Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Segui la storia  |      
Autore: _ShadzAddiction    20/04/2012    1 recensioni
Avete presente la Gwen della FF in corso?! bene,è la stessa di questa OS. La stessa ragazza meravigliosa,dolcissima,con il sorriso più luminoso dell'universo e l'ossessione per Synyster Gates più piena di dedizione che io abbia mai visto. La stessa ragazza speciale che mi ha dato il coraggio per cominciare a pubblicare le mie storie,le mie emozioni...Leggete e recensite se vi va,è un semplice modo per dire GRAZIE ad una persona speciale!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Synyster Gates
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ho aperto il libro d'inglese da neanche mezz'ora e già ho perso la concentrazione. Le parole scritte in nero si addensano l'una sull'altra diventando un ammasso scuro e indistinto che la mente non sa sbrogliare per dargli senso logico. Provo a prendermi la testa tra le mani tenendola ben salda verso la pagina,gli occhi fissi sullo stesso rigo da ormai dieci minuti,senza alcun risultato. Perchè non ci riesco?!. Perchè Syn è seduto a gambe incrociate sul mio letto,alle mie spalle e strimpella la sua chitarra. Ora,che sono una cogliona buona a nulla è risaputo,che lo sono quando si tratta del chitarrista più sexy ed egocentrico del mondo,lo è ancora di più. Non ha fatto che ripeteremi che se avevo da studiare quel pomeriggio saltava la nostra chiacchierata quotidiana. I suoi occhi scuri e dolcissimi,invece,mi avevano perforato l'anima implorandomi silenziosamente di non mandarlo via,ed io non ho saputo nè voluto resistergli. A volte mi chiedevo perchè dovesse essere così pericolosamente e maledettamente bello. Sarebbe stato più facile fare l'acida studentessa universitaria sempre immersa nei libri se lui non avesse avuto quello sguardo,quei capelli,quelle labbra,quel naso,quel collo...l'aria sempre strafottente e stralunata,il sorriso bastardo e le pose accuratamente studiate per spezzare i cuori di milioni di fan (me compresa). Per non parlare di quelle mani. Le sue mani da chitarrista. Le dita lunghe e affusolate che scorrevano veloci e perverse sulla chitarra regalandole la sua arte che veniva trasformata in melodia,armonia da quell'elegantissimo (ma pericolosissimo) strumento. Pizzicava e tendeva le corde facendo fare alla chitarra tutto quello che lui le ordinava di fare con quelle mani. Ogni cosa che toccava diventava sua nel momento in cui la sfiorava. La sua chitarra era in cima alla lista di queste cose. A me non mi aveva mai toccata,non nel modo in cui lo immaginavo invidiando quella fottuta chitarra ogni volta che lo vedevo suonare (e quindi anche ora!). Eravamo amici da un paio di mesi dopo esserci conosciuti nel backstage di un concerto della sua band: gli Avenged Sevenfold,il cui pass mi era costato un'intera estate di lavoro da cameriera in un hotel. Stanchezza,tensione e frustrazione ripagata magnificamente nel momento in cui incrociai il suo sguardo e gli strinsi la mano pronunciando debolmente il mio nome. Mi aveva presa,ancor prima di toccarmi o guardarmi,mi aveva presa grazie alla sua musica. Ma da quando l'avevo conosciuto potevo ritenermi sua al cento per cento e per quanto fosse normale per lui fare l'amico sapevo che faceva finta di niente a trattarmi in quel modo tutto bastardo e strafottente ma in realtà sapeva benissimo cosa provavo. Ma questo non l'ostacolava dal divertirsi con me senza importarsene dei danni permanenti sul cuore che la sua presenza aveva arrecato. "Ok ho detto che puoi restare,ma non mi sembra di averti detto che potevi suonare. Mi distrai." Sbottai (pacatamente) voltandomi verso il letto. Alzò la testa dalla chitarra e inarcò un sopracciglio. "Se non suono che cazzo faccio mentre studi? Poi comincio a parlarti,allora sì che ti distraggo. Dai,me ne vado." Poggiò la chitarra sul letto e si drizzò in piedi. Feci uno scatto dalla sedia nel momento in cui capii che se ne stava andando. Lo feci talmente veloce che non pensai alla probabilità di quanto quel gesto potesse avergli fatto capire il fatto che odiavo solo il suono del suo: "me ne vado." "Andiamo da qualche parte,riprendo stasera." Dissi mentre lui si avvicinava alla scrivania. Chiusi il libro con una mano mentre con l'altra mi davo una sistemata ai capelli passando le dita tra le ciocche a mò di pettine. Fece tre passi verso di me e mi fu di fronte. Poggiò la mano sulla mia ancora sdraiata sulla copertina blu del libro. "Non sono così egoista da allontanarti dallo studio per farmi compagnia. Studia almeno un capitolo poi mi chiami e ci vediamo." L'altra mano finì sotto il mio mento a darmi un leggero pizzicotto accompagnato da un mezzo sorrisetto di quelli che mi facevano perdere la testa. Che dicevamo riguardo al fatto che non mi aveva mai toccata?! E riguardo al fatto che tutto ciò che sfiorava diventava parte di lui e faceva tutto quello che chiedeva e voleva lui con un solo tocco delle sue dita?!. Deglutii rumorosamente e improvvisamente l'atmosfera attorno a noi cambiò. Si era accorto di quanto quel gesto potesse avermi turbata,glielo leggevo dall'espressione imbarazzata che gli era spuntata sul volto perfetto. Non si mosse neanche di mezzo millimetro per stemperare quell'imbarazzo però,anzi. Avvicinò la testa alla mia,così come tutto il suo corpo. I suoi occhi guardavano a tratti le mie labbra,a tratti il collo. La mano che aveva sulla mia si chiuse sul dorso fino a stringerla e quella che era poggiata sotto il mio mento scese lenta lungo la mia figura fino a cingermi il fianco. In un silenzio pieno di respiri affannati azzardai un movimento anche io. Scesi con la mano destra ad accarezzargli tutto il braccio tatuato,fino ad arrivare alla mano che reggeva il mio fianco. Le sue labbra calde raggiunsero le mie e le baciarono una,due,tre volte. Strinsi il suo avambraccio e la situazione si trasformò di nuovo. La stretta sul fianco divenne più prepotente. Affondò la mano sotto la mia maglietta e la lingua nella mia bocca. Mi costrinse a fare tre passi indietro fino a che la mia schiena non rimbalzò con un tonfo sordo contro il muro che si ritrovò dietro. Scese con le labbra umide lungo il collo e sul principio della scollatura. Risalì con entrambe le mani lungo il busto e all'altezza del seno mi strappò la maglietta. Non potei fare a meno di scoppiare a idere. "Che c'é? è una vita che desideravo farlo...nelle mie fantasie andava così." "Nelle tue fantasie?!" risposi sgranando gli occhi. "Sì. Aspettavo solo il momento giusto. Ti ho desiderata abbastanza,adesso ti voglio." sussurrò all'orecchio mordendomi il lobo. Tornammo a baciarci mentre le mie mani prendevano confidenza col suo corpo. Gli tolsi la maglietta accarezzandogli il torace,l'addome. Chiuse gli occhi e buttò la testa all'indietro godendosi quel momento. Prese a spogliarmi con una lentezza allucinante. Facendo l'amore con ogni singolo pezzetto di me che spuntava una volta liberato dalla stoffa. Nudi scivolammo verso il pavimento. Le mani intrecciate sopra la testa,le sue labbra leggere e ardenti sul collo,sulla pancia. Trattenni il respiro quando lo sentii penetrarmi. Avvolsi le gambe attorno al suo sedere e appoggiai le mani sulle sue spalle che si contraevano ed estendevano ad ogni spinta che m'infliggeva. Mi muovevo lentamente in risposta al suo scivolare sempre più dentro di me. Sorrisi al pensiero che ero riuscita a diventare,almeno per un paio di minuti,la sua chitarra,ad essere toccata con la stessa grazia e maestria...Con la stessa violenza e passione. Aveva la testa poggiata sulla mia spalla e baciava la mia pelle a ritmi alternati rispetto a quelli delle sue spinte che,ad un certo punto,si fecero più forti e prepotenti. I sospiri divennero gemiti,i gemiti piccole urla mentre i suoi baci si trasformavano in morsi. Venne tenendomi stretta a lui per il sedere,appena sollevata da terra. Lo seguii pochi istanti dopo con il cuore che mi batteva fortissimo. M'inflisse un'ultima spinta per poi accasciarsi sudato e sfinito sul mio seno,proprio all'altezza del mio cuore impazzito. Gli accarezzavo lenta e silenziosa i capelli,desiderosa di non modificare nenache di una virgola quel momento di pura estasi che stavo vivendo. Pochi secondi dopo appoggiai la mano sulla mia guancia e mi accorsi che stavo piangendo. Brian alzò la testa preoccupato. "Sono stato così terribile?" "Ma che scemo sei...piango perchè è stato bellissimo..."Si allungò su di me per arrivare al naso e baciarne teneramente la punta. Si fermò a guardarmi negli occhi arrossati dal pianto mentre le sue dita giocavano con i miei capelli. "Io direi che è stato perfetto. Meglio di un assolo di chitarra." "Bugiardo." "Pensa quello che ti pare,per me è stato così." Sorrise e riappoggiò la testa sul mio seno. Avvolsi le braccia attorno al suo corpo e gli baciai la spalla. "Sappi che voglio un bis appena ti è possibile." dissi maliziosa. Scoppiò a ridere. "Anche subito." Strisciò con la lingua attorno al seno e passando per il collo arrivò alle labbra. Riprendemmo esattamente da lì.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: _ShadzAddiction