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Autore: Kosoala    20/04/2012    4 recensioni
CONTIENE SPOILER PER CHIUNQUE NON SIA ARRIVATO ALL'ULTIMA SAGA!
Ichigo ha perso i suoi poteri. è in piedi, sulle rive del fiume e stringe in mano il suo Stemma da Shinigami Delegato. I suoi pensieri corrono inesorabilmente verso quella ragazzina esile dagli occhi viola.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurosaki Ichigo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Inutile

 

Inutile.

Perfettamente inutile.

Il mondo è inutile.

Questo coso di legno è inutile.

I miei amici sono inutili.

Io sono inutile.

Continuo a ripetermi questa parola: inutile.

Non mi sento più come prima.

Non sono più come prima.

E mentre stringo nella mia mano destra quest'oggetto importante per me non posso fare a meno di lasciar vagare la mia mente.

La mano destra.

Quella mano che ha stretto tante volte l'elsa della mia spada.

Quella mano che ha sanguinato tante volte.

Quella mano che ha salvato tante vite.

Inutile.

L'oggetto.

L'oggetto che mi serviva per lasciare il mio corpo.

L'oggetto che custodivo gelosamente.

L'oggetto regalatomi da Ukitake.

L'oggetto che mi ha allontanato da lei.

Sì, allontanato.

Io non lo sapevo.

Quando mi si fiondava addosso con quello strano guanto rosso colpendomi al mento, al petto mi piaceva.

Mi piaceva quella sensazione di calore.

Mi porto lo Stemma in legno al petto.

La mano stretta intorno ad esso.

Non mi manca il suono graffiante che emetteva quando avvertiva un Hollow nelle vicinanze.

Non mi manca il fatto che solo io lo potessi vedere.

Non mi manca quel senso di unicità che avvertivo nel possederlo.

Mi manca quel che rappresentava.

Io ero uno Shinigami.

Io ero un Hollow.

Io ero coinvolto in faccende che non avevano niente a che fare con me.

Io vedevo i fantasmi.

Buffo.

Per tutta la mia vita non ho desiderato altro che essere normale.

Un normale studente delle superiori che usciva con gli amici, litigava con suo padre, studiava...

Eppure, ora che lo sono, voglio tornare come prima.

Voglio tornare ad essere preso per pazzo perché parlo da solo.

Voglio tornare a picchiare chi disturba il riposo di coloro che sono morti.

Voglio tornare a fare di tutto per non far scoprire a Karin e Yuzu che una ragazza vive nel mio armadio.

“Una ragazza”.

Non riesco neanche a pronunciare il suo nome.

La sua assenza è insopportabile.

Il silenzio che regna in quella camera è insopportabile.

La rivoglio.

Rivoglio quella piccola ed esile Shinigami.

All'apparenza così fragile.

La rivoglio.

I messaggi da decifrare lasciati sulla scrivania.

I coniglietti che disegnava dappertutto.

Il suono di Kon spiaccicato a terra dai suoi piedi.

Sorrido a quest'ultimo pensiero.

La figura minuta di quella ragazza dai profondi occhi viola mi appare davanti agli occhi come se fosse qui. Adesso. Con me.

Prima che io compia questa follia.

La sua acconciatura improbabile, quegli odiosi vestitini monocolore.

Il suo modo di parlare quando eravamo a scuola.

Il suo modo di parlare quando eravamo da soli.

La divisa da Shinigami che la faceva sembrare anche più piccola di quello che già non fosse.

Il suo sguardo deciso, il suo sguardo assorto, il suo sguardo sollevato, il suo sguardo.

Quegli occhi non riesco proprio a togliermeli dalla testa!

Non ce la faccio!

Quei due pozzi senza fine, tortuosi e indecifrabili.

Ed eccola.

L'immagine di cui ho più timore.

L'immagine che mi fa soffrire.

L'immagine che non avrei mai voluto vedere.

Sono appena rinvenuto, esco di casa.

C'è il Sole.

Ci sono i miei amici.

C'è lei.

Siamo uno davanti all'altra.

So cosa sta per succedere.

Lo so ed ho paura.

Non ho rimpianti.

Continuo a ripetere questa frase a me stesso come un idiota. Uno stolto.

Sono pieno di rimpianti.

Non potrò più proteggere nessuno.

Non potrò più aiutare i miei amici.

Non potrò più andare alla Soul Society.

Ma il più grande rimorso di tutto questo sei tu.

Tu che sei entrata nella mia vita come un fulmine a ciel sereno.

Tu che mi hai aiutato ad essere migliore.

Tu che mi dicevi di non preoccuparmi.

Tu che mi hai fatto preoccupare.

Tu che mi chiamavi “stolto”.

Tu che volevi combattere.

Tu che gridavi il mio nome.

Tu che mi prendevi in giro a scuola.

Tu che mi picchiavi.

Tu che vivevi nel mio armadio.

Tu che mi davi la forza per andare avanti.

Tu che eri tutto per me.

Il tuo viso che svanisce davanti ai miei occhi.

Stavi per dirmi qualcosa.

Non hai fatto in tempo.

Vorrei saperlo.

Vorrei saperlo con tutto me stesso.

Anche fosse solo un insulto.

Vorrei sentire la tua voce ancora una volta.

« Ichigo! »

Alzo la testa di scatto.

Non c'è nessuno.

È buio.

Sono al fiume.

Un luogo desolato a quest'ora.

Eppure...

Perché?

Perché mi sembrava la tua voce?

So che mi sono immaginato tutto.

So che non dovrei più pensarci.

Il passato è passato.

Il passato se ne va con questo.

Lo Stemma da Shinigami Delegato.

Con un movimento secco lo getto nel fiume.

Idiota.

Stolto.

Perché voglio dimenticare ciò che ho fatto?

Perché voglio dimenticare ciò che ero?

Perché voglio dimenticarla?

Non sopporto più il fatto che non ci sia.

Non sopporto più il fatto di non riuscire a vederla.

E se fosse qui accanto a me?

E se mi vedesse fare quello che sto facendo?

Scuoto la testa.

Pensieri inutili.

Pensieri troppo belli per essere veri.

L'avranno affidata ad un'altra città.

Forse... ad un altro Shinigami Delegato.

Ma che vado a pensare?

Che io sia... geloso?

Gelosia.

Sì, sono geloso.

Sono invidioso.

Sono geloso di chiunque si trovi al suo fianco in questo momento.

Sono invidioso di chiunque possa solamente vederla.

Stringo i pugni.

Valeva veramente la pena di usare quel dannato Getsuga Tensho Finale?

Valeva veramente la pena di uccidere Aizen?

Ma che sto dicendo?

L'ho fatto per proteggere gli altri!

L'ho fatto per proteggere degli sconosciuti.

Delle persone che non ho mai visto.

Delle persone che non sanno neanche della mia esistenza.

Ne valeva la pena?

Vale la pena vivere una vita di merda tra compiti, uscite con gli amici, gli attacchi a sorpresa di tuo padre che mi lasciano del tutto indifferente?

Gli amici che non mi capiscono.

Loro hanno superato tutto.

Loro hanno ancora i poteri.

Loro non sono così affezionati a lei.

Loro non le vogliono così bene, non come gliene voglio io.

Loro sono ancora utili a qualcuno.

Io mi sento inutile.

E continuerò ad andare avanti in questa inutilità.

Taglierò i ponti che mi collegano al passato.

È ora di farla finita, di dimenticare tutto.

È ora di dimenticare... Rukia.

Quel nome.

Era da tanto tempo che non lo pronunciavo.

« Rukia. »

Continuo a ripetermi.

« Rukia. Rukia. Rukia. Rukia. Rukia. Rukia. Rukia. Rukia. Rukia. Rukia! »

Riprendo fiato con gli occhi spalancati.

Guardo il cielo.

Non posso dimenticarla.

Non voglio dimenticarla.

Continuare a negare la sua esistenza non mi salverà dal baratro in cui sto precipitando.

Appesantirà solo il macigno sul mio petto.

Facendomi sentire sempre più inutile.

Reagisci!

   
 
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