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Autore: Eugenie    21/04/2012    5 recensioni
"Io," cominciò, "Posso essere chiunque tu voglia. Un compagno fedifrago, o un amante fedele. Posso essere quello che ti scopa ogni notte, quello che ti fa sospirare di tensione. Ero un poeta, uno che si illudeva di poter dipingere i sentimenti con il colore freddo dell'inchiostro".
Etienne gli si avvicinò, poi gli posò una mano sul petto, lo sguardo basso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E, sui difetti, lo Scrittore ci campa


"One night stands and cheap regrets
I'll take another drag off my cigarette
Make it stop, I'm getting off."
[Green Day, Suffocate]

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Etienne raccolse i pantaloni dal pavimento e li indossò, mentre Jourdain, nudo, la schiena appoggiata contro il muro, accendeva la sigaretta che si era infilato tra le labbra. Alzò lo sguardo, quasi per caso. Si fissarono per lunghi, eterni minuti.
"Hai deciso di dirmi chi sei?" chiese Etienne, gli occhi scuri e penetranti inchiodati a quelli vacui e inespressivi di Jourdain.
L'uomo continuò ad osservarlo, soffermandosi sulle labbra che avevano appena proferito quelle parole. Quelle labbra, che avevano condotto il ragazzo nel suo letto, la sera prima. Quelle labbra, la cui sensualità aveva corrotto la sua ragione. Inspirò profondamente una boccata dalla sigaretta, per poi lasciare che il fumo fuoriuscisse naturalmente dal suo corpo, portando con sé l'apatia di quegli anni invisibili.
"Io," cominciò, "Posso essere chiunque tu voglia. Un compagno fedifrago, o un amante fedele. Posso essere quello che ti scopa ogni notte, quello che ti fa sospirare di tensione. Ero un poeta, uno che si illudeva di poter dipingere i sentimenti con il colore freddo dell'inchiostro".
Etienne gli si avvicinò, poi gli posò una mano sul petto, lo sguardo basso.
Jourdain poteva sentire il suo respiro affannoso, impaziente. All'improvviso, il ragazzo alzò gli occhi e glieli puntò addosso. Jourdain era abbacinato da quel fascino giovane e inconsapevole. Sollevò a mezz'aria il braccio destro, per attirarlo a sé, ma si accorse che aveva ancora la sigaretta in mano. Se la mise in bocca e prese la mano di Etienne, tenendola tra le proprie, cercando di assorbirne il calore della passione. La lasciò quasi subito, per gettare la sigaretta a terra. Si avvicinò a lui. Poteva quasi sentire il battito frenetico ed eccitato del suo cuore.
"Eri un poeta? Perché hai smesso di scrivere?"
"Perché, mio caro amico, questa epoca è ora priva di difetti. E, sui difetti, lo scrittore ci campa" concluse, amaramente.
"Ma, voglio dire, è la tua vocazione, giusto? Cosa ti spingeva a comporre, prima?" chiese Etienne, curioso.
Jourdain sorrise, divertito. Si sedette per terra, aspettando che il ragazzo lo imitasse. Quello restò immobile, guardandolo dall'alto in basso.
"Non ci sono più demoni da raccontare, Etienne. La gente se li tiene stretti, la gente occulta le proprie emozioni. Questa società è stata ripulita... con un risultato soddisfacente, direi. La motivazione per andare avanti, adesso, te la devi comprare".

Dopo aver detto queste parole, si alzò. Lo prese per un braccio e lo condusse a letto. Gli sfilò i pantaloni e lo fece stendere.
Quella notte, Etienne decise che nessuna donna l'avrebbe mai fatto godere come Jourdain.

 

  
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