando un occhio ad Ahadi << Vorrà dire che andremo senza di lei.... >>

Uru si svegliò di soprassalto: << Eh?? Uh?? Dove?? Dove andate? Aspettate! >>

Mohatu ed Ahadi scoppiarono a ridere, mentre Uru si imbarazzò, avendo compreso tutto.

 

Scesero giù, tutti insieme, e si dissetarono alla pozza. Era bello passeggiare in famiglia durante la mattina.

Camminarono per molti minuti, poi videro Zozo in lontananza, che volava verso di loro: sembrava molto contenta.

<< Zozo, come mai quell'aria appagata? >> chiese il re;

<< Stanno tornando le madri, con i cuccioli. Li troverete più avanti. Così la nostra piccola Uru potrà finalmente divertirsi con loro >>

<< DAVVERO? Stanno tornando?? Evvai! >> gridò Uru gioiosa e cominciò a correre, per andare incontro agli amici;

<< Piano, Uru! Piano! >> esclamò Aura, andando dietro alla figlia.

Mohatu sorrise: era felice di vedere sua figlia così allegra:

<< Com'è euforica >> osservò Ahadi;

<< Bé, sono stati via per un mese intero...E' ovvio che le siano mancati >> disse il re.

Da lontano si videro piccole sagome, sfogate dal calore del Sole, le quali, una volta più vicine, prendevano la forma di due leonesse con tre piccoli, i quali correvano verso Uru, felici:

<< Hydo! Helya! Athena! Amici miei! >> esclamò la leoncina;

<< Uru! >> corsero ad abbracciarla: << Che bello rivedervi! Come state? >>

<< Benissimo! E tu? Che hai fatto in nostra assenza? >>

<< Vi racconterò! E....Khendo? Dov'è?? >>

<< Non lo sappiamo... Ancora non l'abbiamo visto e neanche sua madre >>

<< Ah...Probabilmente arriverà più tardi. Stavamo facendo una passeggiata...Vi unite a noi? >>

<< Certo! >> e formarono tutti un bel gruppetto errante.

Passeggiarono per un po' di tempo, le altre leonesse raccontavano del loro viaggio, ma per Mohatu arrivò l'ora di andare:

<< Signore...Il rapporto del mattino >> gli ricordò Zozo;

<< Ah, sì....Arrivo >>

<< Oh, no... >> si rattristò Uru << Devi proprio andare? >>

<< Sì, piccina... >> l'accarezzò << Tornerò verso la prima sera >>

<< Sii prudente, Mohatu... >> si raccomandò la regina;

<< Stai tranquilla >> strofinarono i loro musi affettuosamente e lui se ne andò.

Ahadi si dispiacque, vedendo Uru triste e cercò di tirarle su il morale:

<< Su, dai....Abbiamo una lunga e bella giornata davanti a noi: chissà quante cose potremo fare, visto che ora sono tornati i tuoi amici >>

Uru sorrise: << Hai ragione >>

Intanto Aura parlava con le altre leonesse: << Ahadi si è integrato bene nel branco, vero? >> chiese una di loro;

<< Sì >> rispose la regina << Fortunatamente....Dopo quel che ha passato, è tornato ad essere felice....Speriamo che continuerà ad essere così... >>

<< Qualcosa ti preoccupa, Aura? >> chiese l'altra leonessa;

<< Ecco... è solo che ho come un... brutto presentimento: temo che accadrà presto qualcosa... >>

<< Forse è solo una tua impressione.... E poi questo è un bel momento, no? Non vedo che cosa possa accadere... >>

<< Mi auguro che tu abbia ragione >> e rimasero a guardare i loro figli, che giocavano insieme.

Arrivò l'ora del pasto e ripresero la strada di casa. Decisero di camminare per un po' lungo la sponda di un piccolo fiume, ammirando i riflessi del sole sull'acqua.

I cuccioli giocavano assieme ad Ahadi sulla riva, correndo e schizzandosi l'acqua. Arrivati quasi alla fine del corso, videro un leone ed una leonessa assieme al loro piccolo, sull'altra sponda del fiume. Uru riconobbe Khendo ed i suoi genitori: << Khendo! Ciao! >> lo salutò;

<< Ciao, Khendo! >> salutarono gli altri;

<< Ehi, ciao ragazzi! >> li ricambiò;

Ahadi si voltò a guardare e ciò che vide fu la causa di tutte le sventure successive: il padre del cucciolo. Quegli occhi grigi! La criniera prominente! Il colore marrone chiaro della peluria! L'aspetto possente e minaccioso, che occupò sempre i suoi incubi di cucciolo! L'espressione arrogante....l'assassino di sua madre!!

Fu come se il mondo gli crollasse improvvisamente sulle spalle: alla mente tornò l'immagine del cadavere insanguinato di Neera. La felicità fu spazzata via ed al suo posto comparvero di nuovo l'odio.... e la vendetta!

Non sentì più nulla... tranne l'impulso di ridurre quel leone ad una carcassa....

<< ASSASSINO!! >> gridò con tutta la sua forza, attraversando l'acqua del fiume, per raggiungere l'altra sponda.

<< AHADI?! >> Uru ed Aura si spaventarono, così come gli altri: non capivano cosa stesse succedendo: l'irascibile umore di Ahadi ed i suoi occhi fiammeggianti le aveva colte di soppiatto. E poi tutto fu fulmineo: Ahadi, attraversato velocemente il fiume, aggredì il leone, senza alcuna pietà e tra i due esplose una violenta lotta. Khendo e sua madre urlarono di terrore, allontanandosi; Uru piangeva, mentre Aura supplicava, affinché lo scontro terminasse lì:

<< Ahadi, fermati!! Ma che ti è preso??! Fermatevi! Smettetela subito!! >>

ed attraversò anche lei l'acqua del fiume insieme alle altre due leonesse per intervenire.

I cuccioli rimasero in disparte, ad osservare tutto, spaventati.

Aura si mise tra i due leoni e cercò di fermare Ahadi, ma lui reagì colpendola violentemente, mandandola fuori dal campo di battaglia:

<< MAMMA!! >> gridò Uru in preda al panico << AHADI! Ma che ti succede?! Basta! Ti prego! >> piangeva, non sapendo cosa fare; anche le altre leonesse cercavano di fermarli, ma senza successo.

Mohatu, che fortunatamente non si era ancora allontanato molto, udì le grida ed i ruggiti e tornò indietro. Corse più veloce che poté, attraversò l'acqua del fiume e si mise in mezzo ai due combattenti: mandò indietro Zhymu ed atterrò Ahadi, cercando di tenerlo fermo:

<< Ma siete pazzi?! Cos'è questa marmaglia??! >> urlò << Si può sapere che succede?? >>

<< Domandalo a quel ragazzino insano di mente!! Ha cercato di uccidermi senza un motivo! >> esclamò Zhymu;

<< Che cosa?? AHADI! Sei uscito completamente di senno??! Volevi rendere quel cucciolo orfano di padre e vedova quella leonessa??! >>

Uru intanto stava nuotando per raggiungere sua madre, che era rimasta a terra, indolenzita.

Ahadi si arrabbiò ancora di più e ruggì: << E quel depravato allora?! Quel vile assassino??! >>

<< Che stai dicendo??! >>

<< Quella belva ha ammazzato mia madre!! L'ha ridotta ad un pezzo di carne smembrato, davanti ai miei occhi!! E tutto perché lui voleva uccidermi per poi abusare di lei!! Lei mi aveva difeso! Non ho mai avuto pace dentro di me da quel giorno! La mia infanzia è stata un incubo! E proprio ora che stavo ritrovando con voi la mia felicità...è riapparso!! >>

ansimò senza calmarsi; dai suoi occhi arrabbiati sgorgarono fiumi di lacrime;

<< Calmati! Ora calmati! Ci sono io con te... >> disse Mohatu, abbracciando il giovane, il quale sfogò tutte le sue lacrime sul petto del re;

<< Tu... >> Zhymu si ricordò << Tu sei...quel cucciolo?! Tu...sei ancora vivo... >>

Uru era spaventata a morte ed abbracciò forte la madre: non voleva credere che tutto ciò fosse vero, non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere dal padre di Khendo.

<< Zhymu... >> pianse la madre di Khendo, abbracciando il figlio << Ti prego... dimmi che non è vero... >> ma Zhymu abbassò il capo, rimanendo in silenzio.

<< Bene, Zhymu... >> parlò Mohatu << ...poiché l'accusa, che il giovane ha versato su di te, è stata appurata... in quanto hai macchiato le tue zampe con il sangue di un'innocente nel mio regno...ti aspetta un punizione assai peggiore della morte...l'esilio! Andrai dritto nel cuore delle Terre di Nessuno! Non dovrai mostrare la tua faccia su queste terre....mai più!! Ora va'! Sparisci dalla mia vista! >>.

Detto ciò, Zhymu corse via, ringhiando di rabbia.

La tragica scoperta di quel giorno lasciò tutti tristemente turbati; fu un brutto colpo, soprattutto per il piccolo Khendo.

 

Rafiki, saputo tutto da Mohatu, restava in disparte, ad osservare l'afflizione del branco: sapeva che l'accaduto non avrebbe fatto altro che creare problemi in futuro e temeva che presto sarebbe successa un'altra disgrazia.

  
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